Capo Tabin
Il capo Tabin, o Tabi, è un promontorio leggendario citato da Plinio il Vecchio e raffigurato nelle carte geografiche fino al XVIII secolo.

Da alcuni autori è considerato coincidente con il capo Čeljuskin,[1][2] il punto più settentrionale del continente asiatico. Poiché in alcune carte il capo Tabin rappresenta anche l'estremità orientale del continente,[3] altri autori segnalano come esso si trovi a corrispondere a due luoghi diversi, il capo Čeljuskin a nord e il capo Dežnëv a est.[4]
La descrizione di Plinio si incontra nel libro VI della Naturalis historia:
«Troviamo poi di nuovo degli Sciti e ancora zone desertiche popolate da fiere fino a che non si giunge a una catena montuosa, chiamata Tabi, a strapiombo sul mare. E non è dato trovare abitanti in quella regione prima di aver percorso circa metà della costa rivolta a nord-est.»
Nella carta di Gerardo Mercatore (1595), che cita direttamente Plinio, il promontorio Tabin costituisce l'estremità orientale di un ampio golfo che prende il nome di Oceano Scitico, o Mare Tabin, che termina a occidente con Nova Zembla (Novaja Zemlja). In tale golfo è collocata l'isola fantasma di Tazata.[6] Raffigurazioni similari si hanno anche in Willem Blaeu (1645), in cui il golfo racchiuso tra capo Tabin e Nova Zembla è il Mare Tartaricum,[7] in Moses Pitt (1680)[8] e in Willem Barents. Nella carta di quest'ultimo subito a est di capo Tabin si apre lo stretto di Anián,[9] identificabile con lo stretto di Bering.[10]
Note
modifica- ^ (EN) JaapJan Zeeberg, Into the Ice Sea: Barents' Wintering on Novaya Zemlya; a Renaissance Voyage of Discovery, Amsterdam, Rozenberg, 2005, p. 17.
- ^ (RU) Zavoevanie Arktiki (PDF), in Sovetskaja Sibir', n. 115, 21 maggio 1940, p. 2. URL consultato il 16 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2017).
- ^ (RU) A. Efimov, Iz istorii velikich russkich geografičeskich otrkrytij v Severnom Ledovitom i Tichom okeanach, Mosca, 1950, p. 47.
- ^ Efimov, cit., p. 61.
- ^ (LA) Gaio Plinio Secondo, Storia Naturale. Libro VI. 53, traduzione di Alessandro Barchiesi, Roberto Centi, Mauro Corsaro, Arnaldo Marcone e Giuliano Ranucci, Giulio Einaudi editore, 1982, p. 683.
- ^ (LA) Mercator, Septentrionalium Terrarum descriptio, III ediz., Duisburg, 1623 [1595].
- ^ (LA) Willem Blaeu, Theatrum Orbis Terrarum, sive Atlas Novus in quo Tabulæ et Descriptiones Omnium Regionum, 1645.
- ^ (EN) Moses Pitt, A map of the North Pole showing adjacent areas, in The English Atlas, volume 1, n. 3, Oxford, 1680.
- ^ (LA) Willem Barentsz, Delineatio cartae trium navigantium per Bataves, ad Septentrionalem plagam, Norvegiae, Moscoviae et novae Semblae, Amsterdam, 1598.
- ^ (EN) Strait of Anian, su The Canadian Encyclopedia, Historica Canada, 2013. URL consultato il 17 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2017).