PDR® (azienda) ___________________________________________________________________________ Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

PDR ® è un marchio registrato nel 2014, da una società italiana che ha sede a Beinasco (TO), PDR nasce dall'acronimo: Percentuale di Durata Residua, il quale, attraverso un ALGORITMO messo a punto dal Politecnico di Torino calcola la Durata Residua di un veicolo, attraverso parametri che vengono elaborati utilizzando specifici modelli matematici con l’obiettivo di misurare la percentuale di durata residua prima di un guasto. Tutto questo grazie a nuove fonti di dati, mai prese in considerazione fino ad oggi, consentono di ottenere più informazioni che conferiscono più valore al sistema analitico. In questi ultimi anni in svariati settori sono nati nuovi campi d'applicazione, come il monitoraggio in tempo reale e la manutenzione predittiva: una possibilità di analisi potenziata, mai vista prima. L'evoluzione industriale verso gli ambienti digitali, ha permesso l'emergere di nuovi metodi di analisi. Nello scenario che si sta configurando, l'introduzione di nuovi livelli di conoscenza consente di ottenere nuove informazioni, quindi nuovi vantaggi competitivi alle imprese ma anche ai consumatori che possono avvalersi di informazioni che giungono in anticipo. Un elemento importante che porta con sé il boom delle nuove tecnologie, consiste nell'abilità di analizzare immediatamente le informazioni raccolte, rendendo possibile prendere decisioni in tempo reale o in anticipo. La capacità di distinguere tra un comportamento normale e uno anomalo, implica senza dubbio un risparmio di tempo ma anche di denaro. L’analisi predittiva su un veicolo dotato di centraline e sensori non richiede l’istallazione di nuovi hardware o sensori, poiché quelli già presenti possono consentire il pieno controllo sul comportamento futuro del veicolo, evitando la decadenza improvvisa degli standard di qualità dei suoi sistemi e sottosistemi e di conseguenza prevenire guasti che immobilizzano il veicolo. Indice


Storia

I primi tentativi di sviluppo dell’algoritmo iniziarono nel 2012. Inizialmente il nome scelto per l’algoritmo era “Jano” (in onore al più grande progettista italiano Vittorio Jano che aveva realizzato le auto da corsa più veloci degli anni '20 e '30) ma non avendo ancora la certezza dell’efficacia del motore di calcolo, l’ideatore decise in via precauzionale un nome che fosse breve e facile da ricordare ma slegato da collegamenti pretenziosi, per questo motivo, la scelta cadette su PDR. Nel febbraio 2014, la società proprietaria del marchio PDR e depositaria del suo brevetto, iniziò i primi test dinamici prima e di laboratorio in seguito, le prove proseguirono fino a tutto il 2017 con esisti sempre più attendibili. A quel punto fu necessario avvalorare lo sviluppo provando a coinvolgere un team di ricerca che potesse confermare l’esito e nel caso migliorarlo. Nel gennaio 2018 la ricerca fu presa in carico dal team di ricerca, coordinato dal Prof. Maurizio Galetto, capo del (DIGEP) Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino. La ricerca in modo naturale si è inserita nel dibattito sulle ultime normative in materia di tutela ambientale e non da ultimo del consumatore per il settore della compra-vendita di veicoli usati. Il 31/01/2019 l’esito della ricerca è stata presentata al Parlamento Europeo di Bruxelles chiedendo l’istituzione di un tavolo europeo dedicato all’industria della distribuzione dei veicoli usati. Il 26/03/2019 è stato presentato in Italia con una conferenza stampa al Senato della Repubblica. 18/04/2019 è stata presentata al MISE una bozza di emendamento per un contributo sulla rottamazione di auto inquinanti Euro 0 – 1 – 2 - 3 a fronte dell’acquisto di un veicolo USATO Euro 5 o 6, la cui obsolescenza rientrasse nei parametri stabiliti dal PDR®. Sempre ad attestare l’originalità della ricerca, è stata possibile l’apertura di un tavolo istituzionale presso il MISE per una modifica legislativa proposta al viceministro allo Sviluppo Economico Dario Galli (nel 1° Governo Conte). Scopo della ricerca La ricerca, attraverso l’analisi predittiva, ha affermato uno nuovo standard.

Nell'utilizzo di un veicolo, è di interesse dell’utilizzatore conoscere la probabilità che un determinato evento (guasto) possa verificarsi all’interno di un arco temporale definito, cioè: quanto è probabile che un veicolo abbia un determinato guasto potendo anticipare il momento in cui un determinato componente smette di erogare un servizio. Questa informazione è data dal valore predittivo (PDR) che è un indicatore percentuale che rappresenta l’affidabilità di un veicolo in funzione del suo utilizzo pregresso e corrisponde alla proporzione di eventi in un determinato numero di veicoli. L'analisi predittiva comprende una varietà di tecniche statistiche della modellazione predittiva, apprendimento automatico ed estrazioni per analizzare fatti storici e attuali e fornire predizioni sul futuro.

Contributo all'economia circolare

Il modello di crescita economica che ha caratterizzato il secolo scorso, si è definita “economia lineare”, cioè un’economia industriale, basata sull'estrazione di materie prime sempre nuove, sul consumo di massa che contro altare aveva la produzione di enormi quantità di scarto una volta raggiunta la fine del ciclo di vita del prodotto. Inutile parlare degli effetti dannosi per l’ambiente, oggi sotto gli occhi di tutti. Per sviluppare un modello di sviluppo alternativo all’economia lineare, pensatori illustri come l’architetto Walter Sahel, il fisico Amori Login, i designer McDonough e Braungart, l’economista green Nicholas Georgescu-Roegen, hanno sviluppato modalità alternative per fermare lo spreco di materia, l’inquinamento da fonti fossili, promuovendo la produzione efficiente, il riciclo, le energie e fonti rinnovabili. Il risultato di tutti questi anni di ricerche e sperimentazioni per un mondo più sostenibile è confluito nel concetto di economia circolare, ovvero un modello di economia che tende a ridurre ed in alcuni casi, eliminare lo scarto, differenzia le fonti di approvvigionamento di materia e fa vivere più a lungo, massimizzando il valore d’uso i prodotti di consumo. Il PDR serve anche a reintrodurre nel circuito autoveicoli attraverso un nuovo concetto di riciclo, rigenerazione, pratiche fondamentali per fermare la produzione di nuovi scarti. Demolire un veicolo comporta la produzione di nuovi scarti, costruire un nuovo veicolo la produzione di ulteriori scarti, con l’aggiunta dell’immissione in atmosfera di ulteriore inquinamento prodotto dalle fabbriche e dell’indotto.

La dottrina

In ambito civilistico, il termine “Garanzia” (di durata) viene impiegato dal Legislatore in una varietà di accezioni, spesso con riferimento a situazioni troppo eterogenee, da cui ne è derivata la difficoltà di applicazione. Gli sforzi della dottrina per indicare una nozione generale del concetto, capace di omogenizzare le diverse fattispecie, raramente sono pervenuti ad un esito condiviso dalle controparti perché del termine “Garanzia” si ritrovano definizioni differenti, regolate a seconda della metodologia, di volta, in volta, utilizzata. La ricerca che ha dato vita al Motore di calcolo PDR, ha definitivamente azzerato gli enigmi “interpretativi” di alcuni passaggi del Codice del Consumo, uno su tutti, la” ragionevole aspettativa” del consumatore Art. 120 comma c, questo perché il Motore di calcolo PDR, calcolando la durata residua di un veicolo, di fatto consente la misura della “ragionevole aspettativa”, per questo motivo, le caratteristiche tecniche del PDR hanno rilevanza anche sul piano giuridico. Note

 

Collegamenti Esterni

Politecnico di Torino - PDR

Vittorio Jano

Proposta MISE

Proposta al Senato della Repubblica