Festa della Sensa

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La festa della Sensa era una festività cristiana celebrata nella Repubblica di Venezia in memoria dell'ascesa di Cristo al cielo ("Ascensione", in lingua veneta: Sènsa), cadeva il giovedì dopo la quinta domenica di Pasqua.

Festa della Sensa
Il Lido durante la festa della Sensa.
Tiporeligiosa
Datagiovedì dopo la quinta domenica dopo Pasqua
Celebrata aVenezia
Religionecristiana
Oggetto della ricorrenzaAscensione di Gesù
Ricorrenze correlatePasqua
Altri nomifesta dell'Ascensione

Essa commemorava due eventi importanti per la Repubblica: il 9 maggio dell'anno 1000 quando, il doge Pietro II Orseolo salvò le popolazioni della Dalmazia minacciate dagli Slavi. La data segnò l'inizio dell'espansione veneta nell'Adriatico.

Il secondo evento, è collegato all'anno 1177, quando, sotto il doge Sebastiano Ziani, Papa Alessandro III e l'imperatore Federico Barbarossa stipularono a Venezia il trattato di pace che pose fine alla diatriba secolare tra Papato e Impero.

In occasione di questa festa si svolgeva il rito dello Sposalizio del Mare[1][2].

Storia

Cerimoniale

 
La visita del doge a San Nicolò dopo lo Sposalizio del Mare.

Lo sposalizio del Mare

  Lo stesso argomento in dettaglio: Sposalizio del Mare.

Secondo una tradizione esistente almeno dal XIII secolo, la cerimonia dello sposalizio del mare veniva fatta risalire alla pace di Venezia, durante la quale papa Alessandro III concesse al doge Sebastiano Ziani e ai suoi successori, di sposare il mare per confermare il predominio veneziano su di esso. In realtà già nel 1177 a Venezia esisteva una cerimonia simile in ricordo della vittoria in Dalmazia contro i pirati narentani conseguita dal doge Pietro II Orseolo nell'anno 1000. La cerimonia, probabilmente di origine bizantina, era costituita dalla benedizione del mare da parte del vescovo di Olivolo alla presenza del doge, assumendo la forma dello sposalizio della mare solo dopo la quarta crociata, con l'accentuarsi dell'immagine "imperiale" di Venezia. Nel corso della cerimonia il doge a nome della Repubblica confermava la propria autorità sul mare svuotando un'ampolla di acqua santa nel mare dopo la benedizione. Lo sposalizio del mare avveniva con l'utilizzo del bucintoro, l'imbarcazione da parata utilizzata in occasioni di particolare rilevanza simbolica[1].

Il banchetto

Una volta tornato a San Marco il doge visitava la fiera della Sensa e poi all'ora di pranzo offriva al palazzo Ducale uno sfarzoso banchetto a cui erano invitati cento arsenalotti disposti su dieci tavoli, membri illustri del patriziato e gli ambasciatori, inoltre alla prima portata era ammesso un pubblico di spettatori in rappresentanza della cittadinanza[1]. Il banchetto si apriva con diversi antipasti, solitamente confetture e torte ripiene carne, frutta e verdura e talvolta contenevano monete d'argento in regalo agli ospiti. La tavola abbondava di vino greco (di qualità migliore rispetto a quello locale) e aveva tra le portate principali la cacciagione, che a volte veniva presentata ancora coperta di pelli e piume, a questa erano annessi anche svariati arrosti e lessi. Il banchetto terminava con dolci a base di mandorle, pistacchi e pinoli, in particolare il marzapane veniva modellato al fine di creare figure celebrative di vario tipo[3]. Una volta terminato il banchetto agli invitati era concesso prendere le posate, i tovaglioli e gli altri oggetti presenti sulla tavola da conservare in ricordo della festa[4].

Fiera della Sensa

Nata nel XIV secolo, la fiera della Sensa veniva allestita in piazza San Marco otto giorni prima del giorno dell'Ascensione per poi proseguire anche per i quindici giorni successivi. Regolarmente visitata dal doge, durante la fiera venivano esposti oggetti grande valore economico e di notevole pregio artistico attraendo così anche ospiti e commercianti stranieri.

La fiera della Sensa nacque dal fatto che sul finire della primavera Venezia era affollata da pellegrini diretti Terra santa che di solito rimanevano in città fino alla festa del Corpus Domini, e da numerosi fedeli che si recavano alla basilica di San Marco per ottenere l'indulgenza concessa da papa Alessandro III[1].

Note

  1. ^ a b c d Ambrosini, 1996, cap. 2 Feste, par. La festa della " Sensa ".
  2. ^ Romanin, 1860, pp. 36-40.
  3. ^ Ambrosini, 1996, cap. 2 Feste, par. Banchetti.
  4. ^ Romanin, 1860, p. 35.

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • Comitato Festa della Sensa, su festadellasensa.it. URL consultato il 3 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2016).
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