Worldbuilding
Il termine worldbuilding (dall'inglese: world, «mondo» e building, «costruire») indica la creazione di un mondo immaginario e di tutti i suoi aspetti caratterizzanti, in particolare da utilizzare come ambientazione in storie di fantascienza o fantasy, giochi, ecc.[1]
La costruzione del mondo può essere completata prima dell'inizio della scrittura vera e propria o individuata durante la stesura della storia. Anche se non esiste un unico metodo di worldbuilding, esistono delle leggi per costruire e presentare un'ambientazione in modo che risulti realistica sia per l’autore, sia per i beneficiari della sua opera; essa deve risultare in accordo con le proprie regole interne e quindi autosufficiente rispetto alla realtà esteriore: in questo modo l'autore realizza un mondo secondario contrapposto al mondo primario, quello reale.[2]
Quando un autore ambienta più opere nello stesso mondo, ci si riferisce a esso come universo immaginario. Ad esempio, lo scrittore di fantascienza Jack Vance ha ambientato alcuni dei suoi romanzi nel Gaean Reach, una regione immaginaria dello spazio. (Wolf, Mark J. P. (2012). Building Imaginary Worlds: The Theory and History of Subcreation. Hoboken: Taylor and Francis. ISBN 978-1-136-22081-4. OCLC 851971993)
In alcuni casi le opere di più autori sono ambientate nello stesso mondo condiviso; un universo immaginario specificatamente creato per questo scopo. Esempi in tal senso sono l'universo espanso di Guerre stellari e l'universo lovecraftiano.[1]
Il worldbuilding è sfruttato da molteplici forme multimediali, tra cui letteratura, opere teatrali, film, programmi televisivi, videogiochi, fumetti, figurine e altro ancora.[3].
Storia
Il termine «world-building» fu usato per la prima volta nel 1920[4] da Arthur Stanley Eddington nel suo Spazio, tempo e gravitazione per descrivere un modello di pensiero che usa la costruzione di mondi ipotetici, con leggi fisiche diverse, per ragionare sul concetto di relatività.[5]
L'8 marzo 1939 J. R. R. Tolkien, coniò ufficialmente il termine «sub-creation» (letteralmente, «creare sotto») durante il suo intervento alla conferenza Andrew Lang presso l'Università di St Andrews, che fu pubblicato otto anni dopo nel suo saggio On Fairy-Stories.[6] Con «sotto-creazione» Tolkien, che era cattolico, intende la capacità di creare un mondo all'interno della Creazione di Dio. Il mondo della Creazione è il mondo primario, mentre il mondo sotto-creato è conosciuto come mondo secondario o immaginario.
Successivamente il termine prese piede nella fantascienza e nel fantasy da quando, nel 1965 [1], apparve in Edgar Rice Burroughs: Master of Adventure di Richard A. Lupoff.[7]
Diffusione
Il processo di creazione di mondi immaginari fu discusso e teorizzato da scrittori come George MacDonald, J. R. R. Tolkien, Dorothy L. Sayers, e C.S. Lewis e successivamente analizzato da un punto di vista pratico in guide per gli scrittori come How to Write Science Fiction and Fantasy di Orson Scott Card (1990) o World-building: A Writer’s Guide to Constructing Star Systems and Life-Supporting Planets di Stephen L. Gillett (1995).[8]
Dagli anni ‘60 in poi i mondi di finzione furono studiati anche da un punto di vista psicologico. Queste idee sono state combinate con teorie letterarie, fondando le basi dello studio sul worldbuilding. In tempi più recenti gli studi sui media di diffusione del worldbuilding continuano l'esplorazione di questo concetto anche se molti studi tendono a essere orientati verso un media particolare e le sue forme oppure orientati verso la narrativa, dove il focus è la storia o su una combinazione delle due. Per esempio il concetto di franchise appare nei primi anni del Ventesimo secolo per riferirsi qualcosa che interessa più di un media o una storia. alcuni pezzi franchise iniziarono a essere su più media apparendo in fumetti serie film eccetera andando creare un cosiddetto super sistema di intrattenimento (supersystem of entertainment).
Aspetti
Se non è specificato diversamente, si assume che tutto, all'interno del nuovo mondo immaginario, si comporti esattamente come nel mondo reale. (Simon Provencher)
Curva di apprendimento: Più il mondo immaginario è diverso dal mondo reale, più è ripida la curva di apprendimento (learnin curve) ovvero la quantità di conoscenza che un lettore deve acquisire per essere in grado di comprendere il mondo in cui è ambientata la storia.
- Continenti
- Clima
- Flora e fauna
- Civiltà e cultura
- Scienza
- Politica
- Struttura del potere
- Altri aspetti culturali come architettura, sociologia o cucina
- Tecnologia (sci-fi)
- Sistema magico (fantasy)
Questi possono includere la creazione di una mappa geografica o, in alcuni casi, la creazione ad hoc di un linguaggio inventato.
Tecnologia
Leggi di Clarke
Sistema magico
In fantasy. Hard magic e soft magic.
Leggi di Sanderson
Teoria dell'iceberg: Il lettore vede solo il 10% del woldbuilding. Se l'autore conosce molto profondamente anche solo un aspetto il lettore penserà che sappia anche il resto nello stesso modo. (Sanderson)
Metodi
La costruzione del mondo può essere eseguita con due diversi approcci o con una combinazione di essi.
Metodo dall'alto verso il basso (top-down)
Si inizia con il quadro generale: i continenti, il tempo, le cose che sono molto diverse, e poco a poco si entra nei dettagli. Di solito questo approccio va dall'esterno all'interno. Il vantaggio di questo approccio è che alla fine il mondo risultante è molto coeso e grande da abitare. Il rovescio della medaglia è che di solito ci vuole molto tempo per fare un mondo con questo approccio. Esempio: la Terra di Mezzo di J. R. R. Tolkien. N. K. Jemisin, Brandon Sanderson.
Metodo dal basso verso l'alto (bottom-up)
Si inizia con un dettaglio molto piccolo, qualcosa che cambia ma è davvero piccolo. Da lì crei un senso del mondo intero. Si passa dall'interno e dal piccolo al più grande. Questo è un ottimo metodo se si vuole riempire gli spazi vuoti per lo scopo della storia, se vuoi scrivere una storia dove il mondo non ha bisogno di essere molto rimpolpato, dove ci sono solo piccoli dettagli diversi. Il vantaggio di questo approccio è che è veloce da fare ma si continua a costruire il mondo mentre si scrive, cosa che potrebbe portare ad incongruenze.
Note
- ^ a b c Jeff Prucher (a cura di), Brave new words: the Oxford dictionary of science fiction, Oxford University Press, 2007, ISBN 9780195305678.
- ^ John R. R. Tolkien, Il medioevo e il fantastico, Bompiani, 2003, ISBN 8845254895.
- ^ Mark J.P. Wolf (a cura di), Exploring Imaginary Worlds: Essays on Media, Structure, and Subcreation, Routledge, 2020, ISBN 978-0367558475.
- ^ Historical Dictionary of Science Fiction, su sfdictionary.com.
- ^ Arthur Stanley Eddington, Spazio, tempo e gravitazione: la teoria della relatività generale, Bollati Boringhieri, 1997, ISBN 9788833902876.
- ^ Verlyn Flieger e Douglas A. Anderson, Tolkien: On Fairy-Stories, HarperCollins, 2014, ISBN 978-0007582914.
- ^ Richard A. Lupoff, Edgar Rice Burroughs Master of Adventure, Bison Books, 2005, ISBN 978-0803280304.
- ^ Mark J. P. Wolf, Building Imaginary Worlds: The Theory and History of Subcreation, Routledge, 2014, ISBN 978-0415631198.