Canone romano
Il Canone romano è la preghiera eucaristica che nel rito romano era l'unica nella Messa tridentina, fino alla revisione del Messale Romano nel 1969, con cui è stata modificata e appare, come nelle edizioni successive, con il titolo alternativo di "Preghiera eucaristica I".
Nel Messale romano tridentino è chiamato Canone della Messa e anche, in latino, Actio, come già nel Sacramentario gelasiano.[2] Adrian Fortescue dichiara: "Il Canone si chiama anche Actio".[3] Allo stesso Canone si riferisce la frase infra canonem. Pierre Le Brun (1661–1729)[4] dice: "Infra actionem significa tra l'azione o tra il Canone [...] Ne' Messali più antichi si legge indifferentemente Infra actionem o Infra Canonem".[5] Dicono lo stesso Michael S. Driscoll e Michael Joncas.[6]
Storia
Il Canone romano è probabilmente la più antica anafora in uso nella Chiesa di Roma; venne redatta tra il IV e il VI secolo probabilmente con riferimenti alla tradizione precedente, ed assunse la sua conformazione finale entro il XIII secolo.[7]
Nel corso del Concilio di Trento, nel Canone, aspramente criticato dai riformatori e in particolar modo da Lutero, che lo definì «abominevole [...] raccolta di omissioni e di immondezze», venne ribadita l'importanza della formulazione e del contenuto, incentrati sul sacrificio di Gesù sulla croce; essi rimasero inalterati, nonostante la richiesta di abrogazione da alcuni, in quanto deposito della Tradizione, considerata immune da ogni errore.[8]
Nel corso del Concilio Vaticano II, papa Giovanni XXIII decretò che venisse aggiunta, all'interno del Canone romano, la menzione di san Giuseppe, presente per la prima volta nell'edizione del 1962.[9]
Modifiche nella riforma liturgica posteriore al Concilio Vaticano II
Il Canone romano ha subito alcune modifiche nella revisione del 1969.[10]
Il Messale di San Pio V presenta una chiara separazione tipografica tra la parte più narrativa della consacrazione, comprese le altre parole di Gesù, e quelle che realizzano la transustanziazione. E, per sottolineare ciò, dopo il "prendete e mangiatene tutti" è posto un punto. Nel Messale di San Giovanni XXIII le parole consacratorie sono stampate in lettere più grandi. Nel Messale del Vaticano II, invece, tutte le parole di Gesù sono separate dalle altre vicine[11] e sono in caratteri più grandi.
Messale di Pio V | Messale di Giovanni XXIII | Messale di Paolo VI e Giovanni Paolo II |
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Qui pridie quam pateretur: accepit panem in sanctas ac venerabiles manus suas: et elevatis oculis in caelum ad te Deum Patrem suum omnipotentem: tibi gratias agens: benedixit, fregit, deditque discipulis suis dicens. Accipite, et manducate ex hoc omnes. Hoc est enim corpus meum. Simili modo postquam cenatum est: accipiens et hunc praeclarum calicem in sanctas ac venerabiles manus suas: item tibi gratias agens, Benedixit, deditque discipulis suis, dicens. Accipite, et bibite ex eo omnes. Hic est enim calix sanguinis mei: novi et aeterni testamenti: mysterium fidei: qui pro vobis et pro multis effundetur in remissionem peccatorum. Haec quotiescumque feceritis, in mei memoriam facietis. |
Qui pridie quam pateretur, accepit panem in sanctas ac venerabiles manus suas, et elevatis oculis in caelum ad te Deum Patrem suum omnipotentem, tibi gratias agens, benedixit, fregit, deditque discipulis suis, dicens: Accipite, et manducate ex hoc omnes. Hoc est enim Corpus meum. Simili modo postquam cenatum est, accipiens et hunc praeclarum calicem in sanctas ac venerabiles manus suas: tibi gratias agens, benedixit, deditque discipulis suis, dicens: Accipite, et bibite ex eo omnes. Hic est enim Calix Sanguinis mei, Haec quotiescumque feceritis, in mei memoriam facietis. |
Qui, pridie quam pateretur, accepit panem in sanctas ac venerabiles manus suas, et elevatis oculis in caelum ad te Deum Patrem suum omnipotentem, item tibi gratias agens, benedixit, fregit, deditque discipulis suis, dicens: Accipite et manducate ex hoc omnes: Simili modo, postquam cenatum est, accipiens et hunc praeclarum calicem in sanctas ac venerabiles manus suas, item tibi gratias agens benedixit, deditque discipulis suis, dicens: Accipite et bibite ex eo omnes: Hoc facite in meam commemorationem. |
Il Messale riformato dopo il Concilio Vaticano II include nella consacrazione del pane le parole "quod pro vobis tradetur", dette da Gesù secondo 1 Corinzi 11,24[12], frase assente nelle edizioni tridentine; e le parole di Gesù, "Fate questo in memoria di me" (Luca 22,19[13]; 1 Corinzi 11,24[14]), esse pure assenti nelle edizioni tridentine, sono divenute parte della consacrazione del vino.
Il Messale tridentino d'altra parte include nella formula della consacrazione del vino, in mezzo delle parole di Gesù, la frase non biblica "Mistero della fede", frase che nella messa riformata nel 1969 il sacerdote, dopo la consacrazione e dopo la successiva ostensione del calice, dice o canta come introduzione alla nuova acclamazione dei fedeli, per la quale sono proposti tre nuovi testi. Se il sacerdote per grave motivo celebra senza un fedele che pronunci l'acclamazione, la frase viene omessa.[15]
Nel Messale tridentino il sacerdote dice silenziosamente dopo la consacrazione del vino la frase biblica Haec quotiescumque feceritis, in mei memoriam facietis ("Tutte le volte che farete questo, lo farete in memoria di me") (1 Corinzi 11,25[16]), trattata grammaticalmente come parole di Gesù. Nell'edizione di San Pio V (1570) il sacerdote la dice durante l'elevazione del calice: Prolatis verbis consacrationis deponit calicem super Corporale, et genuflexus adorat; surgit et ostendit populo: dicens: Haec quotiescumque feceritis, in mei memoriam facietis. Nelle edizioni successive, a partire da quella del 1604, il sacerdote la dice prima di mostrare il calice al popolo.[17]
Nel Messale tridentino il sacerdote si genuflette sia prima di mostrare al popolo il calice contenente il vino consacrato sia dopo. Nel Messale del 1969 lo mostra subito dopo la consacrazione e si genuflette solo dopo.
La revisione del 1969 mantiene solo uno dei 24 segni di croce fatti dal celebrante sulle offerte, della quali 15 dopo la consacrazione; gli inchini del corpo sono ridotte da cinque a tre; le genuflessioni da sei a due; l'altare non viene più baciato, mentre nel precedente Messale veniva baciato due volte.
La recita delle due liste complete di apostoli e di martiri dell'edizione tridentina è divenuta facoltativa, restando obbligatoria la menzione di Pietro, Paolo e Andrea nella preghiera Communicantes, e di Giovanni, Stefano, Mattia e Barnaba (i nomi menzionati nel Nuovo Testamento) nella Nobis quoque peccatoribus.[18]
Struttura
Sia nella forma posteriore al Concilio Vaticano II sia in quella tridentina, il Canone è composto da: una preghiera per la Chiesa militante; una preghiera per i vivi; una preghiera di unione con la Chiesa trionfante, nella quale si fa memoria in primo luogo di Maria;[19] poi, ma solo nelle edizioni a partire del 1962, di san Giuseppe; poi di dodici apostoli (tra i quali Paolo invece di Mattia, che secondo gli Atti degli Apostoli Atti 1,15-26[20] fu eletto apostolo al posto di Giuda); cinque dei primi papi (papa Lino, papa Anacleto, papa Clemente I, papa Sisto I, papa Cornelio) e altri sette martiri (san Cipriano, san Lorenzo martire, san Crisogono, i santi Giovanni e Paolo e i santi Cosma e Damiano); poi genericamente di tutti i santi. Come già menzionato, a partire dell'edizione di San Paolo VI la menzione dei santi dopo sant'Andrea apostolo è divenuta facoltativa. Segue una preghiera preparatoria alla consacrazione; l'epiclesi (una preghiera rivolta a Dio affinché conceda l'effetto desiderato che in questo caso è la transustanziazione); il racconto dell'istituzione dell'Eucaristica; l'anamnesi, cioè il ricordo che il sacrificio della messa rappresenta e ripresenta la morte di Gesù; segue poi una preghiera per i defunti, e una domanda di essere ammessi alla compagnia degli apostoli e martiri, dei quali si menzionano in particolare Giovanni Battista e quattordici martiri, setti maschi (tra i quali san Mattia) e sette femmine. (Come già menzionato, anche qui la menzione per nome dei santi elencati dopo san Barnaba è divenuta facoltativa a partire dell'edizione di san Paolo VI). Infine il canone si conclude con la dossologia, cioè glorificazione della Trinità.
Testo
Canon missae (Missale Romanum 1962) | Prex Eucharistica I seu Canon Romanus (Missale Romanum 2002)[21] | Preghiera Eucaristica I o Canone Romano (Messale Romano in lingua italiana 2020) |
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Acclamazione del popolo
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Note
- ^ Decreto conciliare e dottrina sul sacrificio della messa sessione XXII, su concilioditrento.blogspot.it. URL consultato il 26 ottobre 2014.
- ^ (EN) Fernand Cabrol, The Mass of the Western Rites
- ^ "Another name for the Canon is Actio". (EN) Adrian Fortescue, "Canon of the Mass" in Catholic Encyclopedia, New York, 1908
- ^ (FR) L. G. Peignot, Dictionnaire biographique et bibliographique, Paris, Hacquart, vol. 1, p. 418
- ^ Pietro Le Brun, Spiegazione letterale, storica e dogmatica delle preci e delle cerimonie della messa, Verona, Ramanzini, 1752, p. 186
- ^ (EN) The Order of Mass: A Roman Missal Study Edition and Workbook, LiturgyTrainingPublications, 2011, p. 187
- ^ A. Nocent, p. 236.
- ^ Lorenzo Cappelletti, «Niente in esso è contenuto che non elevi a Dio l'animo di coloro che offrono il santo sacrificio», su 30giorni.it. URL consultato il 26 ottobre 2014.
- ^ Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, Decreto per la menzione di San Giuseppe nelle Preghiere eucaristiche II, III, IV del Messale Romano, su vatican.va, 1º maggio 2013. URL consultato il 26 ottobre 2014.
- ^ Lorenzo Bianchi, Breve nota sulla traduzione italiana del Canone Romano, su 30giorni.it. URL consultato il 26 ottobre 2014.
- ^ La punteggiatura adottata nell'edizione del Vaticano II si trova anche in alcune liturgie cattoliche orientali.
- ^ 1Cor 11,24, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Lc 22,19, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ 1Cor 11,24, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Edward McNamara, "Omitting the Mysterium Fidei"
- ^ 1Cor 11,25, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ "Prolatis verbis consecrationis deponit Calicem super Corporale, et dicens secrete: Haec quotiescumque feceritis, in mei memoriam facietis. genuflexus adorat; surgit, ostendit populo, deponit..." (Missale Romanum ex decreto sacrosancti Concilij Tridentini restitutum, Pii Quinti pontificis maximi iussu editum, et Clementis VIII. auctoritate recognitum, Ex Typographia Vaticana, 1604, p. 253). Questo testo si trova in sostanza anche nell'ultima edizione tridentina del Messale Romano: "Quibus verbis prolatis, deponit calicem super altare, et dicens: Haec quotiescumque feceritis, in mei memoriam facietis. genuflexus adorat: ...
- ^ Preghiera Eucaristica I (Canone romano), su dimensionesperanza.it. URL consultato il 26 ottobre 2014.
- ^ Maria nel ‘Communicantes’ del Canone romano, su mariedenazareth.com. URL consultato il 26 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2017).
- ^ Atti 1,15-26, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ fonte
- ^ Questo segno indica che si deve fare sulle offerte un segno di croce
- ^ A Roma si omette et
- Antístite nostro N.
- ^ Questa prima parte può variare in certe feste dell'anno liturgico (in questo caso è riportata quella recitata nel tempo per annum); dal rigo seguente invece resta invariata
Bibliografia
- (IT, LA) Commissione Episcopale per la Santa Liturgia (a cura di), Messale Romano latino-italiano per le domeniche e le feste, Torino, Marietti, 1965, ISBN non esistente.
- (IT, LA) Preghiere Eucaristiche e Prefazi, Paoline, 1969, ISBN non esistente.
- Conferenza Episcopale Italiana (a cura di), Messale Romano, 2ª edizione, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1983, ISBN 88-209-1445-X.
- Adrien Nocent, La celebrazione dell'Eucaristia secondo il "Canone Romano", in Anàmnesis. Introduzione storico teologica alla liturgia, Genova, Marietti, 1983, ISBN 88-211-6503-5.
- Conferenza Episcopale Italiana (a cura di), Ordinamento Generale del Messale Romano, su liturgia.maranatha.it, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2004, ISBN 88-209-7584-X.