Pyramid
Pyramid è il terzo album in studio del gruppo progressive rock britannico The Alan Parsons Project, fondato da Alan Parsons ed Eric Woolfson, pubblicato nel 1978 dalla Arista Records.
Pyramid album in studio | |
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Artista | The Alan Parsons Project |
Pubblicazione | Maggio 1978 |
Durata | 38:08 |
Dischi | 1 |
Tracce | 9 |
Genere | Rock progressivo Art rock Musica elettronica |
Etichetta | Arista Records |
Produttore | Alan Parsons |
Registrazione | settembre 1977 - febbraio 1978 Abbey Road Studios (Londra) |
Note | ripubblicato nel 2008 con 7 tracce bonus |
Certificazioni | |
Dischi d'oro | ![]() (vendite: 500 000+)
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Dischi di platino | ![]() (vendite: 500 000+) |
The Alan Parsons Project - cronologia | |
Singoli | |
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Descrizione
Nel settembre del 1977, con ancora in corso il successo di vendite dell'album precedente, Parsons e Woolfson cominciano a registrare per l'album Pyramid, presso gli Abbey Road Studios a Londra, terminando nel febbraio del 1978. L'album viene pubblicato nel maggio del 1978 ed ottiene un nuovo successo in termini di vendite, anche se di poco inferiore all'album precedente, entra nella top venti in Australia, Austria, Norvegia e Nuova Zelanda e raggiunge il miglior risultato in Germania con il terzo posto.
Come per gli album precedenti anche Pyramid è strutturato come un concept album ed ha come filo conduttore l'antico Egitto, il mistero delle piramidi ed il cosiddetto "potere delle piramidi" molto in voga negli anni 70.
«From the rise and fall of an ancient dynasty, to the quest for a key to unlock the secrets of the universe, this album seeks to amplify the haunting echoes of the past and explore the unsolved mysteries of the present. Pyramid...the last remaining wonder of the ancient world.»
«Dall'ascesa e dalla caduta di un'antica dinastia, alla ricerca di una chiave per svelare i segreti dell'universo, questo album cerca di amplificare gli echi ossessionanti del passato ed esplorare i misteri irrisolti del presente. Piramide... l'ultima meraviglia rimasta del mondo antico.»
Parsons riceve la nomination per i Grammy Awards del 1978, per la categoria "Best Engineered Recording, Non Classical".
L'album ha molte influenze new wave, un genere che stava emergendo in Gran Bretagna intorno al periodo di registrazione dell'album. Molti artisti del rock progressivo hanno utilizzato questo stile nei loro album durante il periodo che va dalla fine del 1977 al 1979. In questo album, il genere è evidente, attraverso il ritmo, in canzoni come "Can't Take It With You" e in "Pyramania".
Copertina e grafica
La veste grafica dell'album viene affidata, per il terzo album consecutivo, all'agenzia di graphic design britannica Hipgnosis di Storm Thorgerson.
Tracce
- Pyramid - Album originale (1978)[8]
Testi e musiche di Eric Woolfson e Alan Parsons; edizioni musicali Arista Records.
- Voyager (Strumentale) – 2:24 – Kantele: John Leach • Fender Rhodes: Alan Parsons • Projectron: Eric Woolfson • Sintetizzatori: Duncan Mackay • Chitarre: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Elliott
- What Goes Up – 3:31 – Voce: David Paton e Dean Ford • Fender Rhodes: Eric Woolfson • Chitarra elettrica ed acustica: Ian Bairnson • Basso e chitarra acustica: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Elliott • The English Chorale: diretto da Bob Howes • London Philharmonia Orchestra: arrangiata e diretta da Andrew Powell
- The Eagle Will Rise Again – 4:38 – Voce: Colin Blunstone • Clavicordo, Virginale e cori: Eric Woolfson • Chitarre: Ian Bairnson • Basso e cori: David Paton • Batteria: Stuart Elliott • Autoharp: Andrew Powell • Cori: Alan Parsons • London Philharmonia Orchestra: arrangiata e diretta da Andrew Powell
- One More River – 4:18 – Voce e vocal FX: Lenny Zakatek • Chitarra elettrica, chitarra acustica e backwards wah-wah: Ian Bairnson • Basso e chitarra acustica: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Elliott • Sintetizzatori ed Organo Hammond: Duncan Mackay • Sassofono: Phil Kenzie • London Philharmonia Orchestra: arrangiata e diretta da Andrew Powell
- Can't Take It With You – 5:05 – Voce: Dean Ford • Pianoforte e voci addizionali: Eric Woolfson • Chitarra elettrica ed acustica: Ian Bairnson • Chitarra acustica: Alan Parsons • Basso, chitarra acustica e voci addizionali: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Elliott • Sintetizzatori: Duncan Mackay
- In The Lap Of The Gods (Strumentale) – 5:29 – Pianoforte e organo: Eric Woolfson • Chitarre acustiche: Ian Bairnson • Basso e chitarra acustica: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Elliott • Cimbalom: John Leach • Flauto di legno mediorientale: membro non identificato dell'orchestra • The English Chorale: diretto da Bob Howes • London Philharmonia Orchestra: arrangiata e diretta da Andrew Powell
- Pyramania – 2:45 – Voce: Jack Harris • Pianoforte Jangle: Eric Woolfson • Sintetizzatori, tuba e assolo di Honky-tonk: Duncan Mackay • Chitarra: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Elliott
- Hyper-Gamma-Spaces (Strumentale) – 4:19 – Pianoforte elettrico Wurlitzer e Projectron: Alan Parsons • Sintetizzatori: Duncan Mackay • Basso: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Elliott
- Shadow Of A Lonely Man – 5:39 – Voce: John Miles • Voce addizionale: Colin Blunstone • Pianoforte: Eric Woolfson • Projectron: Alan Parsons • Chitarra acustica: Ian Bairnson • Basso e chitarra acustica: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Elliott • Cori: Oliver Simpson • London Philharmonia Orchestra: arrangiata e diretta da Andrew Powell
Durata totale: 38:08
- Pyramid - Extended Edition (2008)[9]
Testi e musiche di Eric Woolfson e Alan Parsons; edizioni musicali Sony BMG, Legacy, Arista Records.
- Voyager (Strumentale) – 2:14 – Kantele: John Leach • Fender Rhodes Mark I: Alan Parsons • Projectron: Eric Woolfson • Sintetizzatori: Duncan Mackay • Chitarre: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Elliott
- What Goes Up – 3:31 – Voce: David Paton e Dean Ford • Fender Rhodes Mark I: Eric Woolfson • Chitarra elettrica ed acustica: Ian Bairnson • Basso e chitarra acustica: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Elliott • The English Chorale: diretto da Bob Howes • London Philharmonia Orchestra: arrangiata e diretta da Andrew Powell
- The Eagle Will Rise Again – 4:21 – Voce: Colin Blunstone • Clavicordo, Virginale e cori: Eric Woolfson • Chitarre: Ian Bairnson • Basso e cori: David Paton • Batteria: Stuart Elliott • Autoharp: Andrew Powell • Cori: Alan Parsons • London Philharmonia Orchestra: arrangiata e diretta da Andrew Powell
- One More River – 4:18 – Voce e vocal FX: Lenny Zakatek • Chitarra elettrica, chitarra acustica e backwards wah-wah: Ian Bairnson • Basso e chitarra acustica: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Elliott • Sintetizzatori ed Organo Hammond: Duncan Mackay • Sassofono: Phil Kenzie • London Philharmonia Orchestra: arrangiata e diretta da Andrew Powell
- Can't Take It With You – 5:07 – Voce: Dean Ford • Pianoforte e voci addizionali: Eric Woolfson • Chitarra elettrica ed acustica: Ian Bairnson • Chitarra acustica: Alan Parsons • Basso, chitarra acustica e voci addizionali: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Elliott • Sintetizzatori: Duncan Mackay
- In The Lap Of The Gods (Strumentale) – 5:29 – Pianoforte e organo: Eric Woolfson • Chitarre acustiche: Ian Bairnson • Basso e chitarra acustica: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Elliott • Cimbalom: John Leach • Flauto di legno mediorientale: membro non identificato dell'orchestra • The English Chorale: diretto da Bob Howes • London Philharmonia Orchestra: arrangiata e diretta da Andrew Powell
- Pyramania – 2:44 – Voce: Jack Harris • Pianoforte Jangle: Eric Woolfson • Sintetizzatori, tuba e assolo di Honky-tonk: Duncan Mackay • Chitarra: Ian Bairnson • Basso: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Elliott
- Hyper-Gamma-Spaces (Strumentale) – 4:17 – Pianoforte elettrico Wurlitzer e Projectron: Alan Parsons • Sintetizzatori: Duncan Mackay • Basso: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Elliott
- Shadow Of A Lonely Man – 5:39 – Voce: John Miles • Voce addizionale: Colin Blunstone • Pianoforte: Eric Woolfson • Projectron: Alan Parsons • Chitarra acustica: Ian Bairnson • Basso e chitarra acustica: David Paton • Batteria e percussioni: Stuart Elliott • Cori: Oliver Simpson • London Philharmonia Orchestra: arrangiata e diretta da Andrew Powell
- Voyager/What Goes Up/The Eagle Will Rise Again (Instrumental Version) – 8:53
- What Goes Up/Little Voice (Early Version Demo) – 4:04
- Can't Take It With You (Early Version Demo) – 1:41
- Hyper-Gamma-Spaces (Demo) – 2:19
- The Eagle Will Rise Again (Alternate Version - Backing Track) – 3:18
- In The Lap Of The Gods (Part I - Demo) – 3:11
- In The Lap Of The Gods (Part II - Backing Track Rough Mix) – 1:56
Durata totale: 63:02
Analisi
- Voyager
- Le registrazioni dell'album, cominciate nel settembre del 1977 coincisero con le storiche partenze delle sonde spaziali Voyager 1 e Voyager 2 partite rispettivamente il 5 settembre ed il 20 agosto del 1977, il brano quindi viene nominato come le navicelle immaginando il viaggio misterioso che si accingono ad effettuare simile a quello per volare verso le piramidi ed i loro segreti. Lo stesso Parsons affermerà che l'ascoltatore deve immaginarsi in volo sopra il deserto verso le piramidi abbandonate nel deserto attanagliate da un a quiete solenne.
- What Goes Up
- Il brano, cantato da David Paton, unisce il progressive rock con il soft rock. Il testo tratta della futilità e della scomparsa delle conquiste umane. Parsons imposta il brano dal punto di vista dei costruttori delle piramidi che si lamentano dell'inutilità del lavoro che stanno compiendo.
- The Eagle Will Rise Again
- Il brano rappresenta la prima collaborazione di Colin Blunstone con il Project. É caratterizzato dall'utilizzo di due strumenti a corda dotati di tastiera, il clavicordo ed il virginale entrambi suonati da Woolfson.
- One More River
- Il brano, cantato da Lenny Zakatek, è dominato da un giro di basso iconico ed una perfetta commistione di tutti gli strumenti che porta al godibile assolo di sassofono.
- Can't Take It With You
- Il brano inizia con un inquietante introduzione di strumenti a fiato per poi combinare pop e progressive rock. Il testo racconta la fine della vita umana riferendosi alla differenza tra ciò che avviene per i comuni mortali e ciò che spetta al faraone.
- In The Lap Of The Gods
- Il brano strumentale è molto esaltante e grazie alla perfetta maestria di Andrew Powell il coro e l'orchestra portano il brano ad un livello maestoso.
- Pyramania[10]
- Negli anni settanta andava molto di moda il cosiddetto "potere piramidale" per cui si attribuivano non solo alla struttura in se stessa ma anche alla forma geometrica tutta una serie di proprietà magiche, curative ed effetti benefici che vengono trattati nel testo del brano. Il picco della popolarità fece assumere molta visibilità alla stampa di una piramide sul retro della banconota da un dollaro, anche se fosse in circolazione già da diversi anni, e nel 1973 comparve sulla copertina di uno degli album più famosi al mondo The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd[11].
- Hyper-Gamma-Spaces[12]
- Il titolo del brano fu scelto da Woolfson in occasione del dottorato di ricerca del fratello Richard che aveva pubblicato come tesi un trattato matematico con questo titolo[13].
- Shadow Of A Lonely Man[14]
- Il brano, cantato da John Miles che tornerà in seguito a collaborare con il Project solamente nel 1986 nell'album Stereotomy, è ispirato al decesso del suocero di Woolfson, avvenuto durante le registrazioni dell'album[15].
Formazione[16]
Leader
- Alan Parsons – Projectron (traccia 8,9), Fender Rhodes Mark I (traccia 1), pianoforte elettrico Wurlitzer (traccia 8), chitarra acustica (traccia 5), cori (traccia 3), autore testi e musiche (tracce 1,2,3,4,5,6,7,8,9), programming, ingegnere, produttore
- Eric Woolfson – pianoforte (traccia 5,6,9), pianoforte Jangle (traccia 7), Projectron (traccia 1), Fender Rhodes Mark I (traccia 2), clavicordo (traccia 3), virginale (traccia 3), organo (traccia 6), voci addizionali (traccia 5), cori (traccia 3), autore testi e musiche (tracce 1,2,3,4,5,6,7,8,9), produttore esecutivo
Session Man
- Cantanti
- David Paton - voce (traccia 2), cori (traccia 3), voci addizionali (traccia 5)
- Colin Blunstone - voce (traccia 3), voce addizionale (traccia 9)
- Lenny Zakatek – voce (traccia 4), vocal FX (traccia 4)
- John Miles - voce (traccia 9)
- Jack Harris - voce (traccia 7)
- Dean Ford - voce (traccia 2,5)
- Musicisti
- Ian Bairnson – chitarra elettrica (traccia 1,3,4,5,7), chitarra acustica (traccia 2,4,5,6,9), backwards wah-wah FX (traccia 4)
- David Paton - basso (traccia 1,2,3,4,5,6,7,8,9), chitarra acustica (traccia 2,4,5,6,9)
- Stuart Elliott – batteria (traccia 1,2,3,4,5,6,7,8,9), percussioni (traccia 2,4,5,6,7,8,9)
- Duncan Mackay - sintetizzatori (traccia 1,4,5,7,8), organo Hammond (traccia 4), tuba (traccia 7), assolo di Honky-tonk (traccia 7)
- John Leach - kantele (traccia 1), cimbalom (traccia 6)
- Phil Kenzie - sassofono (traccia 4)
- sconosciuto (membro dell'orchestra) - flauto di legno mediorientale (traccia 6)
- Oliver Simpson - cori (traccia 9)
- Orchestra
- The London Philharmonia Orchestra - (traccia 2,3,4,6,9)
- Andrew Powell - direttore e arrangiamento orchestra (traccia 2,3,4,6,9), autoharp (traccia 3)
- The English Chorale - (traccia 2,6)
- Bob Howes - direttore del coro (traccia 2,6)
Edizioni
- Pyramid - 30º Anniversary Edition, Expanded Edition (2008)
- Il 7 marzo del 2008 viene pubblicata la versione rimasterizzata dell'album originale con l'aggiunta di sette bonus track. Questa edizione diventerà la base per tutte le future riedizioni.
Note
- ^ Gold&Platinum, su riaa.com, RIIA. URL consultato il 10 aprile 2021.
- ^ Datebank: BVMI, su musikindustrie.de, BVMI. URL consultato il 10 aprile 2021.
- ^ Gold/Platinum Promusicae, su mediafire.com, Promusicae. URL consultato l'8 maggio 2021.
- ^ Gold/Platinum, su musiccanada.com, Music Canada. URL consultato il 10 aprile 2021.
- ^ MusicChart Gold/Platinum, su nztop40.co.nz, MusicChart Nuova Zelanda. URL consultato l'8 maggio 2021.
- ^ Datebank: BVMI, su musikindustrie.de, BVMI. URL consultato il 10 aprile 2021.
- ^ Gold/Platinum, su musiccanada.com, Music Canada. URL consultato il 10 aprile 2021.
- ^ Booklet Pyramid 1978
- ^ Booklet Pyramid 2008
- ^ Pyramania, The Alan Parsons Project, 1978., su youtube.com, 18 febbraio 2017. URL consultato il 2 giugno 2021.
- ^ The Alan Parsons Project, Pyramid., su the-alan-parsons-project.com, 2021. URL consultato il 2 giugno 2021.
- ^ Hyper-Gamma-Spaces, The Alan Parsons Project, 1978., su youtube.com, 6 ottobre 2015. URL consultato il 2 giugno 2021.
- ^ The Alan Parsons Project, Pyramid., su the-alan-parsons-project.com, 2021. URL consultato il 2 giugno 2021.
- ^ Shadow Of A Lonely Man, The Alan Parsons Project, 1978., su youtube.com, 9 aprile 2017. URL consultato il 2 giugno 2021.
- ^ The Alan Parsons Project, Pyramid., su the-alan-parsons-project.com, 2021. URL consultato il 2 giugno 2021.
- ^ Booklet album 1978 e 2008
Bibliografia
- Francesco Ferrua, The Alan Parsons Project, L'Occhio Nel Cielo, Arcana Edizioni, 2015, pp. 336, ISBN 9788862317832.
- Francesco Ferrua, The Alan Parsons Project, Sul Viale Dell'Ammoniaca, Amazon, 2019, pp. 304, ISBN 9791220051880.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- (EN) Mike DeGagne, Pyramid, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Pyramid, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Pyramid, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.