Mathilde Blind

poetessa, autrice, traduttrice, attivista per i diritti delle donne, scrittrice (1841-1896)
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Mathilde Blind Cohen (Mannheim, 21 marzo 1841Londra, 26 novembre 1896) è stata una poetessa, biografa e saggista tedesca naturalizzata inglese. Nota ai contemporanei per i suoi lavori biografici e saggistici, emerge all'interno della comunità bohème londinese degli anni '70 dell'Ottocento come voce femminista in un contesto letterario prettamente maschile.

Ritratto di Mathilde Blind realizzato da Lucy Madox Brown, 1872

Biografia

Nasce a Mannheim, in Germania, il 21 marzo 1842 dalle seconde nozze di Jacob Abraham Cohen, banchiere ebreo, con Friederike Ettlingerd. Mathilde ha un fratello, Ferdinand, ed un fratellastro, Meyer “Max” Jacob, nato dal primo matrimonio di suo padre. Abraham Cohen muore quando Mathilde ha sei anni. Lo stesso anno, sua madre si risposa con Karl Blind (da questa unione nasceranno il secondo fratellastro, Rudolf, e la sorellastra, Ottilie).
In seguito alla partecipazione di Karl Blind alla Rivoluzione del Baden e alla successiva soppressione della rivolta, l’intera famiglia si stabilisce nel quartiere di Hampstead a Londra nel 1852. La loro casa sarà un luogo di incontro per esuli e rifugiati di tutto il mondo, tra questi Karl Marx, Louis Blanc, Giuseppe Mazzini. Verso quest’ultimo, in particolare, Mathilde comincia a provare una profonda ammirazione e stima. È in questo periodo che prende il cognome del patrigno[1].

Educazione

A Londra, Mathilde studia presso l’Istituto per Ragazze di St John's Wood. Diventa amica di Rosa Nouchette Carey [2] e il suo interesse per la poesia e l'educazione delle donne sono fortemente influenzati dalla lettura di “Aurora Leigh” di Elizabeth Barrett Browning. La maggior parte delle testimonianze di quel periodo sono contenute in un dattiloscritto di 55 pagine redatto dalla stessa Mathilde. La storia racconta di Alma, ragazza precoce e ribelle, che viene espulsa da un istituto per ragazze per la sua libertà di pensiero e decide di recarsi in Svizzera per un lungo soggiorno presso i parenti materni a Zurigo, da qui decide di intraprendere un tour a piedi attraverso le Alpi senza accompagnatore. [3] Il racconto presenta numerose allusioni alla vita della stessa Blind; in particolar modo, i capitoli ambientati in Svizzera fanno chiari riferimenti alle persone conosciute dall’autrice durante il suo viaggio.
Nel 1859, infatti, Mathilde parte per la Svizzera. Durante questa permanenza, le viene negato l’accesso ai testi dell’Università di Zurigo perché donna; decide quindi di studiare privatamente filosofia e sanscrito da Kuno Fischer, impara inoltre anche il latino. Gran parte del suo tempo libero lo passa con un gruppo di rivoluzionari, amici di sua madre e del patrigno.
Nel 1866, fallisce il tentativo del fratello Ferdinand di assassinare il Cancelliere Otto Von Bismarck, all’epoca al comando della Confederazione Tedesca del Nord. [4] L’uomo decide di suicidarsi in prigione e questo evento segna profondamente Mathilde. Anni dopo, Blind mostrerà al suo amico Moncure Conway il contenuto dell’ultima lettera che ha ricevuto dal fratello nella primavera del 1866. Ferdinand era partito da Londra due anni prima per studiare in Germania e, durante una vacanza prima in Baviera poi in Boemia, aveva scritto alla sorella commentando duramente l’agire di Bismack: "Mentre vagavo per i campi fioriti della Germania, che sarebbero stati così presto schiacciati sotto il tallone di ferro della guerra, e vedevo passare il numero di giovani, che avrebbero perso la vita per gli scopi egoistici di pochi, il pensiero è venuto del tutto spontaneo punire la causa di tanto male, anche a costo della mia vita". [5]

Carriera

Nel 1867 pubblica, sotto lo pseudonimo di Claude Lake, il suo primo libro di poesie: ‘Poems’. La dedica è a Giuseppe Mazzini, eroe della sua infanzia; ma le sue poesie evocano prepotentemente la memoria di Ferdinand. Come ha evidenziato il critico James Diedrick, ‘Poems’ presenta "un significato biografico e letterario se visto come un volume 'a doppia voce' che celebra simultaneamente la vittoria repubblicana di Mazzini e onora obliquamente Ferdinand, suo sosia spettrale, il cui idealismo e sacrificio infestano i margini delle sue pagine".[6]
Il legame con Mazzini resterà vivido anche negli anni a venire. Nel 1981 pubblicherà sul giornale "Fortnightly Review” le reminiscenze del suo incontro con il rivoluzionario italiano; leggerà più volte le sue poesie in pubblico, scriverà un saggio su di lui per il “Westmister Review” e lavorerà ad un'edizione delle sue poesie che verrà pubblicata nel 1874. Oltre a questo, Mathilde emerge con forza all’interno dello scenario bohème della Londra letteraria.
All'inizio di gennaio 1870 tiene una conferenza su Percy Shelley alla Church of Progress di Londra, sottolineando il radicalismo politico del poeta, lo stesso anno commenta la recensione “The Poetical Works of Percy Bysshe Shelley” di William Michael Rossetti. Questo lavoro ottiene il plauso di Algernon Swinburne e le consente l’accesso al gruppo "Shelleyites", precedentemente tutto maschile. In questo ambiente conosce Richard Garnett che rimarrà suo amico e consulente letterario per tutta la sua vita.
All’età di trent’anni, Mathilde abbandona la casa dei suoi genitori e inizia a scrivere poesie e saggi per la rivista “The Dark Blue”. Il contenuto delle sue pubblicazioni è vario; sono presenti poesie ammiccanti ad amanti stregati, un saggio erudito sulla poesia islandese e un racconto che esplora gli effetti corrosivi delle divisioni di classe sulle relazioni umane. Terminata la sua associazione con "The Dark Blue", inizia a recensire poesia e narrativa contemporanea per l'Athenaeum. Entra a far parte di un circolo di scrittrici che includeva Mona Caird, Violet Paget, Amy Levy, Olive Schreiner e Augusta Webster. Alla fine del 1871 pubblica una selezione di poesie di Percy Bysshe Shelley per la Tauchnitz Collection of British Authors, contenente un "memoir" introduttivo della vita di Shelley. L'anno successivo pubblica la sua traduzione dal tedesco “The Old Faith and the New: A Confession” di David Strauss e in seguito pubblica recensioni sul “The Examiner” dello stesso.
La varietà di queste prime opere (poesia, narrativa, critica, biografia, traduzione), così come la vasta gamma di argomenti e temi trattati (autonomia e azione femminile, antiteismo, estetismo, il rapporto tra radicalismo letterario e politico), evidenzia i principi e temi estetici che caratterizzeranno il resto della carriera di Blind, sottolineando al contempo la natura cosmopolita della sua sensibilità e prospettiva. Mathilde rimane devota alla poesia, come è evidente in una lettera del 1869 a Richard Garnett: "La mia unica vera vita è stata per molto tempo nella scrittura, e quando non posso nuotare e galleggiare nelle acque incantate della poesia sono come un pesce fuor d'acqua". [7]
Tra gli anni ‘70 e ‘80 dell’Ottocento, Mathilde visita la Scozia e scrive due opere di notevole portata e ambizione: il poema narrativo "The Prophecy of St. Oran and Other Poems" e “The Heather on Fire”, una denuncia sulla situazione delle Highlands. Entrambi sono pieni di appassionata eloquenza ed energia. In particolar modo, “The Prophecy of St. Oran and Other Poems” (1881) è il summa dei quindici anni di studio della filosofia avvenuta con Fischer. Mathilde Blind rifiuta la teologia e l'idea che ci sia un obiettivo finale o uno scopo ultimo nelle cose; questa è la ragione per cui il suo editore decide di ritirare “The Prophecy of St. Oran and Other Poems” dalla circolazione. William Michael Rossetti, storico amico della Blind, scriverà a Ford Madox Brown affermando che alla Newman & Co. "si erano spaventati per il carattere ateo del libro e avevano deciso di non venderlo più".[8]
La reputazione di Blind come poetessa inizia a crescere nel 1880: intraprende una serie di ambiziosi progetti letterari, comprese due biografie molto apprezzate per la serie "Eminent Women" curata da John Henry Ingram. La prima sulla scrittrice George Eliot (1883; nuova edizione 1888); mentre la seconda è sulla vita di Madame Roland (1886), uns dei leader Girondini durante la Rivoluzione francese. In questo periodo, Lucy Madox Brown realizza un suo ritratto.[9]
L'unico romanzo di Blind, "Tarantella", è una storia d'amore in prosa. È un'opera notevole sotto molti aspetti, ma non è stato né un successo commerciale né popolare. Richard Garnett ha scritto che "il destino di questo straordinario libro è una delle ingiustizie della letteratura". [10]
Nel 1889 pubblica “The Ascent of Man”, una risposta ambiziosa alla teoria dell'evoluzione di Charles Darwin. Il successo di questa raccolta ha permesso a Mathild Blind di ripristinare la propria reputazione dopo l’insuccesso di “Tarantella”. Nella successiva edizione postuma, quella del 1899, viene aggiunta l'introduzione del biologo evoluzionista Alfred Russel Wallace.
A partire dal 1890, Mathilde Blind viaggia molto in Italia e in Egitto, coltivando il suo interesse per la natura e per l'antichità e per migliorare la sua salute cagionevole. L'influenza di questi viaggi si manifesta in “Dramas in Miniature”, (1891) “Songs and Sonnets” (1893) e soprattutto “Birds of Passage” (1895). Quest’ultimo riceve una recensione dalla rivista ‘Woman’, che precedentemente ha già pubblicato un articolo in cui elogia i lavori di Blind e le qualità come poetessa e pensatrice.

Ultimi anni

Eredita da un fratellastro Meyer Jacob ("Max") Cohen un gran numero di proprietà che le permettono di vivere agiatamente nella sua tenuta a Stratford dove scrive poesie ispirate dai sonetti di Shakespeare. Muore a Londra il 26 novembre 1896, lasciando in eredità al Newnham College di Cambridge la maggior parte delle sue ricchezze. Viene cremata a Woking e le sue ceneri successivamente poste in un monumento eretto dall'amico Ludwig Mond, progettato da Édouard Lantéri nel cimitero di St Pancras.

Vita privata

Durante il 1880 inizia a vivere a Manchester presso la casa del pittore Ford Madox Brown e di sua moglie. Alcune voci sostengono che dopo la morte di questa, Brown desiderasse sposarla. La loro amiciia dura fino alla morte di Brown nel 1893, sebbene questa devozione causò notevoli disordini nella sua famiglia.[11] Il non essersi mai sposata ed aver frequentato personalità come Olive Schreiner e Violet Paget è stato oggetto di speculazioni circa il suo orientamento sessuale. Questo parrebbe essere confermato dalla natura dei suoi lavori, specialmente quelli editi per la rivista "The Dark Blue".[12]

Eredità

Mathilde Blind è stata considerata come un'autrice di una certa importanza già in vita. Gli studiosi del XX secolo hanno elogiato la sua biografia di George Eliot per l'ampiezza e l'accuratezza della sua ricerca, per le sua analisi critica e per la sua enfasi nel descrivere il femminismo di Eliot.
Per quanto riguarda la poesia di Blind, i suoi lettori contemporanei, così come quelli del ventesimo secolo, hanno avuto la tendenza a preferire i suoi sforzi più brevi e lirici come “The Sower”, “Reapers”, “Lassitude”, “Manchester by Night” e “The Dead”. La critica femminista ha richiamato l'attenzione anche sull'imponente sonetto “Motherhood” che descrive il dolore del travaglio e del parto. Più recentemente, in “Victorian Poetry: Poetry, Poetics and Politics” (1993), Isobel Armstrong ha rivalutato le opere più lunghe, in particolare “The Heather on Fire” e “The Ascent of Man” dichiarando che: “Mathilde Blind ha riconfigurato un nuovo mito della creatività e del genere, dimostrando il meglio che questa tradizione può ottenere in termini di analisi sociale e politica”. [13]

Opere

  • "Poems", sotto lo pseudonimo di Claude Lake (1867)
  • "Shelley", la recensione a "The Poetical Works of Percy Bysshe Shelley" con note ed un memoir by W. M. Rossetti, Westminster Review (July 1870)
  • "The Old Faith and the New: A Confession" di David Friedrich Strauss, una traduzione dal tedesco (1873); tera edizione revisionata con un saggio biografico su Strauss (1874)
  • "Mary Wollstonecraft", saggio biografico, New Quarterly Magazine (July 1878)
  • "The Prophecy of St. Oran and Other Poems" (1881)
  • "George Eliot, the first biography of the novelist" (1883)
  • "Tarantella: A Romance" (1885)
  • "The Heather on Fire: A Tale of the Highland Clearances" (1886)
  • "Madame Roland, a biography" (1886)
  • "Shelley's View of Nature Contrasted With Darwin's", a lecture" (1886)
  • "Marie Bakshirtseff, The Russian Painter", saggio biografico diviso in due parti pubblicato per Woman's World (1888)
  • "The Ascent of Man" (1889)
  • "The Journal of Marie Bashkirtseff, una traduione dal francese del diario della pittrice russa (1890)
  • "Dramas in Miniature" (1891)
  • "Songs and Sonnets" (1893)
  • "Birds of Passage: Songs of the Orient and Occident" (1895)
  • "A Selection from the Poems of Mathilde Blind", edito A. Symons (1897)
  • "The Ascent of Man", nuova edizione con l'introduzione Alfred R. Wallace (1899)
  • "The Poetical Works of Mathilde Blind" edito da Arthur Symons con il memoir by Richard Garnett (1900))

Note

  1. ^ Patricia Srebrnik, Oxford Dictionary of National Biography, Volume 6, 219-220
  2. ^ Diedrick, James (2016). Mathilde Blind: Late-Victorian Culture and the Woman of Letters. University of Virginia Press
  3. ^ [British Library, Add. MS 61930, ff. 1–55]
  4. ^ https://www.berlinexperiences.com/unter-den-linden-berlin-assassinations/
  5. ^ Citata da Conway, Moncure, Autobiography (Houghton Mifflin, 1904), vol. 2, p. 68
  6. ^ Diedrick, James (2016). Mathilde Blind: Late-Victorian Culture and the Woman of Letters. University of Virginia Press
  7. ^ Mathilde Blind ALS to Richard Garnett, 2 July 1869, Blind Correspondence, British Library, Add. MS 6129, ff. 34–35
  8. ^ https://archive.org/details/selectedletterso0000ross
  9. ^ https://victorianweb.org/painting/fmb/paintings/24.html
  10. ^ Garnett, Richard (1900). "Memoir". In Arthur Symons (ed.). The Poetical Works of Mathilde Blind. T. Fisher Unwin.
  11. ^ Diedrick, James (2016). Mathilde Blind: Late-Victorian Culture and the Woman of Letters. University of Virginia Press., pp. 145–231.
  12. ^ https://www.thefreelibrary.com/%22My+love+is+a+force+that+will+force+you+to+care%22%3A+subversive...-a097895631
  13. ^ Isobel Armstrong, Victorian Poetry: Poetry, Poetics and Politics 374-376

Bibliografia

  • Srebrnik Patricia dall'Oxford Dictionary of National Biography in association with The British Academy edito da H.C.G. Matthew e Brian Harrison, Volume 6, Oxford University Press
  • Diedrick, James (2016). Mathilde Blind: Late-Victorian Culture and the Woman of Letters. University of Virginia Press
  • Garnett, Richard (1900). "Memoir". In Arthur Symons (ed.). The Poetical Works of Mathilde Blind. T. Fisher Unwin.
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