Isola del Giglio
Template:Comune Isola del Giglio (GR) è un comune con poco più di millecinquecento abitanti, e si trova sull'omonima isola dell'arcipelago toscano (mar Tirreno), distante circa 16 km dal Monte Argentario.
I collegamenti con la terraferma sono garantiti da traghetti con imbarco a Porto Santo Stefano, gestiti dalle compagnie di navigazione Maregiglio e Toremar. Nei mesi estivi l'accesso all'isola con veicoli è condizionato al pagamento di una quota, peraltro poco più che simbolica.
Il Comune di Isola del Giglio comprende anche l'Isola di Giannutri, situata alcuni chilometri a sud-est.
Centri abitati
Giglio Porto
Giglio Porto si trova sulla costa orientale dell'isola, costituendone l'approdo per le imbarcazioni e i traghetti provenienti dalla costa toscana.
L'abitato, originariamente costituito da case di pescatori, si sviluppa attorno al porto ed è caratterizzato dal lungomare e da vie che si aprono nella caratteristica Piazza della Dogana, considerata il salotto dell'isola.
Tra i monumenti di interesse storico spiccano la Torre del Saraceno, di origini medievali, e la Chiesa della Madonna del Giglio.
Giglio Castello
Giglio Castello si trova nella parte centrale, più alta ed interna, dell'Isola del Giglio. L'abitato, di origini medievali si caratterizza per l'imponente Rocca aldobrandesca, parte integrante del complesso castellano assieme alle caratteristiche e ben conservate mura e ad alcune torri.
Nel borgo medievale si trovano anche due chiese, una dedicata a San Giorgio, l'altra a San Pietro; quest'ultima custodisce al suo interno il "tesoro" di papa Innocenzo XIII e un magnifico Crocifisso eburneo del Giambologna.
Giglio Campese
Giglio Campese è una moderna località balneare situata sulla costa occidentale dell'isola, davanti ad un'ampia spiaggia racchiusa in una baia, la cui estremità meridionale è delimitata da una serie di suggestivi faraglioni, mentre l'estremità settentrionale è chiusa dalla cinquecentesca Torre del Campese.
Presso la torre di guardia sorge un approdo turistico per piccole imbarcazioni.
Storia
L’isola fu abitata fin dall’Età del ferro. Successivamente fu probabilmente una base militare etrusca ed anche sotto la dominazione romana fu una base di una discreta importanza nel Mar Tirreno, citata, per esempio, da Giulio Cesare nel De Bello Gallico e dal poeta Claudio Rutilio Namaziano. A margine dell'abitato di Giglio Porto, leggermente al di sotto del livello del mare, si trovano i resti della villa romana dei Domizi Enobarbi: si tratta di una vasta area che comprende una vasca a mare per la pescicultura, mura perimetrali e criptoportici, resti di opus sectile, mosaico, affreschi, terrazza stellata di pertinenza, strutture lungo mare con serie di arcate e una lunga terrazza pensile; l'intera area è denominata 'I castellari di Giglio Porto'.
Nelle epoche successive fu governata da varie famiglie nobili dell’Italia centrale e dal 1264 dal governo pisano, che dovette poi cederla ai Medici.
Nel medioevo passò sotto il dominio della famiglia Aldobrandeschi, successivamente al comune di Perugia. Entrò nelle proprietà di Pisa dal 1264 al 1406 e successivamente passò a Firenze.
Nei pressi dei resti romani si trova una torre medievale, denominata 'Torre saracena'; ad un'estremità della spiaggia di Giglio Campese si trova la Torre del Campese, costruita in epoca bassomedievale in funzione anti-saracena, oggi restaurata ma adibita a residenza privata.
Nel 1544, il pirata Khayr al-Din, detto il Barbarossa, saccheggiò l'isola, uccise chiunque si opponeva e deportò, come schiavi oltre 700 gigliesi. In seguito a questa sanguinosa incursione, la famiglia dei Medici ripopolò l'isola con gente proveniente dalle terre senesi.
Gli attacchi saraceni poi continuarono fino al 1799.
All'interno dell'abitato di Giglio Castello e in posizione preminente si trova la Rocca medicea, recentemente restaurata. All’interno della Chiesa di San Pietro Apostolo a Giglio Castello si trova un crocefisso d’avorio attribuito al Giambologna.
Ambiente
L’isola è quasi completamente montagnosa e la cima più alta (il Poggio della Pagana) raggiunge i 496m. La composizione geologica è prevalentemente granitica. Il perimetro costiero è di 27 km ed è in larga parte roccioso, tranne che in alcuni punti, dove si aprono la spiaggia del Campese e altre spiagge minori situate sul versante orientale dell’isola (Arenella, Cannelle e Caldane).
L'isola fa parte del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, istituito nonostante le vivaci polemiche di alcuni isolani.
Flora
Come in quasi tutte le isole dell’Arcipelago Toscano, la vegetazione era costituita anticamente da leccete, che ricoprivano quasi tutta l’isola. Fino dall’antichità lo sviluppo dell’agricoltura, l’allevamento e gli incendi hanno alterato l’ambiente naturale e provocato la scomparsa di gran parte di questa vegetazione che oggi, con il passaggio da un’economia agricola al turismo, si sta lentamente ricostituendo.
L’antica vegetazione che dominava l’isola, caratterizzata da macchia mediterranea di lecci, con erica e corbezzolo, caprifoglio (Lonicera implexa), strappabrache (Smilax aspera), robbia (Rubia peregrina) ciclamini (Cyclamen repandum e Cyclamen neapolitanum), si trova ancora sul Promontorio del Franco, sul versante est di Poggio del Castello e nella Vallata del Molino.
Negli anni ’50 le pendici del Poggio della Pagana sono state rimboschite con pini domestici e marittimi.
Fino a pochi decenni fa su quasi l'intera superficie dell'isola erano stati ricavati terrazzamenti con muri a secco di granito (detti 'greppe'), alcuni dei quali sono ancora coltivati a vigneto per produrre l'Ansonica del Giglio; la maggior parte dei terrazzamenti è stata tuttavia abbandonata e viene lentamente colonizzata da una bassa gariga ad Elicriso e successivamente di Cisto.
Fauna
La fauna terrestre dell’isola non presenta grande varietà, limitandosi al coniglio selvatico, alla crocidura minore, al topo selvatico ed al muflone, importato di recente e poco diffuso.
Sono invece ben rappresentate le specie di pipistrelli (il molosso di Cestoni, il miniottero di Schreiber, il pipistrello nano, il pipistrello albolimbato, la nottola, il pipistrello di Savi, il serotino comune, l'orecchione bruno e l’orecchione grigio.
Tra le specie di uccelli nidificanti e svernanti sono da segnalare: il marangone dal ciuffo, l'albanella reale, la poiana, il gheppio, il falco pellegrino, il gabbiano corso, il gabbiano reale, il beccapesci, il piccione selvatico, la tortora, il barbagianni, l'assiolo, la civetta, il succiacapre, il rondone pallido, la passera scopaiola, il sordone, il codirosso spazzacamino, il passero solitario, la monachella, la magnanina, il corvo imperiale e lo zigolo nero.
La fauna ittica è quella tipica del Tirreno, con ancora una popolazione ben conservata di Pinna nobilis (bivalve noto come la grande nacchera), qualche cernia, dentici, saraghi, ricciole e numerosi e multicolori Labridi.
Economia e turismo
A lungo e fino alla metà del XX secolo l'economia dell'isola si basò sull'agricoltura e su una cava di pirite piuttosto importante.
Negli ultimi decenni il turismo è senza dubbio divenuto la principale voce dell'economia dell'isola. La stagione dura dalla fine di aprile all'inizio di ottobre; le provenienze dei turisti sono diversificate: si tratta principalmente di famiglie italiane del centro-nord e del Nord Europa, ma una quota molto significativa è formata da cittadini romani (soprattutto nei finesettimana).
Subacquea
L'isola riveste un grande interesse per la pratica della subacquea, ed è ritenuta spesso[1][2] come una delle più amate dai sub in Italia. È nota per via delle immersioni poco impegnative, ma soprattutto per le bellissime gorgonie rosse visibili oltre i 35 metri di profondità, accompagnate da un ricca fauna marina caratterizzata anche da rarità, come le stelle marine della specie Astrospartus mediterraneus, dette stelle gorgone.
Le immersioni più conosciute e frequentate[2] sono:
- "Cala Cupa" (42°22′08.03″N 10°55′04.09″E ), dai 15 ai 30 metri di profondità, ricca di reperti archeologici, gorgonie rosse e gialle;
- "Le Scole" 42°21′20.4″N 10°55′47.8″E ), dai 15 ai 40 metri, adatta sia a principianti che a sub più esperti, caratte8rizzata da gorgonie rosse e gialle e spirografi;
- "Punta del Fenaio" (42°23′19.7″N 10°52′48.9″E ), una parete verticale per sub esperti che si immerge fino a 90 metri, ricca di fauna e in cui si possono vedere le rare stelle gorgone e, talvolta, il pesce San Pietro;
- "Punta delle Secche" (42°23′00.7″N 10°52′43.4″E ), dai 15 ai 50 metri, ricca di gorgonie gialle e rosse e, talvolta, frequentata dai rari pesci luna;
- "Punta di Capel Rosso" (42°18′55.61″N 10°55′11.86″E ), dai 20 ai 40 metri, in cui è frequente incontrare dentici e, talvolta, tonni;
- "Scoglio del Corvo" (42°20′19.2″N 10°53′22.4″E ), dai 15 ai 70 metri, consigliata a sub esperti per via della forte corrente;
- "Scoglio della Cappa" (42°21′00.79″N 10°52′49.33″E ), immersione semplice fino ai 15 metri, caratterizzata dal fondale sabbioso popolato dalla poseidonia in cui si nascondono, talvolta, i cavallucci marini;
- "Scoglio di Pietrabona" (42°19′48.9″N 10°53′57.2″E ), dai 20 ai 50 metri, con corrente moderata.
Cultura, ricorrenze e feste popolari
- A Giglio Porto ricorre il 10 agosto il patrono San Lorenzo con spettacoli pirotecnici, serate danzanti, il tradizionale Palio Marinaro e la processione a mare.
- Show, concerti, spettacoli in piazza e fuochi d'artificio a Giglio Campese il 16 agosto per il patrono San Rocco.
- Il 15 settembre ricorre a Giglio Castello la festa del patrono San Mamiliano, con la tradizionale processione, il Palio degli Asini e la tradizionale quadriglia.
- Tra i prodotti tipici spicca il panficato, un dolce i cui ingredienti principali sono i fichi e l'uva passita.
Amministrazione
Template:ComuniAmministrazione
- Comune: Via Vittorio Emanuele 2 - 58013
- Fax 0564 806349
- Classificazione sismica: zona 4 (sismicità irrilevante), Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003
- Classificazione climatica: zona C, 2084 GR/G
- Diffusività atmosferica: alta, Ibimet CNR 2002
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[3]

Note
- ^ (IT) Rinaldi, Roberto, Di Perla in Perla, in Mondo Sommerso, n. 11, 2006, p. 112.
- ^ a b (IT) Olmi, Leonardo, Un mondo di cristallo, in Sub, n. 12, 2006, pp. 84-89.
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
Bibliografia
- (IT) Lambertini, Marco, Isola del Giglio. Natura, storia, escursioni via terra e via mare, Pisa, Pacini Editore, 1989.
Voci correlate
Altri progetti
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