Anni di piombo
Con anni di piombo si intende in Italia quel periodo coincidente grosso modo con gli anni '70 in cui a parecchie persone sembrò che la lotta armata fosse una scelta di vita praticabile. Per alcuni l'estensione del periodo va dal finire degli anni '60 all'inizio degli anni '80.
Nell'immaginario collettivo molti associano questo periodo alla imprese delle Brigate Rosse in Italia o della Rote Armee Fraktion (RAF) in Germania, ma non va dimenticato che in quel periodo operarono anche molti gruppi di estrema destra, che si contrapponevano a quelli di estrema sinistra. Se il termine anni di piombo è posteriore (deriva probabilmente dal titolo di un film di Margarethe Von Trotta) a quei tempi era più usato il termine "opposti estremismi".
La lotta armata e le stragi erano certamente "contro". Ma contro chi o contro cosa? Questo dubbio, mai del tutto risolto, attraversa tutti gli anni di piombo.
Quindi per alcuni questi sono anni di "terrorismo di sinistra", per altri anni di "stragismo di destra", mentre su tali fatti "esiste solo una verità giudiziaria parziale, confusa e spesso contraddittoria" (Sandro Provvisionato, Rif. 4).
L'anno di punta è forse il 1977, così riassunto da Moroni e Balestrini (rif. 1): "nel ‘77, divampò la generalizzazione quotidiana di un conflitto politico e culturale che si ramificò in tutti i luoghi del sociale, esemplificando lo scontro che percorse tutti gli anni Settanta, uno scontro duro, forse il più duro, tra le classi e dentro la classe, che si sia mai verificato dall’unità d’Italia."
Premesse
Gli anni di piombo seguono il periodo che fu definito "della contestazione" in Italia ed in Europa. In quel periodo si erano creati degli strati sociali portatori di novità, che non da tutti erano visti favorevolmente.
L'economia italiana era cresciuta rapidamente ed il miglioramento del tenore di vita era percettibile. Con circa un secolo di ritardo rispetto ai tempi ufficiali, l'Italia cominciava ad essere una nazione, con una lingua diffusamente parlata (o almeno capita) dalla Sicilia fino alle Alpi. L'analfabetismo era praticamente scomparso. La mortalità infantile si era fortemente ridotta. La popolazione cresceva. La Rai TV era riuscita, oltre che a diffondere una lingua nazionale, a creare una certa attenzione verso i simboli nazionali, almeno in occasione di mondiali di calcio, olimpiadi e fenomeni analoghi.
In quegli anni si stava anche formando una crescita culturale, molto spesso egemonizzata dalla sinistra.
La continua crescita del Partito Comunista Italiano sicuramente non era vista di buon occhio negli USA, che valutarono il passaggio a forme d'intervento più incisive, rispetto al precedente finanziamento della sinistra non comunista. (Vedi Saunders, Rif. 2)
Il sequestro Moro
Uno degli episodi più vistosi di quegli anni fu il sequestro e il successivo omicidio di Aldo Moro nel 1978, ad opera delle Brigate Rosse. Nelle narrazioni ufficiali degli avvenimenti sono rimasti molti punti oscuri, ma nel tempo è stato confermato che all'interno di esse vi erano infiltrati di servizi segreti occidentali. La morte di Moro poteva presumibilmente essere evitata.
Il sequestro Dozier
Per chiarire gli anni di piombo è forse più importante il sequestro Dozier di quello Moro, in parte perchè esso segna il termine di una fase delle BR e può essere considerato conclusivo degli anni di piombo; d'altro canto esso sembra indicare l'incapacità delle Brigate Rosse di compiere atti dannosi agli USA.
Il generale USA James Lee Dozier viene sequestrato a Verona il 17 dicembre 1981 e viene liberato il 28 gennaio 1982 da un'incursione dei Nocs (squadre speciali di polizia).
Le stragi
- 12 dicembre 1969 Strage di piazza Fontana a Milano
- 28 maggio 1974 Strage di Piazza della Loggia a Brescia
- 4 agosto 1974 Strage sull'espresso Roma-Brennero (Italicus)
- 2 agosto 1980 Strage della stazione di Bologna
Stragi che appaiono insensate. Stragi senza colpevoli, visto che difficilmente si sono raggiunte sicurezze sugli esecutori ed i mandanti sono rimasti sempre nell'ombra. Sintomatica la strage di piazza Fontana a Milano, dove alle fine gli unici condannati sono stati i parenti delle vittime, ai quali a maggio 2005 sono state addebitate le spese processuali.
Eppure già all'epoca dei fatti, Pier Paolo Pasolini dichiarava di sapere i responsabili delle stragi, pur non avendo prove (rif 7):
Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato “golpe” (e che in realtà è una serie di “golpe” istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.
Poco tempo dopo la pubblicazione dell'articolo, Pasolini veniva ucciso in circostanze mai del tutto chiarite.
La fine degli anni di piombo
Dice Bifo Berardi (rif.3): "Alla fine del decennio ‘70 ogni comportamento anti-lavorista venne colpevolizzato, criminalizzato e rimosso, [...] il realismo del capitale riprendeva il posto di comando, con il trionfo delle politiche neo-liberiste. Iniziava la controffensiva capitalistica, la vita sociale veniva nuovamente sottomessa alla produttività, la competizione economica veniva santificata come unico criterio di progresso."
Un'occasione mancata
Guardando il periodo storico degli anni '70 in Italia, essi furono anche un'occasione mancata. Dopo la crescita economica e culturale degli anni '60 i tempi avrebbero potuto essere maturi per dare un colpo in maniera incisiva ai problemi storici, tra cui la Questione meridionale e lo strapotere della criminalità organizzata, ma anche per cercare di avere un'economia industriale moderna e ben regolamentata.
Forse per l'insipienza delle classi dirigenti, o forse perchè non c'erano le condizioni oggettive, i problemi storici italiani rimasero irrisolti. Vince insomma il realismo politico e tale vittoria prepara quel degrado politico e morale che sfocerà negli episodi di corruzione di Tangentopoli e nelle inchieste giudiziarie di Mani pulite.
Forse è significativo anche il fatto che in quegli anni si ferma la crescita della popolazione italiana, che si stabilizza poco sotto i 60 milioni di abitanti.
Voci correlate
Bibliografia
- Primo Moroni e Nanni Balestrini, L'ORDA D'ORO, SugarCo 1988
- Frances Stonor Saunders, La Guerra Fredda culturale. La Cia e il mondo delle lettere e delle arti, Fazi, Roma, 2004
- Franco "Bifo" Berardi, Il sapiente, il mercante, il guerriero, Derive Approdi, 2004
- Sandro Provvisionato, Anni di piombo: parte male il dibattito sul superamento in Misteri d'Italia 97, 2005
- AA.VV., La Strage di Stato, Samonà e Savelli, Roma, 1970
- Camilla Cederna, Pinelli. Una finestra sulla strage, Feltrinelli, Milano, 1971
- Pier Paolo Pasolini, Io so articolo pubblicato sul Corriere della Sera 1975