Scipio Secondo Slataper
Scipio Secondo Slataper (Roma, 6 gennaio 1915 – gennaio 1943) è stato un militare italiano. Sottotenente degli alpini, fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria per il coraggio dimostrato in combattimento durante la seconda battaglia difensiva del Don.
Scipio Secondo Slataper | |
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Nascita | Roma, 26 gennaio 1915 |
Morte | gennaio 1943 |
Cause della morte | Morto in combattimento |
Luogo di sepoltura | cadavere disperso in Russia[1] |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Corpo | Alpini |
Specialità | Artiglieria |
Reparto | 3º Reggimento artiglieria alpina 3ª Divisione alpina "Julia" |
Anni di servizio | 1941-1943 |
Grado | Sottotenente |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Campagna di Russia |
Battaglie | Offensiva Ostrogorzk-Rossoš Seconda battaglia difensiva del Don |
Decorazioni | Medaglia d'oro al valor militare |
dati tratti da I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Medagliere[2] | |
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Biografia
Nacque a Roma il 26 gennaio 1915[2], figlio dello scrittore e patriota triestino Scipio[N 1], e di Gigetta Carniel, e nipote del tenente colonnello Guido[N 2]. Conseguita la laurea in ingegneria industriale[2] presso il Politecnico di Milano, nel 1939, ottenne il brevetto di sottotenente di complemento[3] nell'aprile del 1941, è destinato in servizio all'Arsenale di Torino. A seguito della sua richiesta di trasferimento a un reparto da combattimento[2], nel giugno successivo è assegnato al 3º Reggimento artiglieria alpina[4] appartenente alla 3ª Divisione alpina"Tridentina" di stanza in Grecia[4].
Rientrato in Patria[2] insieme al suo reggimento; nel novembre 1941 sposò Julia Marini da cui ha nell'ottobre 1942 un figlio chiamato Aurelio. Nell’agosto del 1942 partì per il fronte russo[2]. Nel 1943 durante le fasi della ritirata fu ucciso[2]. Fu successivamente decorato con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria per il coraggio dimostrato in questo frangente.[3]
Intitolazioni
Alla sua memoria e a quella del cugino, Giuliano, è intitolato un bivacco sulle dolomiti bellunesi in Alto Fonde de Ruseco a 2.650 metri.[2]
Onorificenze
Note
Annotazioni
Fonti
- ^ Tomba di Scipio Slataper, su Itinerari della Grande guerra. URL consultato il 12 settembre 2017.
- ^ a b c d e f g h Bianchi, Cattaneo 2011, p. 409.
- ^ a b Bianchi, Cattaneo 2011, p. 408.
- ^ a b Bianchi, Cattaneo 2011, p. 35.
Bibliografia
- Giulio Bedeschi, Centomila gavette di ghiaccio, Milano, Ugo Mursia, 1994, ISBN 88-425-1746-1.
- Andrea Bianchi, Mariolina Cattaneo, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Labaro, Associazione Nazionale Alpini, 2011, ISBN 978-88-902153-1-5.
- B. Palmiro Boschesi, Il chi è della Seconda Guerra Mondiale, vol. 2, Milano, Mondadori Editore, 1975, p. 182, SBN IT\ICCU\TO0\0604602 Controllare il valore del parametro
sbn
(aiuto). - Andrea Bianchi, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Medagliere, Associazione Nazionale Alpini, 2012, ISBN 978-88-902153-2-2.
- Giovanni Messe, La guerra al fronte russo, Milano, Ugo Mursia Editore, 2005, ISBN 88-425-3348-3.
- Mario Rigoni Stern, Il sergente nella neve, Torino, Einaudi Ragazzi, 2001, ISBN 88-7926-359-5.