Expedition 63
Expedition 63 è la 63ª e attuale missione di lunga durata verso la Stazione Spaziale Internazionale, incominciata il 17 aprile 2020 con lo sgancio della Sojuz MS-15. È composta dai tre membri della Sojuz MS-16 e dall'equipaggio del veicolo commerciale americano SpaceX Demo 2, il cui lancio è avvenuto il 30 maggio 2020, dopo essere stato rimandato a causa delle condizioni meteorologiche avverse[1].
Expedition 63 | |||||
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Statistiche missione | |||||
Nome missione | Expedition 63 | ||||
Inizio missione | 17 aprile 2020 | ||||
Fine missione | 21 ottobre 2020 | ||||
Membri equipaggio | Da 3 a 5 | ||||
Lancio e rientro | |||||
Data di lancio | 17 aprile 2020 | ||||
Data di atterraggio | 21 ottobre 2020 (pianificato) | ||||
Fotografia dell'equipaggio | |||||
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Missioni Expedition | |||||
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Le date sono espresse in UTC | |||||
Equipaggio
Ruolo | Aprile – maggio 2020 |
Maggio – agosto | Agosto – ottobre 2020 | ||
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Comandante | Christopher Cassidy, NASA Terzo volo | ||||
Ingegnere di volo 1 | Anatolij Ivanišin, Roscosmos Terzo volo | ||||
Ingegnere di volo 2 | Ivan Vagner, Roscosmos Primo volo | ||||
Ingegnere di volo 3 | Robert Behnken, NASA Terzo volo |
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Ingegnere di volo 4 | Douglas Hurley, NASA Terzo volo |
L'equipaggio dell'Expedition 63 fino a febbraio 2020 era composto dai cosmonauti russi Tichonov, Babkin e dall'astronauta americano Cassidy ma a causa dell'infortunio di Tichonov, entrambi i cosmonauti sono stati sostituiti con Ivanišin e Vagner.[2] Questi ultimi insieme a Cassidy sono partiti a bordo della Sojuz MS-16 il 9 aprile 2020 per prendere parte all'Expedition 63.[3] Il 31 maggio 2020 si unirono a loro i due membri della missione di collaudo SpaceX Demo 2, Hurley e Behnken, che rimasero sulla ISS per due mesi.[4] A causa dei possibili ritardi al programma commerciale americano, Cassidy avrebbe potuto essere l'unico astronauta dell'USOS presente a bordo per un lungo periodo; per poter svolgere al meglio e in sicurezza le attività più rischiose, Ivanišin e Vagner vennero sottoposti durante i due anni di preparazione al volo rispettivamente all'addestramento all'attività extraveicolare (EVA) con la tuta spaziale EMU e come operatore robotico del Canadarm2, sia per l'attracco dei veicoli cargo americani sia per assistenza durante le EVA. L'equipaggio della prima missione operativa degli equipaggi commerciali NASA, USCV-1, composta da Hopkins, Glover, Noguchi e Walker, sarebbe dovuta partire a fine settembre 2020 ma venne rimandata a fine ottobre, durante l'Expedition 64.[5] L'equipaggio della navicella Sojuz MS-17, composto dai cosmonauti russi Ryžikov e Kud'-Sverčkov, e dall'astronauta statunitense Rubins raggiungerà la ISS pochi giorni prima della conclusione dell'Expedition 63, per sostituire l'equipaggio della Sojuz MS-16, pur non facendo parte ufficialmente dell'equipaggio dell'Expedition 63.
Eventi missione
Lancio e attracco della Progress MS-14
Il 25 aprile 2020 il veicolo cargo russo Progress MS-14 venne lanciato dalla rampa di lancio 31 del Cosmodromo di Bajkonur a bordo del lanciatore Sojuz 2.1a. Attraccò autonomamente al modulo Zvezda del Segmento russo della ISS tre ore e 20 minuti dopo il lancio. A bordo portava tre tonnellate di provviste e carburante per la ISS, cibo, vestiti e strumenti personali per l'equipaggio a bordo. La navicella rimarrà agganciata per circa sette mesi, fino a novembre 2020; durante questo periodo verrà usata per innalzare e abbassare l'orbita della ISS a seconda della visita dei veicoli spaziali.[6]
Sgancio della Cygnus NG-13
Dopo tre mesi di permanenza sulla ISS, la navicella cargo americana Cygnus NG-13 venne sganciata e rilasciata dai controllori di volo a Terra, sotto la supervisione dell'astronauta Christopher Cassidy e del cosmonauta Ivan Vagner, con il braccio robotico canadese Canadarm2 l'11 maggio 2020. Arrivò alla ISS il 18 febbraio precedente, consegnando alla Stazione 3 300 kg di carico. Il giorno successivo allo sgancio la navicella incominciò la sua missione secondaria, cioè l'esecuzione del quarto esperimento dalla serie Spacecraft Fire Safety Experiment - IV (Saffire-IV), e il rilascio di alcuni CubeSat. Il rientro distruttivo in atmosfera era previsto per il 25 maggio 2020.[7]
Lancio e attracco dell'HTV-9
Il lancio della navicella cargo giapponese HTV-9 avvenne il 20 maggio dal Centro spaziale di Tanegashima a bordo del lanciatore H-IIB. Fu l'ultimo lancio per questo lanciatore che venne usato solo per le missioni dell'HTV con un una percentuale di successo del 100%. Nella prossima missione di rifornimento giapponese verrà usata la versione HTV-X del veicolo cargo e verrà lanciata con il nuovo lanciatore H3 nel 2022. La navicella HTV-9 arrivò alla ISS il 25 maggio, quando venne catturata da Cassidy ai comandi del Canadarm2 con l'assistenza di Vagner.[8] Dopo che i controllori agganciarono la navicella al boccaporto nadir di Unity, Cassidy e Vagner aprirono il boccaporto e iniziarono a trasferire i 4300 kg di carico presente nella navicella alla ISS. La HTV-9 rimarrà attraccata alla ISS due mesi, fino alla fine di luglio.[9]
Contaminazione dell'aria
Il 13 aprile 2020 il rilevatore di sostanze tossiche Air Quality Monitor-1 (AQM-1) situato nel modulo Destiny del Segmento americano, rilevò nell'aria la presenza di un quantitativo di benzene leggermente superiore ai limiti consentiti; da quel giorno fino al 29 aprile, il valore rimase pressoché lo stesso, intorno ai 0,065 mg/m³. Comunque, dal 29 aprile la quantità di benzene presente nell'aria iniziò ad aumentare a velocità sempre maggiore, fino a superare il limite di Concentrazione massima permessa in un periodo di 30 giorni (Spacecraft Maximum Allowable Concentration, SMAC). Il benzene è un composto chimico incolore o di un giallo chiaro in forma liquida a temperatura ambiente ed è altamente infiammabile, oltre ad avere effetti negativi sulla salute se si viene esposti a concentrazioni elevate nel lungo periodo. Il 15 maggio il Trace Contaminant Control System (TCCS) venne attivato per cercare di ridurre la quantità di benzene nell'aria, ma non si ottenne il risultato desiderato, avendo il 19 maggio dei valori ancora leggermente alti. Il 9 giugno per ottenere ulteriori dati sulla perdita, i Centri di controllo missione di Houston e Mosca decisero di spostare l'AQM-1 nel Segmento russo. Non riuscendo a individuare la corretta posizione della perdita, il 18 giugno i due Segmenti vennero isolati, per impedire lo scambio d'aria; quella notte vennero fatte delle letture con il AQM ma ulteriori test dovettero essere rimandati a causa nel malfunzionamento del rilevatore. Poco dopo il passaggio tra i due Segmenti venne riaperto in attesa di ulteriori informazioni sul AQM-1. Purtroppo il giorno successivo gli astronauti non furono in grado di riparare il danno al rilevatore, non potendo essere riparato in orbita. Inoltre, il AQM-1 era l'unico rilevatore di benzene presente sulla Stazione Spaziale Internazionale in quel momento. Il nuovo rilevatore AQM-1 arrivò sulla ISS a bordo del veicolo cargo Progress MS-15 il 23 luglio 2020.[10]
Lancio e attracco della SpaceX Demo 2
Il 30 maggio 2020, dopo che il lancio era stato rinviato di alcuni giorni per condizioni meteorologiche avverse, la navicella Crew Dragon (Crew Dragon Endeavour) per la missione SpaceX Demo 2 venne lanciata con a bordo gli astronauti statunitensi Douglas Hurley e Robert Behnken su un lanciatore Falcon 9 Block 5. Era da luglio 2011 con la missione Shuttle STS-135 che una navicella spaziale statunitense con equipaggio non veniva lanciata nello spazio.[11] Dopo 19 ore di viaggio per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale e eseguiti alcuni test di pilotaggio del veicolo, la Endeavour attraccò all'IDA-2/PMA-2 del boccaporto anteriore di Harmony il 31 maggio alle 14:16 UTC. I membri dell'Expedition 63 già presenti sulla ISS diedero il benvenuto al nuovo equipaggio alcune ore dopo, alla conclusione delle procedure di controllo perdite, portando a cinque gli abitanti della ISS.
EVA 1 (USOS 65)
Il 26 giugno gli astronauti NASA Cassidy (EV1, camera #18) e Behnken (EV2, #20), entrambi alla settima attività extraveicolare (EVA), svolsero la prima di una serie di EVA il cui scopo era quello di sostituire le batterie vecchie Ni-H2 con le batterie Li-Ion di uno dei due canali di alimentazione del Segmento S6; l'aggiornamento del sistema elettrico della ISS iniziò nel gennaio 2017. Le batterie sono indispensabili per accumulare energia elettrica ricevuta dai pannelli solari durante il periodo dell'orbita irradiato dal sole e utilizzarla durante il periodo notturno, per far funzionare i sistemi vitali, le attrezzature di bordo e i carichi utili. Nonostante gli astronauti dovessero rimuovere solo tre batterie Ni-H2, installare due batterie Li-Ion e una piastra-adattatore, la grande esperienza dei due permise di svolgere alcune attività aggiuntive programmate per l'attività extraveicolare del 1º luglio. Tra queste attività ci sono la rimozione di ulteriori due batterie Li-Ion e l'installazione di un'altra piastra-adattatore. IV: Douglas Hurley e Ivan Vagner; Responsabile robotico: Douglas Hurley; IV Ground: Jasmin Moghbeli.[12]
EVA 2 (USOS 66)
Cassidy (EV1, camera #18) e Behnken (EV2, #20) svolsero la seconda EVA della Expedition 63 il 1º luglio durante la quale terminarono il lavoro iniziato nell'EVA precedente, rimuovendo una batteria Ni-H2 e installando una batteria Li-Ion e una piastra-adattatore. In totale durante le prime due EVA vennero rimosse sei batterie Ni-H2, installate tre batterie Li-Ion e due piastre-adattatore. Inoltre allentarono dei bulloni di altre batterie Ni-H2 che verranno sostituite nelle prossime EVA programmate per fine luglio, sempre svolte da Cassidy e Benhken, e installarono dei cavi ethernet in preparazione dell'installazione di un nuovo sistema di comunicazione wireless dotato di una telecamera HD migliorata per aumentare la copertura delle riprese live dei caschi per le future attività extraveicolari. IV: Douglas Hurley e Ivan Vagner; Responsabile robotico: Douglas Hurley; IV Ground: Jasmin Moghbeli. [13]
Correzione non pianificata dell'orbita
Il 3 luglio 2020 i controllori di volo russi del Centro di controllo missione di Roscosmos accesero i propulsori del veicolo cargo Progress MS-14 per eseguire una manovra correttiva dell'orbita della Stazione Spaziale Internazionale per evitare una possibile collisione con un detrito spaziale. I propulsori della Progress MS-14, agganciata al boccaporto posteriore di Zvezda, vennero attivati per circa 100 secondi aumentando la velocità della ISS di 0,5 m/s e innalzando l'altitudine di 900 metri. Il detrito spaziale, identificato come un frammento di un lanciatore Proton del 1987, passò a sette chilometri di distanza dalla ISS. La correzione dell'orbita in caso di possibile collisione è l'opzione più sicura per sia per la stazione spaziale sia per il suo equipaggio. Quando invece i controllori si accorgono troppo tardi della presenza del detrito sulla rotta della ISS e non possono svolgere la manovra correttiva, l'equipaggio riceve l'ordine di chiudere tutti i portelloni interni dei moduli pressurizzati della ISS e di rifugiarsi all'interno del proprio veicolo di discesa, sperando di non venir colpiti. Nei 20 anni di storia della Stazione Spaziale Internazionale si ricorse 25 volte alla manovra correttiva, soprattutto nel primo periodo di vita della ISS. La volta precedente che era stata eseguita una manovra correttiva era settembre 2015.[14]
Sgancio della Progress MS-13
Dopo sette mesi di permanenza sulla Stazione Spaziale Internazionale agganciato al boccaporto di Pirs, il veicolo cargo Progress MS-13 carico di rifiuti da smaltire si sganciò dalla ISS l'8 luglio 2020. Durante il suo soggiorno sull'avamposto orbitale, innalzò diverse volte l'orbita della ISS per compensare la deorbitazione causato dall'attrito con l'atmosfera terrestre. Poche ore dopo i controllori russi inviarono il comando di accensione dei propulsori per rallentare il veicolo e farlo rientrare in modo distruttivo in atmosfera.[15]
EVA 3 (USOS 67)
Il 16 luglio 2020 gli astronauti Behnken (EV1) e Cassidy (EV2) uscirono dalla Stazione Spaziale Internazionale per eseguire la sostituzione delle batterie nel Segmento S6 del Truss, concludendo l'aggiornamento del sistema elettrico della ISS iniziato a gennaio 2017. In questi tre anni e mezzo di lavoro vennero sostituite 48 batterie Ni-H2 con 24 batterie Li-Ion. Durante questa EVA vennero rimosse le ultime sei batterie Ni-H2 e installate tre nuove batterie Li-Ion e tre adattatori-piastra. IV: Douglas Hurley e Ivan Vagner; Responsabile robotico: Douglas Hurley; IV Ground: Joshua Kutryk.[16]
EVA 4 (USOS 68)
Il 21 luglio 2020 gli astronauti Behnken (EV1) e Cassidy (EV2) svolsero la quarta e ultima attività extraveicolare programmata della Expedition per lavorare in diverse aree esterne della Stazione Spaziale Internazionale. Installarono il dispositivo di protezione Robotic Tool Stowage (RiTS) per conservare strumenti usati dalla mano robotica Dextre dell'Agenzia spaziale canadese, compresi due Robotic External Leak Locator (RELL) usati per rilevare la presenza di perdite di ammoniaca del sistema di raffreddamento della Stazione Spaziale Internazionale.[17] Continuarono con la rimozione di due elementi di sollevamenti, anche noto come H-fixtures dei pannelli solari USOS, usati nell'elaborazione a terra prima del lancio, e con la preparazione dell'esterno del modulo Tranquility, rimuovendo degli elementi protettivi del Common Berthing Mechanism, per l'arrivo dell'airlock commerciale Bishop della società NanoRack. L'airlock verrà usato per il rilascio di carichi utili commerciali nello spazio. Il lancio è previsto per ottobre 2020 a bordo di un veicolo spaziale Dragon Cargo (SpaceX CRS-21). Prima di concludere l'attività extraveicolare passarono dei cavi ethernet all'esterno di Tranquility. IV: Douglas Hurley e Ivan Vagner; IV Ground: Joshua Kutryk.[18]
Lancio e attracco della Progress MS-15
Il 23 luglio 2020 il veicolo spaziale cargo russo Progress MS-15 venne lanciato dalla rampa 31/6 del Cosmodromo di Bajkonur a bordo di un lanciatore Sojuz 2.1a. Utilizzando un profilo di volo ultra veloce, di tre ore/2 orbite invece del tipico profilo veloce di 6 ore/4 orbite, il veicolo spaziale attraccò al boccaporto di Pirs della Stazione Spaziale Internazionale in 3 ore e 18 minuti, battendo il record di minor tempo di attracco dal lancio all'arrivo sulla ISS (il precedente era 3 ore e 20 minuti della Progress MS-14). Durante la fase finale di attracco la Progress ebbe qualche problema nel puntare correttamente il centro del bersaglio del sistema Kurs-NA, tendendo a spostarsi verso il lato destro. Nonostante ciò, rimase nei limiti consentiti dalle procedure e non fu necessario l'intervento manuale del cosmonauta Ivanišin. Il costruttore della Progress, RKK Energija, avviò un'indagine per approfondire le cause del problema.[19] Il carico di 2,9 tonnellate a bordo era composto da 620 kg di propellente, 46 kg di ossigeno, 420 litri d'acqua e 1430 kg di cibarie, vestiti e materiali igienici per l'equipaggio, e hardware per il Segmento russo.[20] Tra questi ultimi si nota il rilevatore di sostanze tossiche Air Quality Monitor-1 (AQM-1) che sostituì il precedente dispositivo difettoso, usato per il rilevamento del benzene presente a bordo della Stazione Spaziale Internazionale da aprile dello stesso anno. Al termine della missione, che durerà circa sei mesi, la Progress verrà sganciata dalla Stazione Spaziale Internazionale portando con se il modulo Pirs al quale è agganciata, per eseguire un rientro distruttivo in atmosfera. In questo modo, verrà liberato il boccaporto nadir di Zvezda, dove verrà agganciato il nuovo modulo Nauka a metà del 2021.[21]
Sgancio e ammaraggio di SpaceX Demo-2
Il 1º agosto 2020, dopo aver trascorso poco più di due mesi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, gli astronauti Douglas Hurley e Bob Behnken con il veicolo spaziale Endeavour si sganciarono dalla ISS. L'accensione di deorbit avvenne 18 ore e mezza dallo sgancio con la ISS; ciò permise alla navicella di rallentare abbastanza da entrare in atmosfera. La discesa durò circa 45 minuti, durante i quali la temperatura esterna del veicolo raggiunse i 1900 °C e l'equipaggio venne sottoposto a 4G. I quattro paracadute principali vennero aperti a un'altitudine di 1 chilometri e 800 metri, per portare la velocità della navicella da 191 km/h a 24 km/h circa poco prima dell'ammaraggio. Questo avvenne alle 18:48 UTC nel Golfo del Messico. A seguito dell'ammaraggio la navicella venne recuperata dall'imbarcazione di SpaceX GO Navigator che la issò a bordo e solo in seguito l'equipaggio venne fatto uscire dalla navicella.[22][23]
Sgancio dell'HTV-9
L'ultimo veicolo HTV della serie originale venne sganciato dalla Stazione Spaziale Internazionale il 18 agosto 2020. Dopo che i controllori sganciarono il veicolo dal boccaporto Harmony a cui rimase agganciata per 85 giorni, Cassidy e Vagner si occuparono di rilasciarla dal braccio robotico Canadarm2. Rientrò in atmosfera due giorni dopo, quando i controllori del Centro di controllo dell'HTV a Tsukuba ne accesero i motori per eseguire il deorbit burn. Questo fu l'ultimo veicolo della serie HTV; durante gli undici anni di attività di consegnò alla ISS più di 40 tonnellate di rifornimenti, comprese le 24 batterie per aggiornare il sistema elettrico della Stazione Spaziale Internazionale, durante nove missioni di rifornimento. La prossima missione di rifornimento cargo giapponese avverrà nel 2022, quando verrà utilizzata la nuova versione HTV-X.[24]
Perdita d'aria
Il 20 agosto è stata rilevata una piccola perdita d'aria nel Segmento statunitense (USOS) della Stazione Spaziale Internazionale. Il giorno successivo l'equipaggio chiuderà tutti i portelloni interni dell'USOS così che i controllori a terra possano stabilire l'esatto modulo in cui essa è situata, misurare la pressione modulo per modulo per un periodo di due giorni. Questa non è la tipica procedura usata per individuare le perdite; nell'agosto 2018 (Expedition 56) venne rilevata un'altra perdita e per individuarla l'equipaggio chiuse uno per volta tutti i moduli, controllò la pressione e trovò la perdita nel modulo orbitale della Sojuz MS-09. Questa volta invece le agenzie spaziali hanno deciso di sigillare il segmento statunitense e di far abitare i tre membri dell'equipaggio per tre giorni esclusivamente nel segmento russo. A causa della presenza di finestre, valvole e altre aperture, la Stazione Spaziale Internazionale perde continuamente aria nel vuoto dello spazio; da settembre 2019 questa perdita costante però è aumentata rendendo probabile la presenza di una perdita incontrollata causata da un foro. Nonostante ciò, l'intensa attività di arrivo e partenza dei veicoli e le attività extraveicolari ha reso la rilevazione più difficile e più lunga. Durante il periodo in cui ci abitano solo tre membri dell'equipaggio ed è agganciato un ristretto numero di veicoli, la NASA ha deciso che era il miglior momento per agire. I risultati di questa ricerca dovrebbero completare alla fine del mese di agosto.[25]
Riepilogo dei veicoli in visita
Veicolo | Missione | Evento | Boccaporto di aggancio |
Data di aggancio | Data di sgancio |
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Progress MS-14 | Rifornimento | Aggancio | Zvezda aft | 25 aprile 2020 | Novembre 2020 (pianificato) |
Cygnus NG-13 | Rifornimento | Sgancio | Unity nadir | 18 febbraio 2020 | 11 maggio 2020 |
HTV-9 | Rifornimento | Aggancio/sgancio | Harmony nadir | 25 maggio 2020 | 18 agosto 2020 |
SpaceX Demo 2 | Trasporto equipaggio Exp 63 | Aggancio/sgancio | Harmony forward | 31 maggio 2020 | 1º agosto 2020[26] |
Progress MS-13 | Rifornimento | Sgancio | Pirs nadir | 9 dicembre 2019 | 8 luglio 2020 |
Progress MS-15 | Rifornimento | Aggancio | Pirs nadir | 23 luglio 2020 | Gennaio 2021 (pianificato) |
Galleria d'immagini
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Vagner (in basso) e Ivanišin svolgono un esperimento scientifico a bordo del modulo Zvezda
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Cassidy e Behnken preparano le tute EMU in vista delle attività extraveicolari
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Behnken (sx) e Cassidy (dx) dentro le tute insieme a Hurley (centro a sx) e Vagner prima di un'EVA
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Behnken durante un'EVA
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L'eclisse di sole del 21 giugno 2020 vista dalla Stazione Spaziale Internazionale
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Ivanišin (sinistra) e Vagner si esercitano nelle tecniche di rianimazione cardiopolmonare nel modulo Destiny
Note
- ^ Rinviato il lancio di Crew Dragon per maltempo - Scienza & Tecnica, su ANSA.it, 27 maggio 2020. URL consultato il 28 maggio 2020.
- ^ (EN) Stephen Clark, Russian space agency replaces cosmonauts on next space station crew, su spaceflightnow.com, SpaceflightNow, 19 febbraio 2020.
- ^ (EN) Mark Garcia, New Crew Reaches Orbit, Heads Toward Station, su blogs.nasa.gov, NASA, 9 aprile 2020.
- ^ (EN) NASA, SpaceX to Launch First Astronauts to Space Station from U.S. Since 2011, su nasa.gov, NASA.
- ^ (EN) Stephen Clark, NASA sets Oct. 23 as target launch date for first operational Crew Dragon mission, su spaceflightnow.com, SpaceFlightNow, 14 agosto 2020. URL consultato il 15 agosto 2020.
- ^ (EN) Mark Garcia, Progress Cargo Ship Docked to Station, su blogs.nasa.gov, NASA, 25 aprile 2020. URL consultato il 14 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2020).
- ^ (EN) Mark Garcia, U.S. Cygnus Resupply Ship Departs Station, su blogs.nasa.gov, NASA, 11 maggio 2020.
- ^ (EN) Norah Moran, Japanese Cargo Vehicle Lifts Off To Resupply Station Crew, su blogs.nasa.gov, NASA, 20 maggio 2020.
- ^ (EN) Mark Garcia, Expedition 63 Awaits SpaceX Crew, Unpacks Japanese Cargo, su blogs.nasa.gov, NASA, 26 maggio 2020.
- ^ (EN) Joseph Navin, Progress to aid Benzene investigation on ISS, su NASASpaceFlight, 28 giugno 2020. URL consultato il 5 luglio 2020.
- ^ (EN) Norah Moran, Watch Commercial Crew Astronauts Dock to Station, su blogs.nasa.gov, NASA, 31 maggio 2020.
- ^ (EN) Norah Moran, Cassidy and Behnken Conclude Spacewalk to Replace Batteries, su blogs.nasa.gov/spacestation/, NASA, 26 giugno 2020. URL consultato il 5 luglio 2020.
- ^ (EN) Mark Garcia, Cassidy and Behnken Wrap Up Battery Spacewalk, su blogs.nasa.gov/spacestation/, NASA, 1º luglio 2020. URL consultato il 5 luglio 2020.
- ^ (EN) Anatoly Zak, Progress MS-14 performs unplanned ISS orbit correction, su RussianSpaceWeb, 6 luglio 2020. URL consultato il 15 luglio 2020.
- ^ (EN) Mark Garcia, Russian Cargo Ship Leaves, Crew Tests Dragon's Comfort Factors, su blogs.nasa.gov, NASA, 8 luglio 2020. URL consultato il 15 luglio 2020.
- ^ (EN) Norah Moran, NASA Astronauts Conclude Today's Spacewalk, su blogs.nasa.gov, NASA, 16 luglio 2020. URL consultato il 25 luglio 2020.
- ^ (EN) Rob Garner, NASA’s 'Robot Hotel' Gets Its Occupants, su nasa.gov, NASA, 21 luglio 2020. URL consultato il 25 luglio 2020.
- ^ (EN) Mark Garcia, Behnken and Cassidy Conclude Ten Spacewalks Each, su blogs.nasa.gov, NASA, 21 luglio 2020. URL consultato il 25 luglio 2020.
- ^ (RU) РКК "Энергия" анализирует стыковку "Прогресса" с МКС из-за отклонения корабля от мишени, su tass.ru, TASS, 24 luglio 2020. URL consultato il 25 luglio 2020.
- ^ (EN) Progress MS-15 cargo spacecraft launched from the Baikonur Cosmodrome, su en.roscosmos.ru, Roscosmos, 23 luglio 2020. URL consultato il 25 luglio 2020.
- ^ (EN) Joseph Navin e Chris Gebhardt, Progress MS-15 arrives at Station with eventful automated docking, su NASASpaceFlight, 23 luglio 2020. URL consultato il 25 luglio 2020.
- ^ (EN) Mark Garcia, Splashdown of Two Astronauts Aboard the Space Crew Dragon, su blogs.nasa.gov/spacestation/, NASA, 2 agosto 2020. URL consultato il 21 agosto 2020.
- ^ (EN) Stephen Clark, Relive the final descent of SpaceX’s Crew Dragon spacecraft, su spaceflightnow.com, SpaceflightNow, 2 agosto 2020. URL consultato il 21 agosto 2020.
- ^ (EN) Mark Garcia, Japanese Cargo Craft Completes Station Mission, su blogs.nasa.gov/spacestation/, NASA, 18 agosto 2020. URL consultato il 21 agosto 2020.
- ^ (EN) Mark Garcia, Crew Spending Weekend in Station's Russian Segment, su blogs.nasa.gov/spacestation/, NASA, 20 agosto 2020. URL consultato il 21 agosto 2020.
- ^ (EN) Mark Garcia, Endeavour Spacecraft Undocked from Station, su blogs.nasa.gov/spacestation/, NASA, 1º agosto 2020. URL consultato il 12 agosto 2020.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- (EN) International Space Station: Expedition 63, su NASA.
- (EN) Riepilogo Expedition 63, su SpaceFacts.