Narce
Narce era un insediamento arcaico risalente all'età del bronzo, successivamente abitato da popolazioni di cultura etrusca e falisca, che si trova nella Valle del Treja (palotevere) tra i comuni di Calcata, Faleria e Mazzano Romano. [1]
Narce | |
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Civiltà | falisca |
Utilizzo | insediamento |
Epoca | IX secolo a.C. - II secolo a.C. |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | Lazio |
Mappa di localizzazione | |
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Descrizione
Scavi
Il sito fu scoperto alla fine del XIX secolo, con i primi scavi registrati avvenuti nel 1889 e pubblicati nel 1894.[2] Questi scavi hanno portato alla luce 21 necropoli, sui crinali a est, sud e ovest.[2] Ulteriori scavi furono intrapresi nel 1896 da Frothingham, nel 1897 da Paille e Mengarelli e quindi da Mancinelli-Scott, del Drago (pubblicato nel 1902) e Mancinelli-Scott (1897).[senza fonte]
Localizzazione
Il sito di Narce è situato a circa 5 chilometri a sud di Falerii Veteres dove il fiume Treja assume i connotati fluviali tiberini. L'insediamento si trovava sui vicini colli di Narce, Monte li Santi e Pizzo Piede.[3]
Contesto storico
Anche se il nome originario dell'insediamento è incerto alcuni ritengono che potrebbe trattarsi della città falisca di Fescennium.
La cultura, la religione e la storia dei falisci avevano molto in comune con la civiltà etrusca. Narce interagì con insediamenti etruschi in tutti i periodi della sua esistenza, mantenendo stretti rapporti con la vicina città di Veio.
È probabile che la prosperità di Narce fosse legata alla sua posizione strategica essendo centro di una fitta rete stradale che conduceva a Veio, Nepi, Falerii Veteres, Capena, Poggio Sommavilla e ad altri insediamenti vicini.
Ritrovamenti
Le tombe di Narce scoperte alla fine del XX secolo hanno prodotto i reperti archeologici più significativi del sito. Le scoperte fatte sul colle di Narce furono alla base della collezione del Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma.[4] Molto di questo primo materiale scavato è poi andato disperso in diversi musei americani, con Arthur Frothingham che fungeva da agente per selezionare e spedire fuori dall'Italia i manufatti ritrovati. Altri ritovamenti furono spediti a Firenze, Parigi, Copenaghen e Berlino.[4] Il Museo di archeologia e antropologia dell'Università della Pennsylvania ha ricevuto il campione più ampio e rappresentativo di questi primi corredi funerari.[5]
Numerose sono le sepolture ritrovate durante le campagne di scavo, sia del tipo a cremazione che ad inumazione.[1]
Alcune sepolture, risalenti al periodo tra l’VIII e VII sec.a.C., erano accompagnate da oggetti di oreficeria, a vasellame di bronzo, oltre ad alcune tra le più antiche ceramiche greche di importazione, oggi esposte al [6]
Galleria d'immagini
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Elmo da comandante necropoli di Narce , VIII secolo a.C.
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Dettaglio
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Anfora da una tomba di Narce , VII secolo a.C.
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Ceramica
Note
- ^ a b Narce sul sito del MAVNA
- ^ a b Potter, T. W. Faliscan Town in Southern Etruria. British School at Rome, 1976.
- ^ Narce su Treccani
- ^ a b Turfa, Jean MacIntosh. 2005. Catalogue of the Etruscan gallery of the University of Pennsylvania Museum of Archaeology and Anthropology. Philadelphia: University of Pennsylvania Museum of Archaeology and Anthropology.
- ^ Davison, Jean M. Seven Italic Tomb-Groups from Narce.Leo S. Olschki, 1972.
- ^ Museo archeologico dell'Agro Falisco
Altri progetti
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Voci correlate
Collegamenti esterni
- Narce su Treccani, su treccani.it.
- Museo Civico Archeologico-Virtuale di Narce, su mazzanoromano.rm.gov.it. URL consultato il 24 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2011).