Leonhard von Möllendorff

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Leonhard von Möllendorff (Potsdam, 28 settembre 1918Houffalize, 1º gennaio 1945) è stato un militare tedesco, che prestò servizio durante la seconda guerra mondiale. È noto per aver involontariamente favorito la fuga del colonnello Claus Schenk von Stauffenberg durante l'attentato a Hitler del 20 luglio 1944.

Leonhard von Möllendorff
NascitaPotsdam, 28 settembre 1918
MorteHouffalize, 1º gennaio 1945
Dati militari
Paese servito Germania nazista
ArmaHeer
Anni di servizio? - 1945
GradoCapitano di cavalleria della riserva
GuerreSeconda guerra mondiale
BattaglieOffensiva delle Ardenne
Comandante diBattaglione granatiere 928 della III Führer-Begleit-Division
Decorazioni
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Biografia

I primi anni

Leonhard von Möllendorff nacque a Forstprignitz, in Germania, il 28 settembre 1918.[1] Figlio del maggiore Friedrich Wichard (1870-1932), era il fratello di Ilse von Möllendorff e per un anno, dal 1932 al 1933, studiò al liceo di Heiligengrabe.[2]

Il complotto del 20 luglio 1944

Durante la cospirazione del 20 luglio 1944, era il capitano di cavalleria della riserva al quartier generale della Tana del Lupo a Rastenburg, nella Prussia Orientale, e quindi il vice comandante del campo in qualità di assistente del tenente colonnello Gustav von Streve. Essendo un conoscente personale del colonnello Claus Schenk von Stauffenberg, che era conosciuto come un combattente gravemente disabile e un ufficiale di ottima reputazione, all'inizio non aveva motivo di essere sospettoso.[3]

Alle 10.30, nella mensa degli ufficiali, fece una colazione tardiva con Stauffenberg e altri ufficiali (il capitano Heinz Pieper, gli ufficiali medici Wilhelm Tobias Wagner ed Erich Walker, e il tenente generale Henning von Thadden), fino a quando il colonnello non venne chiamato per un colloquio programmato con il generale Walther Buhle. Alle 12.44, due minuti dopo lo scoppio della bomba, con la scusa di aver ricevuto il permesso del comandante, Stauffenberg gli telefonò nel suo ufficio per convincere il sottufficiale di guardia, il sergente Kolbe della Führer-Begleit-Division, a lasciarlo passare al posto di controllo esterno e a recarsi all'aeroporto. Poiché non sapeva ancora nulla della causa dell'allarme generale e soprattutto conosceva bene Stauffenberg, in assenza del comandante, che si trovava sul luogo dell'esplosione, autorizzò il passaggio del colonnello e del suo aiutante Werner von Haeften.[3][4]

Dopo il tentativo di assassinio di Adolf Hitler, avanzò ingiustificate accuse, secondo cui aveva fallito come ufficiale di guardia nel circuito di blocco I del Führerhauptquartiere, ma il maggiore Otto Ernst Remer, che aveva arrestato i principali congiurati la notte stessa, conservò sempre un ricordo speciale per questo valoroso e comprovato ufficiale.[5] Sebbene improbabile[3], alcuni storici ritengono che fosse anche lui un membro della cospirazione.[6][7][8][9]

La carriera militare

Premiato per le sue azioni durante l'offensiva delle Ardenne, fu nominato comandante del battaglione granatiere 928 della III Führer-Begleit-Division dopo la morte del precedente capo, Hauptmann Gaum, in battaglia vicino ad Hampteau, in Belgio, e si distinse particolarmente durante i combattimenti intorno a Hubermont. Qui fu un modello di coraggio e fermezza, sempre pronto a impegnarsi in combattimenti ravvicinati contro carri armati Sherman sfondati con Panzerfaust o altre armi di fanteria AT.[10]

Il 19 dicembre 1944, con la principale minaccia della linea di difesa del generale di brigata Hasbrouck Davis, era apparentemente isterico e un disastro nervoso: piangeva ogni volta che veniva citato il nome di Hitler.[11]

La morte

Il 1° gennaio 1945, a Houffalize, fu ferito a morte da un colpo anticarro diretto durante un combattimento ravvicinato con le truppe statunitensi che, da capodanno, avevano sfondato nelle loro posizioni vicino a Hubermont e Laval. Tuttavia, avendo abbattuto trentadue carri armati in un giorno, il suo coraggioso comando del battaglione in questa battaglia creò i presupposti per il gruppo corazzato del FBB per riportare le truppe statunitensi alle loro posizioni iniziali in un contrattacco.[5][10][12]

Una settimana dopo, l'8 gennaio, ricevette postumo la Croce di Cavaliere della Croce di Ferro sulla base dei suoi successi in queste due azioni e per aver pagato l'ultimo sacrificio nel processo.[10][13] Fu sepolto nel cimitero di guerra tedesco di Recogne.[14]

Onorificenze

Chiusura a foglia d'onore dell'esercito e delle Waffen-SS
«decorazione postuma»
— 8 gennaio 1945

Filmografia

Note

  1. ^ Kevin Brazier, The Complete Knight's Cross: The Years of Defeat 1944-1945, Biography & Autobiography, 2022, p. 1940.
  2. ^ Sarah Romeyke, Preußens Töchter: Die Stiftskinder von Heiligengrabe 1847-1945, 2015, pp. 116, 129.
  3. ^ a b c Ian Kershaw, Luck of the Devil: The Story of Operation Valkyrie, 2013.
  4. ^ Peter Hoffmann, Tedeschi contro il nazismo, il Mulino, 1994, p. 161.
  5. ^ a b Ralph Tegethoff, Generalmajor Otto Ernst Remer: Kommandeur der Führer-Begleit-Division, 2002, p. 228.
  6. ^ John Williams Davis, Failure of a Putsch, Berlin, July 20, 1944, 1958, p. 36.
  7. ^ Robert F. Hopwood, Germany: People and Politics, 1750-1945: A Selection of Articles from History Today, 1968, p. 131.
  8. ^ Peter Quennell, History Today, 1953, p. 9.
  9. ^ Anthony Cave Brown, Bodyguard of Lies, volume 10, 1975, p. 750.
  10. ^ a b c (EN) Leonhard von Moellendorff, su tracesofwar.com. URL consultato il 29 ottobre 2019.
  11. ^ Antony Beevor, Ardennes 1944: Hitler's Last Gamble, 2015.
  12. ^ Helmuth Spaeter, Panzerkorps Grossdeutschland, 1984, p. 212.
  13. ^ (DE) Knights Cross Holder Biographies - Leonhard Moellendorf, su feldgrau.com. URL consultato il 29 ottobre 2019.
  14. ^ (EN) Rittm. Leonhard Von Mollendorff, su it.findagrave.com. URL consultato il 22 dicembre 2022.