Grottesche con figure allegoriche
Le Grottesche con figure allegoriche sono un ciclo di affreschi eseguiti da Pietro Baschenis nel 1615 per la sala Tassiana della Biblioteca civica Angelo Mai di Bergamo.[1]
Titolo sconosciuto | |
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Autore | Pietro Baschenis |
Data | 1615 |
Tecnica | affresco |
Ubicazione | Biblioteca civica Angelo Mai, Bergamo |
Storia
La polizza di pagamento dei decori che Pietro Baschenis eseguì riporta la data del 1615 per l'antico palazzo della Cancelleria. Il palazzo, variò nel tempo la sua destinazione d'uso, da sede della cancelleria nel 1592, a sede comunale dal 1648 al 1873 fino al trasferimento degli uffici nel Palazzo Frizzoni nella parte bassa della città. Con la modifica dell'edificio e dell'antica sala del Minor Consiglio, poi sala Tassiana, gli affreschi posti sulle finestre sono andate perdute.
Le figure fanno riferimento alla destinazione d'uso che aveva la sala, probabilmente indicate da qualche componente il maggior consiglio di alta preparazione culturale, dovevano infatti collegare alle cariche coperte da alcuni personaggi che di dovevano occupare dei regolamento pubblici. Dovevano quindi essere rivolte a chi sedeva e completavano quanto riporta la scritta:
Il Baschenis dipinse nella sala del cancellerie poi dedicata al custode della biblioteca, una epigrafe con la firma e la data di esecuzione in caratteri con gli stemmi dei cancellieri Flaminio Amanio e Gabriele Salvagni non ben leggibili nella parte sinistra : «GABRIEL SA (LVANEU) S.M.C. CANC ELECT.../ CUI PRIM AD HABIT CON.../PICTURA ET LE O /SIGNIFICAN ... E GRA.../ORNAN ...ET.../...md.../PETRUS BASCHEN...» e a destra «D. FLAMINIO (AMAN)IO IPSIUS M.C./ LL° DEAMORIS/...RVAN...GO IDEM/SAL...I 1615»
Descrizione
Le uniche figure, che non sono state modificate dall'Orelli sono disposte negli angoli della volta a padiglione tagliato completo di semplici ornati vegetali e da piccoli uccelli che reggono dei nastri. Le figure rappresentano: la Benignità, Provvidenza, Tolleranza, Eloquenza, Silenzio e Sincerità, raffigurazioni che prendono riferimento dall'iconografia scritta da Cesare Ripa.[2]
La benignità è raffigurata con a fianco animali che devono il latte che spilla dalle sue mammelle, e la sincerità che tiene nella mano destra un cuore e nella sinistra una colomba, raffigurazione contraria a quanto riporta lo scritto del Ripa.[3]
Il Silenzio è raffigurato con l'immagine di una donna “con una benda legata a traverso del viso , che le ricopra la bocca”. L'Eloquenza è raffigurata da una donna con “ghirlanda in capo d'herba chiamata iride, nella mano destra tiene una folgore e nella sinistra un libro aperto”. La raffigurazione riprende quando Omero voleva che gli ambasciatore troiani fossero eloquenti, l'iride infatti è dai veri colori così come devono essere varie le orazioni di questi personaggi. La Provvidenza è ripresa come una donna che “nella mano destra tiene un mazzo di spighe di grano, & nella sinistra un Cornucopia”.[4]
Note
- ^ Sulle tracce dei Baschenis, su primabergamo.it, Prima Bergamo. URL consultato l'8 ottobre 2021.
- ^ Cesare Ripa, Iconologia overo descrittione d'imagini delle virtù. Vitij, affetti, passioni humane, corpi celesti, mondo e sue parti, Massa, 1611.
- ^ Il testo del Ripa riporta: «E' la sincerità pure & senza finta apparente & artificio alcuno, però si rappresenta che tenghi la bianca colomba […] Il porgere il cuore, denota l'integrità sua, perch* non bevendo l'huomo sincerio vitio alcuno di volontà non cela l'intrinseco del cuor suo, ma lo fa palese ad ogn'uno»
- ^ Bandera
Bibliografia
- Luisa Bandera, Pietro Bachenis, in I pittori bergamaschi dal XIII al XIX. Il Seicento, II, Bergamo, 1978, OCLC 715061447.
- Francesco Tassi, Vita de pittori, scultori e architetti bergamschi, Milano, OCLC 565491704.
- AA.VV., I pittori Baschenis - Itinerari bergamaschi, a cura di Giovanni Valagussa, Corponove, 2020.
Voci correlate
Altri progetti
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