Provincia autonoma di Trento

provincia autonoma italiana, nella regione del Trentino-Alto Adige

Template:Provincia La Provincia autonoma di Trento è una provincia del Trentino-Alto Adige di oltre 500 mila abitanti.

Corrisponde alla regione storico-geografica del Trentino, parte del Tirolo meridionale.

Confina a nord con la Provincia autonoma di Bolzano, a est e a sud con il Veneto (Provincia di Belluno, Provincia di Vicenza e Provincia di Verona), a ovest con la Lombardia (Provincia di Brescia e Provincia di Sondrio).

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Trentino.

Dai primi insediamenti all'età romana

 
Ricostruzione delle palafitte dell'Età del Bronzo presso il lago di Ledro.

Il cambiamento del clima circa 10.000 anni fa, resosi più mite e meno rigido, permise l'insediamento di popolazioni sedentarie nel territorio del Trentino, in particolare in prossimità di corsi d'acqua e piccoli laghi.

All'Età del Bronzo risalgono alcune importanti strutture abitative in legno (palafitte), edificate su pali in legno in prossimità di ambienti lacustri. Scavi archeologici realizzati negli anni 30 nei pressi della sponda meridionale del lago di Ledro, in comune di Molina di Ledro, hanno portato alla luce un importante insediamento che viene fatto risalire a circa 2000 anni prima di Cristo.

Attorno al VI secolo a.C. si insediò nel territorio provinciale, come del resto in buona parte dell'arco alpino centrale ed orientale, la popolazione dei Reti, che si stabilì nelle diverse vallate e in particolare nel Trentino occidentale (reperti importanti sono stati rinvenuti ad esempio a Sanzeno in Val di Non, nell'altopiano della Paganella, a Stenico nelle Giudicarie esteriori).

I primi contatti fra Reti e Romani risalgono al III secolo a.C., ma solo nel I secolo iniziò l'espansione romana verso nord. Nel 49 a.C. Tridentum divenne municipium romano e assunse i caratteri del più importante centro economico, commerciale e politico della Regione.

Dall'Alto Medioevo al Principato Vescovile

In parallelo alla crisi dell'Impero Romano, ormai evidente tra il IV e il V secolo d.C., si assistette a un'ampia opera di evangelizzazione delle vallate del Trentino, in particolare dovuta alla dedizione di San Vigilio, terzo vescovo di Trento e poi partono della città, e dei missionari anatolici evangelizzatori dell'Anaunia, Sisinio, Martirio e Alessandro.

 
Trento, il Castello del Buonconsiglio, residenza dei principi vescovi.

Dopo le incursioni dei Goti, una buona parte del Trentino venne inclusa nel Ducato longobardo di Trento retto per primo dal duca Evino († 595) e poi dal cattolico Gaidoaldo. In seguito il Regno longobardo venne conquistato da Carlo Magno (774), e il Trentino venne integrato nel Sacro Romano Impero.

L'origine dell'unità territoriale del Trentino risale al 1027, quando l'imperatore del Sacro Romano Impero Corrado II il Salico decise di affidare il potere temporale sull'area geografica trentina al vescovo di Trento, creando il Principato Vescovile di Trento. Questa istituzione politica resistette per otto secoli e garantì autonomia di governo al Trentino rispetto al Sacro Romano Impero Germanico.

Il principe vescovo di Trento era infatti dotato di potere politico e aveva pari dignità rispetto a tutti gli altri principi dell'Impero. La parziale indipendenza politica che derivò da questo tipo di istituzione non godette però sempre del sostegno dei Duchi d'Austria, che più volte tentarono di diminuire il margine di libertà del Principato.

Un accordo (1339) con il re di Boemia permise al vescovo Nicolò da Bruna, già cancelliere reale, di riorganizzare l'esercito del Principato e di dotarsi dello stemma raffigurante l'aquila di San Venceslao, tuttora simbolo della Provincia, saldando i legami fra il Trentino e la Boemia.

 
Tiziano, ritratto del principe vescovo Cristoforo Madruzzo (1539-1567).

Geografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia del Trentino.
 
Le Dolomiti di Brenta nel Trentino occidentale
 
Le Pale di San Martinonel Comprensorio di Primiero
File:Torbole sul Garda.jpg
Il Lago di Garda, da sopra Torbole

Il territorio della provincia è quasi intermente montuoso ed è caratterizzato da una valle che ne solca la lunghezza, la Valle dell'Adige, da Ala a Salorno, rappresentando quasi una spina dorsale del territorio. Su essa si innestano diverse valli minori, formate da affluenti dell'Adige (come le valli dell'Avisio, Fiemme e Fassa, e del Noce, Non e Sole). Ci sono poi altri fiumi che attraversano valli trentine: il Cismon nella valle di Primiero, il Vanoi nella Valle omonima, il Brenta nella Valsugana, il Sarca nella valle omonima, il Chiese nelle Giudicarie, il Fersina nella Valle dei Mocheni, il Leno nelle valli del Leno (Vallarsa e valle di Terragnolo).

I principali gruppi montuosi sono: il gruppo del Cevedale, le catene dell'Adamello-Presanella e le Dolomiti di Brenta nel Trentino occidentale; il massiccio del Lagorai-Cima d'Asta e una parte delle Dolomiti in quello orientale.

Fra le altre catene montuose, appartengono alla Provincia le Pale di San Martino e parte della Marmolada (gruppo condivisi con la Belluno), del Sella (condiviso con le province di Belluno e Bolzano), del Latemàr, del Sassolungo e del Catinaccio, che si estendono fra Trentino e Alto Adige. Appartengono alla provincia la punta settentrionale del Lago di Garda e numerosi laghi alpini, tra cui i laghi di Levico e di Caldonazzo in Valsugana e di Toblino nella Valle dei Laghi.

Ambiente naturale

Alcuni fattori, come la densità di popolazione relativamente bassa della Provincia, la presenza di vasti ambienti isolati e ad altimetria piuttosto elevata, l’istituzione di diverse aree naturali protette, un certo grado di rispetto degli abitanti per i luoghi naturali (seppur in pochi casi compromessi da infrastrutture e costruzioni), hanno permesso la conservazione di numerose specie animali e vegetali. Tra la popolazione faunistica del Trentino, estremamente varia, si possono ricordare alcune specie particolarmente numerose: gli ungulati (cervi, caprioli, camosci, e in misura minore stambecchi), lepri, volpi, scoiattoli, marmotte, galli cedroni.

Il territorio del Trentino è ricoperto per circa il 50% da boschi (circa 300.000 ettari). Nei versanti più elevati esso è composto soprattutto da conifere, ma sono presenti anche faggi, aceri, frassini e sorbi.

Tra le iniziative ambientali più importanti portate avanti dalla Provincia autonoma di Trento, va segnalato il Progetto Life Ursus, volto al ripopolamento nel Trentino dell’orso bruno (ursus arctos), il più grande e significativo mammifero delle Alpi. Agli orsi autoctoni trentini, prossimi all’estinzione, sono stati affiancati una serie di esemplari provenienti dalle foreste della Slovenia. Gli orsi, inseriti in un primo momento nell'area del Parco Adamello Brenta, si sono spostati anche nei territori limitrofi del Trentino occidentale, sconfinando anche in Alto Adige, Austria e Germania.

In Trentino sono state istituite tre aree naturali protette (una nazionale e due provinciali):

Economia

Agricoltura e allevamento

Nonostante le caratteristiche del territorio, prevalentemente montano, il settore agricolo è piuttosto rilevante. Al contrario del vicino Alto Adige, le aziende agricole non sono indipendenti fra loro (struttura del maso chiuso, che pure ha impedito in provincia di Bolzano un eccessivo frazionamento delle proprietà), ma spesso inserite in un'ampia rete di cooperative agricole. Le produzioni più importanti sono la frutticultura, specialmente mele (assieme all'Alto Adige viene raggiunta la metà della produzione nazionale), i piccoli frutti (nella Valle dei Mocheni/Bersntol), gli ortaggi (soprattutto nella Val di Gresta). Importante (anche se in termini nazionali quantitivamente modesta) la produzione di uva, da cui si ricavano spumanti e grappe di alta qualità. Significativo l'allevamento, soprattuto bestiame da latte, da cui si ricava una grande varietà di prodotti caseari tipici.

Industria e turismo

Le industrie sono concentrate nella Valle dell'Adige, in Vallagarina e nella Valsugana e sono spesso di piccole-medie dimensioni. Sono attive nei settori tessile, edilizio, della meccanica, del legno e della carta. Importante è la produzione di energia idro-elettrica.

Fondamentale è il turismo, sia invernale che estivo, con una notevole varietà e ampiezza nell'offerta turistica. Le principali stazioni turistiche sono: Madonna di Campiglio, San Martino di Castrozza, Fiera di Primiero, Canazei, Moena e la Val di Fassa, Cavalese e la Val di Fiemme, Folgaria, Folgarida-Marilleva e la Val di Sole, Andalo, Molveno e l'altopiano della Paganella, nonché le stazioni climatiche sul lago di Garda (come Riva del Garda e Torbole) e i laghi di Levico e Caldonazzo.

Trasporti e comunicazioni

File:Trentino map.png
Mappa stradale del Trentino

Il Trentino è terra di attraversamento per la comunicazione tra lo spazio germanico e l'Italia settentrionale. Gli assi principali di comunicazione sono l'Autostrada A22 del Brennero, la Strada Statale 12 dell'Abetone e del Brennero e la ferrovia del Brennero, che si sviluppano lungo la Valle dell'Adige. La direzione della società Autostrada del Brennero s.p.a. si trova a Trento, in quanto i principali azionisti della Società sono la Regione Trentino-Alto Adige e le due province di Bolzano e Trento.

Poiché l'autostrada si caratterizza per un grande traffico di mezzi pesanti, è obiettivo primario della Provincia e della Regione diminuire pesantemente il traffico su gomma, spostando i veicoli pesanti sulla ferrovia, in futuro potenziata dal tunnel del Brennero tra Alto Adige e Tirolo.

È stata proposta più volte la costruzione sul territorio di un'altra autostrada, l' Autostrada A31 (detta Valdastico o PiRuBi), che collegherebbe Trento a Vicenza e Rovigo. La realizzazione di questa infrastruttura è fortemente appoggiata dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Vicenza e dall'ANAS, nonché sostenuta da una buona parte degli abitanti della Valsugana (per decongestionare, sostengono, l'arteria che attraversa la valle). Sostegno bilanciato, dall'altra parte, dagli abitanti di Besenello, paese della Vallagarina dove è previsto lo sbocco dell'autostrada in val d'Adige. Tuttavia è forte la contrarietà di forze importanti della Giunta provinciale trentina, assolutamente contrarie a creare nuove infrastrutture autostradali nel territorio provinciale. L'opposizione alla PiRuBi fa forza sugli effetti sull'ambiente e sul un consistente aumento di traffico sull'Autostrada del Brennero, e che i costi dell'opera sarebbero molto elevati. Comportarebbe infatti numerosi viadotti nella stretta Val d'Astico e infine una lung tunnel sotto il gruppo della Vigolana, con la necessità di creare sfiati all'interno della montagna e la possibilità di compromettere diverse falde d'acqua. [senza fonte] Secondo altri la storica avversione per quest'opera dipende dalla volontà della Provincia di non realizzare progetti sostenuti e calati dall'esterno, cioè da Roma o dalla Regione Veneto.

In Trentino esistono altre due linee ferroviarie: la Ferrovia della Valsugana, che collega Trento a Venezia e la Ferrovia Trento-Malè-Marilleva, in gestione alla società Trentino trasporti. Trentino trasporti è inoltre concessionaria unica del trasporto pubblico su gomma in tutto il Trentino, urbano a Trento e Rovereto e extraurbano in tutte le valli della provincia.

Cultura, istruzione e ricerca

 
Trento, Castello del Buonconsiglio
 
L'ingresso del MART a Rovereto

A Trento è presente l'Università di Trento, istituita nel 1962, di piccole dimensioni (circa quindicimila studenti), ma molto attiva a livello internazionale. Fu la prima università italiana a istituire corsi di laurea in sociologia. Secondo l'indagine Censis-La Repubblica del 2005 è in vetta alla classifica degli atenei di piccole dimensioni. La provincia ha dato vita anche negli anni sessanta all'ITC, Istituto Trentino di Cultura, e al suo ITC-irst (centro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica).

Nel territorio della Provincia sono presenti numerosi enti museali. Fra i principali:

Da segnalare inoltre gli istituti di cultura e i musei dedicati alla tre minoranze della Provincia, l'Istitut cultural Ladin "majon di fascegn" in Val di Fassa e il Kulturinstitut Bersntol - Lusérn per la valorizzazione delle minoranze germanofone mòchene e cimbre.

Altri importanti soggetti culturali che operano in Trentino sono la Società Alpinisti Tridentini (SAT), fondata in età asburgica, e la roveretana Accademia degli Agiati.

A Trento dalla fine della Seconda guerra mondiale vengono pubblicati due quotidiani, L'Adige e il Trentino (quest'ultimo del Gruppo editoriale L'Espresso); a questi si affianca il Corriere del Trentino, edizione locale del Corriere della Sera. La diffusione di quotidiani è decisamente superiore alla media nazionale.

A Trento ha sede il prestigioso Coro della SAT diretto dal maestro Pedrotti.

Minoranze linguistiche

 
Riva del Garda, Piazza III Novembre con la Torre Apponale
 
Il ghiacciaio della Marmolada, in ladino Marmoleda

Nella provincia sono presenti tre minoranze linguistiche, tutelate dagli statuti regionale e provinciale. La più numerosa è rappresentata dai Ladini della Val di Fassa, seguiti dalle minoranze germanofone dei Mocheni e dei Cimbri:

Amministrazione

L'autonomia provinciale

L'autonomia della provincia consiste nel potere di legiferare, previsto da legge costituzionale e dallo statuto regionale: mentre tutte le altre province italiane hanno mere funzioni amministrative, le province autonome di Trento e Bolzano hanno potere legislativo in molte materie normalmente di competenza statale o regionale.

Particolarmente importanti sono le deleghe in materia di sanità, scuola, formazione, lavoro, trasporti e viabilità. Il finanziamento della provincia deriva principalmente dalla restituzione da parte dello Stato della quasi totalità dei tributi raccolti nel territorio provinciale. La Provincia può inoltre istituire nuovi tributi.

La funzione legislativa spetta al consiglio provinciale, formato da 35 membri, di cui 1 spettante alla minoranza ladina. Dalle ultime elezioni provinciali (2003), il presidente della provincia assume inoltre nel corso della legislatura, a rotazione con il collega altoatesino, il ruolo di presidente del Trentino-Alto Adige.

La suddivisione amministrativa

 

L'unità amministrativa dei comprensori fu istituita dalla giunta di Bruno Kessler negli anni '70, al fine di garantire una maggiore efficienza nell'amministrazione del territorio provinciale, frazionato in ben 223 comuni, a volte di piccole o piccolissime dimensioni. Non sempre i confini dei comprensori rispettano una tradizione di collaborazione fra comunità vicine e infatti si sono rivelati spesso strumenti poco efficaci, tranne nei casi in cui includessero una comunità di valle ben definita (Val di Fiemme, Primiero, Val di Sole, Val di Fassa). Inoltre la giunta comprensoriale non è eletta direttamente, ma nominata dalle giunte dei diversi comuni. È stata approvata una riforma che prevede l'istituzione di un consiglio delle autonomie e il passaggio nel 2007 all'istituto giuridico delle comunità di valle, il cui numero non è stato ancora definito, più omogenee rispetto ai comprensori. [1].

Lista dei comprensori trentini

Comprensorio Capoluogo Estensione Popolazione Localizzazione
C1 Valle di Fiemme Cavalese 415 km² 18.990 Trentino orientale, valle dell'Avisio
C2 Primiero Fiera di Primiero 413km² 10.076 Trentino orientale, valli del Cismon e del Vanoi
C3 Bassa Valsugana e Tesino Borgo Valsugana 578 km² 26.167 Trentino orientale, valle del Brenta e conca del Tesino
C4 Alta Valsugana Pergine Valsugana 394 km² 50.000 Trentino orientale, valli del Brenta e del Fersina
C5 Valle dell'Adige Trento 656 km² 166.394 Trentino centrale
C6 Val di Non Cles 596 km² 37.832 Trentino occidentale, valle del Noce
C7 Val di Sole Malè 609 km² 15.235 Trentino occidentale, valle del Noce
C8 Valli Giudicarie Tione 1.176 km² 36.282 Trentino occidentale, valli del Sarca e del Chiese
C9 Alto Garda e Ledro Riva del Garda 353 km² 44.288 Trentino meridionale
C10 Vallagarina Rovereto 694 km² 84.781 Trentino meridionale, valle dell'Adige
C11 Ladino di Fassa Vigo di Fassa 318 km² 9.276 Trentino orientale, valle dell'Avisio

I dati sulla popolazione sono aggiornati al 31 dicembre 2004.

Personalità legate al Trentino

Questo è un elenco di alcune personalità che per nascita o per la loro storia personale hanno instaurato un solido legame con il territorio trentino. I personaggi sono raccolti in categorie, e all'interno di queste sono menzionati in ordine alfabetico. L'elenco comprende personaggi attivi nei più diversi settori: arte, cultura e scienza, sport, politica, religione.

Personalità legate al Trentino

Artisti

Scienziati, tecnici e uomini di cultura

Sportivi

Politici

Irredentisti e patrioti

Santi, religiosi e persone legate alla Chiesa

Galleria fotografica

File:Provincia autonoma di Trento-Stemma.png Galleria fotografica del Trentino

I centri maggiori

Le valli della Provincia

L'ambiente naturale
Le montagne

I laghi

Comuni principali

Voci correlate

Bibliografia

  • AA.VV., Storia del Trentino, Associazione culturale "Antonio Rosmini", Trento, 1996;
  • S. Benvenuti, Storia del Trentino, Panorama, Trento, 1994-1998;
  • G. Faustini, Trentino e Tirolo dal 1000 al 1900. Breviario storico dell’autonomia, Publilux, Trento, 1985.
  • G. Tomasi, A. Grofer, Atlante del Trentino, Panorama, Trento, 1988
  • A. Grofer, Le valli del Trentino (Trentino occidentale, Trentino orientale, 2 voll.), Manfrini, Calliano, 1975-77
  • Giovanna Nicoletti (a cura di), Guida ai musei di Trento, Nicolodi, Rovereto, 2003.

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Collegamenti esterni

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