Creative Commons
La Creative Commons (CC) è un'organizzazione non-profit dedicata all'espansione della portata delle opere di creatività disponibili per la condivisione e l'utilizzo da parte degli altri e per fornire anche la possibilità di poter costruire, com'è sempre avvenuto prima che si abusasse della legge sul copyright, sul lavoro degli altri nel pieno rispetto delle leggi esistenti.

Scopi
Le licenze di tipo Creative Commons permettono a quanti detengono dei diritti di copyright di trasmettere alcuni di questi diritti al pubblico e di conservare gli altri, per mezzo di una varietà di schemi di licenze e di contratti che includono la destinazione di un bene privato al pubblico dominio o ai termini di licenza di contenuti aperti (open content). L'intenzione è quella di evitare i problemi che le attuali leggi sul copyright creano per la diffusione e la condivisione delle informazioni.
Il progetto fornisce diverse licenze libere che i detentori dei diritti di copyright possono utilizzare quando rilasciano le proprie opere sulla Rete. Il progetto fornisce anche dei metadata RDF/XML che descrivono la licenza ed il lavoro che rende più facile il trattamento automatico e la ricerca delle opere concesse con licenza creative commons; viene anche fornito un Founder's Copyright[1], il quale è un contratto che vorrebbe ricreare lo spirito del concetto originale di Copyright così come introdotto dai padri fondatori nella costituzione americana.
Storia
Le licenze Creative Commons sono state anticipate dalle licenze Open Publication License (OPL) e GNU Free Documentation License (GFDL). La GFDL è intesa principalmente come una licenza per la documentazione software, ma è anche in uso per progetti che non riguardano strettamente il software, come la stessa Wikipedia. La licenza OPL è ora defunta, e il suo stesso creatore suggerisce di non utilizzarla. Sia la OPL che la GFDL contenevano delle sezioni opzionali che, nell'opinione dei critici, le rendevano meno libere. La GFDL si differenzia dalle licenze creative commons nella sua richiesta che i lavori licenziati con essa vengano distribuiti in una forma "trasparente", ad esempio non usando formati proprietari e/o segreti.
Creative Commons è nato ufficialmente nel 2001 per volere del professore Lawrence Lessig, ordinario della facoltà di Giurisprudenza di Stanford (e in precedenza anche di Harvard) e riconosciuto come uno dei massimi esperti di diritto d'autore negli Stati Uniti. Lessig fondò l'organizzazione come metodo addizionale per raggiungere il suo scopo nel suo caso di fronte alla Corte Suprema degli Stati Uniti, Eldred v. Ashcroft. Il set iniziale delle licenze creative commons fu pubblicato il 16 dicembre 2002[2]. Al progetto fu conferito il Golden Nica Award durante la Prix Ars Electronica nella categoria Net Vision nel 2004.
Le licenze Creative Commons principali sono state scritte avendo in mente il modello legale americano, quindi potrebbero non essere perfettamente compatibili con le leggi vigenti in altri Paesi. Usare il modello (legale) degli Stati Uniti senza considerare le leggi locali (di qualsiasi altro paese) potrebbe rendere le licenze prive di tutela giudiziaria e non azionabili. Il progetto iCommons (International Commons)[3] intende mettere a punto e adattare l'aspetto legale delle Creative Commons alle specifiche legislazioni delle varie nazioni individuali. All'ottobre 2005, 23 paesi hanno preso parte a questa iniziativa e le licenze dei rispettivi paesi sono state completate, eccone l'elenco:
- Argentina
- Australia
- Austria
- Belgio
- Brasile
- Bulgaria
- Canada
- Cile
- Corea del Sud
- Croazia
- Finlandia
- Francia
- Germania
- Giappone
- Israele
- Italia
- Paesi Bassi
- Polonia
- Regno Unito (Inghilterra e Galles)
- Spagna
- Sudafrica
- Taiwan
- Ungheria
All'ottobre 2005, il processo di localizzazione delle licenze è in atto (come lavori in corso) in altri 13 paesi, eccone l'elenco:
Progetti e opere che adottano licenze Creative Commons
Diversi milioni di pagine e di contenuti sulla Rete adottano le licenze Creative Commons. Alcuni dei progetti più conosciuti licenziati sotto CC includono:
- Adrenalinic Sound [1] A community music site
- Wikinotizie, utilizza la licenza CC-BY
- Linuxquestions.org wiki [2]
- Opcopy
- Wikitravel
- World66
- La fiction di Cory Doctorow
- Il libro del professor Lessig pubblicato nel 2004, Free Culture
- Tre dei libri di Eric S. Raymond, The Cathedral and the Bazaar (il primo ad essere pubblicato commercialmente sotto una licenza CC, edito da O'Reilly & Associates), The New Hacker's Dictionary, e The Art of Unix Programming (tutti e tre con una clausola condizionale aggiunta)
- Public Library of Science
- Star Wreck VI
- MoveOn.org's Bush In 30 Seconds contest (vedi [3])
- Groklaw [4]
- CCMixter [5] A community music site featuring remixes licensed under Creative Commons
- MIT OpenCourseWare [6]
- Telltale Weekly
- The Oyez Project - Supreme Court MP3 Files [7]
- VDACommons: materiale sotto creative commons sulla Valle d'Aosta [8]
- La maggior parte dei video realizzati dalle Telestreet italiane
- Serpica Naro, metabrand
- POIGPS [9], i punti di interesse da scaricare sul proprio navigatore GPS
Le etichette discografiche sulla rete (o Netlabel)
Le radio che trasmettono musica con licenze Creative Commons
Strumenti per cercare materiale con licenze CC
- iRATE radio [16]
- Gnomoradio [17]
- Motore di ricerca Yahoo! per lavori sotto licenze Creative Commons
- Common Content
- Jamendo - un archivio di interi album musicali sotto Licenza Creative Commons
- The Assayer - un catalogo di libri free e copyleft
- Flickr Creative Commons search - foto su Flickr.
- [18] - musica open su selva elettrica.
- Adrenalinic Sound
- MusiCC - Social Network su Musica CC e libera
Note
- ^ Founder's Copyright, su creativecommons.org. URL consultato il 12-10-2007.
- ^ Press releases (2002 December), su creativecommons.org. URL consultato il 12-10-2007.
- ^ Creative Commons International, su creativecommons.org. URL consultato il 12-10-2007.
Bibliografia e Filmografia di approfondimento
- Video di presentazione di Creative Commons su You Tube
- Aliprandi, Copyleft & opencontent - L'altra faccia del copyright (ed. PrimaOra, 2005), disponibile anche qui.
- Aliprandi, Teoria e pratica del copyleft - Guida all'uso delle licenze opencontent (ed. NDA press, 2006), disponibile anche qui.
- Aliprandi (a cura di), Compendio di libertà informatica e cultura open (ed. PrimaOra, 2006), disponibile anche qui.
- Lessig, Cultura libera. Un equilibrio fra anarchia e controllo, contro l'estremismo della proprietà intellettuale (ed. Apogeo, 2005), disponibile anche qui.
- Ziccardi, Libertà del codice e della cultura (Giuffrè, 2006).
Voci correlate
Altri progetti
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Creative Commons
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Creative Commons
- Wikinotizie contiene l'articolo Lanciata la versione 3.0 delle licenze Creative Commons
Collegamenti esterni
- Creative Commons Italia
- Il copyleft in tasca - Vademecum del copyleft (a cura di S. Aliprandi) con prospetto sinottico delle licenze Creative Commons [19]
- (EN) A short Flash animation describing Creative Commons
- (EN) International Commons: Creative Commons initiatives outside the United States
- (EN) BBC to Open Content Floodgates BBC's Creative Archive project
- Creative Commons: creativi insieme
- CC-Festival - Festival di Musica a Arte Creative Commons e Copyleft
- Creative Commons e RAI
- RQN Radio Quintessenza Network una web radio italiana che trasmette Creative Commons
- Creative commons in Svizzera
- Indipendent Noise Republic Radio Station trasmette solo musica sotto licenza Creative Commons