Incisioni rupestri

immagini incise su superficie di roccia

Le incisioni rupestri sono segni scavati nella roccia con strumenti appuntiti di vario genere come una punta di roccia più dura a forma di scalpello con una tecnica di picchiettatura o una punta metallica, tipo pugnale, usando una tecnica di raschiatura.
Si trovano incisioni rupestri ancestrali a partire da quando è comparso l'uomo sapiens, fino in epoca recente.
Solitamente si trovano in tutto il mondo, in alpeggi da pascolo, vicino a fonti e a laghi.
Le incisioni rupestri rappresentano sia realtà della vita quotidiana pastorale e agricola, che figure simboliche prodotte della fantasia. Molti autori ne danno un'interpretazione magico simbolica sciamanica rituale religiosa. Certemente non mancano figure con questi significati ma la maggior parte delle figure sembra fatta per passatempo da pastori fermi a guardia di greggi che pascolavano nei dintorni o che si abbeveravano.
Il momento migliore per vederle é l'alba, o al tramonto, quando i raggi del Sole radente creano un'ombra marcata che le rende visibili in modo immediato.
E' permesso fotografarle, si sconsiglia l'uso del flash, che le fa scomparire, a meno di poterlo staccare per ottenere un lampo radente.
Un tempo si poteva fare dei calchi con la plastilina o stucco da vetro, mischiata ad abbondante borotalco per renderla meno adesiva, e olio per renderla più plastica, altrimenti rimane attaccata alla roccia e si stira.
Attualmente questi siti archeologici sono passati sotto il controllo delle varie sovraintendenze alle Belle Arti, per cui qualsiasi intervento diretto, deve essere preventivamente autorizzato. Solitamente nei negozi dei paesi circostanti, se ne trova qualcuno che vende prodotti senza alcuna attinenza all'archeologia ma che per passione del commerciante tiene in mostra riproduzioni calchiformi che mette in vendita sottobanco.
Un modo pratico, veloce e non lesivo per avere una riproduzione diretta a grandezza naturale è portarsi un foglio di carta da disegno, acquistabile dal cartolaio, tenera, sottile, simile a quella dei fazzolettini di carta e un carboncino fra i più teneri. Si stende il foglio di carta e si passa leggermente il carboncino sulla carta tenendo fermo il foglio, ottenendo una riproduzione a matita.
Altri sistemi usati per fare calchi prevedono l'uso di resine siliconiche, sia in putty che fluide, tipo quelle usate in odontoiatria, a costi proibitivi ma con materiali leggeri, che durano nel tempo ma che non sono più riutilizzabili.
La plastilina non è trasportabile e quindi bisogna fare subito la riproduzione in gesso. Dal negativo in plastilina, si passa alla riproduzione utilizzando telaietti di ferro, con barrette trasversali di sostegno e di misura opportuna, manufatti precedentemente. Si calcano leggermente nella plastilina e poi si fa una colata in gesso. La plastilina ripulita si recupera ad uso futuro.
Si capisce che questo metodo pur essendo comodo e semplice, prevede dei carichi notevoli da portare a spalla sui luoghi di alta e media montagna. Per fare un calco ci vuole almeno un chilo di plastilina, preventivamente tirata in strato sottile, di circa un centimentro, col mattarello. Ci vuole un chilo o due di gesso per ogni calco, a seconda delle dimensioni. Il peso dei telai di ferro. Quando manca l'acqua corrente si aggiunge anche il peso di taniche d'acqua da venti chili, che fatica a portare una persona. Più la normale attrezzatura sopravvivenza, materiali e cibo. In tre persone al minimo, si riesce a portare circa sei calchi, in quanto due portano i materiali per tre calchi a testa e al ritorno i calchi e una persona porta le scorte.
Il putty è come la plastilina ma ha tempi di indurimento molto stretti e quindi bisogna fare presto e bene, prima di usare il putty é meglio fare esperienza con la plastilina, eventualmente in casa, prima di passare sul campo, per capire bene tutte le fasi, i problemi e quello che è necessario fare. Il putty mantiene la forma originale per 48 ore, poi ha una deformazione talmente minima che in questo campo non ha rilevanza. Dunque non è necessario portare nè acqua, nè gesso, nè telai. Si prende l'impronta con putty si inserisce in una scatola piatta di cartone e una persona, con uno zaino grosso, ne può portare dieci. Ogni putty costa da 25 a 50 euro (2005) e per un calco medio ci vuole almeno due tre putty.
Con il fluido siliconico odontoiatrico, lo strato da utilizzare è ancora più sottile, i tempi di presa sono più lunghi, tendenzialmente bisogna lavorare in piano, perché essendo fluido cola. Essendo fluido si infiltra nelle fessure della roccia e quindi quando si toglie si lacera o peggio fa scagliare la roccia rovinando l'incisione rupestre. Dunque ha un uso più limitato, su roccia dura, in piano e a costi astronomici, in quanto un tubo di fluido siliconico costa 200 euro e per fare un calco di media grossezza ci vogliono 4 tubi, tenendo conto che se si sbaglia qualcosa, si butta via migliaia di euro. Il fluido siliconico ha la stessa durata del putty, però è alto pochi millimetri per cui si arrotola e trasporta in un tubo, una persona ne può trasportare portare più di venti. Per contenere i costi si potrebbe usare un fluido siliconico da idraulico ma non c'è la certezza che mantenga la forma durante l'indurimento.
L'ideale è fare un campo base, dove c'è l'acqua. Andare al mattino presto e segnare con una grosso punto col gesso tutte le figure da calcare. Quando il Sole è alto e non si vede più nulla, calcare le figure contrassegnate e ritornare per il mezzogiorno.

Italia

Liguria

Ciappa de cunche

Sulle alture di Orco Feglino nel finalese.

Ciappa del sale

Nel finalese

Pietra delle coppelle

Acquasanta

Lombardia

Val Camonica

Lago di Garda

Francia

Provenza

Valle delle Meraviglie

La Val des Merveilles si trova sul confine italo-francese, nelle Alpi Marittime, vicino a San Dalmazzo di Tenda.
Contiene una delle più importanti raccolte di incisioni rupestri, della Francia e del mondo, che chiamamo incisioni (graver), circa 40.000 immagini, incise principalmente sul Monte Bego e dintorni.

Storia dei ritrovamenti

Fu da tempo immemorabile la meta della transumanza estiva proveniente dalla costa, dalla pianura del cuneense e dalle valli interne entro un raggio di circa 30 chilometri.
Le impronte podaliche lasciate dall'uomo di Neanderthal, indicano che la valle fu frequentata a partire da almeno da 50.000 a 300.000 anni addietro. Mentre le figure incise sulla roccia risalgono al Cro-Magnon a partire da circa 46.000 anni addietro.
Nel 1460 abbiamo notizia di questa valle da parte del viaggiatore Pierre de Monfort che la descrive come un luogo infernale, con figure di diavoli e mille demoni scolpiti dapprtutto sulle roccie.
Nel 1650 Pietro Gioffredo, uno storico di Nizza, descriveva le figure dicendo che erano state incise per passatempo dai pastori preistorici.
Nel 1877 Emile Riviére, uno studioso, rileva e descrive 408 figure attribuendole per la prima volta ad animali, armi e strumenti.
Nel 1885 Clarence Bicknell, un ricco pastore inglese residente a Bordighera, dedica trent'anni alla ricerca e allo studio di queste figure e ne segnala almeno 20.000.
Dopo di lui, negli Annali Liguri di Storia Patria, troviamo lavori originali sulle incisioni rupestri del Monte Bego e delle valli limitrofe, Val Fontanalba e altre valli, di Baroncelli, Conti, Louis, Isetti e altri.

Situazione geografica

Monte Bego costituisce il punto centrale montano fra la Valle del Roia, che collega la Riviera ligure di ponente al Piemonte, per mezzo del Colle di Tenda e la Val Gordolasca che serve la zona di Nizza.
Le incisioni rupestri si trovano ad una altezza da 1.900 a 2.600 metri, oltre che nella Valle delle Meraviglie e nella Val Fontanalba, anche nella Valauretta e Valmasca. Un piccolo gruppo di figure dello stesso tipo ma fuori da quest'area, si trovano al Colle del Sabbione, lungo i sentieri che discendono verso Cuneo, fino al Lac del Vei del Buc, sopra ad Entraque.
La regione alpestre di severa e pura bellezza ci viene descritta dal Bicknell nel 1913, con le seguenti parole:
"Dopo aver trascorso pochi giorni a Casterino, la solitudine di quelle altezza e le meraviglie affascinanti delle rupi ci chiamavano a farvi ritorno; e talora abbiamo avuto la sensazione che le voci dei nostri amici preistorici fossero mescolate al fischio delle marmmotte e alla musica delle cascate e avevamo quasi l'illusione di poterne sorprendere qualcuno intento ad incidere le figure e i segni e di potergli chi fosse, da dove venisse e che significato avesse il lavoro che stava eseguendo".

 
disegni di incisioni rupestri nella Val Merveilles

Morfologia delle figure

Le incisioni rupresti appaiono scolpite in "posa" statica, senza ordine e senza proprorzioni fra di loro e con la realtà. Le loro dimensioni sono da pochi centimetri a qualche metro, essendo in media circa 20 cm d'altezza e 10 cm. di larghezza.
Talvolta sono concentrate in gruppi che globalmente assumono un significato monumentale complesso, come se fosse una processione.
Molti segni appaiono modificati e sovrapposti nelo tempo, altri sono appena percettibili alla luce radente dell'alba.

Tipologia

Esistono 3 grandi gruppi di figure:

  1. incisioni fatte con punta metallica o punta litica dura, per picchettamento, che ha prodotto sulla roccia una fitta punteggiatura in numero di 37.000. Queste figure rappresentano animali cornuti, aratri, armi e strumenti, figure umane, capanne e poderi, che sembrano planimetrie per delimitare i confini di zone agricole e di pascolo, con sentieri e fonti, recinti d'animali, pelli, paramenti, trappole per animali, segni geometrici, quadrati, cerchi, rettangoli, punti, croci, stelle e altri segni di significato da determinare e loro variazioni, per ipotesi segni di significato astronomico, che ci sfugge per essere variata per ben due volte la posizione relativa della volta stellata nell'arco di 40.000 anni.


Poche ma molto significative le figure umane come il volto del Sourcier (rabdomante) o il Chief tribù raffigurato mentre viene colpito alla testa con un pugnale. Il volto del Cristo, probabile ritratto moderno. Personaggi sciamanici e mitologici.

  1. incisioni sottili e piccoli segni graffiti per strisciamento di con punte metalliche, in numero di circa 3.000. Sono fasci di linee a forma d'albero, figure antropomorfe, segni a pettine, a meandro, a zig-zag, a reticolo, animali come uccelli, ma anche ricci di mare e meduse, oltre a persone in abbigliamento medioevale e scritte, che si ritrovano sui portali dei paesi, Tenda, Briga in Val di Roia, Triora, Corte e in villaggi vicini alla Valle Argentina, Pigna, Dolceacqua e altri paesi della Val Nervia, da cui provenivano i pastori.
  2. pitture rupestri in ocra rossa, probabilmente neolitiche, che descrive una caccia con l'arco allo stambecco.


Sono state eseguite in un arco temporale continuo di 3.000 anni, dal 3.000 a.C al 14 a.C, anno della vittoria delle legioni di Augusto, sulle popolazioni liguri montane del ponente, essenzialmente celtiche come gli Intemeli.

Strumenti usati

Le incisioni sono state fatte con punte di minerali duri e in seguito di metallo.

Roccia

La roccia sulla quale sono state eseguite è tenera, spesso fatte su sottili patine di alterazione che ricoprono lo strato scistoso.

Stati Uniti

California

Valle della Morte

Nella Valle della Morte sono state trovate incisioni rupestri, che chiamano petroglifi (petrogliphs), in tre luoghi

  1. Titus Canyon
  2. Marble Canyon
  3. Mesquite Flats