Utente:JKey128/Sandbox

Mater-Bi è il nome commerciale di un tipo di bioplastica brevettato e commercializzato dalla Novamont.
Viene venduto in granuli ed è lavorabile in modo simile alle altre materie plastiche, anche per quanto riguarda la colorazione e la sterilizzazione.[1]
Il Mater-Bi, a differenza di altre materie plastiche, è biodegradabile; il processo di biodegradazione del Mater-Bi, svolto da microorganismi, produce acqua, anidride carbonica e metano.[2]
Storia
La produzione di Mater-Bi ha avuto inizio nel 1990, nello stabilimento della Novamont di Terni come risposta alla crescente domanda di materiali sostenibili e biodegradabili per la produzione di imballaggi e altri prodotti monouso.
La produzione di Mater-Bi ha avuto inizio nel 1990, nello stabilimento della Novamont di Terni, con una produzione iniziale di 4000 tonnellate all'anno, che è raddoppiata nel 1997 e nel 2001 è arrivata a 16 000 tonnellate all'anno.[3]
Catia Bastioli, ricercatrice italiana, nel 2007 riceve il più grande premio europeo come inventrice dell'anno, scoprendo come trasformare l’amido, una delle fonti energetiche principali delle piante, in un materiale strutturale. [10]
Il Mater-Bi è stato il primo materiale biodegradabile ad essere utilizzato per la produzione di imballaggi alimentari e, negli ultimi anni, è diventato sempre più popolare per la sua capacità di fornire un'alternativa sostenibile ai materiali plastici convenzionali, infatti si è passati da una “produzione iniziale di 4000 tonnellate all'anno, che è raddoppiata nel 1997 e nel 2001 è arrivata a 16 000 tonnellate all'anno” [11]
La molecola inizia ad avere un ruolo importante nella società in seguito ad una normativa Europa del 2010 che sostituisce i sacchetti di plastica in commercio con quelli in bioplastica conformi alla UNI EN 13:432.
Ad oggi la società è ancora molto attiva infatti ha raggiunto la quarta generazione di Mater-Bi e ha già ricevuto un finanziamento di 100 milioni per la quinta generazione che si sta avvicinando sempre di più. [12]
Composizione chimica
Il marchio "Mater-Bi" indica diverse classi di bioplastiche prodotte dalla Novamont[4] a partire da amido di mais.
In genere il Mater-Bi è un materiale formato da una fase cristallina costituita da amilosio e da un agente complessante e una fase amorfa costituita da amilopectina.[5] L'amilosio e l'amilopectina sono i costituenti dell'amido utilizzato come materia prima; l'agente complessante e vari additivi vengono invece aggiunti durante il processo produttivo.
Dal punto di vista morfologico, tali fasi possono disporsi secondo una morfologia "a goccia" o "a lamelle":[5]
- la struttura "a goccia" è costituita da un nucleo di amilopectina amorfa circondata da molecole di amilosio complessato;[5]
- la struttura "a lamelle" è costituita da strati formati da amilopectina e agente complessante compatibilizzati con strati di amilosio complessato.[5]
Le diverse classi di Mater-Bi si differenziano a seconda dei seguenti fattori:[5]
- rapporto tra amilopectina e amilosio nell'amido di partenza;
- natura chimica degli additivi;
- natura chimica degli agenti complessanti;
- condizioni operative mantenute durante il processo produttivo.
Alcuni esempi di Mater-Bi sono il "Mater-Bi YI01U", il "Mater-Bi ZI01U/C" e il "Mater-Bi ZF03U/A". In particolare il Mater-Bi ZIO1U/C dal punto di vista chimico è un amido-poli-ε-caprolattone.[6]
Utilizzi
Il Mater-Bi trova applicazioni per esempio nella produzione di imballaggi, giocattoli, posate,[7] stoviglie e buste di bioplastica, in sostituzione dei tradizionali sacchetti in polietilene. È stato utilizzato, a livello sperimentale, nell'ambito del costume teatrale attraverso la creazione di una tunica in Mater-Bi.
Negli anni '80 e '90 con il Mater-Bi sono stati realizzati diversi giocattoli pubblicizzati come gadget di successo allegati al settimanale Topolino[8][9].
Provvedimenti giudiziari
In relazione all'accusa rivolta dalla stessa Novamont nel 2007 ai concorrenti franco-tedeschi della Biotec-Sphère, oltre ai giudizi di tribunali tedeschi e francesi che hanno invalidato alcuni brevetti della stessa Novamont, ritenendoli sprovvisti dei requisiti di brevettabilità, anche il Tribunale di Torino ha, in primo grado, dato ragione alla Biotec-Sphère.[10]
Note
- ^ MATER-BI - bioplastiche biodegradabili e compostabili - Novamont, su novamont.com. URL consultato il 6 gennaio 2018.
- ^ Barsby, p. 189.
- ^ Bastioli, p. 210.
- ^ Platt.
- ^ a b c d e Scott, p. 149.
- ^ Chiellini, p. 323.
- ^ Moscardino - giulio iacchetti, in giulio iacchetti, 26 luglio 2000. URL consultato il 6 gennaio 2018.
- ^ Andrea Fiamma, Storia dei gadget estivi di Topolino, su Fumettologica, 20 agosto 2020. URL consultato il 1º ottobre 2022.
- ^ Andrea Fiamma, Quando Topolino vendeva 1 milione di copie, su Fumettologica, 12 agosto 2019. URL consultato il 1º ottobre 2022.
- ^ Bioplastiche, è guerra sui brevetti tra Novamont e Biotech-Sphère, in LaStampa.it. URL consultato il 6 gennaio 2018.
Bibliografia
- (EN) David K. Platt, Rapra Technology Limited, Biodegradable polymers: market report, iSmithers Rapra Publishing, 2006, ISBN 1-85957-519-6.
- (EN) Emo Chiellini, Biorelated polymers: sustainable polymer science and technology, Springer, 2001, ISBN 0-306-46652-X.
- (EN) Gerald Scott, Degradable polymers: principles and applications, 2ª ed., Springer, 2002, ISBN 1-4020-0790-6.
- (EN) Tina L. Barsby, Athene Margaret Donald, P. J. Frazier, Starch: advances in structure and function, Royal Society of Chemistry, 2001, ISBN 0-85404-860-X.
- (EN) Catia Bastioli, Handbook of biodegradable polymers, iSmithers Rapra Publishing, 2005, ISBN 1-85957-389-4.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Servizio di Report del 15 aprile 2007, su report.rai.it. URL consultato il 7 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2007).