Ernesto I di Sassonia-Gotha-Altenburg
Ernesto I di Sassonia-Coburgo-Altenburg, detto il Pio (Altenburg, 25 dicembre 1601 - Castello di Friedenstein, Gotha, 26 marzo 1675), fu Duca di Sassonia-Gotha e, attraverso il matrimonio, divenne Duca di Sassonia-Altenburg. I ducati vennero successivamente riuniti nel Ducato di Sassonia-Coburgo-Altenburg.
Famiglia
Egli era il nono ma il sesto sopravvissuto dei figli di Giovanni di Sassonia-Weimar e Dorotea Maria di Anhalt. Sua madre era nipote di Cristoforo di Württemberg e pronipote di Ulrico di Württemberg.
Suo padre era figlio di Giovanni Guglielmo di Sassonia-Weimar (1530-1573) e di Dorotea Susanna, figlia di Federico III del Palatinato. Giovanni Guglielmo era a sua volta figlio di Giovanni Federico di Sassonia e di sua moglie Sibilla di Cleves che era figlia di Giovanni III di Cleves e sorella maggiore di Anna di Cleves e di Guglielmo di Jülich-Cleves-Berg.
Biografia
Orfano prematuramente (il padre morì nel 1605 e sua madre nel 1617), egli venne cresciuto in ristrettezze, acquisendo raffinatezza ma non il fisico. Fu riconosciuto come uno dei principi più clementi del suo tempo. Come governante venne riconosciuto come un abile principe, interessato alle faccende di stato, introducendo un epoca d'oro dopo i clamori della Guerra dei trent'anni. D'altro canto l'economia, che non escluse comunque generosità e donazioni da parte sua al suo popolo, risollevò le sue terre dai debiti, lasciando alla sua morte una considerevole somma di denaro, e ridusse le tasse. La sicurezza pubblica e l'incorruttibilità della giustizia godettero di sua particolare predilezione, e la sua correttezza servì da modello a molti altri stati.
Al contrario, il popolo fu deluso per la sua scarsa attenzione alla pratica della "caccia alle streghe", estremamente diffusa in quell'epoca, alla quale Ernesto non credeva e riteneva un'inutile superstizione. Egli impedì i duelli e stabilì la pena di morte solo per gli assassini.
Nel 1640, in accordo del trattato di ripartizione con i suoi fratelli, Ernesto ricevette la regione di Gotha.
Le sue leggi non furono concepite sulal moderna concezione della libertà dell'uomo; esse si preoccupavano di tutta la vita sociale del paese, dai vestiti, al mantenimento di cucine e cantine. Questa regolazione promosse l' agricoltura, il commercio, l'istruzione e le arti. Il suo palazzo di Friedenstein a Gotha venne ricostruito, e le collezioni che ancora oggi vi si trovano sono state volute principalmente da Ernesto I; la sua biblioteca divenne una delle più grandi dellaGermania. Le chiese vennero ricostruite e, secondo il suo Schulmethodus del 1642, Ernesto divenne il padre della moderna istruzione. Era detta popolare che i suoi contadini fossero meglio istruiti di quelli di molte altre città o di alcuni nobili tedeschi, ed alla sua morte, si disse, non vi era alcun analfabeta nelle sue terre. Egli costruì un ginnasio a Gotha, una scuola modello che attrasse allievi non solo dalla Germania, ma anche da Svezia, Russia, Polonia e Ungheria. In questa maniera promosse l'Università di Jena, incrementandone i fondi e regolandone gli studi, con eccessiva attenzione alle materie religiose. Eguale zelo manifestò negli affari della chiesa, che gli fecero guadagnare l'appellativo di Ernesto il Pio; un grosso problema fu la demoralizzazione generale causata dalla guerra. La Bibbia era la sua lettura quotidiana e cercò come tale di diffonderla presso il suo popolo, all'insegna della più stretta aderenza al luteranesimo. L'istruzione religiosa, consistente in esercizi di catechismo, veniva propinata sino ad età avanzata. Il sistema di Ernesto lo mantenne sempre in buona considerazione; tali riforme, modificate ed ampliate, continuano in parte ad esistere.
I suoi supporti al protestantesimo non si concentrarono esclusivamente nelle proprie terre. Egli intercedette presso l'imperatore per i propri compagni di religione austriaci, con l'intenzione di stabilirli a Gotha. Egli divenne un benefattore della Chiesa Luterana Evangelica di Germania a Mosca ed entrò in relazioni d'amicizia con gli zar. Egli inviò inoltre una spedizione in Abissinia con l'intento di diffondervi il cristianesimo, ma questo suo progetto fallì. Il suo ruolo nella sua famiglia è in miniatura quello del governo che adoperò sulle sue terre; a corte prevaleva la più stretta disciplina. La sua vita fu semplice ed industriosa, regolata in ogni risvolto dagli esercizi religiosi. Vennero aggiunte regole su regole. Non fu tralasciato alcun dettaglio che potesse formare fisicamente, intellettualmente e spiritualmente i suoi figli, e la loro educazione religiosa fu portata quasi all'eccesso. Alla sua morte, saranno i figli stessi a soprannominarlo padre e salvatore del suo popolo. Oliver Cromwell lo annoverò come uno dei principi più sagaci del suo tempo; in lui era incarnata l'idea del Principe protestante patriarcale e del governatore cristiano dello steto e della chiesa.
Ad Altenburg, il 24 ottobre 1636, Ernesto sposò sua cugina Elisabetta Sofia di Sassonia-Altenburg. Con questo amtrimonio i ducati di Sassonia-Gotha e di Sassonia-Altenburg vennero unificati, quando l'ultimo duca (cugino di Elisabetta) morì senza eredi nel 1672. Ernesto ed Elisabetta Sofia ebbero diciotto figli.
Il loro primo figlio, Federico, ereditò il titolo. Sua nipote (figlia del proprio figlio), Anna Sofia di Sassonia-Coburgo-Altenburg, fu antenata in via materna dello Zar Nicola II di Russia. Il suo figlio più giovane fu padre di Francesco Giosea di Sassonia-Coburgo-Saalfeld.
Curiosità
La figura di Ernesto fu talvolta utilizzata per alcune srie fantascientifiche, in particolare nel libro 1634: Crisi Bavarese, dove egli opera come reggente del Palatinato Superiore, cosa che non fece mai in realtà.