Luigi Bolis (tenore)
Luigi Bolis (Mapello (Bg), 29 Luglio 1839 – Gorlago (Bg) 1 Settembre 1905) è stato un tenore italiano.
Dopo aver esordito a Ferrara nel 1864, fu acclamato come grande protagonista di importanti opere liriche nei principali teatri sia in Italia che in Europa. Il suo nome è impresso fra i benemeriti dell’Ospedale Italiano di Buenos Aires.
Fu il primo a coprire il ruolo di Sveno nè “I Goti” di Stefano Gobatti (1873) e di Corrado di Wallenrod nè “I Lituani” di Amilcare Ponchielli (1874), primo interprete anche nel “Mercante di Venezia” di Ciro Pinsuti (1873), nel “Gustavo Wasa” di Filippo Marchetti (1875), e ancora in “Luce” di Gobatti (1875). Fu anche il primo interprete dell’Aida di Verdi alla Scala di Milano (1874).
Luigi Bolis, che aveva iniziato come baritono, divenne presto tenore eroico e spesso gli furono assegnate parti drammatiche. Sposò Maria Zappettini, buona soprano, con la quale ebbe il figlio Dante, a sua volta buon baritono. Dante sposò la soprano Delfina Battaglia di Concordia sulla Secchia (Mo), sorella di Linda Battaglia, madre del noto critico d’arte Roberto Longhi.
La carriera del Bolis fu breve ed intensa, si ritirò a soli 39 anni (1879) nel pieno del successo sulle rive del fiume Cherio nella sua villa di Gorlago (Bg). Non volle più calcare le scene, preferì seguire il lavoro dei contadini nei campi e seppe resistere alle pressanti e sempre più remunerative richieste da parte di Mapleson, famoso impresario del teatro Covent Garden di Londra.
Per alcuni anni fu anche sindaco del paese. Morì il 1 Settembre 1905, il giorno dopo il suo più grande rivale: Francesco Tamagno.
Un secondo Luigi Bolis riportò successi all’incirca una trentina di anni dopo interpretando più o meno le stesse opere e le stesse parti: di lui si sa solo che morì nel 1948.
Questo omonimo del Bolis, che fu probabilmente allievo del figlio Dante, nell’arte si espresse come a voler ripercorrere la medesima carriera del suo predecessore.
V’è da pensare perciò che Luigi Bolis fosse per lui un nome d’arte adottato in onore del grande tenore.
Bibliografia: Mario Fierli, “Storie e glorie d’altri tempi”, Bergamo, 1927
Recensioni e Citazioni: Mario Corsi, “Tamagno”, ed. Ceschina 1936/1937 /-/ Tommaso Zaghini - Corrado Ferri - Luigi Verdi, “Stefano Gobatti”, ed. Pàtron Editore