SLAPP
SLAPP (simile a "slap" schiaffo in lingua inglese) è un termine nato dall'acronimo di Strategic lawsuit against public participation (traducibile in italiano con "azione legale strategica contro la partecipazione pubblica") per identificare le azioni legali tese a bloccare la partecipazione alla vita pubblica. È una pratica scorretta e nell'ordinamento italiano viene punita come "causa temeraria" (art. 96 del Codice di procedura civile); ma i codici italiani non entrano in questo specifico caso che potrebbe verificarsi delle ONG ambientaliste[1] o di rispetto dei diritti criticano pubblicamente un'organizzazione ricca e forte, come una multinazionale, e quest'ultima cerca di intimidire la ONG con citazioni in giudizio e richieste danni notevoli. Vincere non è l'obiettivo principale di questa azione legale. L'obiettivo è intimorire l'avversario e reprimere il dibattito pubblico. La SLAPP non è fondata su reali motivi giuridici. Fu coniato nel 1988 da due professori dell'università di Denver[2]. È un termine usato nell'ambito giudiziario e si è diffuso partendo inizialmente dai paesi anglosassoni e proprio in questi paesi, negli ultimi anni, sono state varate leggi che limitano le possibilità di ricorso a questa pratica.
Note
- ^ Slapp: colpire nel portafoglio per fermare le proteste - Il Fatto Quotidiano
- ^ George W. Pring et Penelope Canan, « Studying Strategic Lawsuits Against Public Participation: Mixing Quantitative and Qualitative Approaches », Law and Society Review 22 (1988).