Forte San Procolo
Forte San Procolo, originariamente chiamato Vorwerk San Procolo, è una fortificazione posta a ovest di Verona, parte del complesso sistema difensivo cittadino e più in particolare del settore dei forti collinari e dei forti avanzati di pianura, messo in opera tra 1837 e 1843. La struttura fortificata fu realizzata tra 1840 e 1841 e i lavori furono diretti dal direttore del Imperiale Regio Ufficio delle Fortificazioni di Verona, il maggiore generale tedesco Franz von Scholl.
Forte San Procolo Vorwerk San Procolo Sistema difensivo di Verona | |
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Ubicazione | |
Stato | ![]() |
Regione | Veneto |
Città | Verona |
Indirizzo | Via Francesco da Levanto |
Coordinate | 45°27′00.06″N 10°58′31.54″E |
Informazioni generali | |
Tipo | Forte |
Condizione attuale | conservato |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | Regno Lombardo-Veneto Regno d'Italia |
Armamento | 2 cannoni da 9,5 cm |
Presidio | 230 fanti 30 artiglieri |
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Descrizione
Si tratta di un grande forte a tracciato poligonale con ridotto centrale: impianto ettagonale asimmetrico, con ridotto centrale a corte, su pianta quadrata. Il forte è situato nel settore settentrionale, accanto alla riva destra dell'Adige, davanti al fronte bastionato San Procolo-Spagna; la posizione è connessa al sistema della cinta magistrale. Al piede del ciglione di San Massimo, verso il Bastione di San Procolo, si estendeva un avvallamento, favorevole al nemico, che poteva essere battuto solo con un grande angolo di depressione dalle artiglierie della cinta; ciò rappresentava un pericolo per le sortite, che sarebbero state contrastate anche dalle batterie avversarie posizionate sulla riva opposta dell'Adige. Le artiglierie del forte, poste sul ramparo ettagonale, potevano battere l'intero giro d'orizzonte, eliminando ogni svantaggio, tattico e balistico. Il progetto iniziale del Forte San Procolo può essere attribuito a Franz von Scholl. Il grande forte avrebbe completato il sistema di destra d'Adige, finalizzato alla difesa indiretta della spianata e del ciglione Santa Lucia-San Massimo, assieme agli altri due capisaldi avanzati di Santa Caterina e di Porta Nuova. L'idea non venne attuata, e dopo la morte di Scholl (1838), il progetto del Forte San Procolo venne posto in opera dal maggiore ingegnere Johann von Hlavaty, direttore dei lavori di fortificazione a Verona.
L'opera principale del forte è costituita dall'alto terrapieno a inviluppo ettagonale, col ramparo e le postazioni di artiglieria a cielo aperto. Sull'intero perimetro, il terrapieno con scarpa a pendenza naturale è difeso dal fossato asciutto e dallo spalto antistante. Il fosso è battuto da quattro caponiere casamattate, ordinate per fucilieri, in corrispondenza delle quali il terrapieno è provvisto di due ali di muro di rivestimento aderente; nel fossato, al posto del muro distaccato alla Carnot, una semplice palizzata difende il piede del terrapieno. All'interno del forte si erge il ridotto casamattato a pianta quadrata. Ai vertici del ridotto centrale, a due piani, si alternano caponiere simili a piccoli bastioni, alle quali si accedeva dalla galleria per fucilieri disposta sull'intero perimetro dell'opera. Quattro grandi traverse casamattate, dotate di polveriere, frazionano lo spazio del piazzale interno e, inserendosi nel terrapieno, danno accesso alle poterne, in comunicazione con le quattro caponiere che fiancheggiano il fossato. Nel fronte sudorientale dell'ettagono, verso la cinta magistrale, era situato l'ingresso al forte, difeso da una galleria per fucilieri. Attraverso una poterna si accede, dal piano del fossato, al piazzale interno; da qui si entrava nel ridotto attraverso il ponte levatoio sul fossato.
Armamento
- 2 cannoni da 9,5 cm con anima rigata ad avancarica
Riserve di munizioni: 4 polveriere, ognuna da 1.790 kg
Presidio di guerra
- 230 fanti
- 30 artiglieri
Presidio di emergenza: 438 uomini
Stato di conservazione
Il totale stato di abbandono, e la conseguente invasione della vegetazione spontanea, rende difficile oggi l'esame dello stato di conservazione. Si è accertato nel 1999 che le strutture murarie sono quasi integralmente conservate, il terrapieno è stato parzialmente sbancato, la poterna d'ingresso è stata parzialmente interrata, parte del fossato e delle relative caponiere è stata interrata. Su questo interramento, e su gran parte dello spalto, sono state costruite palazzine residenziali demaniali, anche in tempi recenti. Nello spazio esterno di pertinenza del forte sono disposti capannoni, tettoie e baracche. Il terrapieno ettagonale è coperto da una boscaglia impenetrabile.
Bibliografia
- AA. VV., Il Quadrilatero: nella storia militare, politica, economica e sociale dell'Italia risorgimentale, Verona, Comune di Verona, 1967, ISBN non esistente.
- Guido Barbetta, Le mura e le fortificazioni di Verona, Verona, Vita veronese, 1970, ISBN non esistente.
- Gino Beltramini, Le strade di Verona entro la cinta muraria, Verona, Vita veronese, 1983, ISBN non esistente.
- Pierpaolo Brugnoli e Sandrini Arturo, L'architettura a Verona nell'età della Serenissima, Verona, Edizioni B.P.V., 1988, ISBN non esistente.
- Pierpaolo Brugnoli e Sandrini Arturo, Architettura a Verona dal periodo napoleonico all'età contemporanea, Verona, Edizioni B.P.V., 1994, ISBN non esistente.
- Margherita Marvulli, Verona. La città e le fortificazioni, Roma, 2005, ISBN 978-8824011112.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Forte San Procolo - Vorwerk St. Procolo, su fortificazioni.net.
- Portale sulle mura di Verona, su veronafortificata.it.