Titolo provvisorio della voce: Meridiane del Palazzo del Governatore (Parma)

La meridiana (a sinistra) e i due orologi solari (a destra) nella torre del Palazzo del Governatore

Le Meridiane del Palazzo del Governatore sono due orologi solari e una meridiana a tempo vero e medio[1] sulla torre del Palazzo del Governatore in piazza Garibaldi a Parma, progettati e realizzati nel 1829 dal sissese Lorenzo Ferrari con la consulenza scientifica di Luigi Pazzoni.


Storia

 
Le date dell'inaugurazione e dei due successivi restauri

Nonostante la torre del Palazzo del Governatore fosse già provvista di un orologio meccanico nel XVII secolo, poi sostituito con altri più moderni nel 1811 e nel 1925,[2] nel Consiglio degli anziani del comune di Parma del 28 luglio 1827[3] si valutò la proposta, da parte del meccanico Lorenzo Ferrari,[4] di un orologio solare e di una meridiana da collocarsi sulla torre. Il Consiglio, dopo aver esaminato i disegni del progetto, lo approvò all'unanimità, ma ne fu differita l'approvazione dell'esecuzione ad una successiva riunione del Consiglio, che avvenne il 1° giugno 1829,[5] nella quale fu anche definita la somma necessaria all'esecuzione dell'opera: 558,55 lire parmigiane, da prelevare dai risparmi «che si possono ottenere nell'eseguire in economia i lavori ordinari pel 1829»[6]. Ottenuta l'approvazione, il Ferrari, con la consulenza tecnica di Luigi Pazzoni[7]«Professore di Matematica sublime e di Elementi di Astronomia»[8] all'Università di Parma, si dedicò all'esecuzione degli orologi solari e della meridiana, che furono portati a termine il 23 dicembre 1829, come si può leggere nella scritta sotto il secondo orologio solare. Per spiegare ai parmigiani il funzionamento fu pubblicato nel febbraio 1830 un apposito articolo sulla Gazzetta di Parma.[9] Nello stesso anno il costruttore Lorenzo Ferrari morì.[10] Le meridiane furono sottoposte a restauro nel 1907[11] e durante la ristrutturazione dell'intero Palazzo del Governatore, terminata nel 2010.[12] In quest'ultimo restauro furono aggiunte le date dei due interventi (1907 e 2006) e modificata la scritta della prima inaugurazione, passando dai numeri arabi (1829) ai numeri romani (MDCCCXXIX).

Descrizione e funzionamento

I due orologi solari

 
I due orologi solari, fotografati al mezzogiorno vero locale

A causa della presenza della nicchia al centro della torre con la statua della Vergine Maria col bambino[13][14], non fu possibile costruire un orologio solare sufficientemente grande con il quadrante completo: Si trovò la soluzione del problema dividendo l'orologio in due quadranti posti uno sotto l'altro, ognuno con il proprio gnomone (l'asta che produce l'ombra): il quadrante in alto, sormontato dalla scritta "Prima del mezzodì", segna l'ora vera locale dalle 6 del mattino fino a mezzogiorno, quello in basso, con la scritta "Dopo il mezzodì", quella dal mezzogiorno alle 18:30. Le ore sono scritte in numeri romani, le mezze ore in numeri arabi; nel perimetro esterno degli orologi delle lineette dividono il quadrante ogni cinque minuti.

Nell'interno dei due quadranti compaiono i nomi di 14 città e due luoghi geografici (il Picco di Tenerife e il Capo di Buona Speranza): quando l'ombra di ogni gnomone copre uno dei piccoli soli posti accanto ai nomi, significa che in quel luogo è arrivato il mezzogiorno solare. Le città sono tutte comprese tra i 90° Ovest e 90° Est di longitudine, in modo che il loro mezzogiorno locale possa essere mostrato dai due orologi solari di Parma durante il giorno. È significativo che non compaia alcuna città degli Stati Uniti: nel 1829 non avevano ancora rilevanza internazionale.

Ecco l'elenco delle citta, con il nome come appare sul quadrante (in maiuscolo), seguito dal nome odierno (in corsivo) :[15]

Riguardo alla differenza oraria,[16] rispetto a Parma il mezzogiorno solare arriva ad Agra 4 ore e 28 minuti prima, a Goa Velha 4 ore e 15 minuti prima, a Tobol'sk 3 ore e 50 minuti prima, ad Isfahān 2 ore e 42 minuti prima, a Mosca un'ora e 50 minuti prima, ad Istanbul un'ora e 50 minuti prima, a Capo di Buona Speranza 30 minuti prima, a Roma 8 minuti prima, a Parigi 32 minuti dopo, a Madrid 56 minuti dopo, a Lisbona un'ora e 18 minuti dopo, al vulcano Teide un'ora e 50 minuti dopo, a Rio de Janeiro 3 ore e 35 minuti dopo, a Buenos Aires 4 ore e 36 minuti dopo, a Québec 5 ore e 26 minuti dopo, a Lima 5 ore e 50 minuti dopo.[17]

La meridiana a tempo vero e medio

 
La meridiana a tempo vero e medio
 
Lo gnomone della meridiana: un sole con il foro al centro

Passando al lato sinistro della torre, leggiamo in alto due scritte:

Latitudine 44° 48' 7.7

Declinazione all'occidente 14° 15' 12

Sono due misure angolari indispensabili per posizionare nel modo corretto (paralleli all'asse terrestre) gli gnomoni dell'orologio solare: La prima misura indica la latitudine del Palazzo del Governatore: sottraendo questa misura da 90° si ottiene la giusta inclinazione dello gnomone rispetto alla verticale (90° - 44° 48' 7".7 = 45° 11' 2". 3 - ovvero 45 gradi, 11 primi, 2 secondi e 3 decimi di secondo);[18] la seconda misura angolare indica l'inclinazione orizzontale del muro rispetto all'ovest: sottraendo questa misura da 90° si ottiene l'angolazione orizzontale corretta dello gnomone rispetto al muro (lato est), ovvero 75° 44' 48"[19]

Sempre nella parte alta spicca lo gnomone della meridiana a tempo medio e vero: è un sole a 24 raggi modellato a sbalzo su una lastra di metallo dorato, con un foro circolare al centro, posizionato ad una certa distanza dal muro grazie ad un'asta orizzontale decorata con volute. Al di sotto si trova la meridiana a tempo medio e vero: la sua posizione verticale ne ha permesso la costruzione senza quel problema di spazio che ha costretto a dividere l'orologio solare sulla destra: questa meridiana segna esclusivamente il mezzogiorno vero e medio di Parma: la linea verticale nera centrale indica il mezzogiorno solare quando viene raggiunta dalla luce che passa dal foro dello gnomone: in quel momento il sole si trova alla sua massima altezza della giornata. A causa dell'inclinazione dell'asse terrestre rispetto al piano dell'eclittica l'altezza del sole a mezzogiorno varia nel corso dell'anno: più alto in estate, più basso in inverno; si rende quindi necessario utilizzare una linea verticale che viene toccata da un raggio di luce in punti diversi a seconda del periodo dell'anno. Il mezzogiorno solare non arriva ogni 24 ore esatte, a causa della prima e seconda legge di Keplero: la diversa velocità della Terra intorno al Sole nel corso dell'anno a volte anticipa, a volte ritarda il momento del mezzogiorno "vero"; per calcolare il mezzogiorno "medio" o "convenzionale" è stata disegnata sulla meridiana una linea rossa che forma una cosiddetta lemniscata (curva algebrica a forma di 8) che riproduce, capovolto e invertito, l'analemma del Sole (l'insieme delle posizioni del Sole nei diversi giorni dell'anno, alla stessa ora e nella stessa località, nel nostro caso al mezzogiorno medio nella città di Parma): quando la luce che proviene dal foro dello gnomone tocca la linea rossa (nella parte accanto al nome del mese corrente), si ha il momento del mezzogiorno medio o convenzionale di Parma, sul quale i parmigiani potevano regolare gli orologi meccanici. Questa meridiana funziona anche da calendario: lungo la lemniscata rossa sono segnati i nomi dei mesi, mentre i giorni sono scritti (uno ogni tre, per ragioni di leggibilità) lungo il bordo della meridiana in senso antiorario: la diversa disposizione può rendere difficile la lettura del calendario: nell'anello superiore della lemniscata le date restano vicine ai mesi corrispondenti, mentre nell'anello inferiore le date si trovano nella parte opposta rispetto ai mesi. I bordi esterni della meridiana determinano anche il tempo vero delle 11:45 (XI 45) e delle 12:15 (XII 15). Completano la meridiana i 12 simboli zodiacali.

Nelle parti esterne alla meridiana troviamo segnati gli orari della levata (a sinistra) e del tramonto (a destra) del sole nei vari giorni dell'anno, seguiti dalla declinazione solare, ovvero l'angolo formato fra la direttrice Terra – Sole e il piano equatoriale terrestre: Al solstizio d'inverno questo angolo è di 23° 27' 40" (il numero più in alto), poi diminuisce gradualmente fino ad annullarsi all'equinozio di primavera (0 0 0), aumentare progressivamente fino al solstizio d'estate (23° 27' 40" il numero più in basso), diminuire fino all'equinozio d'autunno (0 0 0) e aumentare fino al solstizio d'inverno.[20]Tutte queste cifre sono allineate alle date del calendario: ogni giorno la luce del foro dello gnomone passa da sinistra a destra e segna in questo ordine: ora della levata del sole, declinazione solare (dal solstizio d'inverno a quello d'estate), linea delle 11:45 vere, linea rossa del mezzogiorno convenzionale. linea nera del mezzogiorno vero, linea rossa del mezzogiorno convenzionale,[21] linea delle 12:15 vere, declinazione solare (dal solstizio d'estate a quello d'inverno), ora del tramonto del sole.

Infine, sotto la meridiana compare la firma dell'autore: F L F (Ferrari Lorenzo Fecit o Ferrari Laurentius Fecit)

Nell'articolo della Gazzetta di Parma del 1830[9] che spiegava il funzionamento della meridiana, l'articolista auspicava che i parmigiani regolassero il loro orologio sulla meridiana del tempo medio; va detto che questo orario sarebbe stato valido soltanto a Parma e nelle città che condividono il suo stesso meridiano, come Livorno e Cartagine: ogni altra città più ad est e ad ovest infatti riceve il mezzogiorno con tempi diversi, e quindi aveva un proprio orario; un orologio meccanico regolato sulla meridiana di Parma, per esempio, sarebbe risultato in ritardo di otto minuti a Roma.[22] Tutto cambiò dopo il 1850, quando lo sviluppo della rete ferroviaria, che richiedeva orari precisi al minuto su intere nazioni, e l'invenzione del telegrafo, obbligarono ad uniformare l'orario a livello internazionale: fu indetta nel 1884 la Conferenza internazionale dei meridiani nella quale fu discusso il sistema dei fusi orari: l'Italia, che lo adottò nel 1893, si regolò sul tempo medio calcolato sul meridiano 15° Est (meridiano dell'Etna), il cui fuso orario regola oggi buona parte del Europa occidentale e alcuni stati dell'Africa. Dal 1893, quindi, il tempo medio di Parma, che si trova vicino al meridiano 10° Est, è 18 minuti e 41 secondi[23] più avanti rispetto a quello del nostro fuso orario, ai quali si deve anche sommare l'ora legale estiva nel periodo in cui è in vigore. In sostanza, quando la meridiana di Parma segna il mezzogiorno medio sulla linea rossa, per il nostro fuso orario sono le 12:19 (13:19 con l'ora legale).[24]

Note

  1. ^ Anche se comunemente vengono chiamate con lo stesso nome, l'orologio solare o quadrante solare proietta l'ombra di un'asta su un quadrante dove sono segnate le varie ore di una giornata, mentre la meridiana indica soltanto il momento del mezzogiorno
  2. ^ Cesare Alcari, L'orologio del palazzo del governatore, in Gazzetta di Parma, 26 settembre 1925.
  3. ^ Pozzi, pp. 18-19.
  4. ^ Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei ducati di Parma Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832-34, p. 511.
    «Squisito meccanico, valente in musica, non ignaro di pittura, già da noi menzionato per l'invenzione di un cronometro e pel suo orologio solare con le meridiane»
  5. ^ Pozzi, p. 19
  6. ^ Pozzi, p. 20
  7. ^ Leonardo Farinelli e Pier Paolo Mendogni, Guida di Parma, Parma, Artegrafica Silva, 1991, p. 122, ISBN 88-7765-019-2.
  8. ^ AA.VV., Almanacco della ducal corte di Parma, Parma, Tipografia Ducale, 1828, p. 249.
  9. ^ a b Succinta spiegazione della meridiana recentemente costruita sulla torre della Piazza di Parma, in Gazzetta di Parma, 13 febbraio 1830.
  10. ^ Molossi, p. 256
  11. ^ La meridiana di piazza, in Gazzetta di Parma, 27 agosto 1907.
  12. ^ Spazio espositivo Palazzo del Governatore. URL consultato il 30 agosto 2022.
  13. ^ La nicchia fu aperta dall'architetto Petitot nel 1760 durante la ristrutturazione del Palazzo, e la statua realizzata dallo scultore Jean-Baptiste Boudard nel 1762
  14. ^ Pozzi, p. 20
  15. ^ Pozzi, pp. 27-28
  16. ^ Approssimativamente 4 minuti per ogni grado di longitudine da Parma
  17. ^ Pozzi, pp. 27-28
  18. ^ Pozzi, p. 24
  19. ^ Pozzi, p. 25
  20. ^ Pozzi, p. 40
  21. ^ A seconda del periodo dell'anno, può essere o la prima o la seconda linea rossa a segnare il momento del mezzogiorno convenzionale: 4 volte all'anno, inoltre, le linee del mezzogiorno convenzionale e quello vero coincidono..
  22. ^ Pozzi, p. 27
  23. ^ Pozzi, p. 30
  24. ^ Nella realtà i tempi sono leggermente diversi, a causa della precessione degli equinozi che ha cambiato l'inclinazione dell'asse terrestre dal 1829 a oggi.

Bibliografia

  • Lorenzo Pozzi, Il linguaggio delle ombre sulla torre del palazzo del Governatore, Parma, Zara, 1995.
  • Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei ducati di Parma Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832-34.

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