Alisa Kovalenko (Zaporizhia, 1987) è una regista ucraina.

Biografia

Alisa Kovalenko è nata nel 1987 a Zaporizhia in Ucraina e vive a Kiyv. Il suo percorso formativo è iniziato con il giornalismo per poi proseguire fino a laurearsi alla Karpenko-Kary Theatre and Film University di Kyiv con specializzazione nella produzione di documentari. Ha anche studiato alla scuola di cinema Andrzej-Wajda a Varsavia, ed è stata insegnata da un famoso documentarista: Marcel Łoziński[1]. Le produzioni di Alisa Kovalenko sono state selezionate e premiate in Ucraina e in numerosi festival internazionali. Nel 2019, Alisa è diventata membro della European Film Academy[2].

Produzione

Coinvolta nella rivoluzione ucraina del 2014 e poi nella guerra del Dombass nell'Ucraina orientale, Alisa Kovalenko va a girare sulle barricate della rivoluzione di Maidan e filma la battaglia dall'aeroporto di Donetsk, producendo così il suo primo debutto "Sister Zo"[3].

Ha poi diretto il suo secondo documentario, Alisa in Warland, realizzato nel 2015 con Liubov Durakova. Questo documentario è intriso del doloroso interrogatorio del regista. Coinvolta come regista, come osservatrice dietro la telecamera, è stata rapita e imprigionata dai separatisti, ed è diventata una partecipante agli eventi violenti in corso[4]. Questo documentario, che testimonia anche il suo rapporto con la compagna, è intriso dell'esperienza e delle domande della regista durante questo viaggio difficile[5]. È programmato in più di 60 festival e riceve numerosi riconoscimenti.

Home Games, realizzato nel 2018, alla periferia di Kyiv, è il suo terzo lungometraggio documentario. Frutto di tre anni di riprese, questo documentario ci porta attraverso la realtà del calcio amatoriale femminile in Ucraina . [6]. Il film si nutre della vicinanza che la regista ha con la protagonista, Alina Shilovala[7] , di cui condividiamo convinzioni, dubbi e lotte quotidiane[8]. Intrappolata in una catena di difficili eventi familiari, l'eroina del film dovrà fare delle scelte[9].

Questo film ha anche ricevuto numerosi premi, in particolare come miglior documentario ucraino dall'Accademia cinematografica ucraina nel 2019.

Filmografia

  • 2014, Video-poetry of Maidan
  • 2014, Sister Zo
  • 2015, Alisa in Warland
  • 2018, Home Games

Riconoscimenti e premi

Note e riferimenti

  1. ^ luxfilmfest.lu, [https ://www.luxfilmfest.lu/fr/guest/alisa-kovalenko https ://www.luxfilmfest.lu/fr/guest/alisa-kovalenko].
  2. ^ dokweb.net, people /biography/cc35ec28-cb21-4f38-9537-e4dd5f608c25/alisa-kovalenko https://dokweb.net/database/ people /biography/cc35ec28-cb21-4f38-9537-e4dd5f608c25/alisa-kovalenko.
  3. ^ https://ukrainianinstitute.org.uk/ukrainian-film-festival-2020-films-beyond-borders/
  4. ^ film-documentaire.fr, 2015, http://www.film-documentaire.fr/4DACTION/w_fiche_film/47581_1.
  5. ^ Template:Web link
  6. ^ Template:Article
  7. ^ Template:Article
  8. ^ Template:Article
  9. ^ Template:Web link
  10. ^ Template:Web link
  11. ^ Template:Web link
  12. ^ Template:Web link
  13. ^ Template:Web link
  14. ^ Template:Web link

Manifestazione di Sanremo (1972)

La "Stonewall italiana"

Da molti definita “la Stonewall italiana”, il 5 aprile 1972 si svolse a Sanremo la prima manifestazione organizzata dall'appena nato Fuori! per la difesa della dignità e dei diritti delle persone omosessuali, avvenuta per protesta contro il "Congresso internazionale sulle devianze sessuali" organizzato dal CIS, Centro italiano di sessuologia. [1] Si trattò della prima manifestazione pubblica in Italia per la difesa della dignità e dei diritti delle persone omosessuali. Insomma, fu "la Stonewall italiana", come diversi osservatori l'hanno definita.

Alla manifestazione partecipò una quarantina di persone appartenenti alle associazioni omosessuali aderenti: il Front homosexuel d'action révolutionnaire (FHAR) francese, il Movement Homosexuel d'Action Révolutionnaire (MHAR) belga, il Gay Liberation Front britannico, l'Internationale Homosexuelle Révolutionnaire (IHR), ed il neo-costituito Fuori! italiano, che era alla sua prima azione pubblica.

Tra gli esponenti italiani figurarono Angelo Pezzana, Mario Mieli, Enzo Francone, Domenico Tallone, Carlo Sismondi, Alfredo Cohen, Riccardo Rosso, Mauro Molinari, Franco Tridente, Manfredi Di Nardo e Vito Galgano. Vi parteciparono anche militanti provenienti da Francia, Belgio, Olanda, Gran Bretagna e Norvegia come, tra gli altri, Françoise d'Eaubonne, Anne-Marie Fauré detta Grelois, Marc Payen e Francis Padovani. [2]

Il congresso

File:Françoise d'Eaubonne - da - Fuori! n. 1, giugno 1972, pagina 6.jpg
Françoise d'Eaubonne contesta il congresso.

Il CIS (Centro Italiano di Sessuologia) era nato nel 1959 e rappresentava allora un approccio moderno alla sessualità, con un occhio rivolto ad alcune delle novità della scienza medica e psichiatrica del tempo ma saldamente ancorato ad una prospettiva cattolica dell’antropologia umana.[3] Il Comitato d’onore del Congresso contava nomi famosi, come Leonardo Ancona e Luigi Gedda, ed i suoi lavori per la maggior parte erano dedicati all’omosessualità, con una sezione sull’eziologia ed una intera mattinata dedicata alle terapie, soprattutto a indirizzo psicologico psichiatrico.

Il 5 aprile 1972 il CIS diede il via ai lavori del primo Congresso internazionale di Sessuologia sul tema “Comportamenti devianti della sessualità umana” negli ambienti del Casinò di Sanremo.

Il Congresso prevedeva una sezione sull’eziologia dell'omosessualità ed una intera mattinata dedicata alle terapie, soprattutto psicologiche e psichiatriche, per eventualmente debellarla.

Tra gli invitati all'assise figurava, per esempio, lo psichiatra inglese Philip Feldmann [4], alla ribalta delle cronache di allora per la terapia d'avversione, da lui stesso descritta così:

«Si proietta una diapositiva di un uomo nudo visto di spalle davanti ad un omosessuale. Se questi indugia più di otto secondi ad ammirarla riceve una scossa, un piccolo choc, attraverso gli elettrodi applicati ai polpastrelli. Poi la diapositiva dell'uomo scompare sostituita da quella di una bella donna anch'essa nuda. In questo caso l'omosessuale non riceva alcuna scossa.»

(Il movimento gay in Italia, Gianni Rossi Barilli}

Anche Jefferson Gonzaga avrebbe partecipato ai lavori. La sua proposta prevedeva che l'omosessuale, dopo una serie di trattamenti ipnotici (che potevano durare anche dieci anni), seguiti dall'incontro con una prostituta, poteva cambiare gusti.

La contestazione

File:1972 - Pezzana alla Manifestazione di Sanremo - da - Fuori! n. 1, giugno 1972, pagina 5.jpg
La manifestazione.

Il neonato F.U.O.R.I.! (Fronte unitario omosessuale rivoluzionario Italiano), che raccoglieva un modesto gruppo di militanti, di fronte all'annuncio del congresso, decise di agire uscendo alla luce del sole e chiamando a raccolta anche i militanti di altri paesi europei.
[5]

I militanti si presentarono davanti alla sede del Congresso la mattina della sua inaugurazione, e accolsero i delegati con volantini, manifesti, in italiano, in inglese e francese e slogan come: "Normali, normali", cartelli con scritto "Psichiatri, siamo venuti a curarvi", "Psichiatri, ficcatevi i vostri elettrodi nei vostri cervelli", "La normalità non esiste", "Primo e ultimo congresso di sessuofobia" e così via.

I congressisti decisero di chiamare la polizia, così le forze dell'ordine sequestrarono i cartelli ai militanti e una decina di essi furono identificati, portati in commissariato e denunciati per manifestazione non autorizzata. Il procedimento contro di loro si chiuse il 14 marzo del 1977 di fronte al Pretore di Sanremo che archiviò le accuse.

Il convegno incominciò comunque, e tra gli iscritti a parlare si proposero regolarmente anche alcuni contestatori come Françoise d’Eaubonne con un intervento contro la sessuofobia. Anche Angelo Pezzana interviene affermando "Sono un omosessuale e sono felice di esserlo" di fronte al congresso. Il linguaggio usato dai militanti è duro e senza sfumature, ma per boicottare il convegno non si mancò di usare l’ironia e lo sfottò e qualche fialette di gas derattizzante, costringendo a chiudere prematuramente il congresso, un giorno prima di quanto programmato, il 7 aprile invece dell'8 aprile.[6]

Dopo questo successo il Fuori! sarebbe cresciuto per numero di militanti, trovando spazio per esprimersi nella rivista del gruppo intitolata "FUORI!" il cui primo numero uscì nel giugno del 1972. L'articolo "Omosessualità e liberazione" descrisse così ciò che accadde:

«Siamo usciti fuori, ma ad una condizione, fondamentale, autenticamente rivoluzionaria: siamo usciti con la pretesa di essere noi stessi, con la volontà di ritrovare la nostra vitale identità...e di colpo, senza soluzione intermedie, senza tappe in momenti o verifiche riformiste, abbiamo scoperto in noi il diritto alla vita, che è prima di tutto il diritto al nostro corpo.»

Il racconto dell'evento si concludeva con un invito esplicito:

«A tutti i compagni omosessuali, che hanno ancora dubbi, paure, incertezze, diciamo: esci fuori! Il rischio è molto spesso immaginario ma se anche fosse reale, non importa. Ad un passo c'è la vita!»

La contestazione sulla stampa nazionale

L’effetto della contestazione fu enorme. I grandi quotidiani nazionali riportarono la notizia corredata dalle immagini.

La stessa RAI riprese la manifestazione ed inserì il servizio in una puntata speciale di “AZ, un fatto come e perché”, che andò in onda il 6 giugno successivo su RAI 1.

Voci correlate

Bibliografia

  • 1972 04 07 - E. B., I gruppuscoli del "terzo sesso", "Corriere della Sera", 07.04.1972.
  • 1972 04 07 - Sandro Ferlini, Elettrochock a fin di pene, "ABC", 07.04.1972, p. 20-22. (Sull'uso delle scariche elettriche per la "terapia d'avversione" per "guarire" l'omosessualità in Gran Bretagna. Il giornalista è contrario alla pratica, al punto da definirla "nazista").
  • 1972 04 16 - Mariasilvia Serini, "Sempre meglio deviante che psichiatra". Cronache della protesta. Gli omosessuali organizzano a Sanremo una manifestazione di categoria, "L'espresso", 16.04.1972.
  • 1972 04 18 - Lalla Ferri, Un uomo vestito da donna urlava: "I migliori siamo noi!", "Novella 2000", n. 16, 18.04.1972, pp. 86-87.
  • 1972 06 - Maurizio Bellotti, Un congrès important, "Arcadie", n. 222, Juin 1972, pp. 265-270. (Relazione sul congresso e sulla Manifestazione di Sanremo che vide la prima apparizione del movimento gay in Italia (per contestare il congresso!). Dopo 25 anni all'avanguardia come, praticamente, il solo "omofilo" militante a metterci la faccia in Italia, Bellotti perde la sintonia col presente, e si trova paradossalmente dal lato avverso a quello del nascente movimento gay. In questo articolo infatti egli giudica negativamente la contestazione del congresso, che egli giudicava un passo nella direzione giusta, allo scopo di arrivare gradualmente e con immensa pazienza a far cambiare idea agli esperti. Leggendolo col senno di poi, un articolo di estremo interesse.


Tęcza

 
Tęcza, Maggio 2014

Tęcza (in polacco "arcobaleno") è un'opera realizzata dall'artista contemporanea Julita Wójcik a seguito dell’entrata in carica del Presidente della Repubblica di Polonia Andrzej Duda nell’agosto 2015 [7]. L'installazione rappresenta un arcobaleno composto di fiori artificiali e installato nella Piazza dei salvatori (Plac Zbawiciela) a Varsavia nell'estate del 2012.[8]. Conservata dall' Adam Mickiewicz Institute [8] l'installazione è stata più volte danneggiata da estremisti cattolici a causa del contesto LGBT polacco[9] . La costruzione è stata rimossa permanentemente nell'agosto del 2015, tre anni dopo la sua installazione.

Per questo progetto, Wójcik ha ricevuto il premio Paszport Polityki [10]

Storia

L'opera è la terza di una serie di installazioni create negli ultimi anni: la seconda è stata impiantata l'8 Ottobre 2011 davanti al Parlamento Europeo a Bruxelles durante la presidenza polacca dell'Unione Europea [8]. L'8 Giugno 2012 il ponte venne spostato a Varsavia [8].

Durante la notte tra il 26 e il 25 Agosto 2015, la costruzione è stata permanentemente dismessa. [11] [12]

Vandalismo e controversie

 
Tęcza bruciato nel Novembre 2012, con alcune decorazioni donate da volontari

Poichè Tęcza aveva esattamente sei colori come la bandiera arcobaleno, simbolo del movimento LGBT, e vista la vicinanza ad una chiesa, l'installazione ha fin da subito provocato diverse controversie [13][14][15] Il ponte è stato vandalizzato cinque volte durante Novembre 2013 [12] da rappresentanti dell'estrema destra polacca [16], una volta il 13 settembre 2012, una in seguito il primo gennaio 2013 (con un incendio accidentale ai fiori), tre giorni dopo il 4 Gennaio, ancora a Luglio 2013 e una volta ancora durante le marce per il Giorno dell'indipendenza della Polonia l'11 Novembre 2013. [17][18]

Complessivamente l'installazione è stata criticata da rappresentanti dell'ala destra e conservatrice. Il politico Bartosz Kownacki ha definito l'opera un "arcobaleno frocio" (pedalska tęcza).[8][7][19]

Un altro politico Stanisław Pięta, ha affermato che "l'orribile arcobaleno aveva ferito i sentimenti dei credenti" che stavano vicino alla chiesa [9] e il prete Tadeusz Rydzyk, da Radio Maryja, lo ha descritto come un "simbolo di devianza".[20]

See also

Note

  1. ^ https://www.gaypost.it/sanremo-fuori-il-5-aprile-1972-la-stonewall-italiana
  2. ^ http://www.portalenazionalelgbt.it/breve-storia-del-movimento-lgbt-in-italia-una-conversazione-con-porpora-marcasciano/index.html
  3. ^ https://gayindependent.blogspot.com/2012/04/non-vi-permetteremo-piu-5-aprile-1972.html
  4. ^ http://www.psychomedia.it/pm/lifecycle/gender/graglia.htm
  5. ^ https://www.ilriformista.it/blog/5-aprile-1972-nasceva-il-movimento-lgbt-italiano/?refresh_ce
  6. ^ https://www.culturagay.it/saggio/455
  7. ^ a b "reportage polonia musei e gallerie", su artribune.com.
  8. ^ a b c d e Instytut Adama Mickiewicza - Warsztaty towarzyszące odnowieniu Tęczy na Placu Zbawiciela, su iam.pl, 4 ottobre 2013.
  9. ^ a b Poland: Burning the rainbow, su economist.com, The Economist, 31 agosto 1939.
  10. ^ warsztaty Julity Wójcik odnowienie Tęczy - wydarzenia | archiwum - Zachęta – Narodowa Galeria Sztuki, su zacheta.art.pl.
  11. ^ (PL) Fakt.pl, Tęcza znika z placu Zbawiciela, 18 marzo 2016.
  12. ^ a b Polityka Newspaper, su polityka.pl.
  13. ^ Julita Wójcik, autorka "Tęczy": Tęcza, zwłaszcza ta spalona, ma być symbolem opamiętania - Wiadomości - WP.PL, su wiadomosci.wp.pl.
  14. ^ Jest reakcja właściciela tęczy. "Agresja żuli", su wiadomosci.onet.pl, 13 novembre 2013.
  15. ^ (PL) Julita Wójcik, autorka 'Tęczy': Ktoś ich musi powstrzymać, su wyborcza.pl.
  16. ^ Why Poland's Right-Wing Thugs Keep Burning Rainbows | FP Passport, su blog.foreignpolicy.com.
  17. ^ (PL) Julita Wójcik, autorka 'Tęczy': Ktoś ich musi powstrzymać, su wyborcza.pl.
  18. ^ Polityczna historia tęczy z Placu Zbawiciela | Tęcza na miarę naszych możliwości, su polityka.pl.
  19. ^ Polityka, "Pedalska tęcza". Kownacki podtrzymuje swoje słowa - TVP Regionalna - Telewizja Polska S.A, su regionalna.tvp.pl.
  20. ^ Rydzyk o tęczy: Symbole zboczeń nie powinny być tolerowane, su fakt.onet.pl, 14 novembre 2013.

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Porpora Marcasciano

Porpora Marcasciano (...) è un'attivista e scrittrice italiana.

Storica attivista trans, è stata una figura importante del movimento italiano dai suoi esordi all'interno dei collettivi degli anni '70 ad oggi, attuale presidente del MIT. E' autrice di diversi saggi di storia del movimento LGBT italiano e, tra le altre cose, è stata curatrice degli Elementi di critica trans (Manifestolibri, 2010).

Porpora prende il suo nome da Porporino, celebre personaggio raccontato da Dominique Fernandez[1]

Porpora Marcasciano - Attivismo

Porpora fa risalire il suo attivismo al 1975, in occasione dell'omicidio di Pier Paolo Pasolini [2] [3]. In quell'occasione, infatti, i membri del collettivo politico di cui faceva parte le chiedono di dichiarare pubblicamente la sua storia durante un'assemblea scolastica.

File:Porpora Marcasciano.jpeg
Porpora al Bologna Pride 2012

Due anni dopo, dalla rottura con il Fuori! per il suo avvicinamento politico con il Partito Radicale, Porpora assieme a Marco Sanna ed Enzo Ienna fonda il collettivo NARCISO (acronimo per Nuclei Armati Rivoluzionari Comunisti Internazionali Sovversivi Omosessuali), esperienza che durerà fino al 1983 diventando Circolo Mario Mieli dopo la fusione con il Fuori romano. Sulla scissione del Fuori ha affermato che [4] [5]

«Sentivamo anche il bisogno di ribadire che quella formazione non poteva essere lʼunica a rappresentare un mondo che era assai più variegato: perché vedi, il FUORI prendeva la questione omosessuale e la isolava da qualsiasi contesto politico e sociale. Per noi invece era un tema direttamente collegato a quel fenomeno più ampio nato col movimento del ʼ77; che era stato il movimento dellʼAutonomia Operaia ma anche degli indiani metropolitani, dei trasversalisti, delle donne, dei gay»

Come raccontato in Antologia, durante il periodo universitario a Roma, nel 1981, viene arrestata per quattro giorni con l'accusa di atti osceni in luogo pubblico, perché indossava abiti femminili. [6]

Dal 2005 Porpora Marcasciano aderisce al MIT e al movimento Facciamo Breccia, nato in opposizione all’ingerenza della chiesa cattolica nella sfera pubblica italiana.[7][8]

Nel 2010, a seguito della morte di Marcella Di Folco, Porpora Marcasciano diviene presidente del MIT fino al 2016, ricoprendo lo stesso incarico dal 2019 ad oggi. [9]

Pubblicazioni

Come già ricordato, Porpora ha scritto diversi libri raccontando la storia del movimento LGBT italiano seguendo la propria esperienza personale e quella della sua rete sociale.

Nel 2008 scrive "Favolose narranti. Storie di transessuali", che mostra attraverso testimonianze dirette di dieci donne trans la nascita del movimento trans italiano in relazione con il mondo gay, lesbico e il femminismo.

Otto anni dopo pubblica "AntoloGaia. Sesso, genere e cultura degli anni '70", un'autobiografia che copre il periodo che va dagli anni Settanta al 1983.[10] In questi anni si racconta la nascita del primo pride italiano, il racconto dei campeggi omosessuali, l'arrivo dell’AIDS e le battaglie che portarono alla legge 164 del 1982 sul cambio di sesso. Il 1983 viene scelto come data di fine perché coincide con la morte di Mario Mieli, che lei stessa ha conosciuto direttamente, e con l'arrivo dell'AIDS nei media italiani.

Nel 2018 scrive "L'aurora delle trans cattive", sguardo corale del movimento trans italiano, raccontando tra le altre cose della sua esperienza a Napoli con i feminielli e l'esperienza in carcere a Roma[11]

Opere

  • Aurora delle trans cattive. Storie, sguardi e vissuti della mia generazione transgender, edizioni Alegre, 2018.
  • Transformare l'organizzazione dei luoghi di detenzione. Persone transgender e gender nonconforming tra diritti e identità, Editoriale Scientifica, 2018.
  • AntoloGaia. Vivere sognando e non sognare di vivere: i miei anni Settanta, edizioni Alegre, 2015.
  • Favolose narranti. Storie di transessuali, Manifestolibri, 2008.
  • Tra le rose e le viole. La storia e le storie di transessuali e travestiti, edizioni Allegre, 2020.

Prova 4 ( Antonio Fais)

Antonio Fais (25 April 1841 – 20 April 1925)è stato un matematico italiano e un ingegnere ferroviario. E' stato rettore dell'Università di Cagliari dal 1897 al 1898. [12][13]

In qualità di ingegnere ha lavorato come Royal Sardinian Railways per sviluppare la linea ferroviaria di Oristano.[13]

SI laureò in ingegneria a Torino nel 1864 e nel 1865 divenne professore di calcolo e analisi algebrica all'Università di Cagliari.[13]

Si spostò all'Università di Bologna nel 1876, dove ha insegnato calcolo infinitesimale e algebra, e statica grafica, ma nell'80 tornò a Cagliari insegnando per un breve periodo anche nelle scuole medie.[12] http://mathematica.sns.it/autori/955/

Divenne preside della facoltà di Scienze di Cagliari e nel 1897/98 rettore.

La sua attività di ricerca era lo studio di geometria differenziale di curve e superfici e le equazioni differenziali, pubblicando numerosi articoli.[12]

L'attività di ricerca lo portò a vincere la Benedictine medal dell' Accademia di Bologna, in 1897, with the Cross Order of Saints Maurice and Lazarus in 1897 and was appointed Knight of the Order of the Crown of Italy in 1905.

Prova 5 (Madonna Nera arcobaleno)

 
Madonna Nera arcobaleno

La Madonna Nera è un adattamento del quadro Vergine nera di Częstochowa, con l'aggiunta di un'aureola con i colori rainbow del movimento LGBT. Il poster è apparso per la prima volta al Pride locale del 2018 e successivamente nell’aprile 2019, come atto di protesta da parte delle attiviste Podleśna, Prus e Gżyra-Iskandar contro la decisione del parroco della Chiesa di S. Domenico a Płock di disporre dei cartelloni in occasione della Pasqua per indicare i peccati da cui i fedeli avrebbero dovuto tenersi lontani, tra i quali avidità, invidia, LGBT e la cosiddetta ideologia gender.[14]

Prova 5 Vicende giudiziarie

Proprio a causa delle proteste a Płock, il 6 maggio 2019 la polizia ha fatto irruzione nell’abitazione a Varsavia di Elżbieta Podleśna, sequestrando tra le altre cose il suo computer e gli adesivi con la “Madonna arcobaleno”, per vilipendio all'immagine sacra.[15] L'arresto è stato condannato da Amnesty International e dall' Helsinki Foundation for Human Rights polacca.[16][17][18][19]

In seguito agli eventi, la Chiesa episcopale statunitense ha chiesto il permesso di vendere t-shirt con l'immagine della Madonna arcobaleno i cui ricavi sono stati destinati alla comunità transgender polacca.[20]

 
Rainbow Madonna held up by marchers of the 2019 Equality March in Częstochowa.

L'intera vicenda ha attirato un'attenzione significativa nell'opinione pubblica polacca. Un sondaggio condotto da KANTAR ha concluso che la maggior parte dei polacchi che si identificano come religiosi non sono offesi dalla Madonna arcobaleno, sulla base di un campione rappresentativo di 1.006 polacchi. L'ex primo ministro Donald Tusk ha espresso rammarico per l'arresto di Podleśna sottolineando che il dipinto della Madonna con un arcobaleno sullo sfondo di Hans Memling appare già nella Basilica di Santa Maria di Danzica.[21]

Nel gennaio 2020 [22], è iniziato il procedimento penale contro Elżbieta Podleśna, Anna Prus e Joanna Gżyra-Iskandar, accusate di aver violato l’articolo 196 del codice penale, che punisce con la reclusione fino a due anni chiunque “offenda i sentimenti religiosi di altre persone insultando pubblicamente un oggetto di culto“.

Il 2 marzo, il processo si è concluso con l’assoluzione in quanto è stato riconosciuto che le tre attiviste non avessero l’intenzione di offendere un oggetto di culto, ma solo di mostrare il proprio sostegno alla comunità LGBT+. In particolare, il giudice ha affermato che “Non era intenzione delle attivisti insultare i sentimenti religiosi di nessuno o insultare l’immagine della madre di Dio. Le loro azioni miravano a proteggere le persone che erano state discriminate“ [23]

Voci correlate

References

  1. ^ https://amedit.me/2015/06/18/gli-anni-di-porpora-antologaia-porpora-marcasciano-racconta-i-suoi-anni-70/
  2. ^ https://ilpiccolo.gelocal.it/tempo-libero/2017/01/26/news/porpora-feci-coming-out-alla-morte-di-pasolini-1.14777513
  3. ^ https://www.wired.it/play/cultura/2016/04/18/porpora-marcasciano-lgbt/?refresh_ce=
  4. ^ https://www.padovapride.it/voci-fuori-dalla-storia-rivoluzione-gaia-storia-di-una-coscienza-collettiva-con-porpora-marcasciano/
  5. ^ https://www.vice.com/it/article/wdwab4/vita-vera-porpora-marcasciano-militanza-lgbt-intervista-423
  6. ^ https://edizionialegre.it/recensioni/intervista-a-porpora-marcasciano-sul-libro-antologaia-di-valerio-mattioli/
  7. ^ https://www.padovapride.it/voci-fuori-dalla-storia-rivoluzione-gaia-storia-di-una-coscienza-collettiva-con-porpora-marcasciano/
  8. ^ https://blog.uaar.it/2006/02/03/facciamo-breccia-piazza/
  9. ^ https://mit-italia.it/chi-siamo/
  10. ^ https://www.vice.com/it/article/wdwab4/vita-vera-porpora-marcasciano-militanza-lgbt-intervista-423
  11. ^ https://www.diversitylab.it/2018/03/30/porpora-marcasciano/
  12. ^ a b c Template:Harv.
  13. ^ a b c Template:Harv.
  14. ^ [1]
  15. ^ (PL) Dominik Puchała, Tęczowa Matka Boska, Orzeł i Polka Walcząca: Emancypacyjne wykorzystywanie symboliki grup większościowych w Polsce, Instytut Wydawniczy Książka i Prasa, 2020, p. 34, ISBN 978-83-66615-97-7.
  16. ^ LGBT Virgin Mary triggers Polish activist's detention, BBC, 14 May 2019
  17. ^ Woman arrested in Poland over posters of Virgin Mary with rainbow halo, Christian Davies, Guardian, 6 May 2019
  18. ^ Poland: Furor over 'rainbow madonna' LGBT activist arrest, Deutsche Welle, Monika Sieradzka, 10 May 2019
  19. ^ [https://www.ceeol.com/search/article-detail?id=777016 Transitions Online_Society: Foreign Ideology: Poland Populists Target LGBT Rights – 26 June
  20. ^ The American Episcopal Church sells T-shirts with the Holy Mother of God, Queer.pl, 19 June 2019
  21. ^ (PL) Czy Tęczowa Matka Boska obraża uczucia wierzących Polaków? Większość deklaruje, że nie, in gazetapl. URL consultato l'11 August 2020.
  22. ^ [2]
  23. ^ [3]

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Prova 6

Nell’aprile 2019, le attiviste polacche Podleśna, Prus e Gżyra-Iskandar hanno presentato un adattemnto poster raffigurante la Vergine nera di Częstochowa, con l'aggiunta di un'aureola con i colori rainbow del movimento LGBT. A questo di questa performance, nel gennaio 2020 [1], è iniziato il procedimento penale contro le attiviste, accusate di aver violato l’articolo 196 del codice penale, che punisce con la reclusione fino a due anni chiunque “offenda i sentimenti religiosi di altre persone insultando pubblicamente un oggetto di culto“. Il 2 marzo, il processo si è concluso con l’assoluzione in quanto è stato riconosciuto che le tre attiviste non avessero l’intenzione di offendere un oggetto di culto, ma solo di mostrare il proprio sostegno alla comunità LGBT+.[2]

Notes

Bibliografia

A. Fais, Pagine autobiografiche, Sassari, stamp. Lis, 1923. Ne parla G. Usai in Boll. di Mat., (2), 7, pp. XXV-XX1X.

  • (Italian) Antonio FAIS, Do You play Mathematics Group, 2010. URL consultato il 5 July 2014. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto). The web page on Antonio Fais cured by the "Do You play Mathematics" didactics group at the University of Cagliari.
  • (Italian) Luca Dell'Aglio, Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 44, Enciclopedia Treccani, 1994. URL consultato il 5 July 2014. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto).
  • (Italian) G. F. Tricomi, Matematici italiani del primo secolo dello stato unitario, in Memorie dell'Accademia delle Scienze di Torino. Classe di Scienze fisiche matematiche e naturali, I, 1962. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto). Available from the website of the Società Italiana di Storia delle Matematiche. "Italian mathematicians of the first century of the unitary state" (English translation of the title) is an ample historical paper written by Francesco Tricomi to commemorate all Italian mathematicians who worked during the first century of the Italian State.
  • (Italian) G. Usai, Riflessioni sull’opera: Antonio Fais — Pagine autobiografiche, in Il Bollettino di Matematica, VII, 1928, pp. XXV–XXIX. Lingua sconosciuta: Italian (aiuto).


Prova 3 ( Caso unidimensionale )

Consideriamo una funzione undimensione  , e quindi per il Teorema di Weierstrass la funzione ammette un minimo   da determinare.

Per cui, preso un punto   nell'intervallo, sfruttando la serie di Taylor di f, si trova che   con   compreso tra   e  .

Per cui, se   è sufficientemente piccolo, ossia  , si ricava  . Osservare che l'ultima relazione ha senso solo se   non è nullo. Una volta trovato   si reitera il procedimento. Si è trovato così il seguente algoritmo:

Metodo di Newton Unidimensionale
* Passo 0: Si sceglie un punto   nell'intervallo [a,b]. Si pone  .
 Per   
* Passo 1: Si determina  . 
* Passo 2: Poni k=k+1 e torna al Passo 1.

Come si è visto, condizione necessaria affinchè il metodo sia applicabile è che che esista un intervallo I=[a,b] in cui x_0 ∈ I e f'(x_0) ≠ 0 e f(x_0) ≠ 0. Per il teorema degli zeri tale intervallo esiste se e solo se f'(x_0) ≠ 0 e f(x_0) ≠ 0.

Prova 3 (caso multidimensionale)

Consideriamo una funzione   e sia   lo zero da determinare. Sfruttando lo sviluppo in serie di Taylor si ha che, preso un generico vettore  :

  dove   indica la matrice Jacobiana di   calcolata nel punto  .

Per cui, se   non è singolare si ottiene un nuovo punto   dove   è la soluzione del sistema lineare  .

Si è trovato così il seguente algoritmo:

Metodo di Newton Multidimensionale
* Passo 0: Si sceglie un punto   . Si pone  .
 Per   
* Passo 1: Si risolve   ottendendo il vettore  . 
* Passo 2: Si determina  .
* Passo 3: Si pone   e si torna al Passo 1.

  dove   è un opportuno intorno della radice   con   e se  

Aree della matematica


Prova 1