Terni

Terni è un comune di 109.816 abitanti, capoluogo della provincia di Terni.
Lo stemma
La leggenda legata alla città di Terni e al suo stemma narra che molti anni fa, la presenza nel territorio di un terribile drago chiamato Tiro o Thyrus provocava paura e apprensione tra la cittadinanza, e che neanche i più coraggiosi, chiamati dal Consiglio degli Anziani, osavano avventurarsi in quei territori e nessuno riusciva a risolvere la questione. Quando il Consiglio era sul punto di rinunciare alla battaglia, si fece avanti un giovane ternano della nobile famiglia dei Cittadini: si dice che indossasse una lucente armatura e che sfoderasse tutta la sua fierezza e la sua voglia di sfidare l'orribile drago: "Vado io a fare una visita a quel mostro. Cosa ne dite?", sembra che disse presentandosi agli Anziani, i quali accettarono e lo benedirono augurandogli ogni fortuna.
Il coraggioso sorprese il mostro addormentato e la cosa sembrava facilitare il suo ardito compito. Ma mentre stava per colpirlo con la sua lancia, il drago si alzò e gli balzò contro. Da qui ne seguì una spaventosa battaglia, durante la quale la bestia aveva la meglio. Ma un certo punto, il bagliore di un raggio di sole riflesso nell'armatura accecò il drago: fu l'occasione giusta, il giovane scagliò la sua lancia e trafisse a morte il mostro. Tutti i cittadini si riunirono immediatamente sul luogo del combattimento per vedere con i propri occhi quello che era accaduto. Seguirono giorni di festa per celebrare il giovane, che fu premiato con dei terreni che un tempo erano di appartenenza del mostro. Il drago della leggenda, che aveva per nome Thyrus (Tiro), è riportato sullo stemma della città di Terni. Sul gonfalone della città invece, campeggia la scritta Thyrus et amnis dederunt signa Teramnis
Storia
Preistoria
La città, posta in una pianura alluvionale tra il fiume Nera e il torrente Serra, vide il suo territorio abitato già nell'età del bronzo e del ferro, come testimoniano numerosi rinvenimenti. La prima presenza umana è datata al X secolo a.C.. In base alla tipologia dei corredi funerari è possibile distinguere tre fasi: Terni I, Terni II e Terni III.
Alla prima fase, la più antica, appartengono le tombe ad incinerazione, formate da un pozzetto per lo più cilindrico. Le analogie culturali sono con l'area laziale, soprattutto Roma-Colli Albani e Allumiere. L'abitato corrispondente alla necropoli di questo periodo era probabilmente situato sul Colle di Pentima, lungo il margine orientale della conca ternana.
La fase Terni II, databile al IX secolo a.C., è caratterizzata dalla sostituzione del rito funerario dell'incinerazione con quello dell'inumazione. Le sepolture ad inumazione sono formate da fosse rettangolari, riempite con terra e pietrame oltre il livello del suolo, alcune con circolo di pietre a dilimitarne il perimetro, a volte con fondo pavimentato da ciottoli di fiume. Le evidenze culturali di questa fase ricollegano la necropoli ternana all'area umbra, sabina e picena, ma con apporti dalla fase laziale di Roma-Colli Albani II, soprattutto nella ceramica.
Alla fase Terni III, databile fra l'VIII e il VI secolo a.C., appartengono le tombe di S. Pietro in Campo, poco più ad occidente della necropoli delle Acciaierie. Le sepolture sono tutte ad inumazione, particolarmente ricche, quelle maschili, di armi in ferro, fra cui le lance a foglia, giavellotti, spade e pugnali, in quelle femminili, lebeti, bacili, attingitoi, anfore, oltre alle fibule.
In epoca storica, secondo le Tavole eugubine, il popolo dei Naharti (Naharkum..Numen) era considerato nemico dell'arce umbra di Gubbio, al pari degli Etruschi e degli Jabusci. È probabile che i Naharti abitassero proprio lungo il corso del Nera, la cui radice idronimica Nahar- è in comune con l'appellativo Naharkum.
Alcune sommità che circondano la piana di Terni continuarono ad essere abitate, come le propaggini meridionali dei Monti Martani, disseminate di piccoli insediamenti, posti fra i 700 e i 1000 metri di altezza, non tutti a scopo abitativo, di cui il più importante è il sito fortificato di S. Erasmo di Cesi, databile almeno al V secolo a.C..
La notizia non provata che al di sopra di Rocca San Zenone si trovasse l'oppidum umbro di Vindena si riferisce probabilmente alla memoria di questi insediamenti di altura.
L'origine della città viene dunque fatta risalire al 672 a.C., come si evince da un'iscrizione latina di età tiberiana. Il nome Interamna Nahars ha fatto pensare che il Nera e il Serra e le loro derivazioni circondassero la città, costituendo una difesa naturale. Il nome Interamna si è poi evoluto in Teramna, Terani e infine Terni
La conquista romana
Le fonti classiche non citano quando Terni entrò a far parte delle strutture amministrative romane. Nel 290 a.C., o poco dopo, M. Curio Dentato promosse la costruzione della Via Curia, collegando Terni a Rieti e, nel 271 a.C., realizzò il taglio del costone delle Marmore, per facilitare il deflusso delle acque del Velino nel Nera; è, quindi, probabile che già all'epoca Interamna fosse romanizzata.
Durante la seconda guerra punica nel 214 a.C. Interamna, insieme ad altre undici colonie latine, non si trovò nelle condizioni di fornire il suo contingente di armati per formare le due legioni urbane che i consoli di quell'anno, Q. Fabio Massimo e Q. Fulvio Flacco, ebbero intenzione di arruolare; quest'azione, giudicata dal Senato di Roma come tradimento, fu severamente punita qualche anno dopo con l'emanazione di una legge apposita, che nella giurisdizione delle colonie latine si chiamò jus XII coloniarum. Tra l'altro, a questo periodo risalgono le mura che circondarono il perimetro dell'abitato romano.
Alla fine del II secolo a.C. sono databili alcuni lavori di riassetto del ramo orientale della via Flaminia, che collegava, e collega, Narni a Spoleto, per riallacciarsi all'originario tracciato della consolare all'altezza di Forum Flaminii, poco a nord di Foligno.
Dopo la guerra sociale Interamna divenne municipium, non si sa se con le caratteristiche della piena cittadinanza o come civitas sine suffragio.
L' Impero Romano
Con la sistemazione amministrativa dell'Italia, Interamna fu iscritta alla tribù Clustumina e fu inclusa nella Regio VI Umbria. Si colloca nel periodo fra la fine del I secolo a.C. e la prima metà del I secolo d.C. la strutturazione definitiva della Terni romana. In questo periodo furono edificati templi, il teatro, due terme e l'anfiteatro.
Nel 193 L. Settimio Severo, già acclamato Imperatore dalle legioni d'Illiria, incontrò ad Interamna una delegazione senatoriale, che gli si fece incontro per riconoscergli formalmente l'autorità imperiale.
Nel 253, nei pressi di Interamna, trovò la morte, ad opera dei suoi stessi soldati, l'imperatore V. Treboniano Gallo e suo figlio G. Vibio Volusiano, che si apprestavano a combattere contro le legioni dell'usurpatore M. Emilio Emiliano, acclamato imperatore dalle truppe della Mesia.
Risale all'inizio del III secolo d.C. la testimonianza della Tabula Peutingeriana che il tracciato di riferimento della Via Flaminia non è più quello occidentale, da Narnia a Mevania, ma quello orientale, che passa per Terni, contrariamente all' itinerarium Gaditanum di due secoli prima, che indica il primo come percorso preferito.
La diffusione del Cristianesimo è attestata dall'area cimiteriale, databile al IV secolo, sorta su una necropoli pagana, alla sommità di un colle poco a sud della città, lungo la via Interamnana. Il luogo principale di culto fu costruito probabilmente all'interno delle mura cittadine, a ridosso dell'anfiteatro, nel luogo dove ora sorge la cattedrale e fu dedicato inizialmente a S. Maria Assunta.
L'Alto Medioevo
La posizione centrale di Interamna e le sue vie di comunicazione videro i continui movimenti di armati da nord a sud, e viceversa, attarversarla frequentemente per tutto il tardo Impero e nel corso delle invasioni barbariche, nonostante manchi una documentazione precisa.
Durante la guerra gotica, nel 537 Vitige, dopo aver rinunciato all'assedio di Narni, tenuta dai Bizantini di Bessa, condusse il suo esercito a Roma, attraverso la Sabina, probabilmente percorrendo la via Interamnana. Se Terni rimase in mano a Belisario non è dato di sapere; ammesso che lo fosse, Totila, nel 544 riconquistò la piazzaforte bizantina di Spoleto e procedette al sistematico recupero del dominio sulla Via Flaminia, itinerario obbligato per gli aiuti di Bisanzio a Roma, tramite Ravenna o le Alpi Giulie. Un percorso analogo fu fatto nel 551 da Narsete, che riconquistò la Tuscia fra Perugia, Spoleto e Narni.
Ma la conquista più significativa fu quella longobarda, avvenuta ad opera dei Duchi di Spoleto alla fine del VI secolo e compiuta già al tempo di Autari. Terni assunse il carattere di città di frontiera, trovandosi a poca distanza da Narni bizantina, posta a guardia della via Flaminia, nel suo tratto occidentale. Sebbene il limite esatto fra le due aree nemiche sia molto difficilmente identificabile, si ritiene che esso fosse compreso fra la consolare Flaminia, nel suo percorso più antico, in mano ai Bizantini e la via Interamnana, in mano ai Longobardi, che la utilizzarono per l' occupazione della Sabina occidentale, fino a Farfa.
Proprio come città di frontiera Terni vide nel 742 il solenne incontro di Liutprando con Papa Zaccaria, in seguito al quale il re longobardo fece atto di rinuncia al possesso dei castelli occupati in quell'anno, compreso Narni, definendo un nuovo assetto territoriale del suo Regno nell'Italia Centrale. È probabile che proprio Liutprando abbia costituito, a Terni, in quell'occasione o poco prima, un gastaldato, per riaffermare, anche contro le spinte centrifughe dei Duchi di Spoleto, il potere regio su questa parte di territorio del Regno.
Durante la prima fase del dominio longobardo la diocesi ternana fu soppressa da Gregorio Magno, forse più per mancanza di fedeli che per riduzione della popolazione e fu assorbita da quella di Narni.
Il passaggio ai Franchi non mutò radicalmente la situazione, poiché Terni continuò a dipendere dal Ducato di Spoleto, pur essendo sede di un comes. La diocesi alla fine dell' VIII secolo fu annessa a quella di Spoleto, ristabilendo, così, ma a favore del Regno, un'anomalia istituzionale. Proprio per questo motivo il Papato e la diocesi narnese non smisero mai di rivendicare la sovranità su Terni, facendosi forti della Promissio Carisiaca e dei capitolari successivi, che affermavano la volontà dell'Impero di restituire Narni al Papa.
La questione sembrò schiarirsi nel febbraio del 962 quando Ottone I di Sassonia all'interno di un suo notissimo privilegium, fra i numerosi provvedimenti, riconobbe al Papa, Giovanni XIII della Famiglia dei Crescenzi, veri e propri feudatari del narnese, il possesso di Teramne con tutte le sue pertinenze.
Il Basso Medioevo
La cosa non ebbe seguito, probabilmente per le resistenze dei duchi e dei vescovi di Spoleto, e soltanto la decisa opera di annessione dell'intero Ducato di Spoleto, da parte di Innocenzo III, nel 1198, riuscì a fare di Terni un pezzo del Patrimonio di S. Pietro in Tuscia. Nel 1218, Onorio III ricostituì il Capitolo Cattedrale nella chiesa di S. Maria Assunta, ma dotandola di una competenza territoriale molto esigua, esposta alle rivendicazioni di Narni, da una parte e di Spoleto, dall'altra.
Quando Terni entrò a far parte del potere temporale dei Papi era già un Comune, con la magistratura dei due consoli e il Parlamento, ma con una storia di lotte per la stessa sopravvivenza. Nel 1174 le soldataglie del vescovo Cristiano di Magonza la presero e la distrussero con l'accusa di non pagare le gabelle dovute.
Al momento in cui gli fu restituita la diocesi, Terni ebbe anche il Podestà e il Capitano del Popolo, apparentemente in anticipo di qualche decennio rispetto ad altri comuni umbri.
Nel giugno del 1241 Terni si sottomise spontaneamente a Federico II, che la individuò, forse per le sue vie di comunicazione con Roma, come base della sua presenza nell'Italia Centrale nel conflitto che lo oppose, nel 1244, al Papa Innocenzo IV e come sede, nel 1247, della dieta che avrebbe dovuto ridisegnare l'assetto amministrativo e politico dell'Italia . Ma con la morte del sovrano Terni tornò all'obbedienza papale, anche se lo fece molto tardivamente, nel 1252.
Nel 1294 il Comune si dotò di una nuova carica, i 'quattro di credenza' o difensori del Popolo e nel 1307 dei Priori.
Durante la Cattività avignonese continuò la resistenza al potere papale e, schiacciata fra due fortissimi Comuni, come Spoleto e Narni, fu costretta ad allearsi con Todi, che nominò fra il 1338 e il 1354 sette Podestà su dieci. Nel 1354 si sottomise al legato Papale, il cardinale Egidio Albornoz.
Alla fine del XIV secolo cadde sotto la signoria di Andrea Tomacelli, uno dei fratelli di Bonifacio IX, che ne fece una rocca di resistenza contro le mire espansionistiche dei Visconti. Fra il 1408 e il 1415 fu occupata dalle truppe di Ladislao I d'Angiò, che la sfruttò per le sue operazioni contro Spoleto. Nel 1416 fu soggetta alla signoria di Braccio da Montone, ma nel 1420 i mercenari al soldo di Martino V la ricondussero sotto il potere papale. Le due occupazioni, nel 1434 e nel 1448, da parte delle truppe di Francesco Sforza, furono soltanto sporadici episodi nel contesto della guerra per la supremazia fra Firenze e Milano.
Fra il 1444 e il 1448, prima Eugenio IV, poi Niccolò V modificarono gli statuti comunali ed introdussero a Terni, come in altre parti del Patrimonio, il Governatorato, dando così un'impronta accentratrice all'ammnistrazione pontificia.
Il dominio papale
Nel luglio del 1527 Terni accolse con favore i Lanzichenecchi, di ritorno dal sacco di Roma, e si schierò poco dopo con i Colonna nella lotta che oppose Paolo III a gran parte della nobiltà dello Stato, refrattaria ad accettare l'autoritarismo della Curia.
In questo periodo si ebbero anche guerre intestine tra nobili e borghesi, che culminarono nel sanguinoso episodio del 25 agosto del 1564, in cui avvenne la strage dei nobili ad opera della fazione dei Banderari, soffocata dalla repressione del commissario apostolico, il cardinale Monte Valenti, inviato da papa Pio IV. La durezza della repressione fu proporzionale alla volontà del Papa di imporre una volta per tutte la sua autorità.
Iniziò un'epoca di circa due secoli, in cui Terni, avendo perduto una sua precisa identità, trovò in Roma un punto di riferimento. Gli Aldobrandini e i Barberini furono per molti anni nel corso del XVII secolo patroni della città: ternani, come Francesco Angeloni, si recarono a Roma e si legarono a queste due famiglie. Viceversa, importanti personaggi dell'arte e della cultura approdarono, da Roma, a Terni: Antonio da Sangallo il Giovane per dirigere i lavori della cava paolina alla Cascata delle Marmore e proprio a Terni trovò la morte; Jacopo Barozzi da Vignola e Carlo Fontana per la riedificazione del Ponte Romano, Carlo Maderno per la cava clementina e Girolamo Troppa come decoratore di ville e palazzi cittadini.
Alla vigilia della temperie napoleonica Terni faceva parte della Delegazione di Spoleto, contava poco più di 8000 anime, di cui il 40% era distribuito nelle campagne ed il resto nel contesto cittadino. La diocesi vantava 17 parrocchie con 80 chiese e 10 case religiose, tanto che il clero rappresentava una consistente porzione del tessuto sociale, aveva in mano le scuole ed era titolare di gran parte degli enti di pubblica utilità. L'agricoltura, gestita con i contratti a mezzadria, si basava soprattutto sulle colture arboricole, in particolare l' olivo. Fra le industrie, che sfruttavano i numerosi corsi d'acqua della città, c'erano una segheria idraulica aperta dal 1715, una ramiera inaugurata nel 1730 e una ferriera, la cui concessione alla Famiglia Gazzoli fu rilasciata nel 1794.
Da Napoleone al Risorgimento
Il sonno di questa piccola comunità fu bruscamente interrotto il 16 febbraio del 1797, quando il generale Louis Alexandre Berthier da Spoleto dettò le condizioni di resa all'Armata Francese. Nel marzo dello stesso anno Terni fu dichiarato Municipio cantonale urbano appartenente al Dipartimento del Clitumno, con capoluogo Spoleto. Geograficamente si trovava a poca distanza del confine fra il territorio della Repubblica Romana, termine con cui fu ridenominato il vecchio Stato Pontificio, in mano ai francesi, e il Regno delle due Sicilie, nelle mani dei Borbone di Napoli. Una sollevazione popolare contro gli occupanti ed un vano tentativo di reprimerla precedettero soltanto di poche settimane l'arrivo, il 14 agosto del 1799, delle truppe austro-russe del generale Gerlanitz, che di fatto pose fine alla breve esperienza napoleonica.
Furono ben presto ristabilite le Magistrature comunali precedenti, ma, nonostante una sostanziale fedeltà alla Chiesa, rimaneva forte il bisogno di ridimensionare la pervasività del clero nelle vicende civili. Nel febbraio del 1831 Terni accolse le avanguardie dell'esercito del generale Sercognani che scendeva dalle Legazioni e dalla Marca, deciso a dirigersi su Roma ed entrò a far parte del territorio delle 'Province Unite', formalmente distaccatosi dal resto dello Stato Pontificio. Per circa un mese le truppe raccogliticce dei rivoltosi usarono Terni come base per le imprese contro Rieti e Civita Castellana, ma la resistenza papalina, il mancato aiuto della Francia e la reazione dell'Austria, che nel frattempo aveva ripreso le Legazioni, indussero Sercognani ad abbandonare l'impresa.
Il ritorno di Terni al Papa fu immediato e ne seguì un periodo di relativo benessere: nel 1842 fu ammodernata la ferriera, nel 1846 fu inaugurato un moderno cotonificio, arrivò la ferrovia che la collegava a Roma e ad Ancona.
L'esperienza della Repubblica Romana, del 1848, segnò l'inizio di una svolta politica: al contrario dei moti del 1831, l'adesione popolare fu piuttosto consistente, tanto che Terni fu individuata come sede del 'Corpo di osservazione degli Appennini'. Ma nel luglio di quell'anno anche questa breve fase di liberazione dal giogo pontificio si esaurì. Alcuni ternani seguirono Giuseppe Garibaldi che scappava verso la Romagna; uno di essi, Giovanni Froscianti, diventerà uno dei suoi più fidati collaboratori.
Annessione al Regno d'Italia
I nuovi sentimenti popolari di chiara ribellione al potere papale, alimentati soprattutto dai mazziniani, sfociarono in dimostrazioni contro la tassa sul macinato nel 1850 e contro la tassazione delle attività artistiche ed artigiane nel 1852. Il 20 settembre 1860 i bersaglieri piemontesi del colonnello Brignone entrarono a Terni, attraverso la Porta Spoletina e vi rimasero, poiché Terni diventò sede del comando della XV divisione. Il Plebiscito che seguì e formalizzò l'annessione al Regno d'Italia vide 1 solo voto contrario a fronte di 3461 voti favorevoli.
La sua posizione di città di confine fra il Regno d'Italia e lo Stato Pontificio la fece diventare ben presto la base di appoggio per le iniziative politiche e militari tese alla liberazione di Roma. Fra il Giugno e l'Ottobre del 1867 partirono da Terni vari tentativi in questo senso; prima quello di un centinaio di patriotti ternani, poi quello di Menotti Garibaldi , che riuscì a prendere Montelibretti, l'impresa di Enrico e Giovanni Cairoli, che fu fermata dai papalini a Villa Glori e il tentativo di Giuseppe Garibaldi, che svanì a Mentana [2].Nel Museo nazionale di Mentana sono presenti tra gli altri divisa, berretto e medaglie del ternano Anselmo Massarelli nato nel 1844, uno dei Mille presente con Garibaldi anche a Bezzecca nel 1866. Quello che non poterono i volontari garibaldini e mazziniani lo fecero la diplomazia e le truppe del generale Raffaele Cadorna, che il 6 settembre 1870 organizzò a Terni il suo quartiere generale, mentre le truppe del IV Corpo d'armata piemontese prendevano posizione ai confini; in città fu organizzato un ospedale militare e il necessario per il vettovagliamento giornaliero dei soldati, tramite ferrovia. L'11 settembre 1870 Cadorna lanciò il Proclama con cui iniziava la campagna di guerra; il 20 settembre, esattamente dieci anni dopo l'entrata a Terni, i bersaglieri sabaudi varcavano Porta Pia.
L' Industrializzazione
Dopo l'annessione al Regno d'Italia, la volontà del Ministero della Guerra, del Commissario per l'Umbria, Gioacchino Napoleone Pepoli e degli amministratori locali di fare di Terni un centro industriale e militare portò all'edificazione della 'Fabbrica d'Armi' nel 1875 e alla 'Società degli Altiforni e Fonderie di Terni', nel 1881, su iniziativa di un imprenditore belga, Cassian Bon e di Vincenzo Stefano Breda, destinata alla produzione di corazze per le navi da guerra.
Nel 1884 il romano Angelo Sinigaglia acquistò ed ammodernò la ferriera; nel 1885 il genovese Alessandro Centurini iniziò la costruzione di un lanificio e jutificio; nel 1890 il torinese Antonio Bosco costruì uno stabilimento per la produzione di attrezzi agricoli; nel 1896 si costituì la 'Società Italiana del Carburo di Calcio, Acetilene ed altri Gas', che gestiva non solo stabilimenti per la produzione del carburo di calcio ma anche centrali idroelettriche. Terni fu la quarta città italiana, in ordine di tempo, ad avere l'illuminazione pubblica ad elettricità.
L' industrializzazione creò, tuttavia, dei grossi problemi logistici, per la scarsa disponibilità di case e l'inadeguatezza dei servizi pubblici, a cui si aggiunsero i pregiudizi della gente locale contro gli immigrati e la riottosità dei titolari di fondi a concedere le aree necessarie ed i diritti di sfruttamento delle acque per l'impiantistica e gli edifici. All'inizio del XX secolo Terni era, comunque, fra le prime città industriali italiane.
Con l'industrializzazione della seconda metà dell'Ottocento fu necessario istruire i giovani nelle attività professionali di tecnico. La situazione dell'istruzione a Terni risultava in questo periodo estremamente grave, mancando un qualsiasi tipo di scuola professionale o liceale. A tal fine nel 1861 fu istituito il Regio Istituto Tecnico (in seguito Istituto Industriale e Liceo Scientifico), uno dei primi quattro in Italia, che verso la fine dell'Ottocento, sotto la guida del prof. Luigi Corradi, divenne rinomato attraendo giovani da ogni parte d'Italia.
Fra i due Conflitti Mondiali
Il nuovo secolo iniziò con una progressiva affermazione delle iniziative industriali: la 'Società degli Altiforni, Fonderie e Acciaierie di Terni' acquisì tutte le centrali idroelettriche esistenti , brevettò metodi di fusione delle corazze derivati dal sistema Krupp, dismise i vecchi convertitori ed installò i più moderni Martin-Siemens, di cui brevettò una variante denominata 'Martin-Terni', che si diffuse in tutta la siderurgia mondiale dell'epoca. Durante la Prima Guerra Mondiale cominciò la produzione, oltre che delle corazze per le navi da battaglia, anche di componenti dei cannoni e dei proiettili, almeno fino all'apertura degli stabilimenti Ansaldo di Genova. La 'Fabbrica d'Armi' produceva armi di vario tipo, fra le quali il fucile Carcano Mod. 91, che equipaggiò l'esercito italiano per molti anni: durante il primo conflitto mondiale raggiunse la produzione di duemila fucili al giorno. La 'Bosco' si affermò nelle costruzioni per i rimessaggi aeronautici e nel 1924 iniziò la costruzione di manufatti metallici, come idroestrattori, autoclavi e bollitori. Nel 1927 il 'Lanificio e Jutificio Centurini' era, per dipendenti e produzione, il secondo opificio italiano del settore; nel 1910 il 'Tipografico Alterocca' imetteva sul mercato il 30% delle cartoline illustrate che si stampavano in Italia.
La presenza degli operai nel tessuto sociale cittadino fu enorme, se si considera che questa categoria costituiva, all'inizio del secolo, il 70% della popolazione residente. Nel 1901, dopo le leggi Pelloux, fu ricostituita la 'Camera del Lavoro'. Nelle elezioni politiche del 1919 i socialisti riscossero una maggioranza del 71%. Nonostante nel 1921 vi operassero circa cinquecento Arditi del Popolo, Terni rimase l'unico comune umbro ad amministrazione socialista fino al 17 ottobre 1922.
Sotto la spinta politica del PNF la 'Terni', come era più brevemente chiamata, finanziò, soprattutto negli anni 30, la costruzione di alloggi per gli operai, fino ad interi quartieri, perfino di due chiese; oltre al dopolavoro istituì gli spacci aziendali, promosse i circoli associativi, dotò la città di strutture sportive e ricreative. La concessione dello sfruttamento dell'intero sistema idrico Nera-Velino e le notevoli commesse militari spinsero la 'Terni' ad essere uno dei maggiori gruppi industriali italiani: entrata nell' IRI nel 1933, oltre a sfornare acciaio, produceva in un anno circa un miliardo di kilowattora di energia elettrica dalle centrali del sistema dei fiumi Salto e Turano nel Lazio, e del Vomano in Abruzzo; produceva in esclusiva, negli stabilimenti chimici di Nera Montoro, l'ammoniaca secondo il processo Casale, carburo di calcio e composti azotati nel nuovo stabilimento di Papigno. In quegli anni si aggiunse un'altra iniziativa industriale, in parte sostenuta dalla 'Terni', la SIRI, 'Società Italiana per le Ricerche Industriali', specializzata nella elaborazione di brevetti per l'industria chimica, soprattutto nella produzione dell'ammoniaca, del metanolo, e nella chimica degli idrocarburi. Nel 1927 la 'Società Umbra Prodotti chimici', modificatasi poi in 'Viscosa Umbra', iniziò la produzione di solfuro di carbonio. Nel 1939 fu costruito lo stabilimento della 'Società Anonima Industria Gomma Sintetica' (SAIGS), su iniziativa dell'IRI e della Pirelli, per la sintesi del butadiene dal carburo di calcio.
L'istituzione della provincia
Nel 1926 fu istituita la Provincia di Terni e il territorio comunale fu ampliato fino a comprendere ben sette comuni precedenti. Decisivi in questo senso i buoni rapporti che il podesta' della citta', Elia Rossi Passavanti, aveva con il governo fascista.
Nel 1943, con l'apporto di molti operai, fu costituita la brigata partigiana 'Antonio Gramsci', che durante la Resistenza operò sull'Appennino umbro-marchigiano.
Nodo industriale di primaria importanza, Terni fu oggetto di oltre cento bombardamenti da parte degli Alleati durante la loro campagna di guerra in Italia: l' 11 agosto del 1943 un bombardamento aereo, senza che l'UNPA facesse in tempo a lanciare l'allarme, provocò un numero elevatissimo di vittime, quasi tutte civili, e la distruzione di gran parte degli edifici. Gli inglesi del generale Alexander entrarono in città il 13 giugno del 1944. Per i motivi di cui sopra, Terni è stata insignita della Croce di Guerra al Valor Militare.
La Ricostruzione
Le dismissioni belliche risultarono deleterie per l'acciaio ternano: fra il 1947 e il 1952 furono licenziati quattromila e settecento lavoratori. Tuttavia, la capacità produttiva e le competenze delle maestranze sopravvissute alla guerra permisero di recuperare tutto il sistema idroelettrico e di ampliarlo con la costruzione di nuove centrali sul Nera e sul Tevere; fu installata una linea diretta con Genova per l'alimentazione del nuovo stabilimento siderurgico dell'Ilva di Cornigliano. Ma nel 1962, con l'istituzione dell'ENEL, tutte le fonti energetiche della società ternana furono nazionalizzate. Seguì , a breve, lo scorporo delle altre attività: l'elettrochimico di Nera Montoro fu ceduto all'Anic, nel 1967 lo stabilimento di Papigno passò all'ENI; le attività siderurgiche furono incorporate nella Finsider. La stessa produzione dei manufatti in acciaio rimase di secondo piano, poiché tutte le iniziative industriali emergenti, come l'elettronucleare, furono boicottate dall 'IRI, che dirottò le produzioni su altri impianti, nonostante Terni eccellesse anche nella ricerca siderurgica: basti pensare alla scoperta dell' 'effetto Terni', cioè al paradosso dell'aumento di temperatura di grossi pezzi fusi, quando sono sottoposti al raffreddamento in acqua.
Negli anni 50 fu chiuso lo stabilimento della Viscosa, nel 1970 cessò l'attività il 'Lanificio e Jutificio Centurini' e nel giugno del 1985 chiuse i battenti la SIRI, nonostante i grandi successi industriali degli anni 50. Nel 1949 la SAIGS fu ceduta alla Montecatini, che ricovertì gli impianti per la produzione dei polimeri sintetici. Nel 1960 iniziò la produzione del 'Meraklon' , seguita dal 'Montivel' e dal 'Moplefan', tutto materiale progettato e sintetizzato nei laboratori di ricerca dello stabilimento, dove operò anche Giulio Natta. La ragione sociale di tali attività chimiche divenne Polymer. Agli inizi degli anni '70 lo stabilimento fu suddiviso in varie subunità, imperniate sul polipropilene in granuli, fiocco, film, filo. La 'Fabbrica d'Armi', pur subendo un inevitabile ridimensionamento dopo il secondo conflitto mondiale, con la denominazione di 'Stabilimento Militare Armamento Leggero', ha continuato ad essere uno dei siti nazionali per la manutenzione delle armi dell'esercito italiano e della NATO.
La riconversione di alcuni impianti industriali, dopo gli anni 80, non è stata meno importante: la vecchia società 'Terni', sotto la denominazione di 'Acciai Speciali Terni', un insieme di attività siderurgiche ad alta specializzazione, è stata acquistata nel 1994 dalla multinazionale tedesca Thyssen Krupp, l'area della 'Bosco' ospita il 'Centro Multimediale', lo stabilimento di Papigno è stato riconvertito a studios cinematografici e museo, l'ex SIRI è stata destinata al terziario.
Negli ultimi quindici anni, Terni è diventata una città-cantiere: dai primi anni novanta non si sono fermati i lavori che via via stanno portando ad un radicale cambiamento del centro cittadino, imperniato sui "tre centri storici" del Quartiere Clai come centro della città romana, del Quartiere Duomo come centro della città medioevale e dell'asse Piazza Europa, Piazza della Repubblica, Corso Tacito come centro della città moderna.
Nel gennaio 2006 sono iniziati i lavori, con quasi venti anni di ritardo (il progetto preliminare era infatti del 1987), di Corso del Popolo, dove al posto di un terrapieno adibito a parcheggio sorgerà un centro direzionale, un moderno parking multipiano interrato, edifici residenziali e un parco che farà da continuum tra i Giardini della Passeggiata e il Fiume Nera.
Ma la città nel secondo dopoguerra ha avuto una forte espansione ben oltre i villaggi operai d'inizio secolo, sviluppandosi su quattro assi a raggiera intorno al nucleo centrale e ponendo al nuovo piano regolatore Ridolfi, e sue succesive varianti, il problema della vivibilità delle periferie e del loro collegamento con il resto della città. La viabilità ha dovuto superare l'antico schema dell'unico asse preferenziale della Flaminia, contestualizzando i progetti in un ambito interregionale, come la direttrice Rieti-Terni-Civitavecchia, la SS 3 bis e la piattaforma logistica, ancora non realizzata, tutte essenziali per le industrie del ternano.
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[3]

Già dagli ultimi anni del XIX secolo con l'espansione della grande industria la città passò dai 30.000 abitanti ai circa sessantamila in poco tempo. Dopo la seconda guerra mondiale, la seconda ondata di immigrazione interna fece superare la cifra dei centomila abitanti negli anni sessanta, e allora nel nuovo Piano Regolatore degli architetti Ridolfi e Franckl, si pensò che la città raggiungesse facilmente i 200.000 in pochi decenni. Con la crisi della siderurgia degli anni settanta e ottanta, il numero degli abitanti si è stabilizzato sugli odierni 110.000 circa. L'area urbana rappresentata dalla conca ternana raggiunge quasi 150.000 abitanti
Economia
Tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento la città conobbe un importante processo di industrializzazione con la creazione di numerose fabbriche.
Questo processo di industrializzazione ed un parallelo sviluppo economico-imprenditoriale hanno portato la città a diventare un importante polo siderurgico, metallurgico e chimico dell'economia italiana.
Oggi l'economia cittadina è ancora imperniata sull'acciaieria, che dalla fine degli anni novanta è totalmente in mano della multinazionale tedesca Thyssen-Krupp. Dopo le dure trattative del 2004 e 2005, terminate con la chiusura del reparto di produzione dell'acciaio magnetico, unico sito in Italia, il trend sembra essere positivo, con nuovi investimenti della proprietà specialmente nella produzione dell'inossidabile.
Inoltre la città si sta sempre più specializzando nel settore terziario, grazie alla posizione geografica che ne fa una cerniera tra l'Umbria, Roma e il Centro Italia; e della ricerca, grazie allo sviluppo universitario e al costituendo Centro di ricerca per le cellule staminali, progetto curato dallo scienziato Angelo Vescovi, e dal centro di ricerca per le Nanotecnologie. In tutto il territorio sono presenti ben 17 multinazionali, operanti soprattutto nei settori della chimica e della tecnologia.
Curiosità
Il fucile Carcano, modello 91/38 matricola C2766, con il quale Lee Oswald avrebbe assassinato il presidente Usa John Fitzgerald Kennedy, fu costruito nel 1940 nella Regia fabbrica d'Armi di Terni.
Nel 1992 alle acciaierie di Terni fu sequestrata la culatta del famoso "super cannone" commissionato da Saddam Hussein.
Nel secondo dopoguerra, il nuovo Centro Ricerche della fabbrica chimica della Polymer iniziava a studiare le fibre poliestere e acrilica, protette dal segreto durante la guerra e delle quali pertanto ben poco si conosceva. Il Centro Ricerche studiava, inoltre, la fibra clorovinilica di cui iniziava a la produzione industriale. Oggetto di ricerca era il processo di produzione del polimero clorovinilico (PVC). In questo centro lavorava nel 1954 Giulio Natta, quando riuscì a mettere a punto i catalizzatori per la polimerizzazione stereochimica selettiva delle alfa-olefine: nove anni dopo, nel 1963, Natta fu insignito del Premio Nobel per la chimica, unico finora in Italia.
Trasporti
Strade
- La SS 675 Umbro-Laziale collega Terni all'autostrada del Sole A1 attraverso il casello di Orte; la collega inoltre alla città di Viterbo e, in attesa che venga completato il tratto a quattro corsie, a Civitavecchia. La SS 675 fa parte dell'itinerario europeo E45, che proseguendo attraverso la SS 3bis Tiberina, la collega con Perugia, Cesena e la A14 Adriatica.
- Verso il resto dell'Umbria si utilizza la SS 209 Valnerina verso Cascia e Norcia; oppure la vecchia Statale n°3 Flaminia, verso Spoleto, Foligno e le Marche; strada questa che necessita urgentemente di essere ammodernata nel tratto Terni-Spoleto. Una strada della quale si è iniziata la costruzione è quella per Rieti; per raggiungere il capoluogo sabino ad oggi esiste solamente la SS 79 Ternana che attraversa tutta la città. È inoltre in progetto la costruzione di una superstrada verso il casello di Roma Nord attraverso la bassa Sabina.
Ferrovie
- Trasporto Passeggeri
- È servita dalla Linea Roma-Ancona. Tra qualche anno dovrebbe entrare in funzione la nuova galleria tra Giuncano e Baiano di Spoleto che collegherà le città di Terni e Spoleto in soli 10 minuti.
- Linea secondaria è invece la Terni-Rieti-L'Aquila, sulla quale è attiva la stazione di Terni-Cospea oltre che quelle di Marmore e Piediluco, come la linea regionale non elettrificata Terni-Perugia-San Sepolcro, utilizzata soprattutto dagli studenti universitari. Linea però più volte sotto accusa a causa della sua eccessiva lentezza (quasi due ore per collegare i due capoluoghi), anche perché ferma in quasi tutte le stazioni che incontra. Proprio però utilizzando questa ferrovia si sta ultimando la metropolitana di superficie Terni-Cesi, che collegherà più efficacemente la popolosa circoscrizione Colleluna al centro città e conterà con otto nuove stazioni. Inoltre, negli anni passati erano stati proposti due progetti, uno includeva la costruzione di una nuova linea che passasse dentro la città per arrivare fino a Colle Obito, dov'è l'Ospedale; un altro prevedeva di sfruttare proprio la linea Terni-Rieti per arrivare fino alla stazione di Stroncone.
- Trasporto Merci
- La stazione di Terni è uno degli scali merci più importanti non solo del centro Italia, ma di tutto il paese. Del circa un milione e ottocentomila tonnellate di merci movimentate in tutta l'Umbria, quasi due terzi (ovvero un milione e duecentomila), riguardano il bacino ternano [4].
Nel corso del 2006-2007 alla parte esterna della stazione è stata aggiunta una nuova pensilina, più moderna e funzionale. Dalla primavera del 2008 la stazione verrà ampiamente ristrutturata anche internamente, e c'è in progetto di adibire a parcheggio multipiano lo spazio che verrà lasciato libero dallo scalo merci una volta che questo verrà trasferito presso la costruenda piattaforma logistica.
Tram
Fino a gli anni sessanta, era in esercizio una linea di tram che collegava la stazione e la centrale Piazza Tacito con il paese di Ferentillo, attraversando tutta la Valnerina, con fermate presso l'Acciaieria, la Cascata delle Marmore e il paese di Arrone. Fu soppressa, anche se oggi rimane traccia sia dei binari presso Viale Brin che della stazione di Arrone-Montefranco, a causa del miglior servizio che all'epoca offrivano gli autobus.
Aeroporti
- La città non dispone di un moderno aeroporto, anche se in passato ci sono stati alcuni progetti per la sua costruzione in località San Liberato. Oggi esiste una aviosuperficie, presso la zona di Maratta, per piccoli aerei, adibita a scuola di volo nonché a servizio delle forze di sicurezza e protezione civile. Con la costruzione di una piastra logistica nelle immediate vicinanze, è prevista il suo totale ammodernamento, con l'allungamento della pista fino a 1200 metri, la costruzione di hangar e di una piccola aerostazione con i servizi necessari, nonché di una piccola torre di controllo, che ne faranno un piccolo aeroporto dove potranno atterrare piccoli velivoli executive, privati e aerotaxi, soprattutto in funzione dei dirigenti delle numerose multinazionali presenti nel territorio.
- Gli scali più vicini rimangono quelli di Fiumicino (120 chilometri) e Ciampino (100 chilometri), Sant'Egidio con una limitata quantitá di voli (90 chilometri) e Viterbo (55 chilometri), che entrerà in funzione nel 2010.
Cultura
Feste, tradizioni e iniziative
- Ultima settimana di Gennaio - Contrometraggi - rassegna di cortometraggi organizzata dall'Associazione Contromano
- 14 febbraio - San Valentino vescovo e martire, patrono della Città e protettore degli innamorati, la basilica è situata a 2,5 km dal centro e conserva il corpo del martire. Per tutto il mese di febbraio la città è ricca di Eventi Valentiniani dedicati al patrono della città e a tutti gli innamorati del mondo. Agli eventi religiosi vengono affiancati concerti, mostre, conferenze, seminari, spettacoli teatrali, premiazione, ecc.. Inoltre dal 2005 gli eventi si sono arricchiti con gli stand di Cioccolentino, dove il cioccolato e la tradizione della pasticceria ternana animano le vie del centro.
- Aprile - Certamen Taciteum, concorso letterario riservato agli studenti delle scuole secondarie italiane, che consiste in una prova di traduzione di un testo latino dello storico Gaio Cornelio Tacito, (che si pensa) nativo della città.
- 30 aprile - 1 maggio - Cantamaggio Ternano sfilata di carri allegorici, antica tradizione legata al risveglio della primavera
- Ultima domenica di Giugno - Festa delle acque - alla cascata delle Marmore e al lago di Piediluco
- Intero mese di Giugno - Giugno Cesano, nel piccolo paese di Cesi vengono svolte varie manifestazioni teatrali, musicali affiancate alle taverne di cucina tipica. le manifestazioni si concludono con un lungo Serpentone, dove è possibile mangiare camminando per le vie del paese.
- Giugno- Ephebia Rock Festival, manifestazione musicale che dopo un anno di selezione si conclude a Terni con l'esibizione dei migliori gruppi giovanili locali e non solo. Inoltre, partecipano gruppi già conosciuti. Negli anni hanno suonato tra gli altri: Linea 77, The Ark, Moltheni, Afterhours, Tre Allegri Ragazzi Morti, Casino Royale
- Settembre - Es.Terni, festival internazionale della creazione contemporanea
- Ottobre - Onu dei Giovani, programma d’azione per la promozione e la difesa dei diritti umani e della pace.[5]
- Novembre - CortoFonino Film Festival, manifestazione che premia i migliori cortometraggi girati con i moderni telefoni cellulari, organizzata dall'Associazione Culturale Libera Ilota e fondata da Giovanni Menicocci, Federico Moracci e Roberto Papi. È il primo festival in Italia di cortometraggi girati con il cellulare[6]
- novembre - Filmfestival popoli e religioni, festival cinematografico dedicato al dialogo interreligioso. Ideato dal vescovo Vincenzo Paglia, è organizzato dall'Istituto di studi teologici e storico-sociali diretto da Stefania Parisi nell'ambito del progetto cinema "Cielo e Terra" coordinato da Arnaldo Casali. E' nato nel 2005.
- Vari periodi dell'anno - Terniinjazz, manifestazione jazzistica nata nel 2001
Città gemellate e Patti di amicizia
Città gemellate
Patti di amicizia
- Kobe Giappone
- Wilaya Di Auserd Popolo Saharawi
Università
Con l'apertura del triennio specialistico della facoltà di Medicina, nel 1974, l'Università di Perugia compiva uno dei suoi primi decentramenti sulla città di Terni. Seguì negli anni novanta l'apertura della facoltà di Ingegneria, il completamento del ciclo unico di Medicina e l'avvio del Diploma Universitario in Economia Aziendale (DUEC), che diedero nuovo impulso alla vita universitaria: sono stati avviati nuovi corsi di laurea, che ospitano 5.000 iscritti nelle cinque facoltà riunite nel Polo scientifico e didattico di Terni dell'Università degli studi di Perugia.
- Facoltà di Medicina (sede di "Via Otto Marzo", in costruzione la nuova sede in Viale Trieste)
- Facoltà d Ingegneria (sede di "Pentima", dove sono anche le segreterie amministrative)
- Facoltà di Economia (sede di "Collescipoli")
- Facoltà di Scienze Politiche (sede di "San Valentino")
- Facoltà di Scienze delle Formazione (sede di "Maratta")
Nell'anno accademico 2002-2003 avrebbe dovuto inaugurarsi anche la facoltà di Biotecnologie, ma disguidi e ritardi burocratici tra le varie istituzioni (Comune, Regione e Università) ne hanno bloccato l'avvio. Già alla fine degli anni ottanta, si parlava di collaborazioni con gli atenei romani. Nell'estate 2006, la Regione, dopo vari ritardi, ha finalmente posto la firma allo Statuto che sancisce il Consorzio per Terni città Universitaria, soggetto destinato a raccogliere i fondi per lo sviluppo del Polo ternano.
Centri di Ricerca
- ISRIM - Istituto Superiore di Ricerca e Formazione sui Materiali Speciali per Tecnologie Avanzate, costituito nel 1989 nell'ambito del programma di diversificazione produttiva dell'area ternana. L'Istituto opera nei settori delle Biotecnologie e Ambiente, nei Beni Culturali e nei Materiali e Tecnologie Industriali
- Human Health Fundation - Laboratorio di ricerca nel campo della scienza medica. Dal 2009 la sede dovrebbe essere sorgere presso Villa Palma, immersa nel verde dei colli che circondano la città[7]
- Centro Europeo di Ricerca sulle cellule staminali - Diretto da Angelo Vescovi, sarà ubicato presso la restaurata caserma dell'ex milizia, nei pressi dell'ospedale. Dall'estate 2006 è attiva la Banca delle Cellule Staminali, ovvero una struttura in cui vengono prodotte e conservate cellule del cervello umano per curare, in futuro, le malattie neurodegenerative[8]
Cinema
Alla fine degli anni novanta, Roberto Benigni decise di girare nei dintorni della città, e più precisamente presso la vecchia zona industriale dismessa di "Papigno", il suo film La Vita è Bella, vincitore di diversi premi Oscar: i capannoni abbandonati della vecchia fabbrica della calciocianamide si adattavano perfettamente all'ambientazione delle vicende del film in un campo di concentramento nazista. Anche il film Pinocchio fu completamente girato negli studi di Papigno. In conseguenza di questo episodio, e dell'esistenza del CentroMultiMediale (CMM), che ospita set di posa dove vengono girate scene sia di lungo che cortometraggi, si parlò tra il 1997 e il 1998 di fare dell'impanto industriale un sorta di Città del Cinema (publicizzata all'epoca come "Papignolliwood"). Il progetto è stato realizzato e ora gli studios di papigno vantano teatri di posa tra i più grandi in europa, una piscina con oblò per le riprese e un teatro di posa, fornito di un enorme blue screen, destinato esclusivamente alla ripresa di scene a cui dovranno essere aggiunti effetti speciali. Recentemente grazie ad un patto stipulato con il Comune di Terni, gli studi di papigno sono gestiti da Cinecittà.
Nel corso di quasi tutto il novecento (e non solo) diversi film, sceneggiati televisivi, spot pubblicitari e videoclip musicali sono stati ambientati nella zona. Tra questi, si citano Acciaio, di Walter Ruttmann, nel 1933, La caduta degli dei, di Luchino Visconti, nel 1969, Inferno di Dario Argento, nel 1980 e Intervista, di Federico Fellini, nel 1987. La ragazza di Bube, di Luigi Comencini, nel 1963.
Nel 2001 fu completamente ambientata a Terni la fiction Sei forte maestro.
Negli studios di Papigno è stato girato "La Terza Madre" di Dario Argento.
Inoltre, proprio nel CMM, nella primavera del 2004, fu realizzata la prima edizione del reality show Music Farm
Il 29 novembre 2007 proprio presso gli Studios di Papigno si è svolto lo spettacolo di Roberto Benigni Quinto dell'Inferno, basato sulla Divina Commedia di Dante.
Monumenti e luoghi d'arte da visitare
- I Resti Archeologici:
- I resti dell'anfiteatro Fausto del 32 a.C., ubicato all'interno del parco cittadino "La Passeggiata", di questa struttura si possono notare parti di opus reticulatum in blocchetti bicolori; fu eretto nel 32 d.C. per ordine di Fausto Liberale, durante il regno di Tiberio e poteva ospitare fino a 10.000 persone. Attualmente è scoperto per 2/3 del perimetro, essendo una parte occupata dalla Chiesa del Carmine; tuttavia si può vedere l'ellisse originaria. Periodicamente è adibito a sito per eventi culturali e concertistici.
- I resti dell'antica cinta muraria romana
- I resti archeologici di palazzo Carrara
- I resti della città romana di Carsulae, di probabile origine celtica, dove ancora è visibile un tratto della antichissima Via Flaminia, che da Roma portava all'Adriatico
- il Museo Archeologico di Terni - Area Ex SIRI, dove sono raccolti i resti pre-romani e romani recuperati dai numerosi scavi cittadini
- La Città Medioevale:
- Porta Sant'Angelo del XIV° secolo, era l'ingresso nord-occidentale della città
- Porta Spoletina del XIV° secolo, sulla via Flaminia; era l'ingresso settentrionale
- La cripta del Duomo (VI sec.)
- La torre romanica dei Barbarasa, situata in Via Roma, è la meglio conservata tra le case torri medievali. Una lapide in alto ricorda che da qui venne esposta la reliquia del Preziosissimo Sangue, conservata nel Duomo, per allontanare dalla città un'epidemia di peste.
- La torre dei castelli, situata in Via dei Castelli.
- Le Chiese di maggior rilievo artistico:
- Chiese di chiesa di San Francesco (XIII sec.), gotico, la chiesa è stata manomessa più volte nel corso dei secoli. La parte centrale della facciata presenta un portale gotico sovrastato da un oculo, mentre le parti laterali sono del XV secolo. L'abside e il campanile decorato con bifore sono opera di Angelo da Orvieto. All'interno è di notevole interesse la Cappella Paradisi decorata da affreschi con scene dantesche di Bartolomeo di Tommaso (XV secolo).
- Chiesa di San Salvatore ((XI sec.), è una struttura molto particolare, formata da due edifici contigui, uno a pianta circolare del V secolo, l'altro, l'avancorpo, a pianta rettangolare del XII secolo, con semplice facciata decorata da una monofora e da archetti.
- Chiesa di Sant'Alò (XI sec.), appartenuta all'Ordine dei Cavalieri di Malta; restaurata negli anni cinquanta, la chiesa presenta tre navate divise da colonne e pilastri e una bella abside.
- Chiesa di San Pietro, appartenuta agli Agostiniani fin dal 1267, la chiesa presenta nella facciata un portale gotico con decoro quattrocentesco nel timpano; sul lato sinistro si può notare parte della struttura primitiva e il campanile quadrato con bifore nella parte inferiore.
- Il Duomo dedicato a Santa Maria Assunta, di origine romanica fu ristruttura nel XVII secolo. La chiesa conserva interessanti opere d'arte, tra le quali va segnalata la tavola di Livio Agresti "Presentazione al tempio e Circoncisione" del 1560; nella cappella maggiore si può ammirare un altare, opera del Minelli, che rappresenta senza dubbio la testimonianza artistica più importante tra quelle del XVIII secolo in città.
- Chiesa di San Lorenzo, costruita nel XIII secolo, su un edificio molto più antico, e quindi ampliata nel XVII secolo; restaurata dopo i bombardamenti, attualmente presenta una facciata con trifore e portale cieco, e una bella abside; l'interno è a due navate, con la particolarità che la parte destra è ad un livello più basso.
- Chiesa di San Cristoforo, risalente al XIII secolo, la chiesa è stata ristrutturata nel dopoguerra e divisa in una parte nuova e in una vecchia; nella parte vecchia vi sono affreschi e resti dei secoli XIV e XV; la parte nuova è stata ricavata dalla canonica, luogo in cui, secondo un'antica tradizione, S. Francesco operò un miracolo; nella chiesa viene anche conservato il cippo dal quale il Santo parlava ai fedeli.
- La Basilica di San Valentino, antichissima struttura costruita in un'area cimiteriale cristiana per ricordare il vescovo ternano martirizzato a Roma nel 273 e portato su tale collina della periferia ternana dai suoi seguaci; la forma attuale risale al 1618 ed il convento e le spoglie del Santo sono state conservate dai Carmelitani fino al XX secolo, quando il comune di Terni ne prese l'eredità.
- I Palazzi Cittadini:
- Palazzo Spada (sede del Comune) del XV secolo, progettato da Antonio da Sangallo il Giovane (fu terminato nel 1576, forse sua ultima opera), imponente edificio antica sede della Famiglia Spada, è a due piani, e un mezzanino.
- Palazzo Fabrizi,(sec. XVII).
- Palazzo Mazzancolli del XV sec. in Via Cavour, sede attuale dell'Archivio di Stato.
- Palazzo Bianchini-Riccardi del XVI sec. in Piazza Duomo, forse edificato su progetto di B. Peruzzi.
- Palazzo Gazzoli (fine XVIII sec.) Lo schema tipologico del palazzo deriva da quello del palazzo tardo rinascimentale romano, con una corte interna su cui si affaccia un loggiato a doppio ordine, con volte affrescate a grottesche. Oggi è sede della pinacoteca comunale, di svariate attività culturali, nonché della rappresentanza della Regione Umbria.
- Palazzo Manassei (XV sec.).
- Palazzo Mariani (XVI sec.) (sede dell'Istituto Musicale Briccialdi).
- Palazzo Filerna-Perotti-Montani (XVII sec.)(con significativi affresci di Girolamo Troppa).
- Palazzo Pierfelici (XV sec.) (notevole il portale cinquecentesco).
- Palazzo Possenti (XVIII sec.).
- Palazzo Corradi-Maroni (già Carrara) (XV-XIX sec.) (significativo il portale cinquecentesco in travertino).
- Palazzo Faustini (XIX sec.) (con numerose iscrizioni romane nell'androne).
- Palazzo Cittadini-Cesi (XVIII-XIX sec.).
- Palazzo Carrara (sec.XVI-XVIII) (ivi è presente una serie di elementi lapidei romani e rinascimentali (stemmi, sarcofagi, iscrizioni).
- Le Piazze Principali
- Piazza della Repubblica con l'antico palazzo comunale ora sede della biblioteca comunale (bct), con la ristrutturazione l'antica torre civica distrutta dai bombardamenti è stata sostituita da una moderna torre di vetro che richiama la Cascata delle Marmore.
- Piazza Solferino, Piazza Europa, Piazza Clai e Piazza Tacito, quest'ultima ideata dall'architetto Ridolfi, dove troviamo il Palazzo del Governo ideato dall'architetto Bazzani e al centro la fontana simbolo della forza delle acque che producono energia elettrica, decorata con i mosaici rappresentanti i dodici segni zodiacali di Corrado Cagli.
- I Monumenti di archeologia industriale:
- Obelisco "Lancia di Luce" di Arnaldo Pomodoro, si trova alla fine di Corso del Popolo. L'opera rappresenta contemporaneamente i traguardi tecnologici e i moniti verso gli stessi; la miriade di fratture, gli inserti e gli effetti chiaroscurali rappresentano il dramma della loro scoperta e dei loro relativi poteri. Assemblata con tecniche industriali, si slancia nella sezione terminale e un suo fascino lo trova nel mutamento che assume il suo aspetto in base all'angolo visuale dell'osservatore e della differente luce dei momenti della giornata.
- La "Pressa" di Piazza Dante
- Il Grande Hyperion
- La centrale di Galleto
- Complesso Ex Siri
- Il Ponte di Ferro
- Gli Studi Cinematogradici di Papigno
- Musei
- La Pinacoteca Comunale "O. Metelli" si trova presso Palazzo Gazzoli ed è divisa in due sezioni: la moderna e la contemporanea, quest'ultima è denominata museo "Aurelio De Felice, una via dell'arte per l'Europa". Nell'ala moderna sono presenti i dipinti "La Pala dei Francescani" di Piermatteo d'Amelia e "Lo sposalizio mistico di Santa Caterina d'Alessandria" di Benozzo Gozzoli, lo "stendardo" di Niccolò Alunno, il "trittico con la Madonna dell'Annunciazione" del Maestro Gardner oltre ad altre opere dello Spagna, dell'Alfani, di Troppa. Nell'ala contemporanea sono presenti opere dello scultore ternano Aurelio De Felice e del pittore Orneore Metelli, nonché opere grafiche di autori internazionali come Picasso, Chagall, Mirò, Braque, Kandinskij, Leger, Ernst ed altri.
- Il parco "A. De Felice" a Torreorsina
- Mostra Permanente di Paleontologia - Ex chiesa di San Tommaso
- Museo Archeologico di Terni - Area Ex Siri
- Centro di Visita e Documentazione di Carsulae
- Museo Anfiteatro Romano
- Centro Di Documentazione Sul Patrimonio Industriale Locale Antenna Pressa
- Luoghi d'interesse naturalistico:
- La cascata delle Marmore, opera romana d'idraulica del III secolo, voluta dal Console Curio Dentato. Si trova sulla s.s. Valnerina a 7 km da Terni.
- Il lago di Piediluco, piccolo specchio d'acqua adagiato sulle colline umbre a 13 km da Terni.
- La Valserra, bagnata dal torrente Serra e con suggestivi borghi fortificati che vi si affacciano
- L'area dei Monti Martani dominata dal monte Torre Maggiore
Medaglia d'Argento al Valor Civile
Il 13 Gennaio 1960 venne conferita la Medaglia d'Argento al valor civile alla Città di Terni, con la “Centro industriale di particolare importanza per la produzione bellica, sopportava con sereno coraggio ben 108 bombardamenti che la radevano quasi completamente al suolo e che uccidevano numerosi dei suoi figli migliori. Teneva, nei confronti del nemico invasore, sereno e dignitoso contegno, offrendo un notevole contributo alla lotta per la liberazione.”
Personalità legate a Terni
- Personaggi Storici
- Gaio Cornelio Tacito - Storico Romano.
- Marco Claudio Tacito - Imperatore Romano.
- Manio Curio Dentato - Console Romano.
- Arte e Cultura
- Francesco Angeloni - Scrittore e Storico.
- Cesare Bazzani - Architetto. A lui si deve gran parte della sistemazione urbanistica di Terni del primo dopoguerra.
- Antonio da Sangallo il Giovane - Architetto Rinascimentale
- Mario Ridolfi - Architetto. È l'autore del piano regolatore della città. È morto nella sua casa di Marmore.
- Orneore Metelli - uno dei più importanti pittori Naïf.
- Aurelio De Felice - Scultore.
- Ilario Ciaurro - Pittore e ceramista.
- Alessandro Casagrande - Musicista.
- Elia Rossi Passavanti - Storico e podestà.
- Virgilio Alterocca - Inventore della cartolina illustrata, industriale, politico, insegnante
- Religione
- San Valentino - Patrono degli Innamorati.
- Luigi Gazzoli - Cardinale delle chiesa cattolica.
- Vincenzo Paglia - Vescovo e consigliere spirituale della Comunità di Sant'Egidio, presidente della Commissione Cei per l'Ecumenismo e il dialogo e presidente della Federazione biblica cattolica internazionale.
- Politica
- Enrico Micheli - Politico
- Claudio Petruccioli - Giornalista.
- Antonio Baldassarre - Ex giudice e presidente della Consulta ed ex presidente della RAI. Seppur nato a Foligno vive da anni a Terni dove è stato anche consigliere comunale.
- Gianfranco Ciaurro - Parlamentare e Sindaco della città .
- Sergio Secci - Vittima della Strage di Bologna
- Sport
- Riccardo Zampagna - Calciatore.
- Alessandro Grandoni - Calciatore.
- Marco Di Loreto - Calciatore.
- Paolo Di Canio - Seppur nato a Roma e visceralmente legato alla Lazio, ha stretto un forte legame con la città di Terni, possedendo alcune attività commerciali e facendosi vedere alcune volte allo stadio.
- Mario Umberto "Baconin" Borzacchini - Pilota
- Libero Liberati - Motociclista.
- Paolo Pileri - Motociclista.
- Paolo Tagliavento - Arbitro di calcio
- Ernesto Bronzetti - Procuratore calcistico
- Musica e Spettacolo
- Mogol - Musicista, anche se non nato a Terni, nella località di Toscolano ha la sua scuola per autori, musicisti, cantanti e personaggi dello spettacolo, il CET (Centro Europeo Toscolano). È legato alla città anche per aver composto gli inni della Ternana Calcio.
- Andrea Aureli - Attore.
- Emanuela Aureli - Imitatrice.
- Gastone Moschin - attore. Da anni vive a Capitone e ha fondato una scuola di teatro a Terni con la moglie e la figlia.
- Valter Vincenti - Musicista - Amerino (TR) Arrangiatore, Compositore e Direttore d'Orchestra al Festival di Sanremo, ha fondato il Jungle Music di Narni , un polo musicale nel cuore verde dell'Umbria. Turnista con i migliori cantautori italiani (Loredana Bertè, Paolo Turci, Gatto Panceri ecc.) Arrangiatore dell'inno mondiale della gioventù nella notte del Giubileo del 2000
Sport
Impianti sportivi
Questi sono i più importanti impianti sportivi della città di Terni, con fra parentesi le discipline in essi svolte:
- Stadio Libero Liberati (calcio);
- Pala Di Vittorio (pallavolo, pallamano, calcio a 5);
- Pala De Santis (tennistavolo, arti marziali);
- Piscine Comunali via Trieste, via delle Palme, via Vulcano, Piediluco (nuoto);
- Stadio A. Casagrande (atletica leggera);
- Pista da jogging parco "La Passeggiata" (atletica leggera);
- Pista da jogging parco "Viale Trento" (atletica leggera);
- Velodromo R. Perona (ciclismo, hockey su pista, pattinaggio)
- Campo Rafting & Hydrospeed "Le Marmore"
- Campo Sant'Anna di Narni (Terni Rugby)
- Palazzetto della Scherma Waro Ascenzioni ;
Per una lista più completa, visitare questa pagina
Sport professionistico
Il 13 maggio 1995 la 1^ tappa del Giro d'Italia 1995 si è conclusa a Terni con la vittoria di Mario Cipollini.
La squadra di calcio locale è la Ternana, esistente dal 1925 militante in serie B fino al campionato 2005-2006 quando è retrocessa in serie C1. Da far notare anche la brevissima esperienza del Cesi calcio, squadra della frazione ternana che nei primi anni duemila giocò in serie D.
Altre squadre della città che militano in campionati di altri sport sono la Thyssen-Krupp Terni di Calcio a cinque in A1, il CLT di pallavolo in B1 e la Central Motor Terni Rugby nel campionato di Serie C Girone Elite (esperienza al secondo anno, che sta dando vita ad un grande interesse, soprattutto giovanile).
Fino alla stagione 2005-2006, era presente anche la squadra del CLT pallamano, che negli ultimi anni aveva spesso militato in A2
È l'unica città italiana ad aver dato i natali a due campioni del mondo di motociclismo: Libero Liberati primo campione mondiale italiano di motociclismo nella classe 500 nel 1957 e Paolo Pileri campione del mondo nella classe 125 nel 1975
Il lago di Piediluco è uno dei centri principali della Federazione Italiana Canottaggio, dove si svolgono anche meeting a livello nazionale ed internazionale
Il PalaDeSantis è stato Centro Federale del Tennistavolo
Amministrazione comunale
Template:ComuniAmministrazione
- Il sindaco di Terni,Paolo Raffaelli è stato eletto, il 18 giugno 2007, Presidente dell'ANCI umbria.
- Classificazione climatica: zona D, 1650 GR/G
Circoscrizioni
La città è suddivisa in nove circoscrizioni, anche se si pensa di ridurre il loro numero a quattro o cinque:
- 1 - Tacito, 11.000 abitanti circa (comprende le zone del Centro, quartiere Clai, Sant'Agnese, Staino, Viale Brin, Pentima)
- 2 - Interamna, 15.500 (comprende le zone del Centro storico, Quartiere Duomo, Battisti, Cardeto)
- 3 - Ferriera, 19.600 (comprende le zone del Quartiere Italia, San Giovanni, Cospea)
- 4 - Colleluna, 22.600 (comprende le zone del Quartiere Campitello, Gabelletta, Borgo Rivo, Collerolletta, Campomaggiore, Cesi)
- 5 - Valserra, 9.000 (comprende le zone di Quartiere Borgo Bovio, Rocca San Zenone, Prisciano, Giuncano)
- 6 - Valnerina, 2.000 (comprende le zone di Collestatte, Torreorsina)
- 7 - Velino, 3.200 (comprende le zone di comprende le zone di Miranda, Papigno, Marmore, Piediluco)
- 8 - Cervino, 19.000 (comprende le zone di Quartiere Cesure, Le Grazie, Campomicciolo, Valenza)
- 9 - Collescipoli, 6.500 (comprende le zone della Polymer, Sabbione)
Galleria fotografica
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La villa che si affaccia sul lago, e le gradinate per i concerti
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Neve nel 1975
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Il lago di Piediluco e Labro sullo sfondo
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Porta Sant'Angelo, anticamente l'ingresso per chi veniva da nord
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Statua posta di fronte al duomo, che raffigura allegoricamente la leggenda che da origine alla Cascata delle Marmore
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La torre Barbarasa, lungo Via Roma
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Piazza Europa in una notte natalizia
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Basilica di San Valentino con affianco il vecchio convento restaurato che oggi ospita la facoltà di Scienze Politiche
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Complesso del Tulipano
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L'Anfiteatro Fausto e il Duomo
Note
- ^ M. de Vecchi Ranieri, Viaggiatori Stranieri in Umbria, Volumnia, Perugia 1992
- ^ http://www.museomentana.it
- ^ Dati tratti da:
- Popolazione residente dei comuni. Censimenti dal 1861 al 1991 (PDF), su ebiblio.istat.it, ISTAT.
- Popolazione residente per territorio – serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno.
- ^ Corriere dell'Umbria, 18 luglio 2007
- ^ http://www.onudeigiovani.org
- ^ http://www.cortofoninofilmfestival.eu
- ^ http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=4429
- ^ http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=4313
Bibliografia
- Alessandro Portelli, Biografia di una città, storia e racconto: Terni 1830-1985. Einaudi Microstorie, Torino 1985
- Luigi Lanzi, Terni, la città e i dintorni. Edizioni Thyrus, Terni 2002
- Elia Rossi Passavanti, Terni. Alterocca, Terni 1974
- AAVV, Storia Illustrata delle Città dell'Umbria, a cura di M. Giorgini. Elio Sellino Editore, Milano 1994
- L'Umbria - Manuali per il territorio, Terni. Edindustria, Roma 1980
- Franco Bonelli, Lo sviluppo di una grande impresa in Italia. La Terni dal 1884 al 1962. Einaudi, Torino 1975
- Valentina Leonelli, Paolo Renzi, Claudia Andreani, Cristina Ranucci,(a cura di Vincenzo Pirro) Interamna Nahartium - Materiali per il Museo Archeologico di Terni. Edizioni Thyrus, Terni 1997
- Marcello Gaggiotti, Dorica Manconi, Liliana Mercando, Monika Verzàr, Guide Archeologiche Laterza, Umbria Marche. Laterza, Roma-Bari 1980
- Ludovico Silvestri, Collezione di memorie storiche tratte dai protocolli delle antiche riformanze della città di Terni dal 1387 al 1816. Edizioni Thyrus, Terni 1977
- Francesco Angeloni, Historia di Terni. Roma 1666. III ed. Terni 1966
- Renato Covino (a cura di), Le industrie di Terni. Giada, Perugia 2002
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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