Sándor Márai
Sándor Márai (Košice, 11 aprile 1900 – San Diego, 22 febbraio 1989) è stato uno scrittore e giornalista ungherese. La sua fama è legata in particolare ai romanzi Le braci, apparso in Italia nel 1998 e L'eredità di Eszter, pubblicato nel 1999.

Vita
Márai nacque a Kassa (oggi Košice), in Slovacchia, allora parte dell'Impero Austro-Ungarico, da un'antica famiglia sassone. Studiò giornalismo presso l'Institut für Zeitungskunde dell'università di Leipzig per poi spostarsi a Francoforte sul Meno e Berlino, senza però conseguire mai la laurea. Per un breve periodo accarezzò l'idea di scrivere in tedesco, scegliendo però alla fine la lingua materna, l'ungherese: in questo periodo appaiono i primi articoli sulla rivista satirica Der Drache dell'editore sassone Hans Reinmann. Più tardi iniziò una collaborazione con uno dei più prestigiosi quotidiani tedeschi, il Frankfurter Zeitung. Nel 1917 pubblicò la sua prima opera, una raccolta di poesie dal titolo Il libro dei ricordi.
Nel 1923 si sposò con una donna di origini ebree, Lola, ma la coppia non riuscì ad avere figli (più tardi, alla fine della seconda guerra mondiale, avrebbero adottato un orfano di guerra, János). Márai visse agiatamente per un certo periodo a Berlino, prima della disastrosa crisi inflazionistica che colpì in quegli anni la Germania, poi fu inviato dal Frankfurter Zeitung a Parigi come corrispondente. Nella capitale francese però non riuscì a mantenere lo stesso tenore di vita del passato e in poco tempo fu colto da gravi ristrettezze economiche.
Nel 1928 fece ritorno in Ungheria e si stabilì a Budapest, disorientato e confuso, in cerca di un nuovo lavoro e della possibilità di comporre prose più lunghe ed elaborate nella lingua madre. Proprio questo periodo corrisponde alla sua fase più produttiva: sviluppò decine di lavori, 22 dei quali tradotti oggi in tedesco. Negli anni trenta acquistò visibilità e fama con il suo stile chiaro e preciso, impregnato di realismo e fu il primo a recensire le opere di Kafka. Risale al 1934 il suo primo successo, con il libro Confessioni di un cittadino. Scrisse commenti entusiastici sul Primo Arbitrato di Vienna, ma non risparmiò critiche al regime nazista e a quello comunista, che salì al potere dopo la seconda guerra mondiale: profondamente antifascista, riuscì a scampare al conflitto mondiale, ma le persecuzioni dei comunisti lo costrinsero ad abbandonare l'Ungheria nel 1948.
Si rifugiò in Svizzera fino al 1950 e da lì si spostò a Napoli, vivendo sempre in condizioni precarie, per poi trasferirsi negli Stati Uniti, dove acquisì la cittadinanza nel 1957. Si stabilì nella città di San Diego, in California e continuò a scrivere in lingua madre, ma non fu pubblicato in inglese fino alla metà degli anni novanta. Quando il figlio János si sposò, americanizzò il proprio nome rifiutando la sua discendenza ungherese, creando così un grave contrasto con i genitori. Màrai e la moglie decisero quindi di tornare in Italia, e si stabilirono a Salerno all'inizio del 1968. Qui lo scrittore visse, isolato dal mondo culturale ma vicinissimo ai ceti popolari, fino al maggio 1980, quando decise di ritornare a San Diego a causa di una infezione intestinale mal curata. Nel periodo salernitano scrisse la raccolta Terra!Terra!...Ricordi, ed intensificò le pagine del suo diario.
Le cure americane non fecero altro che fargli rimpiangere quelle italiane. Dopo la morte della moglie per cancro, seguita da quella del figlio, Márai cominciò ad isolarsi sempre più, fino a quando, nel febbraio 1989, non si suicidò con un colpo di pistola alla tempia; per uno strano scherzo del destino, nove mesi dopo cadde il Muro di Berlino e, con esso, quel Comunismo da lui sempre temuto e condannato.
Largamente trascurato al di fuori dell'Ungheria, la sua opera (fatta di poesie, romanzi e diari) è stata "riscoperta" solo recentemente e ripubblicata in francese (1992), inglese, tedesco e italiano ed è ora considerata parte dei capolavori della letteratura europea del ventesimo secolo.
In onore e in ricordo dello scrittore ogni anno viene assegnato il Premio Sándor Márai per la letteratura ungherese. Tra i vincitori passati, Péter Esterházy (2001) e György Ferdinandy.
Opere
Opere pubblicate in Ungheria
- 1918 Emlékkönyv (it. Album), poesie
- 1931 Idegen emberek 1-2 (it. Gente strana), romanzo
- 1932 Csutora, romanzo
- 1933 A szegények iskolája (it. Una scuola per i poveri), poesie
- 1934-35 Egy polgár vallomásai I-II (it. Le confessioni di un alto-borghese), romanzo
- 1936 Válás Budán (it. Divorzio a Buda), romanzo
- 1936 Kabala (it. Seduzioni), racconti brevi
- 1940 Kaland (it. Avventura), dramma
- 1940 Szindbád hazamegy (it. Sindbad torna a casa), romanzo
- 1941 Mágia (it. Magia), racconti brevi
- 1942 Ég és föld (it. Cielo e terra), romanzo-saggio
- 1942 A kassai polgárok (it. I cittadini di Kassa), un dramma allegorico sulla lotta dei cittadini di Kassa per la legge e la giustizia nel Medioevo
- 1947 Európa elrablása (it. L'incantevole Europa), articolo sulle esperienze personali di Márai in occidente dopo la seconda guerra mondiale
- 1958 Napló 1945-1957 (it. Diario), libro di memorie pubblicato a Washington
- 1968 Napló 1958-67 (et. Diario), diario, pubblicato a Roma
- 1972 Föld, föld! (it. Memorie dall'Ungheria 1944-48)
- 1976 Napló 1968-1975 (it. Diario), diario, pubblicato a Toronto
- 1984 Napló 1976-83 (it. Diario), diario, pubblicato a Monaco
- 1992 Ami a naplóból kimaradt 1945-46 (it. Diario: Quel che resta)
- 1978 A delfin visszanézett (it. Il delfino visto da dietro), raccolta di poesie, pubblicato a Monaco
Opere pubblicate in italiano
- L'isola, Adelphi, 2007
- La sorella, Adelphi, 2006
- La recita di Bolzano, Adelphi, 2005
- Terra, terra!... Ricordi, Adelphi, 2006
- L'eredità di Eszter, Adelphi, 2004
- La donna giusta, Adelphi, 2004
- Confessioni di un borghese, Adelphi, 2003
- Divorzio a Buda, Adelphi, 2002
- Truciolo, Adelphi, 2002
- I ribelli, Adelphi, 2001
- La recita di Bolzano, Adelphi, 2000
- L'eredità di Eszter, Adelphi, 1999
- Le braci, Adelphi, 1998
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