Corrado Corelli
Corrado Corelli (Anticoli Corrado, 19 agosto 1884 – Roma, 26 agosto 1968) è stato un militare, calciatore e scultore italiano.
Corrado Corelli | |
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Soprannome | Corelli I |
Nascita | Anticoli Corrado, 19 agosto 1884 |
Morte | Roma, 26 agosto 1968 |
Luogo di sepoltura | Roma cimitero Flaminio |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Forza armata | Regio esercito |
Arma | Fanteria |
Corpo | 81ª Brigata Torino |
Anni di servizio | 1915 - 1943 |
Grado | Colonnello |
Guerre | Prima guerra mondiale Seconda guerra mondiale |
Campagne | Fronte italiano (1915-1918) Campagna italiana di Russia |
Decorazioni | 1 medaglia d'argento 2 medaglia di bronzo |
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Biografia
Corrado Corelli fu fratello primogenito di Filiberto Corelli figli del pittore Augusto Corelli e di Maria Meddi, Nato ad Anticoli Corrado, visse sempre nella capitale. Con il fratello, anch'egli sportivo, furono ingaggiati dalla Virtus nel 1906. Nel giugno 1908 la Lazio convinse Corrado e suo fratello a lasciare la Virtus e ad accasarsi con la Società Sportiva Lazio.
Corrado restò a disposizione della Lazio fino al 1922, con un'interruzione dovuta allo scoppio della grande guerra e giocando le finali del campionato di calcio nel 1913 e 1914.
Partito per la grande guerra con il grado di sottotenente dell'81º fanteria brigata Torino, tornò con il grado di maggiore e con una medaglia d'argento al valor militare ottenuta per l'eroico comportamento avuto durante un'azione bellica.[1] In seguito partecipò alla Marcia su Roma nel 1922, ma la sua adesione al Fascismo fu breve. Si dedicò alla scultura con impegno e la creazione plastica divenne il suo mestiere. Ebbe commissioni pubbliche e private in cui dimostrò capacità espressive di livello.
Allo scoppio della Seconda guerra mondiale fu richiamato alle armi con il grado di tenente colonnello, fu assegnato al comando delle tradotte che portavano truppe ed equipaggiamenti sul fronte russo. Narrò[2] che spesso il suo treno sostava in territorio polacco e incrociava treni merci blindati scortati dalle SS. I carri contenevano civili stipati fino all'inverosimile e non ne comprendeva la ragione. Un giorno, incuriosito aprì un sportello e vide una scena che immortalò, in un disegno che oggi è conservato al Museo dell'Olocausto di New York. Solo a fine conflitto verrà a scoprire la verità su quei convogli che avevano come destinazione i campi di concentramento. Successivamente Corrado fu trasferito all'ufficio censura militare di Firenze. Dopo l'armistizio rifiutò ogni collaborazione con i tedeschi, e fece ritorno a Roma, tornando al suo lavoro di scultore. Nel dopoguerra la sua scultura virò verso la tecnica dello sbalzo e mise in luce una rinnovata eleganza e una raffinatezza estrema, tanto da essere spesso richiesto da importanti case di creazioni di gioielli per eseguire diversi apprezzatissimi e costosissimi lavori. Muore dopo una breve malattia al Policlinico Umberto I di Roma ed è sepolto al Cimitero Flaminio.
Onoreficenze
— Monfalcone, giugno 1916
— Monte Asolone, 14-15 gennaio 1918
— Castelnuovo, 27 dicembre 1915.
Note
- ^ Nel giugno del 1916, infatti, dal Quartier Generale del regio esercito riceve la motivazione della consegna della medaglia con il seguente dispaccio: "Medaglia d'argento al capitano di Fanteria Corrado Corelli. Preparava con intelligenza e dirigeva con slancio e valore l'azione della sua compagnia all'attacco di una trincea fortemente difesa dal nemico. Conquistatala dopo violento corpo a corpo, la rafforzava in modo da renderne sicuro il possesso. Respingeva quindi un violento contrattacco avversario. Esempio costante di mirabile calma e valore. Monfalcone, giugno 1916".
- ^ Dal libro "Nel nido dell'Aquila di Emilia Corelli. Eraclea Edizioni 2012"