Trade finance è un concetto relativo al commercio internazionale e indica l'attività di finanziare singoli venditori e imprese in contesto commerciale sia nazionale che internazionale (e quindi legato alle imprese che esportano all'estero); se si riferisce in particolare all'esportazione, si può chiamare e pensare come export finance. In più, la trade finance ("finanza del commercio") si occupa dell'identificazione e la prevenzione con mezzi finanziari (in alternativa a quelli assicurativi) dei vari tipi di rischi nelle compravendite internazionali di beni e/o servizi (contesto di export e import). In altre parole, è l'applicazione di strumenti finanziari (cessione di denaro da restituire) per mitigare dei rischi legati all'esportazione (export risk mitigation) individuati tramite il risk management. Per esempio, la trade finance tra le sue attività include i pagamenti di lettere di credito standby che avvengono dalla banca del compratore/importatore alla banca del venditore, pagamenti tale per cui il compratore si indebita.

Gli strumenti finanziari sono un'alternativa agli strumenti assicurativi per mitigare il rischio e un'alternativa alla decisione cosciente di non adottare contromisure (come quarta e ultima soluzione alla radice, non si conclude nessun affare e/o si scarta a monte il cliente). Gli strumenti assicurativi, nonostante facciano parte del mondo assicurativo e non di quello finanziario, vengono talvolta illustrati nei trattati di trade finance insieme a una breve trattazione delle norme ICC che regolano alcuni aspetti della trade finance e alle Incoterms. L'assicurazione tipica in questo contesto è l'assicurazione del credito all'esportazione offerta da agenzie pubbliche e private come la SACE e SACE BT in Italia (simili enti vengono detti Export Credit Agency ECA).

Le banche (sia pubbliche che private) sono tra i soggetti partecipanti più importanti. In più, in molti paesi la trade finance è spesso sostenuta da entità governative che, lavorando con banche commerciali e altre istituzioni finanziarie, sostengono l'operato degli importatori e esportatori. Se in più si fa rientrare lo strumento assicurativo nel campo della trade finance, il terzo soggetto più importante dopo le banche e le generiche entità governative è l'agenzia di assicurazione, che può essere sia pubblica che privata (nel primo caso, si parla di "assicurazione pubblica").

Principali rischi nelle compravendite con l'estero

Rischi economici e commerciali

  • Il rischio di manifattura indica l'impossibilità della spedizione del bene a causa di un impedimento a capo dell'importatore (e.g. sopravvenuta onerosità e cause di forza maggiore) o a causa di una circostanza legata al paese in cui risiede.
  • Il rischio di trasporto indica la perdita o danneggiamento del prodotto durante il trasporto, un ritardo nei trasporti o errori nella documentazione legata alla merce (dispatch fault).
  • Il rischio di non-spedizione (non-delivery) indica la mancata ricezione della merce ordinata.
  • Il rischio di non-accettazione dei beni (non-acceptance of good) indica il rifiuto del bene da parte del compratore a causa di ripensamenti (se si usano le Incoterms, i termini non-C non implicano l'obbligo del ritiro fisico della merce da parte del compratore) o un ritiro in ritardo o un rifiuto della merce per delle lamentele (e.g. merce errata, di qualità scadente, danneggiata).
  • Il rischio di credito (nel contesto di export e import, di credito all'esportazione) indica l'insolvenza del compratore, tale per cui non può pagare anche solo momentaneamente (e.g., se ha un buco nel bilancio derivato da mancati pagamenti, fallimenti di mercato o da una situazione economica nazionale difficile) o paga in ritardo. Queste difficoltà nei pagamenti possono essere impreviste o essere create apposta per intascarsi i beni e non pagare i venditori esportatori (e.g. bancarotta fraudolenta). In taluni casi, il compratore può addirittura essere difficilmente raggiungibile, sparire nel nulla, lanciare minacce legali pretestuose, simulare inadempienze contrattuali da parti del venditore o può essere proprietario di una finta società o di una società schermo (e.g. per distrarre beni, per compiere truffe ecc.).
  • Il rischio di escussione fraudolenta/abusiva/illegittima/indebita della garanzia indica la richiesta da parte del compratore di incassare i soldi di una garanzia contrattuale in cui la banca fa da garante (e.g. garanzia a prima richiesta o garanzia condizionale, tipicamente in contesto di appalti e contratti di fornitura). L'escussione fraudolenta avviene tramite simulazioni di inadempienze contrattuali o la creazione di situazioni tale per cui per il venditore è difficile o impossibile operare (in tal modo, si innesca in modo forzato l'inadempienza).

Rischio politico/rischio paese

  • Il rischio politico, raramente detto 'rischio paese', si può concretizzare principalmente quando le autorità del paese della controparte non consentono l'assolvimento delle obbligazioni assunte al soggetto che deve sottostare a tale autorità, chiunque esso sia. Ciò avviene per motivi politici o di ordine sociale o economico-finanziario. In questi casi si può avere un'inadempienza della controparte anche indipendentemente dalla sua volontà di adempiere agli accordi. Gli esempi tipici sono: embargo, boicottaggio, rivoluzione e sollevazione popolare, nazionalizzazioni forzate e espropriazioni, insolvenza sovrana, sciopero e guerra.

Rischio finanziario

  • Il rischio di cambio (foreign exchange) è il principale rischio finanziario ed è anche il rischio tipico del commerciante quando si effettuano o ricevono pagamenti internazionali in una valuta estera. Può essere definito come l'insieme degli effetti negativi che la variazione del tasso di cambio (exchange rate) può avere sul valore dei risultati economici dell'azienda. Il rischio nasce quando le operazioni in valuta estera hanno un tempo di regolazione medio/lungo.
  • Il rischio di tasso si presenta solo su operazioni in cui è previsto un pagamento a medio/lungo termine e nel caso in cui questa dilazione di pagamento sia in qualche forma finanziata. In generale, i pagamenti internazionali nel breve termine, scartando ovviamente quelli immediati (e.g. in contesto di e-commerce) avvengono in 30, 60, 90 giorni (si pensi ai payment on open account internazionali) e massimo in un anno (secondo la SACE, entro due anni). I pagamenti nel medio termine avvengono grossomodo entro cinque anni e, per esempio, possono essere i pagamenti per la costruzione di impianti da parte di un appaltatore in contesto edile. I pagamenti nel lungo termine possono avvenire in 10 anni.

Rischi di comunicazione

  • Nel contesto del business internazionale possono sorgere dei problemi di comunicazione legati alla diversità culturale e tali per cui la conoscenza della lingua e della cultura da parte di almeno una delle due parti mitiga questo rischio. Le diversità culturali si possono abbattere, per esempio, su come si negozia e su che abitudini di business si adottano.

La normativa di trade finance, gli standard ICC e gli standard europei di KYC

  • Accordo OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e Sviluppo Economico) denominato 'Consensus' (Arrangement on Guidelines for Officially Supported Export Credits), 1978.[1]
  • L'Agreement on Subsidies and Countervailing Measures dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), che riconosce la legittimità del Consensus OCSE in materia di crediti all'esportazione.
  • Camera di commercio internazionale: URDG 758 (garanzie bancarie a prima richiesta), UCP 600 (credito documentario), e-UCP (versione 2.0) e ISBP 745 (incasso documentario e simili situazioni).
  • La Convenzione di Ginevra del 7 giugno 1930 (per la cambiale pagherò e la cambiale tratta)
  • Direttiva sull'assicurazione al credito a medio/lungo termine (98/29/EC) e Comunicazione sulle attività assicurative di breve termine (97/C281/03, emendata due volte) dell'Unione Europea.
  • Regolamento dell'Unione di Berna (Union de Berne), nata a seguito dell'istituzione della International Union of Credit and Investiment Insurers (1934), che però oggi ha sede a Londra[2].
  • Raccomandazione OCSE del dicembre 2003 in materia ambientale e crediti all'esportazione.
  • Convenzione di New York del 10 giugno 1958 (un trattato internazionale durante una conferenza diplomatica ONU che norma il supplier's credit con voltura)
  • Italia: legge Ossola (24 maggio 1977, nr. 227) per l'agevolazione dell'export e del credito all'esportazione.

In generale, molti accordi in materia negoziati nell'Unione Europea rispettano gli accordi dell'OCSE siccome i paesi UE fanno parte dell'OCSE e in più la stessa Commissione Europea è un osservatore dell'OCSE (cioè ha il permesso di partecipare direttamente ai lavori dell'OCSE in qualità di rappresentante dell'Unione Europea).

Uno dei principali accordi, il Consensus negoziato sotto l'egida dell'OCSE, regola i progammi pubblici di credito all'esportazione con dilazioni di pagamento uguali o superiori a 2 anni (e dunque nel lungo termine) per fare cessare la concorrenza sleale e le guerre di sussidi fra gli stati membri dell'OCSE. Il rispetto delle norme OCSE è monitorato da un segretariato, la Divisione per i Crediti alle Esportazioni.

Se nell'ambito della trade finance si aggiungono i controlli sul cliente bancario (e.g. controlli anticorruzione e antiriciclaggio e, in generale, tutti i controlli KYC spiegati più avanti), si aggiungono gli standard nazionali e sovranazionali in materia di controlli legati alla sfera KYC. Per esempio, tre direttive dell'Unione Europea recepite in Italia con tre leggi apposite sono:

  • La direttiva UE n. 91/308/CE, recepita in Italia con la legge n. 197 del 1991, ha introdotto l'obbligo delle “registrazioni” antiriciclaggio.
  • La direttiva UE n. 2001/97/CE, recepita in Italia con la legge n. 56 del 2004, ha esteso gli obblighi antiriciclaggio ai “professionisti”.
  • La direttiva UE n. 2005/60/CE, recepita in Italia con il d.lgs. 231 del 2007, ovvero il decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, ha introdotto un nuovo approccio alla prevenzione e contrasto del riciclaggio di denaro basato, anche, sulla collaborazione attiva di banche, intermediari finanziari, assicurazioni e professionisti nella prevenzione del riciclaggio.

Strumenti di tutela non finanziari (assicurazioni incluse) e rinuncia alle tutele; controlli preliminari KYC

  Lo stesso argomento in dettaglio: Assicurazione del credito all'esportazione.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Incoterms.

Il primo strumento di tutela è la conoscenza della contabilità (accounting), con cui il singolo venditore o manager può capire se e quanto la controparte (ovvero il potenziale cliente) è solvente e affidabile (un rapporto di business di lunga data e ben consolidato è un buon punto di partenza, ma si parte qui dal presupposto che il cliente si incontra per la prima volta). Se il cliente è un'azienda/company (e quindi è un business), le informazioni finanziarie sono presenti nei report finanziari, come ad esempio i fogli di bilancio (balance sheet). Se la società è quotata in borsa, di solito si richiede un foglio di bilancio ogni tre mesi e il controllo della veridicità dei dati inseriti da parte di un'agenzia di audit per evitare le frodi contabili. Dall'osservazione dei fogli di bilancio, si possono notare gli asset, le liabilities, l'andamento del cash flow e i contenziosi in atto. Alcune società (e.g. le società di rating) assegnano un rating più o meno alto all'azienda. Se il cliente è sempre insolvente e senza possibilità o è un possibile truffatore, si può anche scartare o si negozieranno modalità di pagamento stringenti o, al contrario, delle dilazioni nel pagamento se l'insolvenza è momentanea e si desidera andare incontro al compratore. I controlli di solvibilità possono pure essere offerti da agenzie ad hoc e dalle compagnie assicurative.

Un secondo strumento di tutela è l'adeguata formazione di clausole contrattuali. Per esempio, per proteggersi dall'escussione/incasso di garanzie a prima richiesta, esse si possono trasformare in garanzie condizionali. Per esempio, in un contesto di appalto, se l'appaltatore incarica la banca garante di pagare dei soldi pattuiti (garanzia) al committente se quest'ultimo trova dei difetti in corso d'opera (e.g. costruzione di un impianto), il committente potrebbe all'improvviso chiedere questa cifra senza fornire giustificazioni o potrebbe nascondere i difetti finché non decide di rivelarli. Per evitare ciò, l'appaltatore può richiedere come clausola di ottenere una giustificazione e di fare effettuare controlli periodici a una terza parte.

Un terzo strumento di tutela non finanziario è l'assicurazione. In contesto commerciale (e non di trade finance), il venditore o compratore assicura la merce contro il rischio di smarrimento e perimento merci; se si usano le Incoterms 2020 e 2010 e si pattuiscono nel contratto i termini CIF o CIP, il venditore ha obbligo di assicurare la merce almeno al 110% del suo valore (si include un 10% o più di lucro cessante, rappresentante il mancato margine di guadagno) lungo tutta la tratta da lui controllata. L'assicurazione che copre il maggior numero di danni è quella di livello A, detta "all risks", ma non copre i rischi di sciopero, guerra e terrorismo, per cui però esistono delle assicurazioni ad hoc (ma ogni assicurazione extra, di default è a carico del compratore).

Invece, in contesto commerciale e finanziario (trade finance), si assicura il credito all'esportazione, cioè i soldi che il compratore/debitore deve all'esportatore/creditore. L'assicurazione del credito all'esportazione, che viene talvolta illustrata nei trattati di trade finance, può essere offerta da aziende pubbliche o da compagnie private e copre il rischio di insolvenza del compratore a causa di rischi sia commerciali che politici. L'assicurazione, il cui costo di stipula della polizza e premio assicurativo rappresentano dei costi per il venditore, comunque non viene concessa se si esporta verso paesi che hanno un rischio massimo in base al singolo sistema di classificazione del rischio dell'azienda (si pensi a paesi come lo Yemen nel 2021, in cui è presente una guerra civile, o la Libia spaccata in due governi nel 2021). In altri casi, possono esserci delle limitazioni parziali o la necessità di valutare caso per caso. Dopodiché, le singole aziende hanno ulteriori paletti per concedere o meno l'assicurazione. Queste assicurazioni coprono i crediti nel breve e medio termine e in pochi casi coprono il 100% del credito all'esportazione. In Italia, sono offerte dalla SACE (assicura crediti fino a 5 milioni di euro) e SACE BT (per crediti nel breve termine), mentre negli USA sono offerte dalla Ex-Im Bank per crediti dilazionati nel breve e medio termine. Le assicurazioni sono rivolte a singoli clienti o a più clienti (multi-buyer) e dunque raccolgono un gruppo/portafoglio di crediti accomunati da qualcosa (e.g. tutti di acquirenti dello stesso prodotto, tutti concentrati nella stessa area geografica, tutti rivolti a un tipo particolare di business ecc.).

Un quarto strumento per eliminare il rischio di mancato ritiro fisico della merce da parte del compratore in caso di ripensamenti improvvisi, si evita di usare le Incoterms non-C. Per esempio, se nelle Incoterms 2020 si usa il termine CPT (Carriage Paid To), il venditore paga il trasporto del bene fino a un interporto convenuto (e.g. un magazzino in cui si deposita previo contratto di immagazzinamento) e il compratore va a ritirarlo (il fatto che usi mezzi suoi o di una terza parte previo contratto di spedizione è ininfluente). In questo termine C, il compratore è obbligato a ritirare la merce. Se non la ritirasse, il venditore perderebbe i costi di produzione della merce, i costi di spedizione, il costo di assicurazione (se si usasse il termine CIP invece di CPT) e il margine di profitto.

Un quinto metodo, come già accennato, è la scelta oculata del metodo di pagamento (alcuni di essi usano strumenti con funzione di financing, altri no). Per esempio, un venditore che vuole tutelarsi può chiedere il pagamento immediato in toto o in parte (payment in advance) o decidere di dilazionare il pagamento a 30, 60 o 90 giorni dalla ricevuta di un documento pattuito, e.g. dall'emissione della fattura commerciale (payment on open account 30/60/90 days after receipt of invoice). La scelta può essere influenzata non solo dal desiderio di gestire il rischio, ma anche dalla strategia commerciale del venditore (e.g. il venditore può farsi pagare dopo per assicurarsi che il compratore riesca a raccogliere i soldi necessari con calma o per rendere la propria offerta allettante ai compratori, siccome non devono pagare immediatamente).

Per mitigare il rischio del tasso di cambio, una tecnica usata dalle compagnie è l'FX Hedging, cioè la creazione di un fondo detto foreign exchange hedge con cui si sposta il rischio dalla compagnia a una terza parte, come una banca, che lo accetta dietro pagamento (che dunque rappresenta un costo per la compagnia). Esistono molti metodi e strategie di hedging più o meno complicati e un metodo diffuso è il Foreign Currency Option, con cui il compratore ha il diritto di comprare o vendere la coppia di valute (currency pair) a un tasso di cambio in una specifica data in futuro. Le option, che fondamentalmente sono contratti finanziari, si possono scambiare in dei mercati appositi e in svariate borse (stock exchange). Se si compra e vende al momento giusto, la compravendita porta a un guadagno.

Quanto invece ai rischi di comunicazione, è in larga misura sufficiente la conoscenza della lingua (incluso il settore specialistico) e cultura straniera da parte di almeno una delle due parti.

Controlli KYC (Know Your Client/Know Your Customer) e esempio SACE (Italia)

Oltre a questi standard, alcune banche possono effettuare controlli preliminari prima di dare il permesso a effettuare delle transazioni internazionali, incluse quelle che implicano la funzione di financing. Per esempio, possono controllare i documenti dell'ordinante per accertarsi della sua identità, controllare se sono persone appartenenti a categorie problematiche (e.g. se appartengono a liste di persone politicamente esposte o se appartengono alle "embargo lists") e capire quali sono le sue fonti di guadagno. In più, le sue transazioni possono essere controllate per evitare comportamenti mirati a riciclare il denaro, siccome l'ordinante potrebbe effettuare queste operazioni per riciclare denaro o finanziare il terrorismo. Le transizioni sospette sono segnalabili dagli impiegati (e.g. larghi depositi o ritiri di denaro improvvisi e con paesi inseriti in delle "blacklist" o organizzazioni e istituzioni sospette). Laddove la transazione è identificata come effettivamente sospetta, viene segnalata al Governo o alla Banca Centrale. Le banche possono avere delle normative e linee guida per questo tipo di controlli e, laddove presenti, devono allinearsi alle normative nazionali e internazionali.

Per esempio, simili linee guida sono consigliate in Myanmar e sono dette 'KYC procedures' ("Know Your Client procedures"). Anche la SACE in Italia applica le procedure KYC, rese pubbliche tramite un'informativa reputazionale. Per esempio, se una società di capitali desidera richiedere alla SACE un credito acquirente, dal 2016 essa richiede alle parti interessate dei dati accurati e veritieri sull'identità e sede fiscali di società controllanti (le holding) e controllate, l'esistenza di procedimenti pendenti e di condanne a carico della società e rappresentanti, l'iscrizione della società in una lista anticorruzione dell'ONU o Banca Mondiale o banche particolari (Development Bank, Asian Development Bank, European Bank for Reconstruction and Development) e la presenza di persone politicamente esposte (PEPs) e/o persone che hanno ricoperto o ricoprono cariche pubbliche collegate con la transazione che si desidera fare o al prodotto finanziario che si desidera acquistare (si innescherebbe un pericoloso conflitto di interessi). Se queste informazioni non si forniscono (information disclosure), la SACE ha il diritto di non aprire o ultimare la negoziazione e non erogare il prestito.

Principali strumenti finanziari di trade finance (funzione di tutela o di finanziamento)

  Lo stesso argomento in dettaglio: Metodi di pagamento internazionali.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Documenti richiesti per l'export e import.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Garanzia a prima richiesta.

Cambiale tratta (Bill of exchange) e paragone con la pagherò avallata dalla banca

Se il venditore e il compratore si accordano e optano per un pagamento tramite cambiale pagherò (ovvero l'impegno scritto di pagare una somma al venditore in futuro, che è anche la prova dell'esistenza di un debito), il venditore può garantirsi chiedendo che la cambiale pagherò venga avallata dalla banca. Se il compratore non adempie al pagamento, paga la banca prelevando i soldi dal suo conto corrente. Pertanto, è uno strumento che mitiga i rischi ma non ha la funzione di financing siccome il compratore non si indebita con la banca.

Ebbene, uno strumento di pagamento identico tranne che per la funzione in più di financing è la cambiale tratta (Bill of exchange): se il compratore non paga, paga direttamente la banca (non preleva i soldi dal conto corrente del compratore) e il compratore diventa automaticamente debitore nei confronti della sua banca. Pertanto, il venditore in caso di inadempienza può incassare immediatamente/a vista e il compratore paga una parte terza in modo dilazionato, come se gli fosse stato concesso un finanziamento.

Incasso documentario (Documentary collection) con formula "documents against acceptance" D/A

Con questo metodo di pagamento, il venditore si impegna a produrre consegnare dei documenti pattuiti (e.g. documento di trasporto come la polizza di carico marittima, fattura commerciale, packing list, una copia della polizza assicurativa pattuita, certificato sanitario o fitosanitario o halal/kosher ecc.) alla sua banca, che a sua volta li rigira alla banca del compratore. Quando il venditore e le banche si accertano che i documenti sono compilati a regola d'arte (le norme standard, che comunque vanno richiamate nel contratto, sono in ordine gerarchico le UCP 600 e la ISBP 745) e contengono i dati pattuiti nelle condizioni nel contratto di compravendita, la banca del compratore procede al pagamento (documents against payment D/P). Questo esito non ha una funzione di financing, ma la seconda opzione, documents against acceptance D/A, spiega che quando i documenti sono raccolti, il compratore può pagare sottoscrivendo una cambiale pagherà o tratta. In base a quanto già spiegato sopra, la funzione di financing sorge se si sceglie la cambiale tratta e il pagatore non adempie al pagamento.

L'incasso documentario si divide in due parti in base ai documenti raccolti: la clean collection indica una raccolta di documenti di sola natura finanziaria, mentre la documentary collection vera e propria indica una raccolta di documenti sia commerciali (e.g. fattura, documenti di trasporto, assicurazione...) che finanziari (assegni, cambiali, cambiali tratte...).

Credito documentario (Standby letter of credit SBLC)

Il credito documentario è, in generale, una delle principali garanzie di pagamento ed è un metodo di pagamento che consiste in un'operazione bancaria in cui sono nuovamente coinvolti dei documenti pattuiti da produrre/fare produrre a regola d'arte (secondo le UCP 600 e la ISBP 745) e consegnare. Lo strumento di pagamento che incarna questo procedimento per eccellenza è la lettera di credito LC (qui si tratta la versione più sicura per il venditore, cioè la versione standby SBLC). Di base, la lettera di credito standby SBLC funziona come l'incasso documentario ma il pagamento, invece che avvenire a vista da parte del compratore o tramite cambiale (a prescindere che sia pagherò con o senza avallo bancario o cambiale tratta), avviene direttamente e a prescindere tramite la banca del compratore (non ritira i soldi dal conto del compratore); quest'ultimo, a pagamento avvenuto, si indebita con la banca. L'emissione della lettera di credito e tutta l'operazione avviene tramite pagamento di una commissione alla banca del compratore (questa commissione, di solito una piccola percentuale dell'ammontare da pagare, rappresenta un costo in capo al compratore). La lettera di credito comunque non è un contratto tra l'importatore e l'esportatore, ma uno strumento di pagamento. Il pagamento avviene dopo la consegna di documenti, pertanto avviene a prescindere da un'inadempienza successiva, e.g. il mancato arrivo delle merci.

Bond/On-demand guarantee (Garanzia bancaria a prima richiesta) e differenza con la fideiussione bancaria/garanzia condizionale (suretyship)

La garanzia bancaria (garanzia a prima richiesta) è uno strumento di mitigazione del rischio offerto dalle banche in qualità di garanti, ma ha questa sola funzione (dunque non ha funzioni di financing). Nel caso delle garanzie a prima richiesta, esse sono autonome, cioè staccate dall'operazione commerciale, permettono di utilizzare metodi di pagamento più snelli e poco onerosi e sono richieste in caso di inadempienza dal compratore o committente di appalti (sono molto usate in contesto di pagamenti anticipati e di appalti e contratti di fornitura) senza che la banca e il fornitore o appaltatore possano opporsi alla richiesta di incasso ("escussione") del beneficiario. La garanzia si chiede in banca tramite un contratto autonomo di garanzia e il pagamento di una tassa/commissione pari a una percentuale dell'importo messo a garanzia. Questo costo è in capo al venditore/appaltante/fornitore.

La garanzia bancaria è vincolata a una prestazione siccome il beneficiario, in base alla clausola di pagamento, può richiedere l'escussione in caso di inadempienza/mancata prestazione (per mitigare il rischio che la chieda a sorpresa in qualunque momento e senza giustificazione, l'appaltatore gli può chiedere una giustificazione ufficiale o qualcosa che comprovi il danno, per esempio, o di fare svolgere a terze parti dei controlli periodici per rilevare danni da segnalare tempestivamente), pertanto i soldi escussi si possono considerare come un indennizzo/risarcimento verso il committente. In più, la garanzia bancaria è suddivisa in "a prima richiesta" e "condizionale": la seconda, più sicura per il venditore, vincola l'escussione a condizioni di cui è stato appena fatto qualche esempio, ragion per cui il pagamento cessa di essere incondizionato.

La fideiussione bancaria, che è sinonimo di "garanzia condizionale", dunque è una garanzia accessoria rispetto alla prestazione, il contratto stesso di fideiussione bancaria stipulato è accessorio (non autonomo) e il garante, ovvero la banca, può opporsi all'escussione della garanzia in primis perché le condizioni non sono rispettate dal beneficiario (e.g. fare produrre a una terza parte una documentazione che certifica un danno e che contenga tutte le informazioni richieste).

Factoring e invoice trading/invoice financing (anticipo fattura)

Uno strumento finanziario e servizio finanziario con cui si può recuperare un credito in contesto di insolvenza è il servizio di factoring (se in contesto di commercio internazionale, è international factoring o export factoring), accessibile se si stipula un contratto di factoring. Tramite il factoring, un'agenzia di factoring (factoring housing) o un singolo factor acquista per un certo periodo di tempo il debito (di solito pro soluto, sennò è pro solvendo) e lo riscuote tramite vari modi, inclusi i pignoramenti (ammesso che il debitore sia solvente e quindi abbia degli asset da aggredire). Siccome il credito viene venduto al factor, il venditore viene finanziato siccome incassa del denaro a vista/immediatamente (ma se la cessione è pro solvendo, il venditore diventa garante nei confronti del factor: se quest'ultimo non riesce a recuperare tutto il debito, deve ripagarlo il venditore. Ciò non avviene se la cessione è pro soluto). Altri due tipi di factoring sono il maturity factoring e il reverse factoring. Questi servizi in Italia vengono offerti dalla SACE FCT, che si occupa nello specifico di factoring. Sono offerti a aziende di ogni tipo e dimensione e la stessa SACE stipula con la pubblica amministrazione (PA) o grandi realtà industriali accordi che permettono all'impresa fornitrice di ricevere un’anticipazione del 100% dei crediti commerciali.

L'invoice trading o invoice financing (l'anticipo fattura) è collegato al factoring e si può gestire interamente online tramite apposite piattaforme. Essa garantisce il pagamento al venditore tramite la cessione della fattura mentre il venditore aspetta un pagamento dilazionato (e.g. 1, 2, 3, 6 mesi). Il pagamento viene effettuato per garantire non la solvenza del compratore, ma per garantire al venditore un cash flow continuo e senza buchi e perdite che derivano dalla semplice attesa del pagamento (un rischio che il venditore si è accollato quando ha scelto metodi di pagamento come ad esempio il payment on open account o che mitiga con l'invoice trading). Il venditore, quando riceve il pagamento del compratore (ammesso che quest'ultimo adempie), ripaga l'anticipo fattura. Siccome è un trading, la fattura in questo preciso caso viene acquistata da un investitore tramite un'asta al rialzo o un'offerta di acquisto diretta o tramite cartolarizzazione (asset-backed secutity). Non interviene una banca, a cui comunque si potrebbe fare una richiesta di prestito per coprire un buco nel cash flow mentre si attende un pagamento dilazionato (ma uno dei rischi principali è l'insolvenza del compratore). L'invoice trading può essere in particolare attuato da piccole e medie aziende in difficoltà.

Irrevocable Bank Payment Obligation BPO e le norme URBPO 750

La Bank Payment Obligation BPO è un metodo di pagamento utilizzato in Italia per la prima volta nel febbraio 2015 dalla banca UniCredit. Questa operazione è stata lanciata nel mercato dei pagamenti internazionali insieme a delle regole unificate della ICC Banking Commission dette URBPO, ovvero "Uniform Rules for Bank Payment Obligations" (pubblicazione n. 750), in vigore dal 1º luglio 2013 (versione 1.0) e di cui è iniziata una revisione nel 2018. Questo metodo, stando alla stessa ICC, permette di mitigare i rischi per venditori e creditori, affidabilità, velocità, riduzione dei costi e accesso al finanziamento flessibile. La BPO è un documento irrevocabile creato dalla banca del compratore (obligor bank e emittente del BPO) su ordine del compratore stesso e consegnato alla banca del venditore in cui si dichiara che dovrà avvenire un pagamento irrevocabile alla banca del venditore (recipient bank) in una data futura pattuita (maturity) o immediatamente/a vista (at sight); affinché il pagamento avvenga, essere esserci una corrispondenza perfetta (electronic matching of data) tra dei dati elettronici inviati (Data Set). Come primo step, i dati vengono comunicati/forniti dal compratore alla sua banca quando ordina la BPO e dal venditore alla propria banca. Dopodiché si verifica in modo automatico la corrispondenza tra questi dati (data match/zero mismatches VS data mismatch) inviati tramite Data Set Submission che riguardano per esempio il nome del compratore e venditore, la loro nazionalità, il codice della banca del compratore e venditore (BIC, fino al 2020), cifra da pagare, la merce richiesta e la sua quantità, i termini di pagamento (cioè il metodo di pagamento scelto, 'payment terms'), dati sul trasporto, dati sull'assicurazione, dati sui certificati richiesti, ecc. La BPO, tra i documenti richiesti, può includere la versione virtuale e paperless della polizza di carico marittima, la e-BL. I dati sono inviati sottoforma di messaggi in formato TSMT (Trade Service Management, ISO 20022). Quando i dati hanno corrispondenza perfetta, si dice che si è formata una Established Baseline, cioè dei dati su cui c'è accordo totale a causa della corrispondenza. L'applicazione centralizzata che verifica la corrispondenza in modo automatico si chiama Transaction Matching Application TMA e può essere proprietà o meno di una banca, mentre il suo canale di comunicazione (matching and workflow engine, un "motore") si chiama Trade Services Utility (TSU). La corrispondenza totale o mancata corrispondenza viene evidenziata in un rapporto dato al compratore chiamato Data Set Match Report e i dati su cui c'è corrispondenza si dice che formano la 'Established Baseline'. Quanto all'ultima parte della transizione, quando si stabilisce la Established Baseline, la BPO viene emessa irrevocabilmente (se serve anche la e-BL, bisogna attendere che la merce venga caricata a bordo della nave) e può avvenire il pagamento immediato/a vista (at sight) o a una certa scadenza (maturity). Le banche stesse si occupano di gestire il pagamento, che chiaramente va dalla banca del compratore alla banca del venditore.

La BPO è molto simile alla lettera di credito in generale, siccome coinvolge un pagamento dietro il rispetto di una richiesta, siccome si effettua un pagamento dietro incasso documentario e in più una terza parte (e.g. una banca) fa da garante. Per usare la BPO come metodo di pagamento, entrambe le parti contraenti devono essere d'accordo e la scelta di questo metodo deve essere messa per iscritto nel contratto di compravendita firmato, esattamente come ogni altro metodo di pagamento scelto a seguito della negoziazione.

La SWIFT (codice BIC) ha fornito supporto al Trade Services Utility fino al dicembre 2020, anno in cui ha interrotto questo supporto a causa dell'uso limitato di questo canale (veniva usato solo per le BPO, a loro volta in fase di diffusione).

Export Working Capital financing (EWC financing)

Il Working Capital, letteralmente il "capitale di lavoro", è il denaro necessario per permettere di sostenere un'attività di produzione, e.g. il capitale per comprare le materie prime, i macchinari, le forniture in generale (supplies) e pagare i lavoratori e altri costi (overheads) in generale. L'Export Working Capital (EWC) è il capitale raccolto e usato per questo scopo laddove i prodotti sono per l'export. Un prodotto finanziario abbastanza comune nel mondo del commercio internazionale è un finanziamento pre-export (per la precisione un prestito, quindi soldi da restituire con interessi) che viene concesso da banche apposite e agenzie governative a piccole e medie imprese (small and medium enterprises, SMEs) che esportano per potere sostenere la loro attività, detto Export Working Capital loan (EWC loan). In alternativa, la banca (il prestatore, "lender") si offre di finanziare le garanzie a prima richiesta o condizionali come il bid bond (si pensi ai contratti di appalto) e il performance bond ("to cover SBLC serving as bid bonds and performance bonds"). A volte, questo prestito può avere altre funzioni ancora. L'attività bancaria e istituzionale di finanziare l'attività di questo tipo di imprese che esportano e aiutarle a crescere è detto Export Working Capital financing (EWC financing). Il tasso d'interesse di solito viene discusso tra la banca e l'esportatore. Come garanzia, si offrono degli asset dell'impresa e/o forti garanzie personali; le l'azienda e i singoli non hanno possibilità di essere solventi, il prestito non viene concesso. Negli Stati Uniti, essi sono offerti dalla Ex-Im Bank, un'agenzia governativa (al massimo presta 5 milioni di dollari), e dalla US Small Business Administration. Delle istituzioni specifiche offrono prestiti a aziende che esportano siccome la possibilità di ripagare o meno dipende da un'attività rischiosa di export e dalla solvenza del cliente internazionale o dal successo del suo business: siccome ci sono dei rischi specifici legati al fatto che si esporta all'estero, una comune banca non specializzata potrebbe non offrire il prestito. Negli Stati Uniti e in altre istituzioni nel mondo esistono dei requisiti per ricevere un prestito, oltre al fatto di avere qualche garanzia da offrire e essere di dimensione piccola o media. Per esempio, l'azienda deve avere generato dei profitti nell'ultimo anno (da attività qualunque, non necessariamente di export). Di solito, gli EWC loans sono prestiti nel breve termine (3, 6, 9, 12 mesi).

In dei casi questi prestiti, se offerti da comuni banche, possono essere garantiti dal governo (government-guaranteed export working capital EWC) in modo tale che le comuni banche siano più invogliate a concederli. Negli USA, la Ex-Im Bank e la Small Business Administration SBA si offrono come garanti al 90% del prestito alle banche che vi partecipano finanziariamente.

Supply chain financing (SCF)

...

Buyer's credit (Credito acquirente) legato o aperto (tied VS open/multi-tied) e differenza con il credito fornitore (e all'esportazione)

Il credito acquirente è un finanziamento concesso/erogato da una banca a un importatore per sostenere in toto o in parte (e.g all'85% massimo) i costi di un'esportazione di merce e servizi (e quindi per incentivare il compratore a procedere con l'acquisto e incentivare le esportazioni stesse). La restituzione del prestito con interessi avviene nel medio o lungo termine, quindi da circa 2 a 5 anni o da 5 a 10 anni. L'importatore può essere una società estera, una banca estera o un ente pubblico estero. Il prestito deriva dal tipo di acquisto che si sta effettuando, ragion per cui è tarato su misura (tailor-made). Il credito può essere legato (tied) o aperto (open/multi-tied). Il primo consiste in un unico accordo di prestito, mentre il secondo finanzia esportazioni verso più compratori in un singolo paese e si basa dunque su più accordi messi per iscritto in più contratti accomunati dalla stessa "cornice" di fondo e detti "Accordi Quadro" (loan agreement VS framework agreement). Nel secondo caso, i singoli accordi per rilasciare i finanziamenti fanno tutti riferimento a un cardine, che è proprio l'Accordo Quadro, il framework agreeement e che contiene tutte le previsioni generali applicate a ogni singolo finanziamento.

In Italia, il buyer's credit viene offerto dalla SACE Spa, che si occupa pure di stipulare la polizza di assicurazione del credito all'esportazione e offre servizi di factoring tramite la SACE FCT. Se viene offerto da una comune banca, la SACE in più con l'assicurazione del credito all'esportazione può assicurare la banca finanziatrice dal rischio di mancato rimborso derivato da rischi politici e commerciali fino al 100% dell'importo e si occupa anche di gestire il rischio di tasso (può offrire il tasso fisso CIRR per tutta la durata del rimborso del prestito). Se il buyer's credit viene offerto da una comune banca, essa può chiedere una durata minima del finanziamento, e.g. 3 anni (cioè la dilazione del credito deve essere almeno di tre anni, tale per cui il finanziamento deve avvenire almeno nel medio termine), e chiaramente ha una durata massima che può essere pari a 10 anni o superarli, e.g. massimo 15 anni. I costi di apertura e gestione del mutuo e della stipulazione dell'assicurazione sono costi a carico del compratore/debitore.

Un'espressione simile è "credito fornitore" (supplier's credit), ma semplicemente si riferisce a un metodo di pagamento pattuito nel contratto di compravendita internazionale che permette un pagamento dilazionato (non immediato) al compratore. L'esempio tipico è il payment on open account, tale per cui il venditore si fa pagare solitamente 30, 60 o 90 giorni dopo l'emissione per esempio di un documento che comprova il caricamento della merce sul mezzo pronto per la spedizione o dopo l'emissione della fattura commerciale, che viene spedita al compratore. La dilazione, se nel breve termine, può anche avvenire dopo uno o due anni; se nel medio termine, entro 5 anni; se nel lungo termine, entro 10 anni. Se il credito fornitore riguarda di preciso quello di un venditore che ha venduto beni e servizi a un compratore estero (contesto di commercio internazionale/export), si può indicare nello specifico proprio come "credito all'esportazione"; questo tipo preciso di credito fornitore si può assicurare con una polizza credito fornitore ad hoc, che è proprio l'assicurazione del credito all'esportazione. Questo metodo di pagamento con dilazione ha pregi e difetti sia per il venditore che l'esportatore e i rischi si possono mitigare con il EWC loan o tramite factoring o tramite proprio il buyer's credit o, come quarta soluzione, tramite l'assicurazione del credito all'esportazione per il venditore/creditore.

Forfaiting

Il forfaiting è lo smobilizzo/sconto pro soluto di un credito a medio/lungo termine girato dal girante a un giratario, per esempio una banca o un altro istituto finanziario.

Voltura assicurativa (Insurance transfer) e sconto pro soluto con voltura assicurativa

La voltura è il trasferimento del ruolo/posizione di assicurato dall'esportatore a una banca. In Italia, la SACE offre anche lo sconto pro-soluto con voltura, cioè l'acquisto ("sconto") pro soluto di crediti (rappresentati da cambiale pagherò e cambiale tratta) coperti da assicurazione credito fornitore (anche in contesto di export, cioè specificatamente di credito all'esportazione) della SACE con cambio annesso di posizione di assicurato. Se insieme alla vendita del credito alla banca si vuole anche passare la posizione di assicurato allo stesso scontatore (la banca), lo scontatario (il venditore esportatore) deve richiederlo esplicitamente. In generale, la cessione di crediti che coinvolge una banca come scontatore si chiama nello specifico "sconto bancario". Nello sconto pro soluto con voltura assicurativa, lo scontatario si accolla comunque dei costi, in primis il pagamento di una commissione (commitment fee) per firmare l'accordo e una tassa che rappresenta le spese di gestione (management fee).

Il servizio di credoc online/Credoc web

Il credoc online, detto anche "credoc web", è un servizio di e-banking di valutazione della controparte per capire se è insolvente e di successiva apertura e conferma online di credito documentario (lettera di credito elettronica e-LC) in contesto di export e import. Questo servizio in Italia viene offerto dalle banche e pure dalla SACE. Si tratta di un servizio, ma ha a che fare con la gestione di lettere di credito, uno strumento centrale nella trade finance. La pratica si può gestire in formato digitale e paperless, seguire in tempo reale e i relativi documenti contabili e in cronologia si possono consultare e stampare. Le polizze assicurative che riguardano il credoc online/web, cioè gestito online, vengono dette "polizze credoc online".

Advisory o Export consulting (consulenza per l'esportazione)

Una banca, in generale, può offrire consulenze dietro pagamento alle imprese che esportano o che desiderano internazionalizzarsi per aiutare queste imprese per esempio a inserirsi commercialmente sui mercati esteri. Queste consulenze possono essere seguite da offerte di finanziamento a tasso di interesse agevolato da parte di SACE SIMEST per supportare un business plan o una transazione pianificata sulla base della consulenza. Un esempio concreto è il prodotto finanziario della BCC (sezione ForEstero) detto "Advisory - Inserimento commerciale sui paesi esteri", che include la consulenza e il prestito SIMEST, copre tutti i paesi extra-europei (se ne possono selezionare uno o due nella stessa area geografica) ed è offerto alle imprese che esportano prodotti italiani (in particolare le PMI, piccole e medie imprese, che costituiscono gran parte delle imprese italiane). Il fatto che il business venga condotto in autonomia o insieme a un business locale. Viene finanziato fino all'85% della cifra che compone l'investimento aziendale. Altre consulenze, come già accennato, sono offerte da SACE e dalle agenzie di assicurazione e riguardano invece la solvenza o meno di un potenziale cliente all'estero (ma alcuni controlli contabili attraverso i report finanziari possono essere eseguiti in proprio).

Un altro esempio di advisory (BCC) è il servizio di business scouting, con cui vengono organizzate per conto di PMI e liberi professionisti delle missioni esplorative in un paese pattuito per individuare opportunità di business. La missione viene organizzata e calcolata in base alle esigenze del cliente e prevede incontri con tecnici, produttori di materie prime e istituzioni governative e private e altre figure ancora. Vengono raccolte informazioni non solo di natura industriale e commerciale, ma anche riguardanti agevolazioni, vantaggi fiscali e prospettive di sviluppo, alla stregua di un'analisi di mercato (market analysis) o di una ricerca di mercato mirata in uno stato preselezionato (può avvenire anche all'interno dell'Unione Europea).

Project finance (finanza di progetto)

...

Le funzioni degli strumenti di pagamento

...

Voci correlate

Note

Collegamenti esterni

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RIMANENTE SE MI GIRA DI PORTOGHESE:

-passato remoto

-trapassato prossimo e remoto, congiuntivi, condizionali, "noi" imperativo (let's...!)

-posti interessanti rimanenti

-malattie

  • Modo indicativo: il modo indicativo viene usato per affermazioni fattuali e convinzioni positive. Il condizionale spagnolo — benché semanticamente esprima la dipendenza di un'azione o proposizione rispetto a un'altra — è di solito considerato un "tempo" del modo indicativo, perché, sintatticamente, può apparire in una proposizione indipendente.
  • Modo congiuntivo: il modo congiuntivo esprime un'azione immaginata o desiderata nel passato, presente o futuro.
  • Modo condizionale: il modo condizionale esprime un'azione che ha luogo solo se è soddisfatta una determinata condizione. Viene usato anche come forma verbale di cortesia.
  • Modo imperativo: il modo imperativo esprime comandi diretti, richieste e proibizioni. Nello spagnolo, l'uso del modo imperativo potrebbe suonare schietto o addirittura brusco, per questo viene usato con parsimonia.
  • (Tú) hablas. Singolare familiare. Usato quando ci si rivolge a qualcuno a cui si è strettamente affini: membri della famiglia, un amico intimo, un bambino, un domestico. Questo è anche la forma usata per rivolgersi alla divinità.
  • (Vos) hablás. Singolare familiare. Di solito usato allo stesso modo di . Il suo uso è ristretto ad alcune zone dell'America Latina. Nelle regioni dove sono impiegati sia il che il vos, quest'ultimo viene usato per denotare una più stretta affinità.
  • (Usted) habla. Singolare formale. Usato quando ci si rivolge rispettosamente a una persona o a una persona di livello sociale distante. Sebbene questo sia un pronome di seconda persona, esso usa forme verbali (oltre che pronomi oggetto e possessivi) di terza persona, in quanto si sviluppa come contrazione di vuestra merced ('vostra grazia', lett. 'vostra misericordia').

Forme plurali

  • (Vosotros) habláis. Usato quando ci si rivolge a persone strettamente affini: membri della famiglia, amici intimi, bambini, domestici... Questa è la sola forma usata in Spagna.
  • (Ustedes) hablan. Usato quando ci si rivolge rispettosamente a persone o a qualcuno di ceto sociale più distante. Simile a usted, esso usa le forme verbali di terza persona, per le stesse ragioni. Nell'America Latina, la forma ustedes serve come seconda persona plurale per situazioni sia familiari che formali.

Terza persona

La terza persona grammaticale si riferisce a persona o cosa diversa dal parlante e dal destinatario.

Forme singolari

  • (Él) habla. 'egli/esso parla'. Usato per riferirsi a persona maschile o a cosa di genere (grammaticale) maschile.
  • (Ella) habla. 'lei/essa parla'. Usato per riferirsi a persona femminile o a cosa di genere (grammaticale) femminile.

Forme plurali

  • (Ellos) hablan. 'Loro/essi parlano'. Usato per un gruppo di persone o cose che comprendono almeno una persona o cosa di genere (grammaticale) maschile.
  • (Ellas) hablan. 'Loro/esse parlano'. Usato per riferirisi a un gruppo di persone o cose che sono tutte di genere (grammaticale) femminile

-

PAGINA 147-154 NEL PDF AGGIUNTA DI VOCABOLI HAMZATI e mancano i pronomi riflessivi e reciproci

MANCANO I VERBI E VOCABOLI

Vocaboli diffusi ARABO

Verbi diffusi

ORGANIZZAZIONE: verbo arabo all'infinito e alla 3° persona del presente indicativo, significato

Verbo Traduzione completa ???
essere
stare; essere +aggettivo
avere
esserci
parlare
arrivare
chiedere
chiamare
telefonare
pulire
fare
gridare
cucinare
danzare
tagliare
incontrare

(in un appuntamento amoroso)

sognare
suonare; toccare
bere (colloquiale); prendere
incontrare; trovare
finire
terminare
volare
dare; regalare
coltivare
ascoltare; udire
saltare
guardare
baciare
apprezzare; piacere
amare
sposare
bisognare, avere bisogno di...
specificare, precisare
comprare
collocare/porre/mettere
giocare; buttare
ricordare, rimembrare
svegliare
accordare (strumenti)
concordare
mandare
inviare
cantare
spendere
stare, restare
fermare
studiare
raccontare
conversare
pensare
viaggiare
lavare
lavorare

(dialetto ~"travagliare")

prenotare
divorziare
meditare
ammazzare, uccidere
rubare
rapire
sequestrare
curare
accumulare
esplorare; sfruttare
terminare
intensificare
assumere (e.g. lavoratori)

(letteralmente "contrattare")

negoziare
approfondire
pianificare
firmare
segnalare
bombardare
lanciare
filmare
fotografare
saltare
premere
verificare
governare
passare
aiutare
usare
salvare
continuare
fumare
chiamare
aumentare
danzare
migliorare
prestare
esprimere
affrontare
semplificare
insegnare
organizzare
creare
appoggiare
tirare

(vedi inglese "push")

impugnare
formare
alimentare
pregare
scaricare (oggetti concreti)

(letteralmente "abbassare")

minacciare
violare
molestare
bruciare
torturare
affogare
soffocare
respirare
copiare
imitare
accelerare
accompagnare
attivare
eseguire

(letteralmente "esecutare")

accumulare
ammirare
allertare
analizzare
restaurare
annunciare
applicare
approvare
assimilare
attaccare
appicciare/attaccare

(letteralmente "annettere")

attraversare
aspettare
autorizzare
brindare
promulgare
calcolare
catturare
commentare
completare
concentrare
confermare
conservare

(letteralmente "mantenere")

conquistare
considerare
contestare
cooperare
criticare
dedicare
denunciare
destabilizzare
stabilizzare
elminare
ingannare
superare
passare; superare;

spacciare/passare

intervistare
elencare
elencare/enumerare
insultare
installare
caricare
evacuare
esaminare
inviare
decollare
atterrare
spaventare
vomitare
urinare
falsificare
rifiutare/ricusare
finanziare
riciclare
congelare
fondare
dipingere

(letteralmente "pitturare")

registrare
cancellare
condire; temperare
arrestare
identificare
ereditare
riabilitare
pensare
invitare
ignorare
esportare
importare
risarcire, indennizzare
ispezionare
intensificare
contrabbandare
interpretare
interrogare
giustificare
liberare
accarezzare
legare; allacciare
manipolare
massimizzare
minimizzare
modernizzare
modificare
disegnare
montare
moltiplicare
obbligare
iniettare
operare
donare
ottimizzare
comandare
perfezionare
giudicare
condannare
impiccare
eseguire; giustiziar

(come nell'inglese "to execute")

fucilare
pesare
pescare
piantare
potenziare
praticare
masticare
occupare
pensare
immaginare
interrare, seppellire
scavare
vigilare, supervisionare
accorciare
pronunciare
esortare
proiettare

(anche "progettare")

ratificare
enfatizzare
sottolineare (in scrittura)
riformare
aggiustare; regolare
allenare

(come in inglese "to train")

riorganizzare
sacrificare
riparare
convocare
compilare
verbalizzare
depositare
respirare
sudare
spalare
sollevare (oggetti)
complicare
accusare
rivitalizzare
rilanciare
confessare
rubare
salutare
complimentare
navigare
nuotare
festeggiare/celebrare
rispettare
segnalare
sanzionare, multare
sensibilizzare
divorziare
suscitare
visitare
accecare
esprimere
manifestare
rianimare
trapiantare
valutare
adottare
emendare, modificare
ammirare
individare
odiare
lottare, combattere
affermare
negare
salvare
informare
liberare, rilasciare
annusare
disboscare
comandare
innaffiare
remare
perforare, bucare
collocare
creare
tosare
sciare
rompere
accedere
conare
ritirare
cucire
notificare
convivere
friggere
arrugginire
graffiare
speculare (in economia)
ipotizzare
portare
scegliere
potere
dipendere
morire
fare
bere
magiare
volere
dimenticare
ottenere
crescere
conoscere
sapere
apprendere
vedere
perdere
vendere
porre, mettere
leggere
ricevere
dire/raccontare
capire/intendere
scrivere
difendere
correre
risolvere
invecchiare
nascere
nascondere
conoscere
promettere
leccare
proteggere
proporre
perdere
offrire
assorbire
vendere
contenere
intendere, comprendere/capire
mantenere
sparire
stabilire
estendere
comporre
perdere
mordere
muovere
potere
promuovere
proteggere
rispondere
rafforzare
rimuovere
restituire; devolvere
riconoscere
corrispondere
morire
vivere
scrivere
ricevere
soffrire
convertire
descrivere
scegliere
eleggere
invertire
bollire
riscaldare
arrestare
stabilire
estendere
ramazzare, scopare;

rastrellare

corrodere
guidare
cadere
sentire (dentro)
udire
soffrire
andare
seguire
conseguire
partire
aprire
dormire
esistere
impedire
prevenire
garantire
abbaiare

(letteralmente "latrare")

fuggire
fingere
distrarre
procedere
costruire
dormire
venire
tradurre
proibire
produrre
correggere
ripetere
sorridere
suggerire
stampare

(letteralmente "imprimere")

vestire
spogliarsi
abolire
avvertire
concludere
attribuire
contribuire
decidere
diminuire
dividere
espandere
investire
disinvestire
ordinare/richiedere

(e.g. stanze, cibo)

servire
intervenire
mentire
preferire
ingoiare/ingollare
digerire
prevenire
costruire
ricostruire
trasferire
partire
discutere
ripetere
risiedere
riassumere
ruggire
salire
attribuire; assegnare
fondere
ordinare
inquinare

(come l'inglese "to pollute")

Convenevoli e simili espressioni fisse/diffuse

1) FRASE CON TRASCRIZIONE SOTTO; 2) TRADUZIONE

Convenevoli/espressioni Traduzione
مرحبا marhaban Ciao! (è come un avverbio; si ricorda che in -an, la alif finale è muta)
مرحبا يا أيمن marhaban, yaa 'Ayman(u) Ciao, 'Ayman!
مرحبا جميعا marhaban jamii3an Ciao a tutti/e!
صباح الخير sabaahu-l-khayrin Buongiorno!
صباح الخير سيد أيمن

sabaahu-l-khayrin, Sayyid 'Ayman(u)

Buongiorno, signor 'Ayman!
أهلا وسهلا 'ahlan wa sahlan Benvenuti! ("Famiglia e semplicità!")
اهلا بك في السعودية

'ahlan bi-k(a/i/um/unna) fii-s-Sa3udiyyati

Benvenuto/a/i/e in Arabia Saudita!
اهلا بكم في الرياض

'ahlan bi-kum fii-r-Riyaadh(a)

Benvenuti a Riyadh!
كيف حالك اليوم؟

kayfa haalu-k(a/i/kum/kunna)-l-yawma?

Come stai/state (oggi)?
انا بخير والحمد لله

'anaa bi-khairin, wa-l-hamdu li-Llaahi

Sto bene, e grazie a Dio ("e lode ad Allah")
ماذا تفعل؟ maadhaa taf3alu "What's up?" ("Che fai?")
شكرا لك shukran [la-k(a/i/um/unna)] Grazie [a te/voi].
شكرا جزيلا shukran jaziilan Grante tante.
عفوا 'afwan Di niente.
أراك لاحقا 'araak(a/i/um/unna) laahiqan Ci vediamo dopo!/A più tardi! ("Ti incontro dopo")
اراك قريبا 'araa-k(a/i/um/unna) qariiban A presto! ("Ti reincontro presto")
إلى اللقاء 'laa-l-liqaa'i Arrivederci! ("all'incontro!")
مع السلامة ma3a-s-salaamati Arrivederci! ("con la Pace")
اراك صباح الغد

'araa-k(a/i/um/unna) sabaahi-l-ghadi

Ci vediamo domani (mattina)!
أراك المرة القادمة

'araa-k(a/i/um/unna)-l-marati-l-qaadimati

Alla prossima! ("Ti incontro la volta prossima")
اراك صباح الاثنين

'araa-k(a/i/um/unna) sabaahi-l-ithniini

Ci vediamo lunedì mattina!
وداعا wadaa3an Arrivederci (senza più reincontrare)! Addio!
آسف 'aasafun Scusa
أتمنى لك وجبة شهية

'atamannaa la-k(a/i/um/unna) wajbatan shahiitan

Buon appetito!
تهانينا tahaaniinaa Congratulazioni! ("Felicitazioni!")
اعذرني يا سيدي، ... 'a3dharn-ii yaa sayyid-ii, ... Scusi signore, ... [per attirare l'attenzione]
مساء الخير masaa'u-l-khayrin Buon pomeriggio! Buona sera!
تصبح على خير واحلام سعيدة

tusbihu 3alaa khayrin wa 'ihlaamun sa3yyidatun

Buonanotte e sogni d'oro!
Che ore sono (lì)?
عزيزي أيمن ... 'aziiziyyu 'Ayman(u), ... Caro 'Ayman, ...
عزيزتي السيدة فاطمة ... 'aziizati-s-sayyidatu Faatima(tu), ... Cara signora Fatima, ...
عيد مولد سعيد 'iid mawlidan sa3iidan Buon compleanno!
رحلة ممتعة rihlatun mumta3atun Buon viaggio!
Buon anno nuovo!
حظا طيبا وفقك الله

hazaa tayyiban wa faqak(a/i/um/unna)-l-laahu

Buona fortuna e possa Dio aiutarti!
ليس هناك أى مشكلة laysa hunaaka 'aa mushkilatun

لا مشكلة laa mushkilatun (calco letterale)

No problem!
نعم na3am
لا laa No (ma come copula negativa "non essere", è verbo ليس laysa)
ساعدني من فضلك saa3idun-ii min fadli-k(a/i/um/unna) Aiutami (per favore)! (per favore= "dal favore tuo/vostro")
أنا جائع 'anaa ja'i3un Ho fame
انا عطشان 'anaa 3atashaanun Ho sete
أنا بردان 'anaa burdaanun Ho freddo
Non parlo bene l'arabo standard
Come si dice X in arabo standard?
Parli un po' di inglese?

Nomi di persona maschili e femminili arabi diffusi

1) NOME CON TRASCRIZIONE SOTTO; 2) GRAFIA CORRENTE

Nomi maschili Nomi femminili

Nomi comuni di persona (e.g. mestieri)

1) MASCHILE+FEMMINILE SENZA CASI E CON ARTICOLO AL; 2) PLURALE IRREGOLARE SE PRESENTE; TRASCRIZIONE SOTTO LE SCRITTE IN ARABO; 3) TRADUZIONE

Vocabolo

maschile

Vocabolo

femminile

Plurali Traduzione
الأستاذ

'al-'ustaadh

الأستاذة

'al-'ustaadha(t)

il professore
المعلم

'al-mu3allim

المعلمة

'al-mu3allima(t)

il maestro
الموظف

'al-muwaddhaf

الموظفة

'al-muwaddhafa(t)

l'impiegato
السكرتير

'as-sikritiir

السكرتارية

'as-sikritiira(t)

il segretario
أمين المكتبة

'amiin$-l-maktabati

أمينة المكتبة

'amiinat$-l-lmaktabati

il bibliotecario
الممثل

'al-mumathil

الممثلة

'al-mumathila(t)

l'attore
الطبيب

'at-tabiib

الطبيبة

'at-tabiiba(t)

il medico
محامي

muhaamiyy

المحامية

muhaamiyya(t)

l'avvocato
المدير

'al-mudiir

المديرة

'al-mudiira(t)

il manager/gestore/direttore
الرئيس التنفيذي

'ar-ra'iis$-l-tanfiidhiyy$

- il CEO

(Il direttore esecutivo)

الكاتب

al-kaatib

الكاتبة

al-kaatiba(t)

lo scrittore
الصحفي

'as-suhafiyy

الصحفية

'as-suhafiyya(t)

il giornalista
الموسيقي

'al-muusiiqiyy

il musicista (lett. il musico)
المخرج

'al-mukhraj

المخرجة

'al-mukhraja(t)

direttore; regista
الشرطي

'ash-shurtiyy

الشرطية

'ash-shurtiyya(t)

il poliziotto
القاضي

'al-qaadiyy

القاضية

'al-qaadiyya(t)

il giudice
الكيميائي il chimico
طبيب الاسنان طبيبة الأسنان il dentista
الطبيب البيطري الطبيبة البيطرية il veterinario
il cassiere
المدرب المدربة l'allenatore
السياسي السياسية il politico
الفلاح الفلاحة il contadino
رجال الاطفاء il pompiere
القواد المومس il gigolò, la prostituta
تاجر مخدرات il trafficante/lo spacciatore
Il frate
الكهربائي الكهربائية l'elettricista
السائح السائحة il turista
المترجم المترجمة il traduttore
il pittore
lo scultore
il tecnico
العامل العاملة il lavoratore; l'operaio
il macellaio
il fruttivendolo
l'artigiano
il venditore
l'imprenditore
lo sviluppatore
il sarto
الجندي il soldato
l'autista/il conducente
il barman; il cameriere
مصفف الشعر مصففة الشعر il parrucchiere
il cuoco/lo chef
المهندس المهندسة l'ingegnere
المهندس المعماري المهندسة المعمارية l'architetto
الباحث lo studioso
العالم العالمة lo scienziato
الطالب الطالبة lo studente
العاطلين عن العمل il disoccupato
الرجل المرأة l'uomo > la donna
الطفل الطفلة il bambino
الإبن الابنة il figlio
الزوج الزوجة il marito > la moglie
الأخ الأخت il fratello > la sorella
الصبي الفتاة il ragazzo > la ragazza
الصديق l'amico
il fidanzato > la fidanzata
l'anziano/il vecchio > l'anziana/la vecchia
الأب الأم il padre > la madre

Nomi comuni di luogo (incluse le stanze della casa) e elementi geografici

1) VOCABOLO SENZA CASI E CON ARTICOLO AL; 2) PLURALE IRREGOLARE SE PRESENTE; TRASCRIZIONE SOTTO LE SCRITTE IN ARABO; 3) TRADUZIONE

Vocabolo Plurale Traduzione
المنزل 'al-manziil المنازل 'al-manaazil la casa
غرفة المعيشة

ghurfat$-l-ma3iishati

il soggiorno
المطبخ 'al-matbakh المطابخ 'al-mataabikh la cucina
غرفة نوم ghurfat$ nawmin غرف النوم ghuraf$-l-nawmin la camera da letto ("la stanza di dormire")
الحمام 'al-hamaam الحمامات 'al-hamaamaat il bagno
خزانة الملابس

khizaanat$-l-malaabisi

l'armadio
الممر 'al-mamar الممرات 'al-mamarraat il corridoio
السقف 'as-saqf السقوف 'as-suquuf il tetto
il municipio
المكتبة 'al-maktaba(t) المكتبات 'al-maktabaat la biblioteca
il ripostiglio
السوبر ماركت 'as-suubirmaarkat il supermercato
مجال كرة القدم majaal$ kurati-l-qadami il campo da calcio/football
البنك 'al-bank البنوك 'al-bunuuk la banca
الطريق 'at-tariiq الطرق 'at-turuq la strada
موقف سيارات mawqif$ sayyaraatin مواقف سيارات mawaaqif$ sayyaraatin il parcheggio
الساحة 'as-saaha(t) الساحات 'as-saahaat la piazza
المستشفى 'al-mustashfaa المستشفيات 'al-mustashfayaat l'ospedale
المطار 'al-mataar المطارات 'al-mataaraat l'aeroporto
محطة القطار mahatat$-l-qitaari محطات القطار mahattaat$-l-qitaari la stazione del treno
محطة الحافلات mahattat$-l-haafilaati محطات الحافلات mahattat$-l-haafilaati la fermata dell'autobus
المدرسة 'al-madrasa(t) المدارس 'al-madaaris la scuola
الجامعة 'al-jaami3a(t) الجامعات 'al-jaami3aat l'università
المسرح 'al-masrah المسارح 'al masaarih il teatro
المطعم 'al-mata3m المطاعم 'al-mataa3im il ristorante
l'hotel/il motel
il parco
la chiesa
il grattacielo
la villa
la montagna
la collina
la pianura; la valle
il mare
il fiume
il lago
la spiaggia
il bosco (la foresta)
il vulcano
il deserto
la savana
la città
la campagna

Nomi di mobili, piccoli oggetti e attrezzi non tecnologici e analogici, mezzi di spostamento

1) VOCABOLO SENZA CASI E CON ARTICOLO AL; 2) PLURALE IRREGOLARE SE PRESENTE; TRASCRIZIONE SOTTO LE SCRITTE IN ARABO; 3) TRADUZIONE

Vocabolo Plurale Traduzione
la macchina/automobile (elettrica)
la carrozza
la bicicletta
lo scooter
l'aereo
l'elicottero
il van/camion/furgone
il piatto
la forchetta
il cucchiaio
il coltello
la pentola
la padella (come l'inglese "pan")
la bussola
la chiave inglese
il chiodo
la bottiglia
l'ombrello
la porta
la finestra
la penna
la matita
il foglio
la scatola/cassa
la coperta
la tavola/il tavolo
la sedia
la poltrona, il divano
il tappeto
il dipinto/quadro
il vaso (!!! la giara > el frasco)
la libreria
il lavandino
lo specchio
la chiave

Nomi di oggetti tecnologici digitali

1) VOCABOLO SENZA CASI E CON ARTICOLO AL; 2) PLURALE IRREGOLARE SE PRESENTE; TRASCRIZIONE SOTTO LE SCRITTE IN ARABO; 3) TRADUZIONE

Vocabolo Plurale Traduzione
il computer
il telefono
lo smartphone
l'orologio digitale
la stampante
il frullatore
il forno
il forno a microonde
il riproduttore musicale
la televisione
il condizionatore (d'aria)
il frigo
il congelatore/freezer
il router ("il ruotatore")
la lampada
la torcia (elettrica)
la radio
la fotocamera
la videocamera
la presa elettrica/della corrente

(calco letterale)

la lavatrice
la lavastoviglie (vajillas: stoviglie)

Parti del corpo

1) VOCABOLO SENZA CASI E CON ARTICOLO AL; 2) PLURALE IRREGOLARE SE PRESENTE; TRASCRIZIONE SOTTO LE SCRITTE IN ARABO; 3) TRADUZIONE

Vocabolo Plurale Traduzione
il corpo
la testa
l'occhio
l'orecchio

(dialetto bergamasco: orègia)

i capelli
il naso
la bocca
il labbro
il dente
la lingua
il mento
il collo
il petto
il seno
l'addome
l'organo genitale
il pene
la vagina
il braccio
il gomito
la mano
il palmo (della mano)
il dito

(della mano/del piede)

la schiena
le natiche

(colloquiale: il culo)

la gamba
il ginocchio
il piede
la pianta del piede
il tallone/calcagno
i muscoli
il cuore
il cervello/cerebro
i polmoni
lo stomaco
il rene (italiano "rognoni")
il fegato
il nervo
la vena

Cibi (inclusa dei frutti e dolci), bevande, condimenti e ingredienti

1) VOCABOLO SENZA CASI E CON ARTICOLO AL; 2) PLURALE IRREGOLARE SE PRESENTE; TRASCRIZIONE SOTTO LE SCRITTE IN ARABO; 3) TRADUZIONE

Vocabolo +plurale Traduzione
l'acqua minerale
il vino bianco
la birra
il tè al burro
il caffè espresso
il cappuccino
il burro
la farina integrale
il pane
l'olio piccante
l'aceto bianco
lo zucchero di canna
il sale grosso
l'uovo
la torta di cioccolato
il latte parzialmente

scremato

gli spaghetti con

salsa di pomodoro

il sushi nigiri
il sashimi
la pizza margherita
la carne
la patate fritte

con maionese

le verdure cotte
il bacon, la pancetta
lo zenzero, il ginger
il pomodoro
la melanzana

(dialetto siciliano "'a milingiana")

la zucca
il formaggio (da "caseino")
il pepe
il peperoncino/chili

(la seconda deriva dalla

lingua antica caraibica;

il terzo è spagnolo; chile ≠ Chile)

la mela
la banana
la pera
l'ananas
la carota
l'anguria/cocomero
il kiwi
la pesca
il biscotto
la marmellata di fragole
l'aglio
la cipolla

Animali

1) MASCHILE+FEMMINILE SENZA CASI E CON ARTICOLO AL; 2) PLURALE IRREGOLARE SE PRESENTE; TRASCRIZIONE SOTTO LE SCRITTE IN ARABO; 3) TRADUZIONE

Vocabolo Plurali Traduzione
il cane, la cagna/cagnetta
il gatto, la gatta
il papero, la papera
il cigno
il pesce
il granchio
il polpo/polipo
il leone
l'uccello
l'aquila
la tigre
la zebra
la giraffa
il cammello
l'asino
il cavallo
lo scoiattolo
il lupo
l'orso
il cobra
la rana
la mucca/vacca
la capra
il porco/maiale
la volpe
il ragno
la mosca
la farfalla
l'ape
lo scorpione
la scimmia
l'elefante
il rinoceronte
il piranha
il panda
il gufo
il corvo

Elementi astronomici e simili

1) VOCABOLO SENZA CASI E CON ARTICOLO AL; 2) PLURALE IRREGOLARE SE PRESENTE; TRASCRIZIONE SOTTO LE SCRITTE IN ARABO; 3) TRADUZIONE

...

Nomi di scienze, arti e discipline

1) VOCABOLO SENZA CASI E CON ARTICOLO AL; 2) PLURALE IRREGOLARE SE PRESENTE; TRASCRIZIONE SOTTO LE SCRITTE IN ARABO; 3) TRADUZIONE

...

Stati principali, nomi di popoli e come ottenere il nome della lingua; trattazione della nisba(t)

COME OTTENERE IL NOME DELLA LINGUA.

1) NOME STATO CON TRASCRIZIONE SOTTO, 2) NOME DI POPOLO, 3) CAPITALE STATO, 4) TRADUZIONE

Gli aggettivi di nazionalità (insieme a molti altri aggettivi in generale) hanno una particolare terminazione che si nota spesso detta "nisba(t)", che significa "relazione". La terminazione è -iyy. Al femminile, è -iyya(t). Il plurale è regolare (e quindi diptoto) ed è -iyyuuna, -iyyiina, -iyyiina al maschile; al femminile è -iyyaatu, -iyyaati, -iyyaati. La nisba(t) si usa per formare anche nomi astratti (che sono sempre al femminile), e.g. 'insaan > 'insaaniyya(t), essere umano > umanità.

Stato Nome di popolo

(maschile)

Nome della

capitale

Traduzione stato e popolo
Ciudad de México Messico > i messicani
Buenos Aires Argentina > gli argentini
Quito Ecuador > gli ecuadoriani/ecuadoregni
(Santa Fé de) Bogotá Colombia > i colombiani
Ciudad de Panamá Panama > i panamensi
La Habana Cuba > i cubani
San Juan Puerto Rico > i puertoricani
- - - i Caraibi > i caraibici

(le Antille)

Nassau le Bahamas > i bahamiani
Caracas Venezuela > i venezuelani
Santiago de chile Cile > i cileni
Lima Perù > i peruviani
Asunción Paraguay > i paraguaiani
Montevideo Uruguay > gli uruguaiani
Brasilia Brasile > i brasiliani
Luanda Angola > gli angolani
Maputo Mozambico > i mozambicani
Dili Timor-Leste, Timor Est > i timore(n)si
Lisboa Portogallo > i portoghesi
Roma Italia > gli italiani
Berlín Germania > i tedeschi
París Francia > i francesi
Madrid Spagna > gli spagnoli
Bucarest Romania > i romeni/rumeni
Atenas Grecia > i greci
Londres Inghilterra > gli inglesi
Dublín Irlanda > gli irlandesi
Washington,

Distrito de Columbia

Stati Uniti d'America > gli statunitensi
Ottawa Canada > i canadesi
Moscú Russia > i russi
Kiev Ucraina > gli ucraini
Riad Arabia Saudita > i sauditi
El Cairo Egitto > gli egiziani
- - - Arcipelago della Polinesia > i polinesiani
Jacarta Indonesia > gli indonesiani
Manila Filippine > i filippini
Canberra Australia > gli australiani
Wellington Nuova Zelanda > i neozelandesi
Pekín/Beijing Repubblica Popolare Cinese > i cinesi
Tokio Giappone > i giapponesi
Seúl Corea del Sud > i sudcoreani
Hanoi Vietnam > i vietnamiti
Nueva Delhi India > gli indiani
Islamabad Pakistan > i pakistani/pachistani
Dhaka Bangladesh > i bengalesi
Ankara Turchia > i turchi
Abuja Nigeria > i nigeriani
Addis Abeba Etiopia > gli etiopi
Alger Algeria > gli algerini
Dodoma Tanzania > i tanzani
Nairobi Kenya > i kenioti/keniani
Kinshasa Repubblica Democratica del Congo > i congolesi
Pretoria Sudafrica > i sudafricani

Nomi di entità e organizzazioni sovranazionali e internazionali

1) NOME CON TRASCRIZIONE SOTTO, 2) TRADUZIONE

Organizzazione Traduzione
Organizzazione delle Nazioni Unite
Unione Europea
Unione Africana
Organizzazione del Trattato dell'Atlantico Settentrionale
G8
BRICS
Banca Mondiale
Fondo Monetario Internazionale
Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico
Organizzazione Mondiale della Salute
Organizzazione Mondiale del Commercio
Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale
Organizzazione Internazionale della Francofonia
Comunità di Paesi di Lingua Portoghese
Commonwealth delle Nazioni
Movimento Internazionale della Croce Rossa

e Mezzaluna Rossa

Corte Penale Internazionale
Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione,

la Scienza e la Cultura

Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia

Aggettivi (esclusi i colori)

1) MASCHILE E FEMMINILE CON AL E SENZA CASO E TRASCRIZIONE SOTTO, 2) IRREGOLARI SE PRESENTI (FORSE SONO REGOLARI), 3) TRADUZIONE

Vocabolo Plurale Traduzione
bene
male
bello
brutto
alto
basso
lungo
corto
grande/grosso
piccolo
solido
liquido
duro
morbido
dolce
salato
facile
difficile
caldo; "hot"/bello
freddo
spesso
sottile
timido
intelligente
stupido
coraggioso/valente
abile
arrabbiato

(inglese "annoyed")

triste
felice/allegro
magro
grasso
ricco
povero

Colori (+forma aggettivale al femminile e plurale)

1) MASCHILE E FEMMINILE CON AL E SENZA CASO E TRASCRIZIONE SOTTO, 2) IRREGOLARI SE PRESENTI (FORSE SONO REGOLARI), 3) TRADUZIONE

Gli aggettivi dei colori hanno lo schema al maschile 'af3al, al femminile fa3laa' (niente ta marbuta) e sono diptoti. Il plurale è fratto ed è unico, fu3l, ed è triptoto. Anche gli aggettivi che indicano dei difetti fisici (zoppo, sordo, cieco...) seguono lo stesso pattern. In alcune grammatiche, gli aggettivi che riguardano i colori e la nazionalità, ovvero quelli con la nisba(t), vengono trattati insieme (quelli con la nisba(t) possono comunque indicare anche altro, oltre alla nazionalità, e.g. 'ard > 'ardiyy, "terra > terrestre"; 'insaan > 'insaaniyya(t), "essere umano > umanità").

Vocabolo

maschile

Vocabolo

femminile

Plurale Traduzione
'abyad baydaa' Bianco
'aswad sawdaa' Nero
'ahmar hamraa' Rosso
Rosa
Arancione
'asfar safraa' Giallo
'akhdar khadraa' Verde
'azraq zarqaa' Blu
Azzurro
Viola
Grigio
Marrone/castano
Color caffè
Color oro

Categorie grammaticali

1) NOME CON TRASCRIZIONE SOTTO, CON AL E SENZA CASI; 2) PLURALI IRREGOLARI SE PRESENTI; 3) TRADUZIONE

Vocabolo Plurale Traduzione
l'articolo determinato e indeterminativo
l'aggettivo
il genere maschile e femminile
la preposizione semplice e articolata
il verbo transitivo e intransitivo
il verbo principale e ausiliare
il pronome personale e dimostrativo
il numero singolare e plurale
il soggetto e oggetto diretto
il complemento
la diatesi attiva e passiva
il numero ordinale e cardinale
la congiunzione coordinante e subordinante
l'avverbio

Fonti

  • ...

Voci correlate

+categorie

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Un verbo irregolare si dice "assimilato" (1º gruppo dei verbi irregolari) se ha ﻭ o ﻱ all'inizio, "concavo" (2º gruppo dei verbi irregolari) se ha ﻭ o ﻱ al centro e "difettivo" (3º gruppo dei verbi irregolari) se ha ﻭ o ﻱ alla fine.

Grammatica hindi

In questo articolo si spiegano i fondamenti della grammatica di hindi standard, cioè basato sul dialetto kharii bolii. In esso, il 30% del vocabolario circa è di origine arabo-persiana, mentre il resto è di origine sanscrita e inglese. Pertanto, è normale imbattersi talvolta in prestiti arabo-persiani pure se non si sta studiando urdu o hindustani. La romanizzazione usata è semplificata a causa dei numerosi diacritici usati nella trascrizione scientifica e, per leggere correttamente la parola, bisogna osservare sia la romanizzazione che la parola stessa.

Grammatica hindi

Preambolo; le declinazioni, genere e numero; i casi e il vocativo

L’hindi possiede due casi grammaticali, il che lo fa assomigliare al latino, tedesco, russo, polacco, finlandese, bengali, arabo e greco antico e moderno. Anche il sanscrito aveva 7 casi ma, come nel greco moderno, il numero si è fortemente ridimensionato. Il primo caso è detto “caso diretto” e si usa per il soggetto e oggetto diretto della frase. Il secondo caso si dice “caso obliquo” e, per esclusione, si usa in tutti gli altri casi. A questi si aggiunge la formazione del vocativo, che comunque è quasi identico al caso obliquo. In base alla terminazione di nomi e aggettivi, si distinguono tre declinazioni, ognuna con i suoi due casi. I casi a loro volta sono suddivisi in singolare e plurale, siccome l’hindi ha due numeri, e in maschile e femminile, siccome i nomi e aggettivi hanno il numero (alcuni nomi sono invariabili in numero pure se contabili). Il genere di parole è solitamente random (ha un debole pattern) tranne in casi come “padre > madre” e non sempre coincide con l’italiano. In alcune parole, laddove è possibile, si può effettuare il passaggio di genere come in italiano (e.g. il professore > la professoressa). La loro forma base/del dizionario è al maschile singolare. A parte i casi scontati, i nomi di entità non animate (oggetti e cose astratte) in -aa sono maschili, quelli in -ii sono femminili. Quelli in consonante sono femminili e possono pure essere prestiti (e.g. mez, “tavolo”, dal portoghese meza; kitaab, “libro”, dall’arabo kitaab). I nomi di entità animate sono al maschile invece sono in -aa ma possono essere pure in -ii o finire in consonante (e.g. in -r).

  • Se il maschile singolare finisce in -aa, il femminile si ottiene sostituendo questa vocale lunga con -ii (e.g. billaa, gatto > billii, gatta). Se invece si usa -iya:, si ottiene il diminutivo del nome, che in più muta genere in femminile (è come se in italiano si dicesse “il tavolo > la tavolina”)
  • Se il maschile singolare finisce in -ii (tipicamente, sono nomi di mestieri), il femminile si ottiene sostituendo questa vocale lunga con -an.
  • In tutti gli altri casi (cioè se il maschile finisce in consonante come -r o simili), per ottenere il femminile si aggiunge -nii, oppure -ii (in casi limite, un buon vocabolario cartaceo o online sbroglia la formazione del femminile).

Quanto al plurale:

  • I maschili singolari in -aa mutano in -e salvo sporadiche eccezioni
  • Tutti gli altri maschili sono invariabili in numero, ma quest’ultimo si capisce dal contesto o da altri elementi grammaticali nella frase che sono dotati di numero.
  • I femminili che finiscono in consonante subiscono l’aggiunga di -e nasalizzata.
  • I femminili in -ii mutano in -iyaa nasalizzato.
  • I maschili in -ii sono invariabili.

Tutte le terminazioni viste finora per nomi maschili, femminili, singolare, plurale e passaggio di genere riguardano il caso diretto. Per ottenere il caso obliquo, che non dipende dalle singole terminazioni viste finora (ce n’è una sola per tutti i maschili e una sola per tutti i femminili: conta il generale il genere; in più le terminazioni del caso diretto cadono), tutti i nomi maschili singolari a priori subiscono l’aggiunta alla radice di una -e (singolare) e, se femminili, di una -i (singolare). La terminazione del plurale è, per entrambi i generi, di una -o nasalizzata (plurale). Quanto al vocativo, quasi identico al caso obliquo, si ottiene usando gli stessi suffissi del caso obliquo ma togliendo le nasalizzazioni: si ottiene dunque -e, -i al singolare e -o per entrambi i plurali; in più si aggiunge l’esclamazione “o, he, are…” davanti al nome e si usa un tono di invocazione/richiamo. Pertanto, il vocativo è inconfondibile. I nomi propri non subiscono nessuna aggiunta morfologica e l’esclamazione si può anche non usare.

Posposizioni

Sono l’analogo delle preposizioni nelle lingue neo-romanze e in molte altre (e.g. l’arabo) ma si chiamano “posposizioni” perché, come suggerisce la parola stessa, si usano dopo il nome e non prima (ortograficamente, sono separati dalla parola tranne nelle posposizioni ergative, spiegate insieme ai pronomi personali soggetto più avanti). Le principali sono ko (a), ke liye (per), par (su), me nasalizzato (in), se (è molto versatile: da [origine, moto da luogo, momento temporale, complemento di agente o causa efficiente, complemento di modo, complemento di modo]; con [compagnia]; di [materiale, comparativo di maggioranza]), ka/ke/kii (di). “… ko” indica l’oggetto diretto della frase (ma in molti casi si può omettere) e l’oggetto indiretto. In combinazione con il pronome personale “lui/lei” (vah), il composto muta totalmente in “usko”. La posposizione si usa pure se il soggetto frase non è un pronome personale oggetto. Si usa pure davanti al verbo nelle proposizioni completive (e.g. “Io voglio andare, io sono pronto a andare, digli di venire”). Non si usa con pochi verbi transitivi: la:na: ‘to bring,’ khelna: ‘to play,’ bolna: ‘to speak,’ bhu:lna: ‘to forget,’ bakna: ‘to chatter’ . Non si usa con i verbi intransitivi eccetto chĩ:kna: ‘to sneeze’; khã:sna: ‘to cough’; naha:na: ‘to take a bath’; and thu:kna: ‘to spit. Non si usa nemmeno con i verbi modali indiani lagna:, cukna:, e sakna (iniziare a…, finire di…, saper <fare>…). “se” indica il complemento di compagnia e si usa anche in costrutti aventi preposizione non presenti in italiano, e.g. amare i bambini (italiano) > “essere in amore con i bambini” (hindi), non dirmi bugie > “non dire bugie con me” (hindi). Semplicemente, è il modo in hindi di esprimersi, ragion per cui l’uso di questa preposizione in hindi è sensato. Indicare pure la separazione, e.g. “tieni lontano la rabbia dalla tua mente”. Indica pure l’origine di un oggetto o il materiale di cui è fatto, la causa/ragione (indicata con un nome; assomiglia di fatto all’origine dell’innesco di un’azione), il moto da luogo e un punto di partenza temporale (anche lontano) e.g. “il vaso è fatto di terracotta, la pianta cresce dal seme, è debole a causa della/per la febbre, io vengo dall’Italia, lavoro dalle due del pomeriggio, vive a Bangalore da due anni, l’ufficio non è lontano da qui”. Infine, si usa con il termine di paragone nel comparativo di maggioranza e traduce l’italiano “di”, e.g. “Sundar è più alto di Anushka”. In più, indica anche il complemento d’agente, di causa efficiente, di strumento e di modo, sempre traducendo fondamentalmente “con, da”: “la mela è stata mangiata dal bambino, il documento è stato stampato dalla stampante, taglio le verdure con il coltello, leggi con attenzione [=attentamente]”. La posposizione “me” nasalizzata fondamentalmente traduce “in/a” per esprimere lo stato in luogo (e.g. sono in banca, studio a Mumbai, ci sono tre vestiti in quell’armadio). Esprime pure una quantità temporale, e.g. “Ho fatto la ricerca in due ore” (si mette dopo il nome di unità temporale, e.g. “ore”). Differentemente dall’italiano, si usa per esprimere il prezzo, e.g. “costa dieci rupie > costa dieci rupie IN” (si mette dopo la valuta). Infine, si usa per esprimere il superlativo relativo e traduce “di” (e.g. Sundar è il più alto di tutti gli studenti della classe). PAGINA 53 SU CARTA

Pronomi personali soggetto e la posposizione ergativa “ne”

I pronomi personali soggetto sono: io: मैं mai nasalizzato tu: आप aap lui, lei: वह vah noi: हम ham voi: आप aap (voi tutti: आप सब aap sab) loro: वे ve A essi si aggiunge la posposizione “ne” (è ortograficamente attaccata) se il verbo è al passato remoto e in più è transitivo (ovvero regge un oggetto diretto).

Aggettivi e pronomi dimostrativi (deissi prossimale e distale)

Gli aggettivi sono invariabili, sono davanti al nome a cui si riferiscono (contrariamente a lingue come lo swahili) e sono: Questo… यह yah Questi… इन in (oggetti inanimati), ये ye (entità animate, inclusi gli animali) Quello… वह vah Quelli… उन un (oggetti inanimati e gran parte degli animali), वे ve (entità animate). I pronomi sono identici.