Trilogia di Thrawn

Versione del 19 feb 2023 alle 19:26 di WalrusMichele (discussione | contributi) (+sezione creazione e sviluppo)

La trilogia di Thrawn (in inglese Thrawn trilogy, nota anche come Heir to the Empire trilogy) è una serie di romanzi di fantascienza scritta da Timothy Zahn, pubblicata da Bantam Spectra e facente parte dell'Universo espanso di Guerre stellari. I romanzi che la compongono sono: L'erede dell'Impero (1991), Sfida alla Nuova Repubblica (1992) e L'ultima missione (1993). È stata pubblicata in italiano per la prima volta dal 1993 al 1995 da Sperling & Kupfer.

La trilogia si svolge circa cinque anni dopo gli eventi de Il ritorno dello Jedi nel periodo della Nuova Repubblica.[1] La galassia è in preda ad una guerra civile tra la Nuova Repubblica e i resti dell'Impero Galattico. La Nuova Repubblica ha ottenuto vittorie importanti e ha raggiunto una certa stabilità, ma tra le forze imperiali è emerso un nuovo e formidabile leader: il grand'ammiraglio Thrawn. Un'altra minaccia ancora più grande incombe intanto su Luke Skywalker e il jedi oscuro Jorus C'baoth; mentre Leila Organa e Ian Solo sono sposati e stanno aspettando due gemelli. Accanto ai vecchi personaggi della serie la trilogia di Thrawn introduce anche diverse figure nuove, tra cui l'agente imperiale Mara Jade, il contrabbandiere Talon Karrde e lo stesso Thrawn, che sono diventate centrali nell'Universo espanso.

Insieme al fumetto Il lato oscuro della Forza, la trilogia di Thrawn è stata l'opera che ha rilanciato il franchise di Guerre stellari dopo la conclusione della trilogia originale e che ha aperto le porte alla creazione dell'Universo espanso, una narrazione multimediale coerente e coordinata.[2] La trilogia è stata accolta con il plauso della critica[3] e ha venduto un totale di 15 milioni di copie,[4] con L'erede dell'Impero che ha raggiunto il primo posto nell'elenco dei best seller del New York Times.[5] Tutti e tre i romanzi sono stati trasposti in fumetti.

Trama

L'erede dell'Impero

Il grand'ammiraglio Thrawn, l'ultimo signore della guerra dell'Impero, complotta per distruggere la Nuova Repubblica nonostante il loro vantaggio numerico sulle restanti forze imperiali. Mette gli occhi sul magazzino del pianeta Wayland del defunto imperatore Palpatine, che contiene una vasta gamma di cilindri di clonazione Spaarti e uno scudo di occultamento funzionante. A tal fine, Thrawn e il suo subordinato Gilad Pellaeon, capitano dello Star Destroyer Chimaera, chiedono l'aiuto del contrabbandiere Talon Karrde e della sua seconda in comando Mara Jade per ottenere diverse creature simili a salamandre chiamate ysalamiri. Thrawn usa gli ysalamiri, che possiedono la capacità naturale di distruggere la Forza, per sottomettere il guardiano del magazzino Joruus C'baoth, un clone delirante di un maestro Jedi che il grand'ammiraglio aveva ucciso anni prima. C'baoth offre la sua fedeltà in cambio di due accoliti che si pieghino alla sua volontà: i gemelli di Dart Fener, Luke e Leila. Thrawn manda alcuni dei suoi assassini Noghri a catturare Luke e Leila che è incinta di due gemelli, ma i loro tentativi falliscono ripetutamente. Leila si difende da un attacco ed è sorpresa quando i Noghri si arrendono improvvisamente. Thrawn lancia la sua prima offensiva, una serie di attacchi mordi e fuggi nel territorio della Nuova Repubblica, e poi ruba una serie di minatori talpa dalle operazioni minerarie di Lando Calrissian su Nkllon. Avendo bisogno di navi da guerra, e con le sue tattiche precedenti che hanno costretto oltre 100 navi con equipaggio leggero a stazionare nei cantieri Sluis Van come pianificato, Thrawn invade. I suoi assaltatori usano i minatori rubati per salire a bordo e dirottare le navi, ma vengono ostacolati quando Lando prende il controllo dei minatori a distanza. Il grand'ammiraglio ritira le sue forze, ma grazie al complotto di Thrawn, la sua nemesi della Nuova Repubblica, l'ammiraglio Ackbar, viene arrestato per tradimento.[6][7][8]

Sfida alla Nuova Repubblica

Il libro comincia qualche giorno dopo la battaglia spaziale di Sluis Van con le forze imperiali che conquistano il pianeta Myrkr con lo scopo di catturare il contrabbandiere Talon Karrde. Essi falliscono nell'intento e Karrde e Mara Jade fuggono su Rishi. In contemporanea Ian, Chewbecca, Luke, Leila e Lando tornano su Coruscant per aiutare l'ammiraglio Ackbar dalle accuse di alto tradimento da parte del consigliere Borsk Fey'lya. Quindi Leila decide di rispettare l'impegno preso con il noghri Khabarakh riguardanti al conoscere (e liberare dal dominio dell'Impero) i noghri, accompagnata da Chewbecca sul sistema di Hognor. Intanto Luke, Ian e Lando si recano su New Cow su richiesta di Ackbar a indagare sulle attività di Fey'lya. Qui incontrano Sena, un comandante.

L'ultima missione

Una Repubblica alle strette cerca di riprendersi dagli attacchi del Grande Ammiraglio Thrawn, che ha schierato i residui delle forze Imperiali e costretto i Ribelli ad arretrare con una tecnologia recuperata dalla fortezza segreta dell'Imperatore: i soldati clone. Mentre Thrawn dispiega il suo assedio finale, Ian e Chewbecca cercano con grande fatica di formare una coalizione di contrabbandieri per sferrare un ultimo disperato attacco contro l'Impero. Intanto Leila tiene assieme l'Alleanza e si prepara alla nascita dei suoi gemelli Jedi. Travolta dalle navi e dai cloni agli ordini di Thrawn, la Repubblica ha un'ultima speranza: inviare un piccolo drappello guidato da Luke Skywalker nella roccaforte che ospita le terribili macchine da clonazione di Thrawn. Lì li attende un ultimo grande pericolo, dal momento che il Jedi Oscuro C'baoth dirige la battaglia contro i Ribelli e accumula le forze per terminare ciò che ha iniziato: la distruzione di Luke Skywalker.

Creazione e sviluppo

Tra la fine degli anni settanta e la metà degli anni ottanta Guerre stellari aveva dato vita a un discreto franchise di opere derivate, composto da serie spin-off, libri, fumetti, giochi e merchandise, gestito dalla società Lucasfilm. Ma verso la fine degli anni ottanta, con nessun nuovo film della saga in previsione che potesse espandere ulteriormente la storia e ravvivare l'attenzione del pubblico, e con la conclusione delle serie animate e delle linee di giocattoli, tutto sembrava indicare che lo sfruttamento del franchise stesse avviandosi alla sua naturale conclusione[9]. La direttrice editoriale di Lucasfilm, Lucy Wilson, si accorse però che poteva esserci mercato per una serie letteraria ambientata nell'universo di Guerre stellari e nel 1989 concretizzò l'idea siglando un accordo per la pubblicazione di una trilogia di romanzi con Lou Aronica, il direttore di Bantam Spectra, una linea editoriale di Bantam Books che si era ritagliata un ruolo eminente nel campo della fantascienza[10].

Fino a quel punto all'interno dell'Universo espanso di Guerre stellari erano stati pubblicati solo gli adattamenti dei film, La gemma di Kaiburr e due trilogie incentrate sulle avventure giovanili di Ian Solo e Lando Calrissian. Wilson e Aronica avevano invece in mente un progetto editoriale di vasta portata, di qualità, coerente al suo interno, e formato da racconti ambiziosi che avrebbero portato avanti l'eredità tracciata dai film con nuove trame e materiale inedito[10]. Bantam Spectra selezionò un ventaglio di possibili autori, tra i quali Lucasfilm scelse Timothy Zahn, poiché, a detta di Wilson, «i suoi romanzi si avvicinavano più di ogni altro a Guerre stellari»[10]. Zahn venne contattato a inizio novembre e accettò l'incarico[11].

Le direttive che ricevette da Lucasfilm erano che la storia si sarebbe dovuta svolgere 3-5 anni dopo la fine del Ritorno dello Jedi[12], i personaggi apparsi nei film non sarebbero dovuti morire e non si sarebbero potuti riutilizzare personaggi precedentemente deceduti[10]. Zahn volle tentare un approccio diverso rispetto a quanto si era visto nei film e ideò un nuovo cattivo meno brutale di Dart Fener o dell'imperatore Palpatine, il grand'ammiraglio Thrawn, un brillante stratega militare alla guida dei resti dell'Impero Galattico che avrebbe messo in seria difficoltà i protagonisti Luke Skywalker, la principessa Leila, Ian Solo e la Nuova Repubblica[10].

(inglese)
«I wanted to capture the Star Wars feeling, but I did not want to go over the same territory that George Lucas had already gone over, so that meant no superweapon, no Death Star, no Darth Vader-type, no Emperor-type. Which left me thinking, ‘Okay, so what else have we got?’ Vader and the Emperor ruled by manipulation and fear, so, how about somebody who would lead through loyalty? What kind of character could inspire that type of loyalty? He needed to be a strategic and tactical genius, so that they’d know they had a good chance of winning. He cared about his troops. He was willing to accept good suggestions from subordinates. And then, finally, since we did not see a lot of aliens in the Empire, I wanted to make him a non-human, on the grounds that, if he got to be a Grand Admiral, he had to be something very special.»
(italiano)
«Volevo catturare la sensazione di Guerre stellari, ma non volevo ripercorrere la stessa strada di George Lucas, quindi questo voleva dire niente superarma, niente Morte Nera, nessun cattivo alla maniera di Dart Fener o dell'Imperatore. Alché mi sono chiesto: "Va bene, quindi cos'altro ci è rimasto?"

Fener e l'Imperatore regnavano tramite l'inganno e la paura, così, perché non qualcuno che avrebbe comandato attraverso la lealtà? Che tipo di personaggio avrebbe potuto ispirare una simile fedeltà? Avrebbe dovuto essere un genio di stretegia e di tattica, in modo tale che sapessero di avere buone possibilità di vittoria. Aveva a cuore le sue truppe. Era pronto ad accettare suggerimenti dai suoi sottoposti. Infine, dal momento che non si vedevano molti alieni nell'Impero, volevo renderlo di una specie non umana, dal momento che, se era riuscito a diventare grand'ammiraglio, doveva essere qualcuno di veramente speciale.»

A completare il quadro l'autore inserì ulteriori personaggi, cercando di dare a ognuno un passato e una collocazione credibile nella galassia: Talon Karrde, un contrabbandiere e vecchia conoscenza di Ian Solo; Mara Jade, una agente di grande talento rimasta tuttavia disorientata dopo la caduta dell'Impero; e Gilad Pellaeon, un onesto e affidabile ufficiale imperiale, privo però della genialità di Thrawn[13]. Zahn introdusse anche un senso di realismo e verosimiglianza nella tecnologia e nelle tattiche proprio della fantascienza hard, che non si era ancora visto nell'ambientazione solitamente più fantastica di Guerre stellari[14].

Come riferimenti Zahn utilizzò i film stessi e i manuali di Guerre stellari - Il gioco di ruolo prodotti da West End Games, che contenevano informazioni dettagliate su mezzi, tecnologie, specie e mondi, e che gli permisero di armonizzare le sue opere al resto della saga[10][15]. Per il resto Lucasfilm lasciò all'autore molta libertà creativa, ma si riservò l'ultima parola su ogni scelta[10]. Così Zahn dovette eliminare il clone malefico di Obi-Wan Kenobi e sostituirlo con un nuovo personaggio, Joruus C'baoth, o rimuovere i riferimenti ai Sith e alle guerre dei cloni perché Lucas voleva riservarsi la possibilità di esplorarli in futuri film della serie[10][11].

Il primo romanzo venne completato in sei mesi e le uscite delle tre opere furono poste a intervalli di un anno, dal 1991 al 1993[10][12]. I titoli del secondo e del terzo volume furono scelti da Zahn. Per il primo l'autore avrebbe gradito Wild Card, ma questo venne scartato perché troppo simile a quello della serie Wild Cards della stessa Bantam. Anche il titolo alternativo The Emperor's Hand fu respinto, e infine si scelse Heir to the Empire, che era stato proposto da Lou Aronica[12].

Pubblicazione

  • L'erede dell'Impero (Heir to the Empire, 1991)
  • Sfida alla Nuova Repubblica (Dark Force Rising, 1992)
  • L'ultima missione (The Last Command, 1993)

L'erede dell'Impero è uscito in Italia nel 1993 edito dalla Sperling & Kupfer e successivamente ripubblicato nel 2012 da Multiplayer Edizioni in occasione del ventesimo anniversario dalla sua prima edizione. Quest'ultima edizione contiene anche il racconto originale Crisi della fede, oltre all'introduzione e le note dell'autore.

Sfida alla Nuova Repubblica è uscito in Italia nel 1994 edito dalla Sperling & Kupfer e successivamente ripubblicato nel 2013 da Multiplayer Edizioni in occasione del ventesimo anniversario dalla prima edizione de L'erede dell'Impero.

L'ultima missione è uscito in Italia nel 1995 edito dalla Sperling & Kupfer e successivamente ripubblicato nel 2013 da Multiplayer Edizioni, in occasione del ventesimo anniversario dalla prima edizione de L'erede dell'Impero.

Edizioni

  • Timothy Zahn, L'erede dell'impero - Guerre stellari, traduzione di Anna Maria Biavasco e Valentina Guani, Milano, Sperling & Kupfer, 1993, ISBN 9788820015442.
  • Timothy Zahn, Star Wars - L'erede dell'Impero, traduzione di Virginia Petrarca, Terni, Multiplayer Edizioni, ISBN 9788863551822.

Note

  1. ^ (EN) Steve Sansweet, Star Wars Encyclopedia, Ballantine, 1998, p. XVII, ISBN 0-345-40227-8.
  2. ^ (EN) Star Wars in the UK: The Dark Times, 1987—1991, su StarWars.com, 15 aprile 2013. URL consultato il 27 settembre 2013.
  3. ^ (EN) Adam Lance Garcia, 'Star Wars' writer reveals original vision for the sequels and his thoughts on 'The Last Jedi', su Yahoo!, 31 luglio 2018. URL consultato il 28 settembre 2022.
  4. ^ (EN) The Man Who Saved Star Wars: An Interview With Pensacon Guest Timothy Zahn, su wuwf.org, 20 febbraio 2014. URL consultato il 27 settembre 2022.
  5. ^ (EN) The New York Times Best Seller List (PDF), su hawes.com, 30 giugno 1991. URL consultato il 28 settembre 2022.
  6. ^ (EN) Who is Thrawn?, su starwars.com, 2 agosto 2016. URL consultato il 3 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2022).
  7. ^ (EN) Thrawn, Grand Admiral, su starwars.com. URL consultato il 3 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2011).
  8. ^ (EN) Ryan Britt, How Timothy Zahn’s Heir to the Empire Turned Star Wars into Science Fiction, su tor.com, 28 febbraio 2013. URL consultato il 3 ottobre 2022 (archiviato il 16 giugno 2015).
  9. ^ (EN) Andrew Liptak, 30 years ago, Timothy Zahn resurrected Star Wars, su transfer-orbit.ghost.io, 4 maggio 2021. URL consultato il 19 febbraio 2023.
  10. ^ a b c d e f g h i (EN) Andrew Liptak, Building a Galaxy Far Far Away: Heir to the Films (1990-1994), su Barnes & Noble, 15 dicembre 2015. URL consultato il 19 febbraio 2023.
  11. ^ a b Star Wars Insider, p. 30.
  12. ^ a b c (EN) An interview with Timothy Zahn, author of Heir to the Empire, su newtotse.com. URL consultato il 19 febbraio 2023.
  13. ^ a b Star Wars Insider, p. 32.
  14. ^ (EN) Andrew Liptak, Timothy Zahn has returned to Thrawn, su Polygon, 3 settembre 2020. URL consultato il 19 febbraio 2023.
  15. ^ Star Wars Insider, pp. 30-31.

Bibliografia

  • (EN) Brandon Vainerdi, Timothy Zahn Interview, in Star Wars Insider, n. 202, pp. 28-33.

Collegamenti esterni