Andrea Marcucci

politico e imprenditore italiano

Andrea Marcucci (Barga, 28 maggio 1965) è un politico e imprenditore italiano, attuale capogruppo del Partito Democratico al Senato della Repubblica.

Andrea Marcucci

Presidente della 7ª Commissione Istruzione pubblica e Beni culturali del Senato della Repubblica
Durata mandato7 maggio 2013 –
22 marzo 2018
PredecessoreGuido Possa
SuccessoreMario Pittoni

Sottosegretario di Stato al Ministero dei beni e delle attività culturali
Durata mandato18 maggio 2006 –
8 maggio 2008
PresidenteRomano Prodi
PredecessoreNicola Bono
SuccessoreFrancesco Maria Giro

Senatore della Repubblica Italiana
In carica
Inizio mandato29 aprile 2008
LegislaturaXVI, XVII, XVIII
Gruppo
parlamentare
Partito Democratico
CircoscrizioneToscana
Incarichi parlamentari
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato23 aprile 1992 –
14 aprile 1994
LegislaturaXI
Gruppo
parlamentare
Partito Liberale Italiano
CircoscrizionePisa-Livorno-Lucca-Massa-Carrara
Incarichi parlamentari
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico (dal 2007)
Precedenti:
PLI (1990-1994)
DL (2002-2007)
Titolo di studioLicenza media superiore
ProfessioneImprenditore

Biografia

Figlio dell'imprenditore farmaceutico Guelfo Marcucci, è fratello di Marialina Marcucci, già vicepresidente della regione Toscana nella giunta guidata da Vannino Chiti, e di Paolo Marcucci, amministratore delegato di Kedrion[1]. È sposato da quando aveva 21 anni con Marianna Mordini, pronipote di Antonio Mordini, esponente lucchese del Risorgimento sul quale nel 2011 ha scritto una biografia, dalla quale ha avuto tre figli[1][2]. Si è sempre dichiarato appassionato di calcio e tifoso del Cagliari.

Carriera politica

Marcucci inizia dedicarsi all'attività politica nel 1990, divenendo a soli 25 anni consigliere provinciale e assessore alla pubblica istruzione e cultura di Lucca, tra le file del Partito Liberale Italiano[3]. Alle elezioni politiche del 1992 viene candidato ed eletto deputato, a soli 27 anni, e sarà il vicecapogruppo parlamentare del PLI alla Camera dei deputati fino alla fine della legislatura[3]. Per le elezioni politiche del 1994 si candida fuori dagli schieramenti progressisti, liberali e centristi, nel collegio uninominale di Capannori per la Camera con la lista "Insieme per lo sviluppo" raccogliendo un significativo 14%, ma senza risultare eletto[4].

Nel 1994 torna all'attività imprenditoriale e assume vari incarichi in aziende del settore farmaceutico (amministratore delegato di Kedrion, il colosso degli emoderivati fondato dal padre in seguito alla ristrutturazione di Sclavo, Aima Plasmaderivati, Farma Biogin) e di quello turistico (il centro turistico Il Ciocco, in seguito dato in gestione al gruppo Marriott) di proprietà della sua famiglia.[1]

Fondatore e presidente di Società Libera, nelle elezioni politiche del 2006 si candida al Senato della Repubblica con La Margherita nella circoscrizione Toscana, senza tuttavia risultare eletto. Ma il 17 maggio viene nominata dal Consiglio dei Ministri sottosegretario di Stato al Ministero dei beni e delle attività culturali nel secondo governo Prodi, carica che mantiene fino alla fine dell'esecutivo, nel maggio 2008.

In quanto sottosegretario alla cultura, oltre ad affiancare il ministro Francesco Rutelli[2], Andrea Marcucci ha risposto a nome del Governo all'interrogazione del senatore Mauro Bulgarelli in tema di estensione in Italia del fair use statunitense limitativo del copyright, specificando la mancanza di necessità di una riforma legislativa in luce dell'articolo 70 della Legge sul diritto d'Autore, interpretabile in modo analogo alla normativa vigente sul fair use negli Stati Uniti d'America. Sempre in quanto sottosegretario, viene nominato presidente del comitato nazionale per il bicentenario di Giuseppe Garibaldi.

Alle elezioni politiche del 2008 è stato eletto senatore del Partito Democratico nella medesima circoscrizione Toscana, e successivamente nominato segretario della 7ª Commissione Pubblica istruzione e Beni culturali di Palazzo Madama.

Considerato molto vicino a Matteo Renzi da quando erano rispettivamente sottosegretario alla cultura e presidente della provincia di Firenze[2], alle primarie “Parlamentarie” del PD nel dicembre 2012 viene candidato come espressione della sua mozione, e risulta il più votato nel collegio di Lucca con 4.016 voti. Viene quindi candidato alle politiche del 2013, e rieletto senatore nella XVII legislatura della Repubblica Italiana, successivamente viene eletto presidente della 7ª Commissione Istruzione pubblica e Beni culturali di Palazzo Madama.

In vista delle elezioni politiche del 2018, viene candidato nel collegio maggioritario di Lucca al Senato[5], ma viene sconfitto, giungendo infatti terzo dietro all'esponente del centro-destra Massimo Mallegni e alla candidata del Movimento 5 Stelle Sara Paglini. Viene comunque rieletto di nuovo senatore nella XVIII legislatura della Repubblica Italiana, in virtù della candidatura nelle liste proporzionale del partito.[6]

Il 27 marzo 2018 viene eletto capogruppo del Partito Democratico al Senato, espressione dei cosiddetti "renziani"[2]. Nonostante non ha mai smesso di supportare Renzi  nei momenti più delicati e difficili come sul "caso banche" o nella bocciatura del referendum costituzionale del 2016[2], decide di rimanere nel PD quando lui e una parte dei renziani si scindono e fondano Italia Viva.

Incarichi parlamentari

Camera dei Deputati

XI legislatura

Senato della Repubblica

XVI legislatura

XVII legislatura

XVIII legislatura

Opere

Note

  1. ^ a b c Riccardo Ferrazza, L'ufficio del renziano Marcucci e gli affari della famiglia toscana, su ilsole24ore.com, 7 aprile 2019. URL consultato il 12 ottobre 2019.
  2. ^ a b c d e Pd, Marcucci e Delrio nuovi capigruppo: ritratto di due renziani diversi, su la Repubblica, 27 marzo 2018. URL consultato il 26 dicembre 2020.
  3. ^ a b L’ufficio del renziano Marcucci e gli affari della famiglia toscana, su Il Sole 24 ORE. URL consultato il 25 dicembre 2020.
  4. ^ Archivio storico delle elezioni
  5. ^ La Nazione, Elezioni, liste Pd: tutti i candidati in Toscana. La lista completa, su La Nazione, 1517037597376. URL consultato il 26 dicembre 2020.
  6. ^ Elezioni, i nomi dei candidati del Partito Democratico in Toscana, su la Repubblica, 27 gennaio 2018. URL consultato il 26 dicembre 2020.

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