Sachalin
Sachalin o Sakhalin è un'isola dalla forma allungata che si trova nel Pacifico settentrionale, nell'Estremo Oriente russo (compresa tra i 45° 50' e 54° 24' di latitudine nord).
| russo | |
|---|---|
| Cirillico | Сахалин |
| Alfabeto Latino | Sakhalin |
| giapponese | |
| Kanji | 樺太 |
| Hepburn Romaji | Karafu-tō |
| cinese | |
| Chinese characters | 库页岛 |
| Hanyu Pinyin | Kùyè Dǎo |
Insieme con le isole Curili, forma l'oblast' di Sachalin, la cui capitale è Južno-Sachalinsk.
Il nome dell'isola deriva da un'interpretazione errata dell'espressione manciù sahaliyan ula angga hada (cioè "picco della foce del fiume Amur"). In lingua manciù sahaliyan significa "nero", in riferimento al fiume Amur (sahaliyan ula).
Il nome in lingua ainu dell'isola è Karafuto (樺太) o Krafuto ed esso venne ripristinato al tempo del dominio dell'Impero giapponese sulla parte meridionale di Sakhalin tra il 1905 e il 1945.
Storia
Le popolazioni indigene hanno abitato l’isola per diversi secoli vivendo di pesca e allevamento e passando sotto il controllo di Cina e Giappone. Un impulso netto alla colonizzazione dell’isola fu dato dall’impero russo che ne annesse il territorio trasformandola in una propria provincia. Gli scontri con il Giappone per il controllo della regione si susseguirono nel corso dei decenni. In un primo periodo la Russia trasformò l’isola in un luogo di deportazione e prigionia bloccandone di fatto lo sviluppo. Tendenza che si è chiusa all’inizio del XX secolo e che con la dichiarazione di terra libera per il popolamento volontario e con l’esenzione dal servizio di leva dei coloni i tempi dello sviluppo furono molto rapidi. Nel 1904/1905 dopo la guerra tra Giappone e Russia e con la sconfitta di quest’ultima la parte meridionale dell’isola passò sotto il dominio del sol levante. Questa situazione rimase immutata fino alla conclusione del seconda guerra mondiale, quando il 2 settembre 1945, a bordo della nave da guerra Missouri, la firma sul trattato di pace disgregò l’impero giapponese restituendo, tra l’altro, il sud di Sahalin alla Russia. A partire dagli anni 1960 la scoperta della presenza sul territorio di enormi giacimenti di idrocarburi ha trasformato l’economia e la distribuzione della popolazione locale. Nel 1983 un caccia sovietico abbattè un boeing 747 della korea air lines perché avrebbe attraversato lo spazio aereo russo proprio nei pressi dell’isola di sakhalin. Un terremoto dagli esiti catastrofici investì la regione nel 1995 e con i suoi oltre 7 gradi di intensità provocò oltre 2000 morti. Alla fine del mese di febbraio del 2006 un fatto strano attirò di nuovo l’attenzione ; un manto di neve gialla e dal forte odore di petrolio coprì la città di Sabo, abitata ormai solo dagli addetti all’industria petrolifera.
Geografia
Demografia
All'inizio del XX secolo circa 32.000 russi (di cui ben 22.150 erano deportati) abitavano l'isola insieme a diverse migliaia di nativi. Attualmente, Sachalin conta 673.000 abitanti, dei quali l'83% è rappresentato da russi. Tra i nativi, si contano 2000 nivkh, 1300 ainu, 750 orocioni, 200 evenki e alcuni jakuti. I nivchi abitano la parte settentrionale dell'isola e vivono di caccia e pesca. Gli ainu, invece, popolano le coste meridionali.
I 400.000 giapponesi che abitavano la parte meridionale dell'isola furono costretti a rifugiarsi in Giappone dopo la seconda guerra mondiale.
Nella capitale Južno-Sachalinsk, che conta quasi 200.000 abitanti, vive una cospicua minoranza di coreani, portati qui durante la seconda guerra mondiale per lavorare nelle miniere di carbone.
Clima
Flora e fauna
Economia
Le risorse minerarie maggiormente presenti e sfruttate sull’isola sono l’oro, l’argento, il titanio e soprattutto il ferro; anche importanti giacimenti di carbone hanno contribuito a formare la fiorente attività estrattiva. Le foreste coprono quasi tutta la superficie della regione facendo delle riserve di legname una ricchezza per l’economia locale. I mari che circondano Sahalin sono molto ricchi di fauna e la pesca è così una realtà occupazionale importante come l’allevamento ed in particolare quello delle renne. Infine la regione vanta acque geotermali potenzialmente utilizzabili a scopi energetici. I risultati delle ricerche effettuate sul territorio hanno permesso, a partire dagli anni 1960, lo sfruttamento dei giacimenti interni di idrocarburi che però cominciarono ad esaurirsi dopo una ventina d’anni. Ma successivi studi di fronte alle coste di sahalin hanno evidenziato la presenza di alcuni tra i più grandi giacimenti di petrolio e gas naturale ancora da sfruttare di tutto il mondo. Sono così nati una serie di progetti per l’estrazione denominati sahalin1 sahalin2 e così via fino al numero 6. La presenza delle multinazionali dell’oro nero e il loro impegno per lo sfruttamento di queste risorse hanno accellerato il processo di modernizzazione della regione soprattutto nel campo delle infrastrutture perché le grandi quantità dei materiali estratti dovevano essere trasportati in tempi ragionevolmente brevi. Ma le popolazioni locali legate soprattutto alla pesca e all’allevamento si trovano di fronte al problema grosso della contaminazione dell’ambiente stesso dal quale le loro attività dipendono. I trasferimenti interni sono garantiti dalla presenza di strade asfaltate per quasi 3000km e da una lunga ferrovia di oltre 800km collegata a quella sulla terraferma da un servizio di traghetti. Esistono porti commerciali e turistici che offrono tra l’altro la possibilità di raggiungere anche il vicino Giappone. Ci sono diversi aeroporti che effettuano voli interni ed uno internazionale che unisce l’isola russa con le principali città della federazione ed anche con Giappone Corea e Filippine
Voci correlate
Bibliografia
- C. H. Hawes, In the Uttermost East (London, 1903). (P. A. K.; J. T. BE.)