Utente:Galfab/Sandbox
Craig Knight Lightning Neidorf
Craig Neidorf (1969) è uno dei fondatori della rivista on line di hacking Phrack. Con il nickname Knight Lightning ha partecipato alla pubblicazione della maggior parte dei primi 30 numeri, in particolare come curatore della rubrica "Phrack world news" e punto di riferimento per la raccolta di articoli e contributi. Poche settimane dopo l'uscita del numero 30, all'inizio del 1990, Neidorf viene arrestato nell'ambito di un'operazione di polizia più ampia, nota come Operazione Sundevil[1], che coinvolge diversi gruppi della scena hacker statunitense del tempo. Le motivazioni dell'arresto sono da ricondursi a un articolo apparso nel numero 24[2] della rivista, in cui si esponevano alcuni dettagli tecnici relativi a Enhaced 911 (il sistema di geolocalizzazione dell'numero di emergenza americano, 911). Le accuse spaziavano da frode informatica a ricettazione di documenti sottratti alla BellSouth company (azienda telefonica statunitense), per una condanna complessiva massima di 65 anni di carcere. Il gruppo legale della neonata Electronic Frontier Foundation, unitosi alla difesa di Neidorf, riuscì a dimostrare che il documento sotto accusa era soltanto un memorandum, e che chiunque avrebbe potuto ottenere manuali tecnici più accurati semplicemente richiedendoli a un'altra azienda del gruppo Bell,la Bellcore, al prezzo di 13 dollari. Il caso fu archiviato[3]. Al termine della vicenda giudiziaria torna la firma di Knight Lightning su alcuni numeri di Phrack, fino a quando nell'editoriale introduttivo del numero 33 viene annunciata da parte dello stesso Neirdorf il cambio di consegne[4].
Note
- ^ L'intera vicenda è ricostruita da Bruce Sterling in Giro di vite contro gli hacker, Shake edizioni, 1998
- ^ http://phrack.org/issues/24/6.html#article
- ^ Per una descrizione dettagliata del caso giudiziario e altri cenni biografici su Craig Neidorf si veda https://dl.acm.org/doi/pdf/10.1145/102868.102869, United States vs Craig Neidorf, a debate on Eletronic Publishing, costitutional rights and hacking
- ^ http://www.phrack.com/issues/33/1.html#article
Enhanced 911
L'Enhanced 911[1] è un'estensione agli standard della rete 911, il numero di emergenza statunitense. Viene introdotto per identificare e geolocalizzare il chiamante. Lo standard prevede che ogni operatore telefonico, su rete fissa, mobile o VOIP, debba garantire l'adeguamento della propria infrastruttura per fornire numero di telefono e posizione del traffico diretto verso i Public Safety Answering Points(PSAP). Il singolo PSAP si occupa quindi di smistare le chiamate e le informazioni aggiuntive al servizio più adeguato (vigili del fuoco, ambulanze, polizia).
Note
Giro di vite contro gli hacker
Giro di vite contro gli hacker è la traduzione italiana di un'opera di Bruce Sterling, edita per la prima volta negli Stati Uniti nel 1992 con il titolo The Hacker Crackdown: Law and Disorder on the Electronic Frontier[1]. Il libro è stato rilasciato liberamente su Intenet nel 1994. Viene tradotto in italiano ad opera di Mirko Aurelio Tavosanis, stampato e distribuito in Italia nel 1998 dalla casa editrice Shake, con il titolo modificato. Nel 2018 viene ristampato dalla Mondadori, senza sostanziali modifiche.
Sterling racconta in questo saggio dal sapore narrativo alcune vicende della scena hacker americana svoltesi nella decade 1980-1990.
Il testo è diviso in quattro parti
Crash del sistema
Viene descritta la trasformazione del sistema telefonico statunitense fino alla privatizzazione e smembramento del gruppo AT&T. In particolare l'autore si sofferma sull'incidente del 15 gennaio del 1990, che portò al collasso di gran parte della rete telefonica. Durante gli anni '80 la nascente scena hacker e phreaker diede vita a un variegato underground digitale, al quale è dedicato il secondo capitolo del libro. Sebbene il guasto al sistema telefonico fosse stato causato da un errore in un aggiornamento delle centraline, rimase la pressante sensazione che si potesse imputare a un'intrusione informatica, e che gli hacker fossero coinvolti.
Undergroud digitale
Nel decennio del 1980 il mondo delle BBS (Bulletin Board System) diviene terreno fertile per il sottobosco dell'hacking e del phreaking americano. Nel capitolo vengono raccontare le vicende di diversi gruppi attivi in quel decennio, soffermandosi sulla rivista 2600, la Legion of Doom[2] e la e-zine Phrack. All'interno di questo scenario prendono il via le indagini che determineranno il "giro di vite" contro la scena hacker dei primi mesi del 1990, con particolare attenzione alle attività della Chicago Computer Fraud and Abuse Task Force, che prende il nome dal Computer Fraud and Abuse Act[3], e del Secret Service[4] statunitense. Le operazioni culmineranno con clamorosi sequestri, alcuni arresti e il coinvolgimento di una nota casa di produzione di videogiochi, la Steve Jackson Games. Quest'ultima vicenda fu frutto di un equivoco: il manuale del videogioco GURPS Cyberpunk venne interpretato dagli inquirenti come una guida al crimine informatico. L'autore identifica questo episodio in particolare come stimolo e motivazione per la stesura del libro.
Legge e ordine
Le inchieste illustrate nella seconda parte anticipano l'Operazione Sundevil. Quest'ultima fu rivolta al mondo del software pirata, ma per concomitanza temporale finì per identificare tutti gli eventi giudiziari accaduti nel 1990. Coivolse di nuovo il Secret Service e travolse ulteriormente la scena delle BBS, sui quali gli hacker erano di casa. In questo capitolo vengono introdotte la FCIC (Federal Computer Investigation Committee) e l'EFF, (Electronic Frontier Foundation), i due lati della barricata: la prima rappresenta le autorità governative, ponendosi come elemento di coordinamento dei vari corpi di polizia in materia, la seconda interviene in difesa degli hacker e in generale delle libertà e diritti civili.
I libertari
Gli eccessi e errori giudiziari del primi anni '90, stimolarono la nascita di organismi per estendere la difesa dei diritti civili al mondo digitale. L'ultima parte del libro è dedicata a tracciare le origini dell'EFF, focalizzandosi sulle figure di John Perry Barlow e Mitch Kapor. Il supporto legale dell'EFF contribuirà a alleviare le conseguenze penali e ridefinire l'impianto accusatorio dei processi derivanti dalle inchieste del 1990.