Presto con fuoco
Presto con fuoco è il primo romanzo di Roberto Cotroneo, pubblicato nel 1995. Il libro ha vinto nel 1996 il Premio Selezione Campiello.[1] È stato tradotto in varie lingue, tra le quali il russo e il giapponese.[2]
Presto con fuoco | |
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Autore | Roberto Cotroneo |
1ª ed. originale | 1995 |
Genere | romanzo |
Lingua originale | italiano |
Ambientazione | Parigi, Svizzera, |
Protagonisti | Pianista italiano anonimo |
Il narratore e protagonista
La storia è esposta ininterrottamente da un personaggio che parla in prima persona e rimane anonimo per tutto il libro. Si tratta di un pianista italiano, anzi uno dei massimi interpreti novecenteschi del pianoforte. Egli, disseminando i particolari, si dichiara nato nel 1920, in una famiglia ricca, e dotato di tale capacità da diplomarsi nel 1935. Dice di aver concorso al Premio Chopin di Varsavia prima o entro il 1940 e di essere risultato vincitore del primo premio assoluto. Descrive la sua vita come isolata, sia nella fanciullezza, sia negli anni della virilità. L'unica famiglia avuta sarebbe quella di origine, composta da un padre, una madre pianista, uno zio di nome Arturo, concertista di pianoforte, nonni e altri zii, tutti già scomparsi allo scoppio della guerra nel 1940. Cita relazioni con alcuni pianisti del XX secolo, quali Glenn Gould, Arthur Rubinstein, Claudio Arrau, Alfred Cortot, Vladimir Horowitz, ma, nella finzione narrativa, essi non entrano mai reciprocamente in contatto. Afferma infine di avere avuto un maestro nato nel 1858, che insegnava, ormai settantenne, a lui, bambino prodigio di otto anni. Al momento di narrare la storia, vive in una villa in Svizzera ed è l'anno 1995, ma la vicenda misteriosa che dà spunto al romanzo è avvenuta a Parigi nel 1978, mentre l'artista vi si trovava, disgustato dall'Italia perché era stato erroneamente fermato dalla polizia nel periodo del Sequestro Moro.
Trama
Nel 1978, un pianista italiano di fama mondiale si rifugia a Parigi, dopo un incidente che lo ha messo in urto con il suo Paese. Vive in una splendida dimora, dai finestroni altissimi che gli permettono di sentirsi più vicino al cielo che alla terra. Frequenta solo il proprio accordatore e studia per l'incisione dei Preludi di Claude Debussy. A volte passa la serata in un caffè, leggendo Gérard de Nerval.
Una sera, viene avvicinato da un profugo russo che mostra di conoscerlo bene: il russo dichiara di averlo sentito suonare a Mosca e Leningrado e che ha sempre cercato di incontrarlo, senza successo, perché avrebbe una cosa preziosa da affidargli. Si tratta di un manoscritto inedito di Fryderyk Chopin, una versione della Ballata n. 4 in fa minore op. 52, in cui la conclusione del brano, la coda, è stata cambiata rispetto a quanto dato alle stampe dallo stesso Chopin.
La prospettiva di ricevere un simile manoscritto innesca nel pianista un ribollire di pensieri in cui le ricerche musicologiche si mischiano alle vicende della sua vita passata e presente. Oltre ai molteplici ricordi di famiglia, di esperienze fatte attraverso l'interpretazione di alcuni autori da lui privilegiati, si aggiunge una sorta di innamoramento per una giovane parigina che, divenuta per breve tempo sua amante, egli chiama col nome di Solange e anche Donna col cappello, come un quadro di Eugene Delacroix, amico fedele di Chopin.
Edizioni
- Roberto Cotroneo, Presto con fuoco, A. Mondadori, Milano 1995
Note
- ^ Premio Campiello, opere premiate nelle precedenti edizioni, su premiocampiello.org. URL consultato il 1º gennaio 2020.
- ^ Presto con fuoco, su worldcat.org. URL consultato il 18 gennaio 2020.
Collegamenti esterni
- Matteo Zanini, Presto con fuoco e Chopin, su inkbooks.altervista.org.
- Corrado Augias, Cotroneo e il fantasma DELLA CRITICA, su ricerca.repubblica.it.