Matroneo

balcone o loggiato situato all'interno di un edificio che nell'antichità ospitava le donne libere sposate e le proprie ancelle
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Il matroneo (lat.med. matroneum derivato anche da pars - locus mulierum si riferisce ad un loggiato praticabile, o anche detto galleria, che si sviluppa al di sopra delle navate laterali o sovrastando persino il deambulatorio e aperto sul lato della cupola (in particolare in san Marco a Venezia) negli edifici a pianta centrale. Il riferimento a san Vitale a Ravenna per la presenza dei mosaici nei due lati che fanno percorrere alla tribuna entro coro absidato che permetteva l'accesso alle funzioni - è storica infatti (der. dal gr. biz.) la presenza di spazi adeguati nell'arte bizantina; trovare i diakonikón e le prothesis abbinate ai mosaici ricordava Ravenna capitale dell'Impero romano d'Oriente: si tratterebbe quindi alle origini di un balcone a forma di loggiato posto all'interno di un edificio e originariamente destinato ad accogliere le figure regali (Re e Regina) da cui prenderebbe l'usanza d'essere riservato ad una classe elevata, poi un lato forse rimane alle donne proprio dal connubio tra tempio e basilica - cattedrale madre - (derivante appunto da "matrona"). [1]

Il matroneo della navata centrale di Notre-Dame a Parigi, schermato da grandi trifore
Struttura di un matroneo, da Dictionnaire raisonné de l’architecture française du XIe au XVIe siècle di Eugène Viollet-le-Duc.
  Nelle chiese medievali i matronei persero la funzione di accoglienza e divennero esclusivamente elementi architettonici, posti sopra le navate laterali e con la funzione strutturale di contenere la spinta della navata centrale, formati solitamente da campate sovrapposte a quelle delle navate laterali. Tuttavia erano rilevanti per la loro funzione architettonica e una salvezza anche per la sicurezza che poteva dare al costruttore in grado quindi di esercitare costantemente l'opera di manutenzione.
  Nelle chiese protogotiche i matronei erano uno dei quattro elementi che costituivano la parete interna (arco, matroneo, triforio e claristorio), mentre appaiono più raramente nel periodo successivo dell'architettura gotica.

Nelle sinagoghe

Nelle sinagoghe è ancora in uso il matroneo.

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Note

  1. ^ Secondo Valerio Ascani, professore di "Storia dell'arte medievale" presso l'Università di Pisa, questa definizione non è di per sé errata quanto incompleta visto e considerato il ruolo che ebbe in San Vitale e quasi certamente divisa in ranghi sociali o classi: il matroneo sarebbe stato destinato ad accogliere le persone che non entravano nella parte inferiore della chiesa, non solo donne ma anche uomini, sempre però con una divisione tra destra e sinistra (Valerio Ascani, Il trecento disegnato - Le basi progettuali dell'architettura gotica in Italia).

Bibliografia

  • Valerio Ascani, Il trecento disegnato – Le basi progettuali dell'architettura gotica in Italia, Edizioni Viella, 1997, ISBN 888566962X.

Voce 'matroneo' in Architettura<\i>, garzantina, Milano, Garzanti. 2013

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