Maria Domenica Lazzeri
Maria Domenica Lazzeri, nota come l'Addolorata di Capriana o beata Meneghina (Capriana, 16 marzo 1815 – Capriana, 4 aprile 1848[1][2]), è stata una mistica italiana.

Biografia
Maria Domenica Lazzeri era la più giovane dei cinque figli di Bortolo Lazzeri, di professione mugnaio, e di sua moglie Margherita; l'infanzia e l'adolescenza trascorsero in maniera non dissimile da quelle dei suoi coetanei, frequentando la scuola nel paese e cominciando a lavorare da adolescente. Le agiografie riportano che fosse profondamente credente, e che amasse particolarmente leggere testi religiosi di varia natura[1][2]. Secondo quanto riportato da un suo confessore, ad un certo punto, alla fanciulla sarebbe apparsa la Madonna, che le avrebbe chiesto "Vuoi tu godere le insanguinate piaghe di Gesù?", domanda alla quale Maria Domenica aveva risposto: "Se ne sono degna e se lo merito, sia fatta la tua volontà"[1][3]. Dopo quell'incontro la sua salute peggiorò rapidamente a seguito di una specie di influenza, e ben presto la giovane si ritrovò costretta a letto afflita da gravi dolori, condizione nella quale rimase per quattordici anni, fino alla morte avvenuta in odore di santità nel 1848[1][2][3].
I resoconti dell'epoca affermano che, nel periodo della convalescenza, Maria Domenica Lazzeri avrebbe dato prova di capacità soprannaturali di vario genere: in primis, dal 1834, le sarebbero comparse delle stimmate sulla fronte, sui piedi, sulle mani e sul costato, che sanguinavano ogni venerdì. Oltre a questo, la giovane sarebbe anche stata dotata di ubiquità, telepatia, preveggenza, xenoglossia, e in grado di sentire ciò che veniva detto altrove; non ultimo, non avrebbe assunto alcun cibo o bevanda al di fuori dell'eucaristia, che le veniva amministrata una volta a settimana (o al mese)[1][2].
Le testimonianze dell'epoca affermano generalmente che Maria Domenica vivesse in casa solo con l'anziana madre (il padre era morto già nel 1828 per una polmonite, anche se la data è contestata); l'abitazione era comunque frequentata anche da altri parenti, oltre che da una domestica[2]. La sua storia raggiunse una fama eccezionale all'epoca, travalicando i confini italiani e venendo discussa in tutta Europa; al suo capezzale giunsero sia medici e dottori (furono pubblicate e discusse, sulla sua condizione, varie relazioni), sia autorità religiose. Tra i nomi celebri sono da ricordare Beda Weber, Anatole de Segur, Joseph Streiter, Edmondo Cazalès, Antonio Rosmini e John Bede Polding (arcivescovo di Sydney)[1][2]. Ai visitatori, Maria Domenica Lazzeri era solita donare delle immagini votive che teneva in un baule nella sua stanza[2].
Culto
La Chiesa cattolica riconosce Maria Domenica Lazzeri come Serva di Dio; il 4 aprile 1995, l'allora vescovo di Trento Giovanni Maria Sartori aprì il processo di beatificazione[1]. Dal 1973 è stata installata una targa sulla sua casa natale a Capriana, e nel cimitero del paese è presente inoltre un piccolo tempietto con la sua tomba[3]; il mulino della sua famiglia, situato nella valle del Rio Bianco, è stato ristrutturato nel 1989 e trasformato in un museo dedicato in parte alla figura della beata Meneghina, in parte all'attività lavorativa legata ai mulini ad acqua[3][4][5].
Note
- ^ a b c d e f g Serva di Dio Maria Domenica Lazzeri, su Santi, beati e testimoni. URL consultato il 27 gennaio 2021.
- ^ a b c d e f g Michele Caldonazzi, L'addolorata di Capriana, su CICAP, 16 novembre 2006. URL consultato il 27 gennaio 2021.
- ^ a b c d Domenica Lazzeri, su Dolomiti Tour. URL consultato il 27 gennaio 2021.
- ^ Museo Mulino della “Meneghina”, su Trentino. URL consultato il 27 gennaio 2021.
- ^ http://www.fiemmefassa.com/museo-mulino-meneghina-capriana.html, su Fiemme & Fassa. URL consultato il 27 gennaio 2021.
Bibliografia
- Antonio Riccardi, Ristretto della vita di Maria Domenica Lazzari di Capriana., in Le tre mirabili vergini nel Tirolo, Milano, Bravetta, 1836.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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