Partito Democratico (Italia)
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Il Partito Democratico (PD) è un partito politico italiano di centrosinistra, nato il 14 ottobre 2007, attraverso le elezioni primarie per sceglierne il segretario e l'assemblea costituente nazionale. Il partito si propone come l'evoluzione delle esperienze politiche de L'Ulivo, intraprese dal 1995 con l'obiettivo di fondere le culture socialdemocratica, cristiano-democratica, liberale e ambientalista.
Il segretario politico nazionale è Walter Veltroni. Il presidente è Romano Prodi, ideatore dell'Ulivo e Presidente del Consiglio dei Ministri in carica da maggio 2006.
Il PD nasce dall'incontro dei due principali partiti del centrosinistra, i Democratici di Sinistra (DS) e la Margherita (DL), che tuttavia non ne costituiscono la matrice esclusiva, in quanto hanno scelto di partecipare alla fase costituente altri movimenti e partiti minori nonché esponenti individuali e della società civile. Tra i movimenti che hanno aderito al PD ci sono il Movimento Repubblicani Europei (MRE), Italia di Mezzo, Alleanza Riformista, Repubblicani Democratici e gruppi regionali come il Partito Democratico Meridionale e Progetto Sardegna.
Seppur inizialmente invitati o interessati ad aderire al percorso costituente, non hanno partecipato alla costituzione del PD i Socialisti Democratici Italiani (SDI), che pure nel 2004 e nel 2005 avevano aderito alle liste unitarie dell'Ulivo; l'Italia dei Valori, esclusa dal progetto inizialmente per l'ostilità dello SDI e in seguito per il rifiuto di sciogliersi come movimento; una minoranza dei DS che in occasione del congresso 2007 ha scelto un percorso differente dando vita al movimento della Sinistra Democratica e due minoranze della Margherita (che hanno fondato i movimenti di Unione Democratica e Liberaldemocratici).
Storia
Le prime proposte di un nuovo partito
Le prime proposte riguardanti la nascita di un partito unitario dei riformisti del centrosinistra provennero da Michele Salvati, economista e giornalista, e all'epoca deputato eletto nelle liste dei Democratici di Sinistra. In alcuni articoli pubblicati sui quotidiani Il Foglio[1] e la Repubblica[2] nell'aprile 2003, Salvati delineò un ipotetico nuovo partito, comune alle forze socialiste, liberal-democratiche e cristiano-democratiche, in cui alcuni protagonisti della dirigenza di centrosinistra (come Massimo D'Alema e Franco Marini) decidano di porsi in secondo piano, e che abbia come linea politica un nuovo rapporto coi sindacati, col mondo dell'economia, e, tra gli scopi, quello di modificare, semplificandolo e stabilizzandolo, il quadro politico e partitico italiano.
Accolta con iniziale scetticismo, sia per l'attacco diretto ad alcuni dei maggiori leader di DS e Margherita, sia per l'appartenenza di Salvati alla corrente più piccola dei DS, quella liberal, l'idea iniziale di Salvati fu sostanzialmente riproposta il 18 luglio, almeno in parte, da Romano Prodi, all'epoca presidente della Commissione Europea.
Dalla lista Uniti nell'Ulivo al Partito Democratico
Il progetto vero e proprio di un partito unitario del centrosinistra nacque nell'estate del 2003, quando Romano Prodi, presidente in carica della Commissione Europea, lanciò e patrocinò l'idea di una lista unica in vista delle elezioni europee del 2004; la proposta venne subito respinta dai partiti della sinistra radicale e vista con perplessità dall'Udeur.
La proposta di Prodi venne accolta dai due partiti maggiori della coalizione, i Democratici di Sinistra (guidati da Piero Fassino) e la Margherita (guidata da Francesco Rutelli), insieme allo SDI di Enrico Boselli ed ai Repubblicani Europei di Luciana Sbarbati. Nacque, così, la lista "Uniti nell'Ulivo", con l'obiettivo di consolidare un percorso di unità tra le forze riformiste del centrosinistra anche in occasione di successive elezioni locali e nazionali, e di dar vita ad una vera e propria federazione.
La lista unitaria fu la più votata, raccogliendo i consensi di circa un terco degli elettori (31,1%) ed eleggendo 25 parlamentari europei, che si divisero tra più gruppi parlamentari: i DS e lo SDI nel Partito Socialista Europeo (PSE); la Margherita (che aveva costituito il Partito Democratico Europeo) insieme al MRE aderirono all'Alleanza dei Democratici e Liberali per l'Europa (ALDE).
Con l'obiettivo di proseguire su questa scia, Prodi sollecitò la presentazione della lista dell'Ulivo anche alle elezioni politiche del 2006, ma la decisione venne bloccata dall'assemblea federale della Margherita che, approvando una risoluzione del suo presidente Francesco Rutelli (con l'80%), si dichiarò contraria preferendo competere con il proprio simbolo, sostenendo che ciò avrebbe portato maggiori consensi.
Nel febbraio 2005 i partiti della lista siglarono un patto di federazione, fornendo ai partiti e alle associazioni una struttura per stabilire e coordinare una politica comune ai vari livelli. La lista unitaria, così, si ripresentò alle elezioni regionali del 2005, tenute in aprile, ma soltanto in 9 delle 14 regioni chiamate al voto. L'unità d'intenti dei soggetti coinvolti in questa esperienza si consolidò anche in occasione delle elezioni primarie organizzate il 16 ottobre 2005 per scegliere il leader della nuova coalizione di centrosinistra, che prese il nome di L'Unione. I membri della federazione dell'Ulivo (comunemente chiamata anche "Fed") sostennero la candidatura di Romano Prodi, che con il 74% dei voti, divenne il candidato proposto dal centrosinistra alla Presidenza del Consiglio per il 2006.
L'esperienza delle primarie dell'Unione, che portarono a votare oltre 4.000.000 di cittadini, fecero rilanciare l'idea di costituire un vero e proprio partito unitario.
Successivamente, molti socialisti e laici preferirono impegnarsi in progetti differenti e maggiormente legati alle culture politiche tradizionali, come la ricostituzione del vecchio Partito Socialista Italiano, lamentando lo scarso senso di laicità che, a loro avviso, caratterizzerebbe i cattolici della Margherita.
Interessati al progetto furono anche numerosi protagonisti della società civile: tra questi i promotori di una prima Associazione per il Partito Democratico (che più tardi si unì ad altre associazioni in forma federativa), in cui vi erano esponenti del mondo della cultura, del giornalismo, dell'economia e della politica (Gad Lerner, Fabrizio Onida, Michele Salvati, Riccardo Sarfatti, ed altri).
L'evoluzione del progetto e la futura nascita del partito
Rappresentanti dei Democratici di sinistra, de La Margherita e del Movimento Repubblicani Europei si incontrarono, al di fuori del loro mandato politico, il 9 e 10 ottobre 2006 in un seminario ad Orvieto per discutere dell'avanzamento del progetto del Partito Democratico: in quella sede fu ribadita la necessità di un progetto riformista unitario, pur con alcuni distinguo ed esitazioni; forti riserve permangono tuttora sia nei DS che nella Margherita.
Nei Democratici di Sinistra si mostrò da subito contraria al Partito Democratico la sinistra interna, il vecchio Correntone, guidata da Fabio Mussi e Cesare Salvi, che presentò una mozione esplicitamente dissenziente al congresso dell'aprile 2006, denominata A sinistra - Per il socialismo europeo. Una terza mozione congressuale Per un partito nuovo, democratico e socialista, fu presentata da esponenti importanti del partito, come Gavino Angius, fino al 2006 capogruppo al Senato, e Mauro Zani, non contraria a priori al progetto di una nuova formazione politica ma estremamente critica nei confronti del metodo della discussione ed in merito ad alcune questioni ritenute fondamentali come la collocazione europea, e favorevole ad una ipotesi di federazione che non si limitasse a Ds e Margherita.
Nella Margherita è ancora aperto il confronto tra la corrente degli ulivisti del Ministro della Difesa Arturo Parisi, e la corrente popolare rappresentata dal Presidente del Senato Franco Marini, anche se la mozione unica del presidente Francesco Rutelli è stata sostenuta compattamente dal partito.
Nel frattempo si crearono numerose associazioni, che rivendicarono la partecipazione attiva dei cittadini, anche di quelli non iscritti ad alcun partito, alla formazione del Partito Democratico. Fra queste la Associazione per il Partito Democratico 11 febbraio 2006, una Federazione delle Associazioni per il Partito Democratico (gestita da Massimo Cacciari, Sergio Cofferati, Leopoldo Elia, Virginio Rognoni, Michele Salvati, Riccardo Sarfatti, ed altri), oltre a Libertà e Giustizia e all'Associazione della Sinistra per il Partito Democratico (alla quale aderirono Giancarla Codrignani, Fabio Zanzotto, Giuliano Montaldo, Davide Ferrari, Gregorio Scalise e Giuseppe D'Agata).
Ad ogni modo, a seguito del seminario di Orvieto tra le dirigenze dei due partiti principali, ebbero luogo, nell'aprile del 2007, i congressi nazionali di DS e Margherita (quasi parallelamente), e si stabilì il percorso che porterà alla nascita del nuovo partito nella primavera del 2008, attraverso un congresso unitario costituente; l'esordio alle urne dovrebbe coincidere con le elezioni europee del 2009, o già alle amministrative del 2008.
La redazione del Manifesto per il Partito Democratico
Romano Prodi in prima persona, nel corso del 2006, incaricò tredici personalità di spicco del mondo della cultura e della politica (Rita Borsellino, Liliana Cavani, Donata Gottardi, Roberto Gualtieri, Sergio Mattarella, Ermete Realacci, Virginio Rognoni, Michele Salvati, Pietro Scoppola, Giorgio Tonini, Salvatore Vassallo, Luciano Violante, più Giorgio Ruffolo che abbandonò in corso d'opera la stesura del testo per contrasti col resto del gruppo di lavoro) di redigere un Manifesto per il Partito Democratico, utile a enunciare i valori del nuovo soggetto politico, e possibile bozza e base provvisoria per un futuro manifesto di valori da redarre successivamente la nascita del partito.
Il documento che venne reso pubblico nel dicembre del 2006, consta di quattordici pagine ed è diviso in tre parti:
- Noi, i democratici
- L'Italia, una nazione d'Europa
- L'Ulivo, il nostro partito
I concetti cruciali espressi dal Manifesto sono:
- l'interesse nazionale unisce gli aderenti al progetto del Partito Democratico;
- le parole chiave del nuovo soggetto saranno libertà e dignità;
- la collocazione internazionale sarà estranea al PPE, e in sinergia ma esterna al PSE;
- è irrinunciabile il metodo delle elezioni primarie nella scelta dei candidati;
- la laicità è da intendere come presenza pluralista, valorizzata e attiva di diverse visioni morali e delle varie religioni;
- è da sottolineare l'importanza della difesa della Costituzione, conservando i rapporti da essa previsti tra Stato e Chiesa.
Il 4° Congresso nazionale dei DS
Il congresso dei DS si divise proprio sull'idea e la proposta del Partito Democratico: la mozione favorevole al nuovo percorso è quella di Piero Fassino, rieletto segretario con il 75% circa dei voti. Critici furono gli aderenti alla mozione di Gavino Angius, che vollero sottolineare l'importanza del socialismo nel nuovo soggetto, e la sua necessaria adesione al PSE; nettamente contrari molti esponenti del cosiddetto Correntone guidato da Fabio Mussi.
Nella sua relazione introduttiva, Piero Fassino introdusse le caratteristiche principali del Partito Democratico:
L'elezione alla segreteria di Piero Fassino - che nella sua relazione lanciò segnali di apertura ai critici come Angius e agli oppositori come Mussi - fu sostanzialmente l'approvazione da parte della base dei DS della creazione del nuovo soggetto politico. La contrarietà del correntone pose tuttavia problemi rispetto all'unitarietà del partito: Mussi ed il vecchio correntone annunciarono la propria uscita dai DS e la volontà di costituire un nuovo soggetto a sinistra del partito Democratico.[4]
Da parte della corrente di Gavino Angius, fu chiesta una totale rielaborazione del Manifesto per il Partito Democratico (manifestando comunque, durante il congresso, disponibilità alla presenza nel gruppo dirigente che porterà i DS nel PD[5]), e la certezza dell'adesione al PSE. Solo la settimana successiva l'assise congressuale, Angius deciderà di abbandonare i DS.[6] Conseguenza di questa scissione a sinistra dei DS è la formazione del gruppo parlamentare e del movimento politico chiamato Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo.
Riguardo all'appartenenza europea, Fassino, proprio nella sua relazione introduttiva, ribadì lo stretto legame col PSE dei DS e del futuro Partito Democratico.
La relazione di Fassino lanciò inoltre ulteriori segnali di apertura nei confronti di un eventuale nuovo interesse nel progetto da parte dello SDI.
Il 2° Congresso federale della Margherita
Anche il congresso della Margherita si svolse con l'obiettivo del Partito Democratico, e l'unica mozione presente, quella del presidente del partito Francesco Rutelli, fu favorevole.
Sia Rutelli sia il premier Romano Prodi, nel congresso della Margherita confermarono la distanza (seppur in alleanza) rispetto al PSE, in contrasto con la posizione assunta dai DS. Inoltre, l'assise della Margherita non presentò quei contrasti interni e quelle frizioni presentate dai DS, coerentemente con l'ispirazione unificatrice delle forze di centrosinistra che il partito di Rutelli ebbe sin dalla sua nascita come lista elettorale nel 2001, e come partito nel 2002; proprio Rutelli concluse rivolgendosi a Fassino:
Le uniche critiche vennero dal ministro della Difesa Arturo Parisi e Willer Bordon (già capogruppo della Margherita al senato nella quattordicesima legislatura), che chiesero lo scioglimento delle correnti interne in vista della nascita del PD, e dall'ex segretario del PPI Gerardo Bianco, che decise di abbandonare il partito.
Comitato promotore "14 ottobre"
Il primo atto formale verso la costituzione del nuovo Partito viene effettuato il 23 maggio 2007 con la nomina di un Comitato promotore, il "Comitato 14 ottobre" (nome proposto da Paolo Gentiloni), così chiamato con riferimento alla data in cui sarà eletta l'assemblea costituente del Partito Democratico.
Tale comitato, nato con 45 membri, potrebbe vedere crescere il numero dei suoi componenti: oltre ad esponenti di Ds e Margherita, annovera anche politici provenienti da esperienze diverse (come l'ex UDC Marco Follini e l'ex-SDI Ottaviano Del Turco) e personalità della società civile, come il giornalista Gad Lerner, il presidente di "Slow Food" Carlo Petrini e l'esponente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Tullia Zevi.
Questo l'elenco completo dei 45 membri: Giuliano Amato, Mario Barbi, Antonio Bassolino, Pier Luigi Bersani, Rosy Bindi, Paola Caporossi, Sergio Cofferati, Massimo D'Alema, Marcello De Cecco, Letizia De Torre, Ottaviano Del Turco, Lamberto Dini[8], Leonardo Domenici, Vasco Errani, Piero Fassino, Anna Finocchiaro, Giuseppe Fioroni, Marco Follini, Dario Franceschini, Vittoria Franco, Paolo Gentiloni, Donata Gottardi, Rosa Iervolino Russo, Linda Lanzillotta, Gad Lerner, Enrico Letta, Agazio Loiero, Marina Magistrelli, Lella Massari, Wilma Mazzocco, Maurizio Migliavacca, Enrico Morando, Arturo Parisi, Carlo Petrini, Barbara Pollastrini, Romano Prodi, Angelo Rovati, Francesco Rutelli, Luciana Sbarbati, Marina Sereni, Antonello Soro, Renato Soru, Patrizia Toia, Walter Veltroni e Tullia Zevi.
La prima riunione del Comitato si è avuta il 30 maggio 2007.[9] Una seconda riunione, nella quale si è parlato dei compiti, modalità e obiettivi dell'Assemblea costituente del Pd che sarà eletta il 14 ottobre con le primarie, si è tenuta l'11 luglio. Sono state decise le regole per le primarie del 14 ottobre: formazione di liste per l'elezione all'Assemblea Costituente collegate al candidato segretario, il quale potrà essere appoggiato anche da più liste, numero minimo di 100 firme per la presentazione delle candidature.
Candidati alla segreteria
I candidati ammessi alle primarie del 14 ottobre erano inizialmente sei: Mario Adinolfi, Rosy Bindi, Pier Giorgio Gawronski, Enrico Letta, Jacopo Gavazzoli Schettini, Walter Veltroni.
Il 26 settembre, tuttavia, Schettini ha deciso di ritirare la sua candidatura a causa dell'esiguo numero di collegi in cui era riuscito a formare una lista. L'imprenditore toscano ha proseguito comunque la sua avventura nel PD apparentandosi con Gawronski, con cui ha anche intenzione di formare un'associazione politica[10].
Il 14 ottobre, nelle elezioni primarie che hanno visto la partecipazione di oltre 3.517.000 persone, Walter Veltroni ha ottenuto 2.667.000 voti (75,8%) e così è stato designato primo segretario nazionale del Partito Democratico.
L'Assemblea costituente
I rappresentanti eletti nelle "primarie" del 14 ottobre hanno dato vita all'assemblea costituente del Partito democratico il 27 ottobre a Milano: in quell'occasione Walter Veltroni è stato formalmente eletto Segretario del nuovo Partito. La proclamazione della sua elezione è avvenuta ufficialmente da parte del Presidente del PD, Romano Prodi. Nella stessa occasione è stato eletto anche il Vicesegretario, nella persona di Dario Franceschini, e sono stati designati anche i primi segretari regionali del Partito Democratico.
La collocazione europea e altri nodi problematici
La collocazione europea è uno tra i principali nodi circa il Partito Democratico, per via del fatto che attualmente i DS fanno parte del Partito Socialista Europeo mentre La Margherita è membro fondatore del Partito Democratico Europeo.
Tra le maggiori preoccupazioni, specularmente delle minoranze diessine e dell'ala popolare della Margherita, è l'idea di rinuncia delle proprie identità storiche in un progetto che non rappresenterebbe una sintesi, bensì o un compromesso al ribasso che porterebbe a un partito senza identità, oppure la fagocitazione da parte di una cultura politica storicamente diversa. In specie, i diessini Valdo Spini e Gavino Angius, nonostante non facciano parte delle correnti di sinistra dei DS, hanno più volte espresso le loro perplessità sul Partito Democratico a causa proprio del fatto che potrebbe non collocarsi nel PSE. A tal proposito, il PSE, nel recente congresso tenutosi a Porto, con una modifica del proprio Statuto, definendosi come forza politica aperta a tutti i partiti europei "di ispirazione socialista, progressista e democratica" ha prospettato la possibilità di un allargamento a partiti e movimenti progressisti che non provengono necessariamente dallo storico campo delle sinistre europee; modifica considerata come un'apertura ai problemi avanzati dalla Margherita in Italia, che però ha mostrato di non cambiare il suo atteggiamento di chiusura verso un ingresso nel PSE, nemmeno dopo questa modifica. Il contrasto tra DS e Margherita sulla collocazione internazionale prosegue anche durante la stagione dei congressi che dovrebbe sancire lo scioglimento dei due soggetti politici e la creazione del Partito Democratico: Rutelli e Prodi propongono l'alleanza col PSE, Fassino sostanzialmente chiede l'adesione al PSE e all'Internazionale Socialista, dopo le aperture del congresso di Porto e alla luce della presenza di numerosi partiti non espressamente socialisti nei ranghi dell'Internazionale Socialista, e della collaborazione di questa e del suo presidente George Papandreu con altri soggetti politici come il Partito del Congresso Indiano, il Partito dei Lavoratori brasiliano e il Partito Democratico americano.
Altro tema caldo è la laicità del partito e, in rapporto al dibattito politico contingente, l'approvazione del disegno di legge del governo sui DiCo (ma non solo), con profondi contrasti tra la cosiddetta ala teodem della Margherita e il resto del partito e dei DS.
Correnti
Riformisti
È la corrente d'ispirazione socialdemocratica che raggruppa la maggior parte della vecchia maggioranza dei DS. I suoi aderenti sono stati tra i più fedeli sostenitori della nascita del PD all'ultimo congresso DS. I suoi maggiori esponenti sono Piero Fassino, Massimo D'Alema, Pier Luigi Bersani e Anna Finocchiaro. A questo gruppo fanno riferimento anche i Liberal di Enrico Morando, Alleanza Riformista di Ottaviano Del Turco, i Riformisti per l'Europa di Giorgio Benvenuto, Sinistra Liberale di Gianfranco Passalacqua, ciò che rimane di Sinistra Repubblicana e il Movimento Repubblicani Europei di Luciana Sbarbati.
I Riformisti hanno presentato liste comuni per l'elezione dell'Assemblea Costituente, denominate "Democratici con Veltroni"[11], con I Popolari, i Democratici Rinnovatori, i Cristiano Sociali, eponenti della società civile (tra i quali si ricordino Amos Luzzatto, Tullia Zevi, Enzo Cheli, Ennio Morricone, Salvatore Veca, Massimiliano Fuksas e Valerio Massimo Manfredi) e alltri politici di lungo corso (tra i quali Oscar Luigi Scalfaro, Valerio Zanone e Marco Follini)[12]. La lista "Democratici con Veltroni" ha ottenuto il 43,7% dei voti a livello nazionale, con un forte radicamento nel centro del Paese[13]. Va detto che in alcune circoscrizioni la lista si è aggregata ad altri gruppi, mente in altre (segnatamente in Campania) alcune correnti, come I Popolari e i Democratici Rinnovatori, hanno presentato liste separate dal gruppo dei Riformisti.
I Popolari
È la componente di origine democristiana e di ispirazione cristiano-sociale che s'incardina nell'Associazione "I Popolari", erede del disciolto Partito Popolare Italiano. I Popolari, che a lungo hanno mantenuto la maggioranza ne La Margherita, hanno creduto nel progetto del Partito Democratico nella speranza che il cristianesimo sociale acquisti importanza in Italia. Riguardo alla collocazione europea del PD, i Popolari sono assolutamente contrari al suo eventuale ingresso nel Partito del Socialismo Europeo, come caldeggiato dalle correnti ex-DS e dagli "Ulivisti".
Ampi settori della CISL e delle ACLI afferiscono a questa tendenza interna. I maggiori esponenti sono Dario Franceschini, Franco Marini, Giuseppe Fioroni, Ciriaco De Mita e Pierluigi Castagnetti. L'ideologia di riferimento è il cristianesimo sociale. Alle primarie i Popolari, candidati nelle liste "Democratici con Veltroni", hanno eletto almeno 600 membri nell'Assemblea Costituente[14].
Democratici Rinnovatori
I Democratici Rinnovatori[15] è una corrente di orientamento centrista guidata dai ministri Francesco Rutelli, Paolo Gentiloni e Linda Lanzillotta, Renzo Lusetti e Rino Piscitello. Alle primarie i DR, detti anche "coraggiosi" dal nome del loro manifesto ("Manifesto per il coraggio delle riforme"[16]), hanno eletto piu' di 230 membri nell'Assemblea Costituente, candidati nelle liste "Democratici con Veltroni"[17].
Al "Manifesto dei Coraggiosi" hanno aderito, tra gli altri, il gruppo dei Teodem (Luigi Bobba, Paola Binetti, Enzo Carra e Emanuela Baio Dossi), Tiziano Treu, Luigi Zanda, Donato Mosella, Antonio Polito, Ermete Realacci, Antonio Maccanico, Sergio Chiamparino, Massimo Cacciari, Filippo Penati, Paolo Corsini, Enrico Gasbarra, Matteo Renzi, Alessandro De Franciscis, Ernesto Oliviero, Andrea Olivero (presidente delle ACLI), Innocenzo Cipolletta, Michele Placido, Gigliola Cinquetti, Claudia Gerini e Massimo Ghini[18]. Al gruppo di Rutelli fanno riferimento anche i Socialisti Democratici per il Partito Democratico e alcuni politici vicini a Lamberto Dini che però hanno deciso di non seguirlo nei Liberaldemocratici.
Il gruppo ha manifestato insofferenza verso la cosiddetta "sinistra radicale", tanto da non escludere la possibilità di cambiare alleanze politiche ed elettorali in futuro. Alla corrente fanno riferimento molti laici, liberali e socialdemocratici (molti dei quali provenienti dalla componente rutelliana de La Margherita), così come molti cattolici d'ispirazione moderata e conservatrice che non si riconoscono né nel gruppo dei Popolari né degli Ulivisti né dei Cristiano Sociali, tutti percepiti come troppo a sinistra.
Cristiano Sociali
I Cristiano Sociali (CS) sono un'associazione[19], nata come partito nel 1993 e confluita nei DS nel 1998, che, dopo aver rappresentato i valori cristiano-sociali all'interno dei DS, continua la sua attività nel nuovo partito. Oltre ai membri storici (Mimmo Lucà, Giorgio Tonini, Luigi Viviani, Aldo Preda, Franco Chiusoli, Stefano Ceccanti, Marcella Lucidi, Franco Passuello e Domenico Maselli), anche altre importanti personalità del mondo cattolico vicini al centro-sinistra e politici aderenti al PD hanno firmato il loro appello intitolato "Cristiani per il Partito Democratico": Giovanni Bianchi, Valentino Castellani, Giovanni Colombo, Paolo Corsini, Luigina Di Liegro, Francesco Saverio Garofani, Franca Gorrieri, Giuseppe Lumia, Sergio Marelli, Ignazio Marino e Bruno Marziano[20]. Alle primarie i CS hanno presentato loro candidati nelle liste "Democratici con Veltroni".
A Sinistra
È la corrente di sinistra interna, chiede un legame organico con il PSE, un impegno per salvaguardare la Costituzione Italiana e soprattutto difende i principi lavoristi[21]. Vuole un PD chiaramente di sinistra e socialista, figlio della cultura del Partito Comunista Italiano e, per certi versi, pure del Partito Socialista Italiano. Si è organizzato con una sua lista per le primarie. I suoi massimi esponenti sono il ministro Livia Turco, Massimo Brutti e Vincenzo Vita.
Al gruppo fanno riferimento anche i Democratici, Laici e Socialisti, corrente fondata da quei sostenitori della mozione Angius che decisero di non seguirlo in Sinistra Democratica e di rimanere invece nei DS, Dì Sinistra, corrente formata dai sostenitori della mozione Mussi che presero la stessa decisione e quanto rimane dei Socialisti Liberali, i cui principali esponenti hanno aderito al Partito Socialista. La corrente ha inoltre l'appoggio di diversi esponenti famosi tra i quali Giorgio Ruffolo, l'attore Gigi Proietti, la scrittrice Dacia Maraini e la cantante Fiorella Mannoia[22].
Le ideologie di riferimento sono il socialismo democratico e la socialdemocrazia classica. Alle primarie la lista "A Sinistra per Veltroni" ha ottenuto il 7,7% (con picchi del 30% nelle grandi città, dove era più radicata la presenza dei DS)[23], eleggendo oltre 300 delegati all'Assemblea Costituente[24]. Va detto che in molte circoscrizioni non è stata presentata una lista autonoma "A Sinistra", ma, dove era presente (15 circoscrizioni su 29), essa ha ottenuto ottimi risultati, tra i quali il 32,7% in Piemonte 1 e il 27,1% in Lazio 1[25].
Ambiente, Innovazione, Lavoro
È la corrente più attenta ai temi ambientalisti, fortemente riformista e innovatrice, è molto vicina a Walter Veltroni ed è composta infatti prevalentemente da veltroniani di lunga data. I suoi massimi esponenti sono i ministri Giovanna Melandri, Luigi Nicolais, Cesare Damiano, oltre a Ermete Realacci (leader degli Ecologisti Democratici) e Andrea Ranieri. Si rifà alla socialdemocrazia più avanzata e all'ambientalismo. Alle primarie la lista "Con Veltroni. Ambiente, Innovazione, Lavoro"[26] ha ottenuto l'8,1% dei consensi, pur essendo presente cin modo autonomo in 20 circoscrizioni su 29[27].
Ecologisti Democratici
Gli Ecologisti Democratici (EcoDem) sono la corrente ambientalista del PD, costituita principalmente da ex-Verdi transitati per DL (Ermete Realacci, Roberto Della Seta, Francesco Ferrante) o per i DS (Edo Ronchi, Luigi Manconi, Sergio Gentili)[28]. Alle primarie sono stati eletti oltre 100 EcoDem all'Assemblea Costituente[29], alcuni dei quali nelle liste "Ambiente, Innovazione, Lavoro".
Ulivisti
È la corrente più vicina al presidente del Consiglio Romano Prodi e alla sua idea di Partito Democratico. Gli Ulivisti enfatizzano molto l'apertura del PD alla società civile e la democrazia interna al partito. Provengono in gran parte da La Margherita.
Gli esponenti principali sono i ministri Rosy Bindi, candidata alla segreteria a capo della lista "Con Rosy Bindi democratici, davvero"[30], e Arturo Parisi, Franco Monaco, Marina Magistrelli, Gad Lerner, Gianfranco Morgando, Nando Dalla Chiesa, Vittorio Prodi e Roberto Zaccaria. A sostegno della candidatura della Bindi, figurano anche Giovanni Bachelet, Pietro Scoppola, Agazio Loiero, Franca Chiaromonte e Anna Maria Carloni[31].
Anche Enrico Letta[32], che ha presentato liste autonome (denominate "Democratici per Letta") da quelle della Bindi è riconducibile al gruppo ulivista, data la sua forte vicinanza a Prodi, anche se, a differenza della Bindi, rappresenta la componente piu' liberale del nuovo partito. Tra i sostenitori di Letta figurano, tra gli altri, il ministro Paolo De Castro, Renato Soru (e il suo Progetto Sardegna), Umberto Ranieri (DS), Gianni Pittella (capodelegazione italiano del PSE al Parlamento Europeo), Vito De Filippo, Gian Mario Spacca, Lorenzo Dellai e Marco Stradiotto[33].
Va notato che sia la Bindi sia Letta sono anche membri dell'associazione "I Popolari" e che entrambi sono molto radicati nel Nord del paese, a differenza dei sostenitori di Veltroni che sono più forti nel Centro-Sud. La Bindi ha comunque ricevuto il massimo dei consensi in Calabria, grazie al sostegno di Loiero e del suo Partito Democratico Meridionale.
La lista a sostegno della Bindi ha ottenuto a livello nazionale il 12,9%, con punte tra il 16 e il 29% in Piemonte, Lombardia e Veneto, nonché il 31,3% in Calabria. La lista a sostegno di Letta si è fermata all'11,0% dei voti, forte dei buoni risultati al Nord (16,6% in Lombardia 1, 15,3% in Veneto 1, 21,6% in provincia di Bolzano e 25,9% in provincia di Trento, grazie al sostegno di Dellai), in alcune regioni del Sud (26,5% in Puglia e 27,4% in Basilicata) e nella Circoscrizione Estero (15,7%).[34]
Note
- ^ Michele Salvati, Appello per il Partito Democratico (PDF), in Il Foglio, 10 aprile 2003, p. 1. URL consultato il 27-08-2007.
- ^ Michele Salvati, Perché voglio il Partito democratico (PDF), in la Repubblica, 15 aprile 2003, p. 17. URL consultato il 27-08-2007.
- ^ Piero Fassino, Relazione introduttiva al 4° Congresso nazionale dei Democratici di Sinistra - Firenze, 19-21 aprile 2006, documento tratto dal sito ufficiale dei Democratici di Sinistra
- ^ L'addio dei Mussiani: «Non abbiamo ripensamenti», in L'Unità, 19 aprile 2007. URL consultato il 27-08-2007.
- ^ Terza mozione nel gruppo dirigente. Angius: spero novità, in L'Unità, 19 aprile 2007. URL consultato il 27-08-2007.
- ^ Ds, Angius annuncia che non aderirà al Pd (XML), in Reuters, 24 aprile 2007.
- ^ Claudia Fusani, Rutelli a Fassino: «Siamo già lo stesso partito. Condividiamo parole, progetti e obiettivi», in la Repubblica, 22 aprile 2007. URL consultato il 27-08-2007.
- ^ Esce dal PD il 18 settembre 2007 per fondare il partito dei Liberaldemocratici
- ^ Sara Bianchi, Pd, i 45 del comitato promotore. Prodi soddisfatto: «Personaggi autorevoli», in Il Sole 24 Ore, 23 maggio 2007. URL consultato il 27-08-2007.
- ^ http://www.adnkronos.com/IGN/Politica/?id=1.0.1350752600
- ^ http://www.lanuovastagione.it/democraticiconveltroni/
- ^ http://www.lanuovastagione.it/democraticiconveltroni/
- ^ http://www.partitodemocratico.it/adon/files/totalegraf.pdf
- ^ http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/primariepd/200710articoli/26718girata.asp
- ^ http://www.dsmilano.eu/home/index.php/partito_democratico/2007/06/26/
- ^ http://www.margheritaonline.it/dipartimenti/attachments/copy_1_manifesto__per_il_coraggio_delle__riforme.pdf
- ^ http://www.partitodemocratico.it/cgi-bin/adon.cgi?act=doc&doc=102785&sid=14
- ^ http://www.margheritaonline.it/dipartimenti/attachments/copy_1_manifesto__per_il_coraggio_delle__riforme.pdf
- ^ http://www.asinistraperveltroni.it/
- ^ http://www.cristianosociali.it/documenti/appello.pdf
- ^ http://www.asinistraperveltroni.it/
- ^ http://wwww.dsonline.it/associazioni/dls/index.asp
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Bibliografia
- AA.VV., Manifesto per il Partito Democratico, dicembre 2006
- Paolo Mieli, Il partito americano, Corriere della Sera, 19 aprile 2007, pag. 1
- Ernesto Paolozzi, Il Partito democratico e l'orizzonte della complessità, Guida, Napoli, 2007, ISBN 8860422809
- Michele Salvati, Per il Partito Democratico. Alle origini di un'idea politica, Il Mulino, Bologna, 2003, ISBN 8815096647
Voci correlate
Altri progetti
- Wikinotizie contiene l'articolo Walter Veltroni è il segretario del Partito Democratico italiano
Collegamenti esterni
- Il blog di Cantiere democratico su La7.it
- Sito ufficiale del Partito Democratico
- Dal PCI al Partito Democratico - Un percorso della politica italiana, La storia siamo noi, Rai Educational
- News sulla settimana che coinvolge le Primarie del Partito Democratico a Roma
- Innovatori Europei: Movimento e Think Tank per il Partito Democratico