Belluno
Template:Comune Belluno (in veneto Bełun, in bellunese Belùn) è un comune di 35.938 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia, e maggiore centro abitato della Valbelluna.

Geografia
La parte antica della città di Belluno sorge su uno sperone di roccia in prossimità della confluenza del torrente Ardo con il fiume Piave. A nord si staglia verso il cielo l'imponente gruppo dolomitico dello Schiara (2565 s.l.m) con la caratteristica Gusela del Vescovà, il monte Serva (2133 s.l.m) con la sua mole e il monte Talvena, mentre a sud le prealpi separano il bellunese dalla pianura veneta. Sempre a sud, nella zona del Castionese, si erge il Nevegal (pronuncia: Nevegàl, con l'accento sulla "a") sul quale sono situati impianti di risalita e piste da sci. Belluno è indicata come la città capoluogo di provincia più fredda d'Italia nelle temperature medie invernali. Anche la temperatura media annua è forse la più bassa fra quelle dei capoluoghi di provincia italiani. Nel 1998, ad esempio, essa fu di 9,8°C, mentre la media mensile di gennaio fu di circa 0°C. Nel torrido 2003 la temperatura media annua non raggiunse i 10,0° [1]. Assai consistente è la piovosità: su Belluno cadono annualmente circa 1400-1500 mm di precipitazioni (1355 mm nel 2005), concentrate nei mesi da aprile a novembre, che possono anche raggiungere i 2000 mm, mentre l'inverno è siccitoso con cielo sereno. Il clima della città complessivamente è perciò pittosto freddo e piovoso.
Storia
Toponimo
Il nome della città deriva dal celtico belo-dunum che significa collina splendente, proprio per la posizione favorevole che occupa l'abitato nel cuore della Valbelluna.
Le origini romane
La città fu fondata attorno al 200 - 220 a.C. e a partire dal 181 a.C. la Città diventò una strategica base militare romana e il "municipium Bellunum" al tempo di Augusto entrò con un ruolo di primaria importanza nella Regio X Venetia et Histria. La particolare ubicazione geografica il controllo assoluto grazie alla costruzione della prima torre di quello che oggi è il castello di Zumelle, sulla via di comunicazione più importante verso il nord, la Claudia Augusta Altinate, la resero una roccaforte inespugnabile. Nonostante tutto i barbari arrivarono comunque in città ed iniziò il lento ed inesorabile tramonto della città romana.
Medioevo
Belluno rimase a lungo sotto il dominio longobardo (VI sec. D.C.) e carolingio (VII sec.), e al termine del nono secolo si affermò un governo aristocratico di un Vescovo-Conte e si definì la città medievale con castello, cinta di mura, porte e torri. Belluno fu anche una delle località interessate dalle vicende umane e storiche che si svolsero tra il XI secolo e il XIII secolo e dalle numerose proprietà che videro protagonisti i vari componenti della famiglia degli Ezzelini. Proprietà che furono certosinamente accertate, censite e documentate dopo la loro definitiva sconfitta avvenuta a Treviso nel 1260. Questo fu un periodo caratterizzato da sanguinose guerre esterne contro i trevigiani, in particolar modo durante il periodo di governo del sagace vescovo conte Giovanni II che estese i domini bellunesi fino alla fertile pianura di Montebelluna, ma ben presto la superiorità di Venezia obbligò il governo bellunese ad optare, non senza gravi divergenze interne, alla dedizione spontanea alla città lagunare nel 1404 anno in cui si conclusero guerre esterne contro i Trevigiani e le lotte interne fra le varie fazioni.
La Repubblica di Venezia
In tal modo si poté rinnovare il tessuto urbano grazie alla costruzione di case e palazzi dei nobili e della nascente borghesia, in un clima di nuova prosperità economica favorita dagli intensi rapporti con Venezia, cui si fornivano legname e spade. Il Piave fu in questi secoli l'importantissima via di navigazione delle zattere, prezioso legname che dai boschi del Cadore al mare riforniva la Serenissima e alimentava l'attività economica di artigiani, segherie, porti. Dopo il breve periodo napoleonico (1797-1815), in cui fu costituito il Dipartimento della Piave, Belluno passò all'Austria e poi al Regno d'Italia.
Seconda guerra mondiale
Belluno è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.
Onorificenze
Il 16 marzo 1947, la città di è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:[1]
Visita della città
Supponendo di arrivare in auto presso la città, posteggiandola presso il parcheggio di Lambioi e poi salendo con la scala mobile, dalla quale si gode la vista di un panorama sulla Valbelluna, si arriva nel cuore della città antica. Qui è situata la piazza Duomo dove si erge il campanile progettato nel '700 da Filippo Juvarra, e dove si affacciano i palazzi dell'antico potere cittadino, il palazzo dei Rettori del 1491 (oggi prefettura), il palazzo rosso del municipio e il palazzo dei vescovi oggi sede dell' Auditorium, eretto nel 1190 dal vescovo-conte Gerardo de' Taccoli: costruzioni su cui lo stile nordico si fonde allo stile architettonico veneziano con bifore e polifore a sesto acuto, portici cornicioni e ornamenti; ancora ciò che colpisce lo sguardo è la fontana centrale costruita nel 1411, la nuova statua posta in cima al pilastro è di produzione recente e rappresenta San Joatà (la statua originale è conservata nel vicino Museo Civico). La cattedrale risalente alla fine del 1400 si sviluppa su tre navate con l'abside rivolto verso occidente, il progetto dell'attuale Cattedrale è attribuito a Tullio Lombardo, architetto veneziano, che venne a Belluno nel 1517 quando i lavori di costruzione erano già stati iniziati da qualche tempo sotto la direzione di un capomastro del luogo, un certo Nicolò Tagliapietre, autore anche dell'Orologio del Palazzo dei Rettori.
Camminando per via Mezzaterra (l'antico decumano massimo della città romana) su cui si affacciano decine di palazzi tutti risalenti all'arco temporale incluso tra 1300 e 1600, si giunge alla chiesa di San Pietro collegata a uno dei chiostri dell'attiguo Seminario Gregoriano, come è documentato da un iscrizione all'interno dell'attuale Cappella Fulcis, la chiesa di S. Pietro fu terminata nel 1326, dopo più di quarant'anni di lavori, svoltisi in concomitanza con il Giubileo del 1300 indetto da Bonifacio VIII. La chiesa, costruita dai frati minori in stile gotico, oggi si presenta in stile barocco con numerose opere d'arte: ben cinque dipinti dei Andrea Schiavone (San. Pietro, San Paolo, l'Annunciazione …), tre capolavori di Sebastiano Ricci nella Cappella Fulcis (costruita nel 1704 tra la chiesa e la sacrestia): una Sacra Conversazione, su tavola, collocata nell'abside, e i due affreschi: "Decollazione di San Giovanni Battista" e "Chiamata di San Pietro" e soprattutto le due pale lignee di Andrea Brustolon. In alto, sul presbiterio, vi è uno dei pochissimi esempi di organo fonocromico a due manuali di Giovan Battista De Lorenzi (1860).
Ai due estremi della città antica si possono ammirare, pressoché integre, le due porte principali, l'imponente porta Dojona a nord e, con i suoi merletti in pietra e mattoni, porta Rugo a sud, nei pressi della quale si trovano anche il Palazzo del Capitano e la cinquecentesca chiesa di Santa Maria dei battuti.
Pochissimi resti di mura testimoniano la presenza di un castello che sorgeva nella parte superiore della città antica alle spalle della quale, appena fuori dalla cinta muraria, si apre quella che oggi è la piazza dei Martiri (detta "Campedel") considerata il salotto dei bellunesi con la sua lunga passeggiata (detta "listòn"), i suoi portici e la cinquecentesca chiesa di S. Rocco con opere di Padre Santo da Venezia e Luigi Cima, particolare della chiesa di S. Rocco è la presenza sulla lunetta al di sopra della porta di una bassorilievo che rappresenta la Belluno medioevale. Proseguendo verso est e oltrepassando piazza Vittorio Emmanuele, su cui si affaccia il teatro Comunale, si giunge in via Roma e da lì si arriva alla chiesa di Santo Stefano.
La chiesa di S.Stefano, la cui costruzione viene deliberata nel 1463, sostituì l'antica chiesetta di S.Maria delle Grazie. Nel 1480 durante i lavori di scavo viene portato alla luce il sarcofago di Flavio Ostilio, ora custodito nel cortile di palazzo Crepadona. A sostegno delle volte a crociera, e considerati fra le opere d'arte più interessanti conservate nella Chiesa, vi sono due angeli di Andrea Brustolon (autore anche di un crocifisso - sulla parete della navata sinistra); nella Cappella Cesa (1485) a sinistra del presbiterio: un altare ligneo intagliato, attribuito al bellunese Andrea di Foro (XV sec), con piccoli affreschi nella cornice attribuiti a Matteo Cesa; affreschi nelle pareti centrali di Jacopo da Montagnana, raffiguranti il martirio di S.Stefano, la conversione di Paolo, vita del Cristo, tornati alla luce da sotto l'intonaco con il terremoto del 1873. Sembra che l'altare provenga dall'antica Chiesetta di S.Maria delle Grazie. Inoltre, da segnalare: il tabernacolo ligneo di frate Francesco della Dia; tele della scuola di Vecellio, una "Adorazione dei Magi", forse della bottega di Tiziano; quindici formelle di rame ed una in tela di Francesco Frigimelica nella cappella di sinistra; tele di Cesare Vecellio e del Frigimelica sulla parete del battistero. A lato della chiesa sorge il convento dei Serviti con il chiostro gotico oggi sede dell'intendenza di finanza. Sorge poco lontano dalla chiesa di Santo Stefano, al termine delle "scalette" l'unico esempio di chiesa in stile romanico della città dedicata a San Biagio.
Da ricordare: palazzo Barcelloni Corte, Palazzo Doglioni, Palazzo Piloni, Palazzo Barpo, le chiese di Santa Maria di Loreto, la Seicentesca chiesa di San Gervasio, la chiesa di San Nicolò nel quartiere meridionale di Borgo Piave che lambisce le sponde dell'omonimo fiume e la chiesa di San Giuseppe "marangon" (falegname) a Borgo Prà che fino alla fine del medioevo fu la capitale della produzione di spade da battaglia.[senza fonte] La città poi continua verso i quartieri residenziali di Cavarzano, Baldenich, Mussoi e San Lorenzo.
La fontana di S. Gioatà
la Fontana di S. Gioatà (copatrono della città insieme al più celebre San Martino), si trova in Piazza Duomo, davanti al Palazzo dei Vescovi. Posta su un basamento in ciottolato, è sormontata dalla scultura del santo a cui è intitolata. Le reliquie di questo santo sarebbero state portate dall'Africa dal primo Vescovo di Belluno, Teodoro. La fontana dal punto di vista stilistico assomiglia a quella di Piazza Mercato (dedicata a San Lucano) ed è stata costruita quasi contemporaneamente nel 1411. Al centro della vasca è collocata una colonna sormontata da un capitello a forma di parallelepipedo. Sul lato ovest della fontana troviamo una data in stile gotico M CCCC LXJ; tale scritta è situata sulla pietra da cui escono le canne. Nella parte superiore del parallelepipedo, sempre sul lato ovest, si trova lo stemma di Belluno e le lettere C e B indicanti la città di Belluno. Sul lato sud troviamo un leone scolpito e lo stemma del rettore Benedetto Trevisan; a nord un altro stemma con le lettere C e B. Una delle canne da cui sgorga l'acqua è decorata, mentre le altre tre sono semplici.
Cultura
Numerose le manifestazioni culturali organizzate in ambito cittadino. Palazzo Crepadona negli ultimi anni è divenuto il centro culturale cittadino per antonomasia ospitando numerose importantissime mostre da Vincent Van Gogh a Pablo Picasso, da Jean-Baptiste-Camille Corot a Claude Monet, Ippolito Caffi, Sebastiano Ricci e molti altri, l'ultima grande mostra del 2007 è stata interamente dedicata al grande bellunese Tiziano Vecellio. La città è sede di un'orchestra da camera, di numerosi cori polifonici e popolari (nel 2006 ha ospitato il festival della coralità veneta).
La stagione teatrale di prosa attira spettatori da ogni città del Veneto. Ogni anno, in occasione della festa patronale di San Martino, viene organizzata l'ex tempore di scultura su legno in cui decine di artisti di fama internazionale si sfidano a colpi di scalpello sparsi per tutti gli angoli più suggestivi della città.
Ogni anno all'interno manifestazione di "Oltre le vette - metafore, uomini, luoghi della montagna" vengono effettuati una serie di incontri, concerti, convegni, mostre, rappresentazioni teatrali.. dedicati alla montagna.
All'interno del festival estivo (luglio-agosto) "Filo D'Arianna" si svolgono manifestazioni fra le più diverse che coinvolgono le arti della danza, teatro, installazioni artistiche, mostre fotografiche, videoproiezioni e quanto altro abbiano da offrire singoli artisti (giovani proposte o scambi con altre città) o associazioni che vengano coinvolte dall'organizzazione.
Feste e fiere
La "sagra de i fiŝciòt" è senza dubbio la più caratteristica fiera della città e si svolge in primavera (due domeniche prima di Pasqua). La festa religiosa prevede una lunga processione con la statua della Madonna Addolorata custodita in una cappella laterale della chiesa di Santo Stefano. La festa prevede una fiera con numerosi stand gastronomici e di artigianato locale. Alla sera la città viene illuminata da una festa di fuochi pirotecnici.
La Fiera di San Martino (11 novembre), patrono della città, si svolge a novembre e prevede, oltre alla già citata ex tempore internazionale di scultura su legno, un vivace mercato dell'antiquariato e di degustazione dei prodotti locali con le immancabili castagne accompagnate da vino novello. Il tutto viene coronato alla sera con un concerto di musica sinfonico-corale nella Cattedrale.
Sport
Belluno è dotata di numerosi impianti sportivi, un circolo tennis immerso nel verde, con quattro campi coperti e due all'aperto, una piscina con tre vasche (nuoto, tuffi e baby), un palazzo del ghiaccio (ora riconvertito a palazzetto per il gioco del calcio a cinque), uno stadio polisportivo, un palazzetto dello sport e a pochi passi dal centro sull'alpe del Nevegal un comprensorio sciistico con piste da sci alpino di varie difficoltà e pendenze e una pista di sci nordico in località Pianlonghi.
Curiosità: durante il periodo natalizio (da dicembre a metà gennaio circa) viene allestita una pista di ghiaccio all'aperto presso la piazza del Duomo o presso il parco comunale cittadino (Parco città di Bologna).
L'Associazione Calcio Belluno 1905, porta i colori giallo e blu.
Frazioni
Antole, Bes, Bolzano Bellunese, Caleipo-Sossai, Castion, Castoi, Cavessago, Cet, Chiesurazza, Cirvoi, Col di Piana, Col di Salce, Collungo, Cusighe, Faverga, Fiammoi, Giamosa, Giazzoi, Levego, Madeago, Miér, Nevegal, Orzes, Pedeserva, Pra de Luni, Rivamaor, Safforze, Sala, Salce, San Pietro in Campo, Sopracroda, Sois, Sossai, Tassei, Tisoi, Vezzano, Vignole, Visome
Quartieri cittadini
Baldenich, Borgo Garibaldi (o via garibaldi), Borgo Piave, Borgo Prà, Cavarzano, Lanta, Lambioi, Mussoi, Quartier Cadore, Nogarè, San Lorenzo, San Francesco, San Gervasio, via Montegrappa, via Cairoli, San Pellegrino, via Feltre-Maraga.
Strutture, vie di comunicazione, ospitalità
Belluno è raggiungibile con il treno dalle vie provenienti da Padova o in direzione opposta da Venezia. Dalla stessa direzione è raggiungibile da Ponte nelle Alpi e quindi dalla direzione di Calalzo (a settembre 2006 le cronache parlano di estendere la linea fino a Cortina) oppure dalla zona dell'Alpago, direzione Venezia. Le principali statali che si dipartono da (o che arrivano a) Belluno vanno in direzione di Feltre (verso Padova oppure Trento), di Treviso (strada per Caerano S.Marco, Quero e così via), di Agordo, di Ponte nelle Alpi e Longarone, dell'Alpago e di Vittorio Veneto (strada detta "Sinistra Piave" da Belluno).
Tutte le forze dell'ordine (Carabinieri, Polizia, Vigili Del Fuoco, Vigili Urbani) trovano una loro sede nel capoluogo che è dotato di svariate caserme ad uso del corpo degli Alpini (ex 7° reggimento), attualmente molto meno popolate a seguito della fine dell'obbligatorietà del servizio di leva.
Belluno è servita da un moderno Ospedale (Ulss n° 1 ospedale San Martino) nella zona di S.Gervasio (viale Europa), mentre il vecchio ospedale che si trovava in centro storico ha smesso di funzionare negli anni '80 e verrà riconvertito ad opera di privati in un centro per l'intrattenimento. Attualmente (dic.2007) i lavori sono in corso.
Numerosi sono gli Hotel, i Bed & Breakfast, le pensioncine o le case con stanze, in zona ed in provincia, non mancano osterie, taverne, trattorie, ristoranti ed agriturismi sia in centro città che nelle immediate vicinanze.
Presso il comune di Belluno hanno sede gli istituti di scuola media superiore di riferimento della provincia come i Licei, gli istituti tecnici e commerciali una scuola civica di musica pareggiata e un corso parauniversitario di Scienze Religiose presso il Seminario Gregoriano.
La zona industriale di Belluno è per la maggior parte situata a sud-est della città, lungo la SS50 verso Ponte nelle Alpi, le vie parallele e quelle che le uniscono , fino ad arrivare alla località "La Rossa"; vi si svolgono diverse attività e non è identificabile un unico settore industriale preponderante.
La città di Belluno è inoltre dotata di un piccolo aeroporto civile-turistico Arturo dell'oro, sede di un aeroclub locale, con una pista in erba di 812 metri nonché di un eliporto, sede del nucleo operativo della guardia forestale e della compagnia Elidolomiti.
Chiese della città di Belluno
- Basilica Cattedrale di San Martino
- Chiesa di Santo Stefano
- Chiesa di San Pietro
- Chiesa di San Rocco
- Chiesa di Santa Maria di Loreto
- Chiesa di San Biagio
- Chiesa di San Nicolò di Borgo Piave
- Chiesa di San Giuseppe di Borgo Prà
- Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio
- Chiesa di Santa Maria Immacolata di Mussoi
- Chiesa di San Pellegrino
- Chiesa di San Giovanni Bosco
- Tempio della Madonna della Strada di Cavarzano
- Chiesa battistero della Beata Vergine delle Grazie
- Chiesa di San Francesco di Paola
- Chiesa dei S.S. Filippo e Giacomo di Mussoi
- Chiesa di San Giovanni Battista di Nogarè
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[2]

Città gemellate
Belluno è attualmente gemellata con Cervia.
Amministrazione
Voci correlate
Riferimenti, Bibliografia, note
- ^ dati Arpav rilevati alla stazione di Pra Magri
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.