Cronologia storica essenziale

XV - XIX secolo

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  • 1467 - All'inizio del mese di gennaio, Norcia non ha ancora obbedito alle richieste papali, così Paolo II invia contro Arquata Braccio Baglioni con a seguito uomini armati. Il 31 gennaio Norcia si arrende al pontefice e restituisce la fortezza ed Arquata nelle mani di Chierichino Chiericato, capitano di Paolo II. [1] Il 7 luglio il papa esenta Arquata dal pagamento di ogni taglia per conservarne il dominio. Il 20 agosto Ascoli, Amatrice ed Accumoli si riappacificano con Arquata alla presenza del commissario pontificio Niccolò Bonaparte. [2]
  • 1469 - Norcia emette un mandato di pagamento a favore dei maestri lombardi Francia e Beltramo per aver eseguito lavori presso la Rocca. [2]
  • 1471 - Il giorno 8 del mese di ottobre, gli ascolani chiedono al papa Sisto IV la restituzione di Arquata, mentre sul finire dello stesso si vocifera che la Rocca ed Arquata torneranno sotto la giurisdizione norcina. [2]
  • 1472 - 1474 - Il 13 gennaio 1472 Norcia pone in essere manovre per il recupero dell'influenza su Arquata. Al contempo Sisto IV rassicura Ascoli che non consentirà alla città umbra alcuna concessione su Arquata. Il 6 marzo del 1474, lo stesso papa conferma la sua intenzione di non rinunciare ad Arquata. [2]
  • 1477 - Una delegazione norcina si reca a Roma per riavere il dominio su Arquata e lo ottiene. Il 7 ottobre, Battista Quarantotto di Norcia è eletto con la carica di prefetto della Rocca. [2]


  • 1479 - Un contingente di di 400 fanti ascolani libera Arquata dall'occupazione norcina. [3]
  • 1486 - Le pretese di Norcia su Arquata sono respinte da papa Innocenzo III. [3]



  • 1514 - La Camera Apostolica autorizzò Arquata alla riscossione del diritto pedaggio sul suo territorio.[3]
  • 1527 – Arquata rientrò nei possedimenti di Norcia per un canone annuale corrisposto dagli umbri pari 280 fiorini.[4]
  • 1554 – In questo anno vi fu il tramonto delle autonomi locali, poiché le cariche dei pretori e dei castellani divennero di nomina papale.[4]
  • 1616 - Il presidio arquatano opera sotto l'influenza di Norcia ed i servizi postali dipendono dalla città umbra.[3]
  • 1799-1809 - La Rocca torna sotto il governo dello Stato Pontificio. A seguito dell'invasione napoleonica diventa la terza fortezza del Dipartimento del Trasimeno dell'Impero Francese.[5]
  • 1816 - Il territorio arquatano fa parte della Delegazione apostolica di Ascoli dopo la restaurazione del Governo Pontificio.[6]
  • 1860 - Arquata entra a far parte del Regno d'Italia[7] e divenne sede del II Mandamento di Ascoli.[8].

Note

  1. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore AA. VV., Conoscere l'Archivio di Norcia, Norcia e Arquata del Tronto, Vol. II, pag. 12.
  2. ^ a b c d e AA. VV., Conoscere l'Archivio di Norcia, Norcia e Arquata del Tronto, Vol. II, op. cit., pag. 13.
  3. ^ a b c d Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore GalièVecchionip40
  4. ^ a b N. Galiè G. Vecchioni, op. cit., p. 55.
  5. ^ N. galiè G. Vecchioni, op. cit., p. 61.
  6. ^ Il motu proprio “Quando per ammirabile disposizione” di Pio VII
  7. ^ Regio decreto n. 4495 del 22 dicembre 1860 in Collezione celerifera delle leggi, decreti, istruzioni e circolari pubblicate nell'anno 1866 ed altre anteriori, anno XLV, parte prima, Enrico Dalmazzo Editore, Firenze 1866, p. 89.
  8. ^ Mandamento di Arquata nella suddivisione del Circondario di Ascoli Piceno in Collezione celerifera delle leggi, decreti, istruzioni e circolari pubblicate nell'anno 1866 ed altre anteriori, anno XLV, parte prima, Enrico Dalmazzo Editore, Firenze 1866, p. 91.