Governatorato di al-Fayyum

governatorato egizio

Template:Territorio Al Fayyum (in arabo: ألفيوم) è un governatorato dell'Egitto situato al centro del paese. Il capoluogo del governatorato è Faiyum

Geografia

 
Localizzazione dell'Oasi di Fayyum

Nel governatorato si trova l'oasi omonima che con una superficie di 1270 km² è la più grande delle oasi del deserto occidentale ed occupa quasi il 70% del territorio del governatorato stesso. I suoi campi sono irrigati da un canale derivato dal Nilo detto Bahr Yussef che scorre in una depressione posta ad occidente della valle del Nilo. Il canale attraversa i siti archeologici di Lahun e Gurob, irriga le terre del bacino del Fayyum per poi terminare in un lago, detto Birket Qarun che nei tempi antichi era di acqua dolce ed era noto come Lago Moeris, ma ora si e' notevolmente ristretto e presenta una elevata salinità.

La capitale del governatorato Faiyum si trova a 130 km a sud-ovest de Il Cairo.

A differenza di quanto avviene per le altre oasi la cui fertilità dipende dall'acqua piovana, le terre coltivabili del Fayyum sono irrigate e rese fertili dalle acque che giungono, dal Nilo, attraverso il Bahr Yussuf.

Storia

Il Fayyum era noto nell'antichità come il ventunesimo distretto dell'Alto Egitto, Atef Pehu (Sicomoro del Nord). Il suo capoluogo era Shedet il cui nome greco fu Crocodilopolis/Arsinoe. Il lago vero e proprio era conosciuto durante l'Antico regno come sh (lago) o come sh-rsy (lago del sud). La principale divinità egizia venerata nella regione fu il dio-coccodrillo Sobek Il Fayyum ricevette particolare attenzione da parte dei sovrani della XII dinastia che furono i promotori di ampi lavori di canalizzazione e bonifica della regione che divenne uno dei centri agricoli di maggior importanza dell'Egitto del Medio Regno. Il lago del Fayyum, grazie ai lavori di canalizzazione, divenne un bacino di riserva, e regolazione, delle acque del Nilo. Nel corso del I millennio si ebbe un abbandono progressivo degli insediamenti, e dei terreni coltivabili, situati sulle rive del bacino interno.

I ritratti del Fayyum

 
Ritratto di un giovane

Alla fine del I millennio a.C. il Fayyum - territorio ormai popolato prevalentemente da coloni, soprattutto soldati greci - era passato, con l'Egitto, sotto il dominio romano.

È a questo periodo - tra il I secolo a.C. e il II o III d.C. - che risale una notissima serie di circa 600 ritratti funebri che costituiscono un singolare mix culturale, nel quale la tradizione egiziana dell'imbalsamazione dei defunti si unisce a quella della ritrattistica romana.

Le mummie, che dovevano appartenere alla classe dirigente dei villaggi visto l'alto costo di onori funebri così complessi, sono caratterizzate appunto dalla riproduzione naturalistica e straordinariamente espressiva del volto del defunto, su tavola, sulle bende di lino che coprivano il volto, su pannelli. I soggetti effigiati, a tempera o ad encausto, sono caratterizzati da giovane età (raramente compaiono volti che mostrino più di 35 anni) e grande pluralità di tratti somatici: compaiono visi latini, nord-africani, mediorientali, meticci.

Lo spopolamento dell'oasi e la secchezza del clima hanno permesso la conservazione di un vasto numero di questi manufatti funebri, anche cristiani.

Questo tipo di ritrattistica funebre - considerata il diretto antecedente della pittura copta - non è tuttavia esclusiva dell'area del Fayyum. Altri analoghi ritrovamenti sono stati fatti lungo tutto il corso del Nilo, dall'Alto Egitto alla costa del Mediterraneo.

Voci correlate

Bibliografia

  • Fayum. Misteriosi volti dall'Egitto, a cura di Susan Walker e Morris Bierbrier, Electa 1997 (catalogo della mostra della Fondazione Memmo del 1997-98)

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