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Fondazione Antonio Ratti

La Fondazione Antonio Ratti (FAR), organizzazione no profit, nasce nel 1985 con il fine di sostenere e promuove, attraverso le proprie attività, ricerche in ambito tessile e nel campo dell’arte contemporanea, coinvolgendo studiosi, intellettuali e artisti affermati insieme a giovani promesse.

Storia dell'istituzione

La Fondazione Antonio Ratti nasce nel 1985 su iniziativa dell'industriale serico Antonio Ratti. Dal 2002 la FAR è presiduta da Annie Ratti.

Nel 1993 convogliano alla FAR le raccolte di tessuto antico di Antonio Ratti. Si tratta di una raccolta che copre svariati secoli di storia, del III al XX secolo, coposta da 3300 reperti tessili singoli, e circa 2500 libri-campionario. La scelta di donare le raccolte alla Fondazione è la premessa per assicurare la conservazione nel tempo della collezione e per garantirne l'accessibilità al pubblico. In anni successivi FAR realizza un catalogo multimediale della collezioni e nel gennaio del 2007 queste vengono riconosciute di eccezionale interesse dallo Stato italiano e sottoposte a vincolo.

Parallelamente la FAR si impegna nell’indagine dei linguaggi e delle ricerche nel campo delle arti visive, con una particolare attenzione per l’arte contemporanea attraverso attività come il Corso Superiore di Disegno e il successivo Corso Superiore di Arti Visive, ora CSAV-Artists' Research Laboratory[1].

Nel 2017 Palazzo Te a Mantova ha ospitato e prodotto una mostra dal titolo Il tessuto come arte: Antonio ­Ratti imprenditore e mecenate[2], dedicata all’industriale comasco e alla sua Fondazione. La mostra è stata successivamente proposta presso le Terme di Diocleziano a Roma per iniziativa del Museo Nazionale Romano[3] e di Electa.

Sede

Villa Sucota

La sede della Fondazione Antonio Ratti si trova presso Villa Sucota. La villa anticamente denominata Zuccotta fu eretta dalla famiglia Volpi all’inizio del

Settecento e successivamente passo di proprietà a Metternich, medico di Napoleone. Il successivo proprietario, Giovan Battista Brambilla, ampliò la villa affiancando al corpo neoclassico nuovi corpi di fabbrica di gusto ottocentesco ormai illeggibili a causa delle trasformazioni dell’immobile nel 1906.

La cappella, costruita intorno alla metà dell’Ottocento, conserva anche un altare ligneo barocco, proveniente dalla chiesa di Pescarenico.

Nel corso del Novecento la Villa serve da residenza privata; poi è utilizzata come sede degli uffici e della direzione del Gruppo Ratti, azienda tessile; dal 2010 è sede della Fondazione Antonio Ratti.

Parco

Il parco di Villa Sucota si caratterizza per un itinerario artistico composto da installazioni e opere d’arte permanenti e semipermanenti collocate nel verde e all’interno delle strutture. Ad oggi nel parco si trovano le opere di Gerry Bibby, Jimmie Durham, Liliana Moro, Matt Mullican e Richard Nonas.

Il parco è parte del Chilometro della Conoscenza, un progetto che grazie al raccordo delle proprietà di tre ville storiche (Villa Olmo, Villa del Grumello e Villa Sucota) ha dato vita a un percorso nel verde affacciato sul lago. Il progetto ha reso possibile la valorizzazione di uno dei più straordinari contesti paesaggistici, storici, architettonici e culturali locali.

Attività

Note

Bibliografia

  1. ^ Fondazione Antonio Ratti, su luoghidelcontemporaneo.beniculturali.it. URL consultato il 2 ottobre 2020.
  2. ^ Il tessuto come arte, su Il Giornale delle Fondazioni, 15 ottobre 2017. URL consultato il 2 ottobre 2020.
  3. ^ Home, su Museo Nazionale Romano. URL consultato il 2 ottobre 2020.