Labirinto di Meride
Il Labirinto di Meride, costruito in Egitto ad Hawara presso il lago di Meride nel Fayyum, è una costruzione labirintica parte integrante del tempio funerario di Amenemhet III[1] (1842 a.C.-1797 a.C.), come cita Manetone:
Labirinto di Meride | |
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Civiltà | Antico Egitto |
Utilizzo | Tempio funerario |
Epoca | XII dinastia egizia |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Dimensioni | |
Larghezza | 244 metri, lunghezza 305 metri |
Scavi | |
Data scoperta | 1888 |
Archeologo | Flinders Petrie |
Mappa di localizzazione | |
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ed è simile a quello di Cnosso[2].
L'area nella quale fu costruito, a sud della piramide di Amenenhat III,[3] doveva aggirarsi intorno ai 70000 m² su questi furono edificate 3.000 stanze in due piani,[1] uno dei quali sotterraneo, e dodici cortili.[1] Sembra che il suo scopo principale fosse di tipo religioso.
Storici antichi hanno descritto il Labirinto, quali Diodoro Siculo, Strabone ed Erodoto,[4] di cui purtroppo ci sono pervenuti solo pochi frammenti.[1]
A Karanis, oggi Kôm Aushin, è stata rinvenuto un tempio dedicato a Petesuchos Pnepheros presunto architetto del Labirinto secondo Plinio.[5]
Il Labirinto fu scoperto nel 1888 da Flinders Petrie[6] che lo esplorò prima e durante il 1911 e dove rinvenne i nomi di Amenemhet III e della figlia Sebeknofru.[4] Nel complesso sono stati ritrovati frammenti di due colossali statue del sovrano assiso, delle quali però rimangono solo i piedistalli.[7] Queste enormi basamenti sono detti i Colossi di Biahmu, dal nome del sito e non devono essere confusi con i Colossi di Memnone.[1]
Del Tempio funerario sono rimasti solo poche rovine e frammenti di colonne in granito, [8] essendo stato utilizzato come cava di pietra fin dal tempo dei Romani. [9] Inoltre, i suoi blocchi sono stati riutilizzati fin dal 1888 per le costruzioni del Fayyum.[6] Scavi archeologici recenti stanno ricostruendo la complessa e complicata planimetria dell'edificio.[1]




Descrizione di Erodoto
Divenne famoso per la seguente descrizione fattane da Erodoto:
Descrizione di Strabone
Secondo Strabone:
Descrizione di Pitagora
Questo è il primo palazzo nazionale, che sia stato fabbricato da un popolo, ed il solo degno di tal nome; nè uno ſu questo dei minori caratteristici della saggezza egiziana, d'essersi riserbata a spiegare un lusso che non ha pari, in questa sola circostanza. Ricchissimo concepimento fu quello di riunire in un solo luogo gli oggetti più sacri e più cari al popolo, e di rendere, per così dire, visibile e palpabile la potenza politica di una società di parecchi milioni di uomini.
Il labirinto dell'Egitto contiene altrettanti tempi, quante ha il Nilo divinità; altrettanti palazzi, quanti vi sono governi, o vi dovrebbero essere Stati: giacché questo immenso edifizio, nell'origine del suo disegno, doveva essere considerato come il geroglifico materiale dell'impero. Troppo considerabile, troppo esteso, troppo popoloso, per essere monarchico o democratico, si pensò di trasformarlo in una potenza federativa, un'associazione libera e fraterna di provincie, il cui centro di attività generale dovesse trovare il suo posto nel labirinto di Meride.»
Note
- ^ a b c d e f Maurizio Damiano-Appia, Dizionario enciclopedico dell'antico Egitto e delle civiltà nubiane, pag. 164
- ^ Alan Gardiner, La civiltà egizia, pag.6
- ^ Maurizio Damiano-Appia, Dizionario enciclopedico dell'antico Egitto e delle civiltà nubiane, pag. 126
- ^ a b Alan Gardiner, La civiltà egizia, pag.129
- ^ Mario Tosi, Dizionario enciclopedico delle divinità dell'antico Egitto, vol. II, pag. 347
- ^ a b Salima Ikram, Antico Egitto, pag.88
- ^ Franco Cimmino, Dizionario delle dinastie faraoniche, pag. 162
- ^ Edda Bresciani,Grande enciclopedia illustrata dell'antico Egitto, pag,168
- ^ Corinna Rossi, Piramidi, pag.271
Bibliografia
- Autore anonimo-Viaggi di Pitagora-Prima edizione italiana, tomo terzo. Venezia tipografia Andreola 1.828
- Maurizio Damiano-Appia, Dizionario enciclopedico dell'antico Egitto e delle civiltà nubiane, Mondadori, ISBN 88-7813-611-5
- Alan Gardiner, La civiltà egizia, Einaudi, ISBN 978-88-06-18935-8
- Franco Cimmino, Dizionario delle dinastie faraoniche, Bompiani, ISBN 88-452-5531-X
- Mario Tosi, Dizionario enciclopedico delle divinità dell'antico Egitto, vol. II, Ananke, ISBN 88-7325-115-3
- Edda Bresciani, Grande enciclopedia illustrata dell'antico Egitto, De Agostini, ISBN 88-418-2005-5
- Corinna Rossi, Piramidi, Edizioni White Star,