RMS Nova Scotia
La RMS Nova Scotia fu una nave trasporto truppe britannica affondata il 28/11/1942 ad opera del sommergibile tedesco U-177.
| RMS Nova Scotia | |
|---|---|
| Descrizione generale | |
| Tipo | piroscafo trasporto truppe |
| Armatore | Furness, Withy & Co[1] Ministero dei Trasporti di Guerra (1941–42) |
| Proprietà | Johnston Warren Lines (1926–41)[1] |
| Porto di registrazione | Liverpool, Regno Unito |
| Costruttori | Vickers Ltd. |
| Cantiere | di Barrow in Furness |
| Entrata in servizio | 1926 |
| Destino finale | Affondata nell'Oceano Indiano il 28 novembre 1942 ad opera del sommergibile tedesco U-177 |
| Caratteristiche generali | |
| Stazza lorda | 6.796 tsl |
| Lunghezza | 123,8 m |
| Larghezza | 16,9 m |
| Pescaggio | 9,7 m |
| Propulsione | motore a vapore a quadrupla espansione |
| Velocità | 15 nodi (28 km/h) |
| Equipaggio | 113 (1942) |
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Storia
L'unità di 6.796 tonnellate di stazza lorda adibita come unità trasporto passeggeri e carico per la compagnia di navigazione Johnston Warren Lines Ltd, venne varata nel 1926 presso i cantieri Vickers di Barrow in Furness.
Nel 1941 venne requisita dal Ministero dei Trasporti di Guerra (MoWT) e convertita al ruolo di trasporto truppe. Il 16 novembre 1942 la nave salpò da Massaua con circa 1.200 persone tra equipaggio, guardie e prigionieri di guerra (di cui 769 italiani reduci della campagna dell'Africa Orientale Italiana).
Alle 7:07 del 28 novembre 1942, mentre ere in navigazione a circa 244 km da Durban, la nave fu silurata dal sottomarino tedesco U-boot 177 ed affondò in pochi minuti.
La stragrande maggioranza dei prigionieri di guerra non fece in tempo a salvarsi nelle lance di salvataggio, il sommergibile tedesco emerse per soccorrere i naufraghi, ma a causa dello spazio limitato ne poté soccorrere solo due, mentre il resto continuò a rimanere aggrappato ad ogni oggetto galleggiante in balia delle correnti e degli squali. Nel frattempo l'U 177 emise un SOS diretto a tutte le marine neutrali.
Dopo due giorni dall'affondamento (precisamente alle 5:45 del 30 novembre 1942), la fregata portoghese Alfonso de Albuquerque soccorse i 181 sopravvissuti (117 italiani e 64 tra inglesi e sudafricani). Fra le vittime vi furono 651 prigionieri italiani tra cui Giovanni Ellero, etnologo italiano, impegnato nel Corno d'Africa. Si stima che almeno un quarto dei deceduti fu sbranato dagli squali.
La fregata portoghese portò i naufraghi a Maputo, gli italiani furono curati nei locali ospedali, gli inglesi e i sudafricani vennero espatriati in Sudafrica. Alcuni dei naufraghi italiani rientrarono in Italia (aiutati dal locale consolato italiano), altri continuarono a vivere in Mozambico. Alcuni dei corpi dei sopravvissuti furono ritrovati alcuni giorni dopo il salvataggio dei superstiti, questi furono sepolti in fosse comuni per prigionieri di guerra di Durban. I resti sono stati spostati nel 2008 nel cimitero di Santa Maria delle Grazie nella frazione di Epworth della città di Pietermaritzburg.
In ricordo di questa tragedia, nel 1982 i superstiti che continuarono a vivere in Mozambico eressero a Durban una stele commemorativa.[2]
Note
- ^ a b (EN) Lloyd's Register of Shipping (PDF), Londra, Lloyd's Register, 1941. URL consultato il 2 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2014).
- ^ L'ULTIMO GIORNO DEL NOVA SCOTIA La tragedia dimenticata
Bibliografia
- Leon Bezuidenhout, Pieter Snyman, Springbok–soldier 1940–43 (PDF), t, Marzo2008, pp. 11–15.
- David Burrell, Furness Withy, 1891–1991, World Ship Society, 1992, ISBN 0905617703.
- Duncan Haws, Furness Withy, Travel Creatours Ltd, 2000, ISBN 094637838X.
- (Italian) Valeria Isacchini, L'Onda Gridava Forte, Ugo Mursia Editore, 2008, ISBN 978-88-425-3949-0. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto)
- Jessica Mann, Out of Harm's Way; The Wartime Evacuation of Children from Britain, Headline Publishing Group, 2005, pp. 130–131, ISBN 0-7553-1138-8.
- (Italian) Tullio Mascellari, 28 Novembre 1942 una Tragedia in Mare. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto)
- Donald Sturrock, Storyteller: The Authorised Biography of Roald Dahl, HarperPress, 2010, pp. 93–94, ISBN 0007254768.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Scheda su WreckSite, su wrecksite.eu.
- Scheda su Ubootwaffe.net, su ubootwaffe.net (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2005).
- chrishulland.me.uk, https://web.archive.org/web/20110116220535/http://chrishulland.me.uk/rmsnova.htm (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2011).