Programma di armamento biologico sovietico
L'uso di Armi chimiche, biologiche e batteriologiche da parte dell'Unione Sovietica comincia nel 1928 dopo l'emendamento di un decreto concernente l'utilizzo del tifo e del vaiolo su scala industriale. É oramai noto l'utilizzo a scopi militari di Antrace, tifo, vaiolo, tularemia, vari agenti patogeni e numerosi altri virus e malattie. Sembra che a tutt'oggi la Russia abbia ereditato la maggior parte delle armi biologiche sviluppate durante la guerra fredda. L'istituzione delle organizzazioni civili e militari era ordinato dai vari ministeri della Difesa, dell'agricoltura e della salute, la gestione infine era nelle mani dell'accademia delle scienze sovietiche e del KGB.
Cronologia dei fatti
Fatti nell'Unione Sovietica
- 1928 - Il Consiglio militare rivoluzionario rilascia un decreto circa l'utilizzo del tifo a scopi scientifici. Nell'accademia militare di Leningrado iniziano alcuni studi puntanti alla perfezione del tifo usando come cavie per la sperimentazione degli embrioni di pollo.
Nell'isola di Solovki (Mar bianco) cominciano gli studi riguardanti gli effetti del tifo, morbi di equini e Melioidosis su umani.[1] Viene costruito un laboratorio dedito alla ricerca di nuovi sieri e medicine nelle vicinanze di Mosca grazie all'assenso dell'Agenzia chimico-militare.
- 1933 - Il laboratorio creato nel 1928 a Mosca viene ristrutturato e trasformato nell'Istituto di ricerca microbiologica dell'armata rossa.[2]
- 1941 - Ad alcune unità territoriali sovietiche viende dato l'ordine di spargere un agente biologico nella città di Kirov, successivamente evacuata.
- 1942 - L'Unione Sovietica viene accusata dalla Germania nazista di utilizzare la Tularemia nell'Est europeo.[3][4]
- 1945 - Il mondo occidentale viene a scoprire un programma nipponico incentrante a sviluppare armi batteriologiche, il programma in questione è stato gestito dall'Unità 731, i documenti riguardanti la suddetta unità e le sue implicazioni nel campo biologico vengono distrutti.
- 1946 - Nella città di Sverdlovsk viene sparso un batterio artificiale.
- 1953 - Il 15° direttorato dell'armata rossa dà la propria disponibilità nell'impiego di armi biologiche.
- 1973 - Viene costituito un direttorato gestito dalle forze civili incentrato sulla produzione di armi biologiche.
Fatti in Russia
- Anni 90 - Dai laboratori dell'Unione Europea vengono presi senza autorizzazione vari campioni di batteri e virus mortali, poi depositati in alcuni velivoli dell'Aeroflot e trasportati in Russia.[5]
Durante il viaggio in aereo sono periti due agenti per cause ignote, ma si suppone che la causa sia da ricercare negli agente patogeni trasportati.Errore nelle note: </ref> di chiusura mancante per il marcatore <ref>
Sviluppo delle armi biologiche dopo la convenzione
Lo sviluppo e la fabbricazione in serie delle armi biologiche da parte dell'Urss sono continuate malgrado le leggi dettate dalla convenzione sulle armi biologiche. I settori che si sono occupati dello sviluppo e produzione delle armi sono il ministero della difesa sovietico, il Ministero dell'agricoltura, il Ministero della sanità, l'accademia sovietica delle scienze e il KGB[3]. Negli anni 80, il ministero sovietico dell'agricoltura, aveva sviluppato con successo numerose varianti dell'afta epizootica, tra cui, il repellente sui bovini, la febbre suina africana e la psittacosi per l'uccisione dei polli. Questi agenti sono stati preparati e messi a disposizione per il loro spargimento via aerea sugli aeroplani, per l'attacco contro gli eserciti. Il programma veniva chiamato in codice "Ecologia" [3].
Incidenti sul campo e nuove armi
Virus di Marburg
L'Unione Sovietica ha avuto parte attiva allo scoppio del virus di Marburg. Lo sviluppo di questo virus letale è stato condotto nell'Istituto Vector sotto la direzione del dottor Ustinov, che morì nel contagio del virus. I campioni del virus di Marburg prelevati dal cadavere di Ustinov risultarono più forti e resistenti di quanto si pensasse. Questa specie più potente è stata chiamata la "Variante U", il suo studio e sviluppo fu approvato dal Ministero della difesa sovietico nel 1990[3].
Vaiolo
La prima fabbrica delle armi del vaiolo in Unione Sovietica è stata costruita nel 1947 nella città di Zagorsk, vicino a Mosca[3]. Quest'arma è stata sperimentata iniettando piccole dosi del virus nelle uova di pollo. Un programma biologico su questo virus, detto India-1 o India-1967]] è stato portato avanti dall'India nel 1967 grazie al sostegno di un team sovietico specializzato, che è stato mandato in India per contribuire a sradicare il virus. L'agente patogeno era artificiale e fu sviluppato e conservato per buona parte degli anni 70 e 80.
Uno scoppio improvviso del vaiolo si è generato durante i primi test negli anni 70. Il professor Peter Burgasov, ex-medico sanitario dell'esercito sovietico ed ex-ricercatore di rilievo nel programma delle armi biologiche ha riferito un avvenimento:
"Sull'isola di Vozrozhdeniya nel lago d'Aral, le forme più forti del vaiolo sono state esaminate. Fui informato che si erano avuti tassi alti di mortalità ad Aralsk. Una nave di ricerca sull'Aral è passata a 15 km dall'isola (c'era il divieto di tenersi a distanza dall'isola per 40 km). Il tecnico di laboratorio della nave ha prelevato svariate volte campioni di plancton. Si è stabilito che sono esplosi 40 grammi sull'isola, il tecnico è stato infettato. Col ritorno ad Aralsk infettò molta gente, anche i bambini. Sono morti gli infettati, seppi dell'accaduto e, ho chiamato il generale Staff, del ministero della difesa e ho chiesto l'arresto del treno dell'Alma-Ata-Mosca, diretto ad Aralsk. Di conseguenza è stata evitata l'epidemia generale intorno al paese. Ho chiamato Andropov, allora capo del KGB, e venni informato dello studio e dello sviluppo di forme potenziate del vaiolo sull'isola di Vozrazhdenie."[6][7]
Una creazione in serie per la produzione del vaiolo in scala industriale è stata lanciata dall'Istituto Vector nel 1990[3]. Lo sviluppo di tali armi è stato dato dai risultati ottenuti sugli OGM del vaiolo è stato condotto in questo istituto sotto la direzione del Dottor Sergei Netyosov intorno a metà anni 90, anche se questo non è mai stato provato, per la segretezza del programma[3].
È stato confermato inoltre, che la Russia ha messo a disposizione per l'Irak, il vaiolo, agli inizi degli anni 90[6].
Antrace
Nel 1979, nelle vicinanze della città di Sverdlovsk, spore di antrace sono state liberate nell'atmosfera per vederne gli effetti sull'ecosistema e sull'uomo, è risaputo a tutt'oggi che l'ordine di questo esperimento è stato dato dal KGB.
Secondo le stime ufficiali vi furono 105 morti ma, secondo l'ex-direttore e delegato al reparto di Biologia dell'ospedale di Sverdlovsk, Kenneth Alibek, le vittime sarebbero di molto superiori, ma non è possibile confermarlo dato che, il KGB diede l'ordine di far sparire la maggior parte dei rapporti ospedalieri e le annotazioni[3].
Voci correlate
Note
- ^ Kenneth Alibek, Biohazard, Delta, 1990.
- ^ Vadim J. Birstein. The Perversion Of Knowledge: La vera storia della scienza nell'URSS. Westview Press (2004) ISBN 0-813-34280-5
- ^ a b c d e f g h Alibek,K. and S. Handelman. Biohazard: The Chilling True Story of the Largest Covert Biological Weapons Program in the World - Told from Inside by the Man Who Ran it. 1999. Delta (2000) ISBN 0-385-33496-6 Errore nelle note: Tag
<ref>non valido; il nome "Alibek" è stato definito più volte con contenuti diversi - ^ L'uso della Tularemia durante la Battaglia di Stalingrado (1942-43)
- ^ Paul Comstock, Intervista a Alexander Kouzminov, su calitreview.com, California Literary Review, 31-03-2007. URL consultato il 05-12-2007.
- ^ a b Shoham D, Wolfson Z, The Russian biological weapons program: vanished or disappeared?, in Crit. Rev. Microbiol., vol. 30, n. 4, 2004, pp. 241-61.
- ^ (Russian) Smallpox - not a bad weapon, in Interview with General Burgasov, Moscow News. URL consultato il 18 giugno 2007. Lingua sconosciuta: Russian (aiuto)
Bibliografia
Collegamenti esterni
- (EN) Sovietici, padri delle armi biologiche - di Tim Werner, New York Times, 25-02-1998
- (EN) Dr. Kenneth Alibek e il Comitato Economico degli Stati Uniti, 20-05-1998
- (EN) Sviluppo di armi biologiche nel Secondo dopo-guerra
- (EN) The Russian Biological Weapons Program: Vanished or Disappeared? by Dany Shoham and Ze'ev Wolfson, Critical Reviews in Microbiology, Volume 30, Number 4, October-December 2004, pp. 241-261.
- (EN) Red Lies: Biological warfare and the Soviet Union, CBC News Online, February 18, 2004
- (EN) Secrets of the Soviet Disease Warfare Program, by Mark Weber,Institute for Historical Review
- (EN) Aspects of Biological Warfare During World War II, By Germar Rudolf
- (EN) An Obscure Weapon of the Cold War Edges Into the Limelight, by Gretchen Vogel, Science, Vol. 302, pp. 222 - 223
- (EN) Storia della guerra biologica e del bio-terrorismo
- (EN) Uso di armi "illegali" durante la WWII
- (EN) Memories of bioweapons developer Domaradsky (Russian)
- (EN) Re-Evaluating Russia's Biological Weapons Policy, as Reflected in the Criminal Code and Official Admissions: Insubordination Leading to a President's Subordination by Jan T. Knoph; Kristina S. Westerdahl. Critical Reviews in Microbiology, Volume 32, Issue 1 January 2006 , pages 1 - 13
- (EN) Armi biologiche: Made in Russia, articolo di Jonathan B. Tucker