SCART

standard europeo

SCART (dall'acronimo di Syndicat des Constructeurs d'Appareils Radiorécepteurs et Téléviseurs, ovvero "Organizzazione dei Costruttori di Apparecchi Radioricevitori e Televisori")[1] , nota anche come "presa di peritelevisione", è uno standard europeo (norma EN 50049-1, ultima revisione nel 2001[2]) di origine francese per il collegamento di apparecchiature audio/video che utilizza un connettore elettrico a 21 pin.

SCART
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TipoConnettore audiovideo analogico
Informazioni storiche
IdeatoreCENELEC
Data presentazione1977
PredecessoreConnettore RCA e Connettore DIN in Europa
Specifiche fisiche
Esterno
Nº pin21
Trasferimento dati
Segnale audioStereo bidirezionale
Segnale videoVideo composito (bidirezionale), RGBS (unidirezionale) o S-Video (talvolta bidirezionale)
Segnale datiD²B e commutazione 16:9
Piedinatura

Connettore femmina su apparato AV
PIN 1 Uscita audio canale destro
PIN 2 Ingresso audio canale destro
PIN 3 Uscita audio canale sinistro o unico monofonico
PIN 4 Massa comune audio
PIN 5 Massa blu RGB (pied. 7)
PIN 6 Ingresso audio canale sinistro o unico monofonico
PIN 7 ingresso o uscita blu RGB o
C S-Video1)o
Pb Componente2)
PIN 8 Uscita stato e Aspect ratio3) [0-2V → spento, 4,5-7V → 16:9, 9,5-12V → acceso o 4:3]
PIN 9 Massa verde RGB (pied. 11)
PIN 10 Sincronismo / Dati 24)
Control bus (AV.link)
PIN 11 ingresso o uscita verde RGB o
Y Componente2)
PIN 12 Riservato / Dati 14)
PIN 13 Massa rosso RGB (pied. 15)
PIN 14 Massa piedini 12 e 16
PIN 15 ingresso o uscita Rosso RGB o
C S-Video o
Pr Componente2)
PIN 16 Segnale di Blanking
Commutazione tensione RGB [0-0,4V → composito, 1-3V → RGB]
PIN 17 Massa uscita video (pied. 19)
PIN 18 Massa ingresso video (pied. 20)
PIN 19 Uscita video
(segnale composito o Y S-Video)
PIN 20 Ingresso video
(segnale composito o Y S-Video)
PIN 21 Massa comune e piedini 8, 10 e 12
1) raramente supportato.
2) estensione non standard.
3) da decoder a videoregistratore quando si utilizza per la registrazione diretta
4) protocolli non standardizzati come D²B.
5) bus bidirezionale.

Progettato per trasportare contenuti in video analogico a definizione standard (anche se alcune versioni possono trasportare segnale RGB in componenti separate), con l'introduzione degli standard digitali di connessione come DVI (1999) HDMI (2002) e DisplayPort (2008), SCART è diventato obsoleto.[3]

Storia

Prima dell'introduzione di questo standard, introdotto nel 1977 ma entrato in uso negli anni successivi, gli apparecchi televisivi e i videoregistratori adottavano numerosi sistemi per permettere il collegamento. Oltre al classico connettore d'antenna si avevano connettori secondo lo standard DIN negli apparecchi di costruzione europea o connettori RCA negli apparecchi d'oltreoceano. Per il segnale video venivano inoltre utilizzati anche i connettori BNC. Per portare i segnali video da televisore a videoregistratore e viceversa si dovevano utilizzare fino a sei cavi separati. C'erano inoltre differenze fra i livelli dei segnali video tali per cui talvolta non era possibile ottenere un collegamento di qualità accettabile. Lo standard SCART portò ad un solo connettore per tutti i segnali necessari ed una standardizzazione dei livelli degli stessi.

Alla fine degli anni ottanta lo standard venne esteso per permettere di veicolare anche i segnali S-Video, ovvero segnali con luminanza e crominanza separati, ottenendo un ulteriore aumento della qualità del segnale video. Non essendo previsto nessun segnale che indichi l'utilizzo di tale modalità occorre in genere configurare gli apparecchi per utilizzarla.

In Francia è noto anche con il nome di Péritel (o Peritelevision), in Asia EuroSCART o Euroconnettore e negli Stati Uniti con il nome di EIA Multiport. In Europa la connessione SCART, anche nota come EURO-AV, era il metodo più comune per collegare apparecchiature audio/video come decoder, videoregistratori e lettori DVD, mentre era poco diffuso altrove. Il connettore SCART è diventato obsoleto negli anni 2000 a seguito della diffusione di contenuti televisivi o multimediali digitali (per esempio DVD, BD, ecc.) e con 5.1 o 7.1 canali audio (a fronte dei 2 disponibili tramite SCART). In Italia la presa SCART fu resa obbligatoria su tutti i televisori nel 3 agosto 1984[4][5], con un decreto del ministero delle poste e telecomunicazioni che venne abrogato il 29 luglio 2015[6].

Piedinatura

La presa è dotata di 20 piedini (detti anche poli o "pin"), ognuno dei quali veicola un segnale elettrico analogico, che può uscire o entrare nella presa SCART realizzando così globalmente un collegamento parallelo di tipo analogico. Il bordo metallico della presa e del cavo che ad essa si connette funge da ventunesimo contatto, e veicola la massa della schermatura.

Nel riquadro qui a fianco possibile vedere lo schema numerato dei piedini della presa SCART, la disposizione dei piedini sulla spina è ovviamente speculare.

La cornice metallica esterna non è simmetrica, questo permette di garantire il corretto orientamento della spina quando la si inserisce.

Il segnale di commutazione (piedino 8) destinato inizialmente alla sola commutazione da segnale interno a segnale esterno ha assunto ora i seguenti significati:

  • 0-2 V (nominale 0 V): nessun segnale, viene usato il segnale interno all'apparecchio.
  • 5-8 V (nominale 6 V): segnale widescreen (16:9)
  • 9,5-12 V (nominale 12 V): segnale normale (4:3)

Il segnale di blanking (piedino 16) viene utilizzato anche per commutare dal modo RGB a quello composito:

  • 0-0,4 V: segnale video composito
  • 1-3 V (nominale 1 V): RGB

I segnali RGB venivano usati molto raramente dai videoregistratori "consumer", mentre gli apparecchi professionali sono sempre stati in grado di accettare i tre segnali separati. Negli apparecchi domestici veniva usato principalmente il segnale video composito (connettore RCA giallo) e, più recentemente, anche l'S-Video (connettore mini-DIN). Ormai è normale trovare sullo stesso apparecchio sia il video composito sia l'S-Video.

Il segnale RGB è perlopiù usato per collegare apparati audio/video, come DVD e ricevitori satellitari, con una sorgente di alta qualità per garantire la massima definizione di trasferimento possibile, gestendo i segnali separatamente e conseguentemente minimizzando, in pratica, i seppur piccoli problemi di decodifica propri degli altri tipi di trasferimento.

Aspetti positivi

Differenze col collegamento con cavo d'antenna

Prima della diffusione del collegamento SCART, il modo comune di collegare apparecchi al televisore era di trasformare i segnali video e audio in un segnale in radiofrequenza nel videoregistratore. Il segnale veniva sommato a quello proveniente dall'antenna su un canale libero da altre trasmissioni e portato al televisore tramite uno spezzone di cavo coassiale sulla normale presa di antenna. Il televisore quindi effettuava la trasformazione inversa, vedendo il nuovo canale in aggiunta agli altri provenienti dall'antenna.

Il collegamento SCART apportò numerosi vantaggi; il primo fu di evitare la doppia conversione del segnale video, che ne degradava inevitabilmente la qualità. Inoltre, visto il numero non illimitato di canali radio disponibili e l'affollamento delle bande televisive analogiche, il collegamento diretto tramite il cavo SCART permetteva di poter collegare facilmente un maggior numero di sorgenti di segnale senza problemi di interferenze.

Il collegamento di un apparecchio con il televisore tramite il cavo SCART risultò anche più semplice, in quanto non necessita di alcuna operazione di sintonizzazione del televisore. I moderni televisori dispongono sempre di almeno una coppia di tali ingressi, ma apparecchi con 4 o 5 ingressi AV (audio-video) non sono rari. Inoltre, sfruttando il segnale di commutazione (piedino 8), il televisore passa automaticamente sull'appropriato ingresso AV quando l'apparecchio ad esso collegato viene acceso.

Gli standard video

 
adattatore SCART Input/Output per connettori RCA (audio-stereo e video composito) ed S-Video (mini-DIN a 4 pin).

Un considerevole vantaggio della connessione SCART è che essa include tre standard in un solo connettore: S-Video (piedini 15 e 20), Video composito (piedini 17/19 o 18/20) e RGB (piedini 5, 7, 9, 11, 13, 15), per cui è possibile costruire adattatori SCART/RGB, SCART/Composito e SCART/S-Video semplicemente collegando spinotti RCA agli opportuni piedini. Oltre a questo, la SCART veicola anche i segnali audio (piedini 1, 2, 3, 4 e 6). Va però notato che non tutti gli apparecchi dotati di presa SCART hanno tutti i piedini "attivi" (ad esempio, un apparecchio con presa SCART può anche non essere in grado di emettere segnali RGB). Inoltre, al fine di realizzare un prodotto più economico, il cavo stesso può non avere i conduttori sufficienti per i tre standard supportati, quindi potrebbe essere adatto solo per uno di essi. Lo standard Video composito è quello più diffuso, sia negli apparecchi che nei cavi di collegamento, gli standard RGB e S-Video in genere sono inclusi negli apparecchi e cavi di fascia economica medio-alta.

Limitazioni

  • Il connettore SCART non è in grado di trasmettere i segnali audio e video in forma digitale.
  • L'audio è limitato alla stereofonia, non sono supportati i sistemi surround a più canali.
  • Non essendo previsto nessun sistema di bloccaggio del connettore è piuttosto frequente il suo parziale sfilamento che può causare malfunzionamenti.
  • Nei cavi economici i vari segnali vengono convogliati in un unico cavo multipolare schermato anziché in una serie di cavi singoli. Questo porta a interferenza fra i vari segnali e quindi ad una minore qualità del segnale.

Immagini disturbate

 
Confronto tra un cavo SCART a schermatura globale (sotto) e uno a schermatura per filo singolo (sopra)

Un ulteriore problema dei cavi economici è che spesso non hanno schermature sui singoli fili, ma solo una schermatura globale; questo fa sì che si producano interferenze tra i fili sotto forma di diafonia, il che si può tradurre, ad esempio, nella comparsa di "immagini ombra" su un televisore connesso tramite SCART a un dispositivo; questo perché i due fili VIDEO-IN e VIDEO-OUT corrono vicini, e quindi il segnale video emesso dalla TV (che può essere diverso da quanto mostrato sullo schermo) si mescola, per induzione elettromagnetica, con quello ricevuto dal dispositivo, apparendo come un'immagine appena percettibile che si muove sullo sfondo dell'immagine principale. Infatti, l'immagine visibile sullo schermo sarà quella ricevuta dal dispositivo, ma il segnale in uscita dalla SCART sarà relativo all'immagine ricevuta dal sintonizzatore TV; anche se le due immagini sono uguali, quella "interferente" appare comunque come un'ombra sullo sfondo, specie nelle scene buie. Esistono 3 soluzioni per questo problema:

  • utilizzare un cavo a schermature singole (molto più grosso di uno a schermatura globale)
  • scollegare temporaneamente il cavo di antenna (l'"immagine ombra" sarà così formata dal classico "rumore bianco": meno fastidioso, ma con l'effetto di rendere più "granulosa" l'immagine)
  • scollegare il piedino 19 della spina SCART lato televisore (cosicché il segnale video in uscita non possa percorrere il cavo)

Il ronzio audio è causato da un loop di massa e da un accoppiamento del rumore dell'alimentatore del decoder TV e non è possibile eliminarlo in quanto il sistema SCART non prevede, né tantomeno obbliga, trasformatori di isolamento ed il segnale audio non è bilanciato.

Note

  1. ^ scart, su treccani.it. URL consultato il 18 maggio 2018.
  2. ^ (EN) Domestic and similar electronic equipment interconnection requirements: Peritelevision connector., su EN European Standards, 17 luglio 2001. URL consultato il 28 gennaio 2022.
  3. ^ Paolo Centofanti, Diciamo addio alla SCART, su dday.it, 12 settembre 2009. URL consultato il 18 maggio 2018.
  4. ^ MINISTERO DELLE POSTE E DELLE TELECOMUNICAZIONI, DECRETO 26 marzo 1992, su gazzettaufficiale.it.
  5. ^ PERITELEVISIONE OVVERO LA PRESA PER VEDERE DI PIU' - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 2 settembre 2021.
  6. ^ LEGGE 29 luglio 2015, n. 115, su gazzettaufficiale.it.

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