Cerano d'Intelvi
Cerano d'Intelvi (Sceran in dialetto comasco[3][4], AFI: [ʃeˈrãː]) è un comune italiano della provincia di Como in Lombardia.
Cerano d'Intelvi comune | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Amministrazione | |
Sindaco | Oscar Enrico Gandola (lista civica Insieme per Cerano) dall'8-6-2009 |
Territorio | |
Coordinate | 45°57′N 9°05′E |
Altitudine | 562 m s.l.m. |
Superficie | 5,55 km² |
Abitanti | 552[1] (31-3-2017) |
Densità | 99,46 ab./km² |
Frazioni | Giuslino, Cerano, Veglio |
Comuni confinanti | Breggia (CH-TI), Centro Valle Intelvi, Dizzasco, |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 22020 |
Prefisso | 031 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 013063 |
Cod. catastale | C482 |
Targa | CO |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | ceranesi |
Patrono | san Tommaso apostolo |
Giorno festivo | 3 luglio |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
Geografia fisica
Cerano si trova al centro della bassa valle d'Intelvi alla destra del torrente Telo, ramo che si getta nel Lario ad Argegno. È adagiato a circa 600 metri di altitudine sulle falde del monte San Zeno, che spicca dalla parte verso il Lario per la sua forma conica in mezzo alla Valle, con l'Oratorio di San Zeno sulla cima del monte (consacrato nel 1215 e recentemente restaurato).
Storia
Nel primo trentennio del XII secolo il paese fu coinvolto nelle lotte fra Como e Milano, divenne feudo dei Camozzi nel secolo seguente e nel 1416 passò sotto la Signoria dei Rusconi di Como.
Nel Cinquecento le sue terre furono occupate da Gian Giacomo de' Medici come tutta la valle d'Intelvi, nel 1583 fu feudo dei Marliani.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
La Parrocchiale di San Tommaso è di origine romanica come il campanile chiamato Torre di Teodolinda con lesene angolari e cordonature di archetti e dentelli ai piani. Si vuole costruita sui ruderi di un castello altomedioevale della regina, la cui corona gemmata appare nello stemma comunale. La navata conserva affreschi e tele di epoca barocca, una Crocifissione ad olio attribuita a Vincenzo Civerchio, stucchi dell'intelvese Diego Carloni e paliotti in scagliola.
La chiesa dei Santi Quirico e Giulitta nella frazione di Veglio è un imponente edificio che s'innalza su una piccola altura fuori dal centro abitato. La chiesa ha linee barocche sia all'esterno che nella decorazion interna delle cappelle. La navata è ornata da un altare in stucchi della scuola di Diego Carloni e da una tela attribuita a Giulio Quaglio. Nascosta dietro la prima cappella laterale a destra è possibile ammirare quel che resta della chiesa medievale della primitiva abside romanica del XII secolo con lesene arricchite da semicolonne, finestrelle a doppia strombatura e coronameno di archetti e dentelli[5]. Sulle sue pareti si possono ammirare i più antichi affreschi della valle del XIV secolo raffiguranti scene della Passione di Cristo.
La chiesa di San Zeno fu eretta nel XII secolo sulla cima del monte omonimo per sciogliere un voto fatto nel momento del pericolo, da un gruppo di maestri comacini che, tornando alla loro valle da Verona dove lavoravano alla Basilica di San Zeno, furono sorpresi da una burrasca sul lago[6]. Colpita da un fulmine a metà degli anni '50 del XX secolo che ne distrusse il campanile e parte del tetto, la chiesa è rimasta allo stato di rudere per molti anni. Grazie al lavoro di un comitato, il "Comitato pro San Zeno - Una chiesa per il III millennio", la chiesa è stata nuovamente ricostruita e restituita al culto nell'anno 2000; da segnalare che sulla finestra della facciata principale della chiesa è stata posizionata una nuova campana, denominata "campana dei giovani", benedetta in piazza San Pietro il giorno 27 maggio 1998 da Giovanni Paolo II[6]. Nel mese di luglio 2013 sono iniziati i lavori per la ricostruzione dell'eremo adiacente alla chiesa, terminati l'anno successivo. Il 22 agosto 2015 la chiesa è stata riconsacrata con una solenne cerimonia presieduta dal vescovo di Como Diego Coletti[6].
Architetture civili
Il paese conserva ancora fra le case portali medioevali e la Corte Cometti con il suo porticato romanico e i graffiti seicenteschi. Fa parte della Comunità Montana Lario Intelvese.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[7]

Geografia antropica
Frazioni di Cerano: Giuslino, Rifugio, Prabello, Veglio
Amministrazione
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2017.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, GARZANTI, 1996, p. 191.
- ^ sia nell'ortografia moderna che in quella classica
- ^ RomaniCOMO, su www.romanicomo.it. URL consultato il 21 marzo 2020.
- ^ a b c LA CONSACRAZIONE DELLA CHIESA DI SAN ZENO Una “Chiesa per il III Millennio”, su Associazione Nazionale Alpini Como, 5 agosto 2015. URL consultato il 4 aprile 2020.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cerano d'Intelvi
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su comune.ceranodintelvi.co.it.
- Cerano d'Intèlvi, su sapere.it, De Agostini.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 248316624 |
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