Mk II Matilda

Carro armato per fanteria britannico

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Introduzione

Il famoso carro da fanteria AK12 Mk2, meglio conosciuto come Matilda Mk II, era un veicolo corazzato da combattimento, usato durante la prima metà della seconda guerra mondiale, principalmente per l'accompagnamento della fanteria inglese.

Progettazione e caratteristichee

Nel progettare questo carro, nel 1936, si era tornati momentaneamente ai concetti strategici della prima guerra mondiale, che prevedevano il carro totalmente asservito al fante e alla sua difesa[1]; di conseguenza questo mezzo non brillava per velocità e manovrabilità[2], in compenso la corazzatura era veramente eccellente per l'epoca: i quasi 80 mm di corazza frontale rendevano questo mezzo quasi indistruttibile, se attaccato frontalmente. Oltre allo spessore della corazza, un'altra qualita di questo carro era la sua cellula e la torretta prodotti in un unico blocco, anziché imbullonati fra loro, il che garantiva un'ottima resistenza ai colpi avversari.
L'armamento prevedeva un cannone anticarro da 40/67, cioè da 40 mm e lungo 67 calibri (2,68 metri)[3], dal discreto potere perforante; era lo stesso cannone montato su molti carri inglesi fino al 1942, tra cui i carri Crusader e i primi modelli di Churchill. Per la difesa ravvicinata il carro prevedeva una mitragliatrice Besa montata frontalmente e una mitragliatrice Bren coassiale alla torretta con funzione antiaerea. Nel complesso Il Matilda Mk II era un carro potente e resistente, destinato a dare diverse noie ai carri tedeschi e italiani dello stesso periodo.

Confronto con gli altri carri armati

Sebbene questo carro fosse stato prodotto in serie già nel 1938 ed abbia ricevuto il battesimo del fuoco in Francia nel 1940, esso conquistò la sua fama con l'ottava armata inglese nel deserto libico dove carri armati meglio armati, come i Panzer III e i Panzer IV tedeschi e gli M13/40 italiani, vennero facilmente surclassati: i cannoni più potenti dell'esercito dell'Asse (il pezzo 47 mm degli italiani e i pezzi da 50 e 75/24 mm dei tedeschi) non riuscivano a perforare la corazza del Matilda, se non a distanza molto ravvicinata, mentre il cannone da 40 mm di quest'ultimo riusciva a perforare le corazze da 50 mm, o inferiori, dei carri dell'Asse.
I tedeschi riusciranno a risolvere questo problema con l'uso massiccio del cannone FLAK da 88 mm e con l'introduzione dei cannoni anticarro ad alta velocità iniziale[4], come il PAK 38 da 50 mm ad alta velocità iniziale, il PAK 40 da 75 mm e i cannoni da 75/48 montati sui carri Panzer IV mod. F2 e Stug III F[5]

Battaglie principali

Il primo impiego operativo del Matilda, in dotazione al 4° battaglione della brigata corazzata inglese, fu in Francia nel 1940. Il carro, però, pur ottenedo buoni risultati, non brillò in quell'occasione per tre motivi:

  • Fu usato in un numero irrisorio, assieme ad altri carri "inferiori";
  • Si scontrò soprattutto contro truppe di fanteria piuttosto che con carri armati, quindi non fu possibile fare un paragone obiettivo con le forze corazzate nemiche;
  • L'esercito alleato, in quella occasione, era in rotta e non aveva né il tempo né la lucidità di creare una strategia adatta per sfruttare al meglio le caratteristiche di questo carro.

Le cose andranno in maniera molto differente durante il suo secondo impiego operativo.

Nel novembre del 1940 l'ottava armata inglese aveva solo poche centinaia di mezzi corazzati in Nord Africa: solo 200 sono carri armati e solo una cinquantina erano del tipo pesante da 30 tonnellate (e tra questi solo una dozzina erano del tipo "Matilda Mk II"). Ma verso la fine dell'anno il primo ministro inglese, Churchill, mandò una brigata corazzata di 150 carri di cui una cinquantina del tipo "Infantry Tank Matilda". Questi vennero schierati soprattutto nella settima divisione corazzata e nel settimo reggimento della quarta divisione indiana di fanteria.
Furono proprio queste due divisioni e questi carri armati a fare la differenza durante l'avanzata britannica su El-Agheila. Un episodio particolarmente esplicativo fu quello della battaglia di Nibeiwa dove i soli carri Matilda hanno attaccato, e vinto, un contingente italiano forte di 5.000 uomini e carri armati M11 e M13 , subendo solo 7 perdite[6] e catturando 4.000 soldati nemici. Alla fine dell'avanzata erano ancora funzionanti solo una dozzina di Matilda, ma l'ottava armata britannica, nel suo insieme, era ancora intatta, mentre l'esercito italiano era in rotta. Questi carri hanno combattuto quasi ininterrottamente per 33 ore compiendo una distanza di 270 chilometri: un record nel campo della mobilità di forze corazzate che non sarà più eguagliato durante la seconda guerra mondiale.

Questa è stata l'ultima battaglia dei Matilda in Nord Africa, nonostante i successi dell'anno precedente le loro prestazioni, nel '42, apparvero abbastanza modeste per diversi fattori:

  • Primo fra tutti il numero: non erano rimasti operativi molti Matilda dopo il loro impiego intensivo durante l'avanzata su El-Agheila di alcuni mesi prima.
  • Comparvero in prima linea i carri armati M4 Sherman e Panzer IV (mod. F1) dalle corazze vicine a quelli del Matilda, anche se ancora inferiori di un paio di centimetri, ma armati di cannoni anticarro da 75 mm in torretta (e non in casamatta come nel M3 Lee);
  • Il generale Rommel (arrivato in Nord-Africa l'anno prima) faceva uso dei cannoni FlaK da 88 mm come armi controcarro, essi potevano perforare comodamente una dozzina di centimetri di corazza d'acciaio a 1 km di distanza, quindi il vantaggio della corazza pesante del Matilda veniva annullato.

In ogni caso il Matilda ha partecipato con successo ad alcune fasi fondamentali della battaglia, anche se come "spalla" dei più potenti carri Sherman.
Successivamente i Matilda rimasti saranno usati per scacciare definitivamente le forze dell'asse dal Nordafrica.

Pacifico 1943-44

L'ultimo impiego operativo dei Matilda rimasti fu nella guerra contro i giapponesi. In queta occasione essi poterono dare una buona prova di sé: nei teatri di operazione del pacifico la norma non era grandi battaglie fra carri armati, ma l'uso del carro come mezzo di accompagnamento della fanteria (e solo qualche scontro occasionale con carri nemici, tra l'altro di livello mediocre), questa modalità d'uso era proprio quella per cui il Matilda era stato progettato inizialmente.

Curiosità

  • Dopo il "congedo" dal Nord Africa questo carro verrà impiegato in Guinea dalle truppe australiane e, equipaggiato con speciali carburatori per il funzionamento alle basse temperature, se ne servira pure l'Armata rossa per addestrare i suoi carristi.
  • Il comandante della divisione australiana (generale I.G.Mackay) disse che per lui un Matilda valeva un intero battaglione di fanteria.
  • Esisteva già un carro chiamato "Matilda" all'inizio del conflitto, ma il Matilda Mk II non si può considerare una versione successiva del Matilda Mk I poiché i due veicoli sono completamente diversi.
  • Dopo il 1942 il Matilda Mk II verrà sostituito dai più potenti carri Churchill, infatti nel corso della guerra, questo carro evidenzio il suo tallone d'achille proprio nella limitata velocita e nell'armamento sempre più mediocre col passare del tempo, perdendo man mano il vantaggio della corazza spessa, ciò nonostante fino al giugno 1941 il Matilda si dimostro vulnerabile solo alle mine anticarro e alle artiglierie antiaeree e da campagna impiegate in funzione anticarro a breve distanza.
  • Fra le versioni speciali del Matilda sono degne di nota lo sminatore "Baron" e il carro lanciafiamme "Frog"[7].

Note

  1. ^ Fino alla seconda guerra mondiale la fanteria era considerata la "regina della battaglia" ed ogni altro mezzo come l'artiglieria, l'aereo o il carro armato erano solo strumenti asserviti ad essa
  2. ^ Su terreno accidentato questo carro aveva velocità non superiore ai carri della Grande Guerra, nemmeno i carri tedeschi più pesanti di quel periodo, i Panzer IV, erano così lenti
  3. ^ La lunghezza della canna di un arma da fuoco è importante: più la canna è lunga più il colpo sarà preciso, il proiettile veloce e la portata elevata.
  4. ^ A parità di calibro, una maggiore velocità del proiettile garantisce un potere di perforazione più elevato; Per fare un esempio: il cannone da 75/70 del Panther riusciva a perforare 140 mm di acciaio ad 1 Km di distanza, mentre il cannone da 76/41 del T-34 perforava "solo" 70 mm di corazza, pur essendo di calibro superiore
  5. ^ Bisogna tener presente, però che il cannone da 75/48 è stato introdotto per contrastare i carri Russi come il T-34, e i carri equipaggiati con questo cannone sono arrivati in NordAfrica solo dopo la battaglia di El-Alamein, assieme ai carri pesanti Tiger
  6. ^ Solo 7 carri armati inglesi risultarono inutilizzabili dopo la battaglia, le perdite di fanteria furono superiori, ma contenute
  7. ^ Si veda anche la versione in inglese di questa pagina

Bibliografia

  • Arrigo Petacco. La Seconda Guerra Mondiale. Roma, Armando Curcio Editore, 1979. Volume 2, Pag. 445.

Voci correlate

Veicoli

Battaglie

Varie

Altri Progetti