Utente:Paskwiki/Sandbox14
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Elio Polimeno (Torre del Greco, 10 agosto 1943 – Napoli, 8 gennaio 1998) è stato un attore italiano.
- Biografia
Attore con la passione del teatro, viene ricordata la sua parte del diavolo nella Cantata dei pastori, diventato famoso proprio grazie a lui. Nella pièce Polimeno ha recitato la parte di Belfagor, il diavolo che vuole a tutti i costi impedire la nascita del piccolo redentore. La sua presenza scenica è stata determinante per la riuscita dell'opera, e le sue battaglie contro l'Arcangelo Gabriele sono state un esempio di arte popolare. Elio era famoso per le sue spettacolari 'cadute' che, sul palco, davano davvero l'impressione di farlo sprofondare nelle viscere della terra.[senza fonte]
Cittadino verace di Torre del Greco, ne amava tutte le tradizioni e le culture, come la festa dei quattro altari o l'Immacolata Concezione. Polimeno recitò in alcuni film, anche se in ruoli secondari, con attori del calibro di Marcello Mastroianni, Carlo Giuffré, Michele Placido e Massimo Troisi e tra le sue interpretazioni cinematografiche viene ricordato nei film La pelle (1981) dal romanzo di Curzio Malaparte, No grazie, il caffè mi rende nervoso (1982) con Massimo Troisi e Lello Arena, Il camorrista (1986) di Giuseppe Tornatore con Ben Gazzara e Racket (1997).
Elio Polimeno è morto l'8 gennaio del 1998 a Napoli in una clinica per un attacco cardiaco avvenuto durante un'operazione a una vena del cuore all'età prematura di 54 anni. È sepolto al cimitero comunale di Torre del Greco.
- Filmografia
- La pelle, regia di Liliana Cavani (1981)
- No grazie, il caffè mi rende nervoso, regia di Lodovico Gasparini (1982)
- Un ragazzo e una ragazza, regia di Marco Risi (1984)
- Il camorrista, regia di Giuseppe Tornatore (1986)
- Grandeur et décadence d'un petit commerce de cinéma (1986)
- Se lo scopre Gargiulo, regia di Elvio Porta (1988)
- Scugnizzi, regia di Nanni Loy (1989)
- C'è posto per tutti, regia di Giancarlo Planta (1990)
- Teatro
- Cantata dei pastori - Andrea Perrucci - 1698
- Televisione
- Sotto il placido Don, regia di Vittorio Cottafavi, Amleto Micozzi e Bruno di Geronimo - documentario Rai (1973)
- L'ombra nera del Vesuvio, regia di Steno - miniserie TV (1986)
- La piovra 3 - miniserie TV (1987)
- Uomo contro uomo, regia di Sergio Sollima - miniserie TV (1989)
- Ricatto 2 (Bambini nell'ombra) - miniserie TV (1991)
- Racket, regia di Vittorio De Sisti - miniserie TV (1997)
Stemma di TA
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Lo stemma della città di Torre Annunziata è costituito da uno scudo sannitico, sul quale campeggia un castello con merlatura guelfa, affiancato da due torri. È evidente il riferimento al castello della Famiglia d'Alagno, alla Torre costiera ed alla Torretta de Siena.
Lo scudo è cinto da due rami di alloro e di quercia annodati, è timbrato da una corona turrita da città del tipo in uso prima del Regio decreto n. 652 del 7 giugno 1943[1].
Blasonatura
[[File:Torre Annunziata-Gonfalone.png|left|180px|Gonfalone della città di Torre Annunziata]]
Lo stemma, approvato con decreto del 28 gennaio 1938, ha la seguente blasonatura:
Nelle cerimonie e nelle pubbliche ricorrenze, lo stemma comunale viene esibito con il gonfalone, approvato con Regio decreto dell'11 gennaio 1940, la cui descrizione è la seguente:
Le parti metalliche ed i cordoni sono dorati, l'asta verticale è ricoperta di velluto azzurro avvolta da una spirale di bullette dorate. Sulla freccia è inserito lo stemma della città il cui nome è inciso sul gambo. Le cravatte ed i nastri sono tricolori frangiati in oro[2].
Il Comune negli atti e nel sigillo, si identifica con il nome di Città di Torre Annunziata, titolo conferito con Regio Decreto del 10 settembre 1936[3] e registrato dalla Consulta araldica il 24 agosto 1938.
Ventennio fascista
[[File:Heraldric chief of the Lictor.svg|right|180px|Capo del Littorio]]
Capo del Littorio di rosso (porpora) al Fascio Littorio d'oro circondato da due rami di quercia e d'a1loro, annodati da un nastro dai colori nazionali. Ornamenti esteriori da Città.
Note
Bibliografia
- Francesco Dati, Indagini storiche su Torre Annunziata, Napoli, Tipografia Laurenziana, 1962.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Statuto comunale (PDF), su comune.torreannunziata.na.it.
- Ufficio araldico-Fascicoli comunali, su Archivio Centrale dello Stato.
- Stemma Comune di Torre Annunziata, su comuni-italiani.it.
- Comune di Torre Annunziata – (NA), su araldicacivica.it.
- Normativa araldica, su presidenza.governo.it.
- Caratteristiche tecniche degli emblemi araldici, su presidenza.governo.it.