Taser

arma a impulsi elettrici
Versione del 26 nov 2007 alle 22:20 di Twice25 (discussione | contributi) (fix incipit, e ref)

Il termine taser è un marchio depositato dalla TASER International, Inc. ed è l'acronimo di Thomas A. Swift's Electronic Rifle, dove Tom Swift è il nome del personaggio di un fumetto.

Un immagine al computer del taser
Una M26 Taser del modello militare

Questo termine è usato per riferirsi a dei dispositivi classificati come armi da difesa "meno che letali" che fanno uso dell'elettricità per far contrarre i muscoli del soggetto colpito.

Tali dispositivi sono stati ideati nel 1969 da Jack Cover ma i modelli che permettono l'immobilizzazione totale di una persona sono stati progettati a partire dal 1998.

Nel novembre 2007, in conseguenza della morte di una persona in Canada (la terza nel lasso di tempo di un mese) si sono accentuate le polemiche sull'uso di questo tipo di arma, la cui adozione è stata fortemente criticata dall'ONU e della quale Amnesty International ha chiesto il ritiro.[1]

Come funziona

Quando viene azionato il taser proietta due piccoli dardi con traiettorie non parallele in modo da aumentare la distanza tra i due, perché l'efficacia aumenta quanto più i dardi sono distanti tra loro. Questi dardi sono collegati tramite dei fili elettrici al resto del dispositivo il quale produce una scarica ad alto voltaggio e basso amperaggio, che viene rilasciata in brevissimi impulsi. Entrambi i dardi devono colpire il bersaglio ma non è necessario che superino i vestiti ed inoltre è possibile toccare il soggetto colpito senza subire l'effetto del taser perché l'elettricità passa solo per il percorso più breve che unisce i due dardi.

Gli impieghi

Pur esistendo modelli adatti alla difesa personale il taser trova il suo più largo impiego nelle forze di polizia, specialmente negli USA. È facile trovare video su internet che mostrano il taser in varie situazioni: testato su volontari i quali subito dopo aver ricevuto la scarica che li ha immobilizzati si rialzano come se nulla fosse successo, usato contro soggetti aggressivi che in seguito alle scariche diventano collaborativi ed usato anche per immobilizzare aspiranti suicidi. Esistono anche modelli da utilizzare su animali di grossa taglia.

Le contestazioni

Amnesty International lamenta che dal 2001 siano morte 142 persone colpite dai taser, TASER International afferma che i taser non hanno mai causato decessi. I medici legali dichiarano che i taser sono stati una delle cause che hanno contribuito alla morte di 10 persone (le altre cause concorrenti sono state, ad esempio, l'assunzione di un grosso quantitativo di droga e l'eccessivo sforzo fatto per resistere all'arresto).

Uno studio finanziato dal National Institute of Justice e svolto dalla Wake Forest University School of Medicine prendente in esame 1000 casi di individui colpiti da un taser ha riportato che in nessun caso il taser fu causa di morte. Secondo lo studio il 99.7% dei colpiti non riportò danni o subì danni leggeri (lividi, sbucciature) mentre il rimanente 0.3% dovette ricevere cure ospedaliere. I ferimenti erano causati dalla caduta dei soggetti dopo essere stati colpiti dal taser.[2]

Il 14 ottobre 2007 al terminal di Vancouver in Canada, un uomo polacco di 40 anni è deceduto per arresto cardiaco a causa dell'uso del taser da parte della polizia canadese.

Nel Novembre 2007 L'ONU ha equiparato l'uso di Taser ad una forma di tortura, e ne ha sconsigliato l'assunzione alle forze dell'ordine portoghesi.[3]

La legge italiana

Per la legge italiana il taser è considerato arma propria ma non arma da sparo e per importarlo serve la licenza di importazione. Possono essere venduti dagli armieri a persone con porto d'armi ma non possono essere trasportati per nessun motivo.

Note

  1. ^ Fonte: Canada.blogosfere.it
  2. ^ I Taser sono sicuri, su punto-informatico.it, Punto Informatico, 10-10-2007. URL consultato il 10-10-2007.
  3. ^ ONU: i Taser sono Tortura, su punto-informatico.it, Punto Informatico, 26-11-2007. URL consultato il 26-11-2007.