Bernardo Zenale

pittore italiano

Bernardo Zenale, o Bernardino (Treviglio, 1463/1468[1]Milano, 10 febbraio 1526), è stato un pittore italiano.

Madonna e Santi.
Polittico di San Martino, 1481-1485
Adorazione del Bambino, Los Angeles, Getty Museum (dal polittico di Cantù)

Biografia e opere

Nacque a Treviglio figlio di Martino come documentano gli atti che indicano sempre le sue origini: “Bernardus de Zenaliis da Treviglio”. A ricordo del padre si fece sepellire alla sua morte, nella cappella di san Martino della chiesa milanese di Santa Maria delle Grazie.[2] Documentato nella confraternita dei pittori milanesi fin dal 1481, città che lo vide presente per più di quarant'anni, Zenale firmò nel 1485 il monumentale Polittico di San Martino per la chiesa di San Martino e Santa Maria Assunta a Treviglio, dal rigoroso impianto prospettico, insieme al conterraneo Bernardino Butinone. Partecipò poi, accanto a Jacopino de Mottis, alla decorazione della Certosa di Pavia, per poi essere ingaggiato da Ludovico il Moro (nel 1490) per decorare una sala del Castello Sforzesco di Milano. Sempre insieme a Bernardino Butinone, Zenale affrescò, con le solenni Storie di Sant'Ambrogio, la cappella Grifi della chiesa milanese di San Pietro in Gessate.

Allo scadere del nuovo secolo Zenale sembra affrancarsi dallo stile espressionista, simile all'arte del rinascimento ferrarese, di Bernardino Butinone; nelle sue opere del 1500 circa cominciano infatti a trasparire notevoli influssi dell'arte di Leonardo da Vinci, rielaborati in una versione personalissima, come è evidente nel polittico dipinto per la confraternita dell'Immacolata Concezione di Cantù (1502; diviso tra il Jean Paul Getty Museum di Los Angeles, il Museo Bagatti Valsecchi e il Museo Poldi Pezzoli di Milano). In questi anni si nota anche una certa vicinanza con lo stile di Bernardino Luini; diverse opere come la Pala Busti e la monumentale Annunciazione (entrambe alla Pinacoteca di Brera) mostrano una tale compresenza degli stilemi dei due pittori da far sospendere il giudizio sulla loro paternità (non escludendo l'ipotesi di una collaborazione dei due artisti).

Nella chiesa di Sant'Andrea a Melzo, Zenale realizzò con Butinone il trittico dell'Immacolata Concezione con gli offerenti santa Caterina d'Alessandria a destra e a sinistra san Girolamo. I committenti identificati dalla loro simbologia sono Caterina Sforza Riario, figlia di Galeazzo Maria Sforza, e il marito Girolamo Riario. La loro presenza rievoca la congiura contro Galeazzo Maria Sforza del 1476, riproposta nella cappella Grifi e realizzata da Zenale e Butinone nella chiesa di San Pietro in Gessate.[senza fonte] Va ricordata anche la sua presenza a Brescia, con la bellissima Deposizione della cappella del Santissimo Sacramento nella chiesa di San Giovanni Evangelista (1509), che costituirà un testo fondamentale per gli sviluppi della pittura locale (Altobello Melone e Girolamo Romanino).

Nel 1510 Zenale dipinge la pala con la Madonna col Bambino tra i Santi Ambrogio e Gerolamo, conservato al museo di Denver ma un tempo nella chiesa di San Francesco a Milano; a questi anni dovrebbe risalire anche la bella Circoncisione – pala Lampugnani – conservato al Louvre.[3]Nel 1522 prende il posto di Giovanni Antonio Amadeo come architetto della Veneranda fabbrica del Duomo, dopo avere curato, qualche anno prima, la realizzazione del grande modello ligneo ancora conservato nel museo della cattedrale.

Giovan Paolo Lomazzo (che aveva potuto vedere diverse opere poi perdute) ne ricorda la grande perizia negli scorci e nella prospettiva, citando anche un suo trattato sull'argomento, irrintracciabile.

Il documento che riporta la morte dell'artista fu redatto da Benedetto Bellabuco il quale ne indicò anche le qualifiche: “architectus singularissumus”, a riconoscimento della carica di architetto per la fabbrica del duomo di Milano, come sostituto di Giovanni Antonio Amadeo, ricoperta negli ultimi anni della sua vita.[4] Il documento indica che l'artista soffriva di calcoli renali: “lapide affectus”, ma che aveva raggiunto i novanta anni d'età. L'età risulta essere errata avendo l'artista indicato nel 1498 di avere soli trent'anni.[2]

Opere

Note

  1. ^ Altre ipotesi sulla data di nascita, ZENALE, Bernardino, su treccani.it. e Zenale, Bernardino, su treccani.it.
  2. ^ a b Facchinetti, p. 9.
  3. ^ Dipinto - Pala Lampugnani - Circoncisione - Bernardo Zenale - Parigi - Museo del Louvre, su lombardiabeniculturali.it, LombardiaBeniCulturali. URL consultato il 29 luglio 2021.
  4. ^ Bernardo Zenale, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 29 luglio 2021.
  5. ^ La pianacoteca Malaspina, su malaspina.museicivici.pavia.it.
  6. ^ Madonna del latte, su lacarrara.it.
  7. ^ Saint Peter the Apostle Bernardino Zenale, su artsbma.org.
  8. ^ Madonna and Child with Saints, su denverartmuseum.org.
  9. ^ Saints Daniel of Padua and Louis of Toulouse, su dia.org.
  10. ^ Madonna Adoring the Child with Musical Angels, su getty.edu.
  11. ^ San Francesco (inv. 987), su museobagattivalsecchi.org.
  12. ^ Madonna con il Bambino e due angeli, su pinacotecabrera.org.
  13. ^ Pala Busti, su pinacotecabrera.org.

Bibliografia

  • M. Natale e A. Mottola Molfino a cura, Zenale e Leonardo. Tradizione e rinnovamento della pittura lombarda, catalogo della mostra, Milano 1982-83, Milano 1983
  • Stefania Buganza, Bernardo Zenale, in Pittura a Milano. Rinascimento e Manierismo, Milano, 1998.
  • AA.VV., Chiesa di S. Andrea, Storia, Arte e Misteri Leonardeschi, Melzo, Associazione Amici di S. Andrea-tipografia inchiostro Gorgonzola, 2005.
  • AA.VV., La Chiesa di S. Andrea a Melzo. Storia, arte, ricerche e misteri leonardeschi, Associazione "Amici di Sant'Andrea" Melzo, nuova edizione 2017, Inchiostro Arti Grafiche, Gorgonzola.
  • Simone Facchinetti, Zenale, L'Eco di Bergamo Museo Adriano Bernareggi, 2009.

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