Ta'if

Città dell'Arabia Saudita

Ta’if in arabo الطائف?, Ṭā’if è una città della Provincia di Mecca, in Arabia Saudita, che si erge a un'altezza di più di 1800 metri s.l.m., sui fianchi della catena montuosa del Sarat. Ha una popolazione di 521.273 abitanti (censimento del 2004). Ogni estate il governo saudita si trasferisce da Riyad a Ta'if. La città è centro agricolo d'una certa importanza e da quasi due millenni vi si coltiva la vite e l'uva detta zibibbo (dall'arabo zabīb, ossia "uva passita") e vi si produce miele.

Ta'if

Storia

Storia antica

Nel VI secolo la città di Tā'if era dominata dalla tribù araba dei Banū Thaqīf, allo stesso modo per cui la più settentrionale Mecca era abitata dalla tribù dei Banū Quraysh.

La città dista poco più d'un centinaio di chilometri a NO da Mecca[1]. La città, murata, fu un centro religioso importante in età preislamica, in quanto ospitava il grande masso bianco che rappresentava la divinità femminile di Allat, nota anche come "la rabba (Signora) di Tā'if." Il suo clima favorevole consentiva alla cittadina avere una buona produttività agricola, tanto da essere chiamata "il giardino del Hijaz". Si produceva frutta uva zibibbo (abbondantemente impiegata dai meccani per addolcire le acque amarognole del pozzo urbano di Zamzam ma soprattutto per preparare il nabīdh, bevanda blandamente alcolica assai apprezzata dai suoi abitanti e da tutti i pellegrini che si recavano annualmente a Mecca in occasione del pellegrinaggio panarabo detto hajj.

Nel corso del cosiddetto Anno dell'Elefante, la città fu coinvolta negli eventi[2] (EL)

620 – 632: l'età di Muhammad

620: il tentativo di lapidazione di Muhammad

Muhammad giunse nella cittadina di Ta'if ed esortò i suoi abitanti ad abbracciare l'Islam, ma essi risposero in modo rude e cominciarono a lanciargli contro sassi, causandogli sanguinose ferite. L'intera visita si esaurì in una sola giornata. Infine egli abbandonò la città e si sedette accanto a una fonte, in uno stato di prostrazione tale da fargli offuscare la vista. L'arcangelo Gabriele si accostò a Muhammad e gli chiese se egli voleva che distruggesse Ta'if facendole crollare addosso le montagne vicine. Al che il Profeta dell'Islam avrebbe dato una risposta negativa dicendo che "forse Allah avrebbe creato dai loro figli quanti avrebbero adorato Lui solo." La cittadina più tardi si convertì all'Islam.

630: La battaglia di Hunayn e la conversione della cittadina

Dieci anni più tardi, nel 630, la posizione di Muhammad era radicalmente mutata. Egli era ora il signore di Mecca e il padrone di quasi tutto l'Hijāz. Nel 630, ebbe luogo la battaglia di Hunayn, nei pressi della città. Immediatamente dopo si ebbe l'infruttuoso Assedio di Ta'if. La città fu assaltata con catapulte dai Banu Daws, ma gli attacchi vennero respinti. La battaglia di Tabuk del 631 lasciò Tā'if completamente isolata, cosicché membri dei Thaqīf giunsero a Mecca per negoziare la conversione della città all'Islam. L'idolo al-Lāt fu distrutto dal thaqafita musulmano al-Mughira ibn Shu'ba insieme ad altri simboli della precedente fase pagata della città.

?: Esilio di Marwān

Al-Hakam ibn Abi al-As e suo figlio Marwan ibn al-Hakam furono esiliati da Medina a Ta'if da Muhammad per bestemmie. Furono perdonati e autorizzati a riguadagnare Medina dal Califfo ‘Uthmān. Più tardi Marwān divenne il primo califfo della branca marwanide della dinastia omayyade.[3]

632 – 661: Età dei califfi Rāshidūn era

661 – 750: Età omayyade

750 – 1258: Età abbaside

1517 – 1922: Impero Ottomano

1517: Resa mamelucca agli Ottomani

Il 17 luglio 1517 lo Sharif di Mecca capitolò davanti alle superiori forze militari ottomane del Sultano Selim I Yavuz. Come segno dell'accaduto, egli consegnò le chiavi delle Città Sante di Mecca e Medina nelle sue mani. Ta'if cadde pertanto sotto il governo diretto degli Ottomani.

1802 – 1813: Conquista wahhabita e riconquista ottomana

La città continuò ad essere governata da Istanbul per i successivi tre secoli, fino al 1802, quando fu conquistata dalle forze wahhabite provenienti dal Najd, alleate col casato degli Āl Sa‘ūd. Tali forze avanzarono poi per prendere anche Mecca e Medina. Tale perdita non era ammissibile da parte ottomana, visto l'alto significato simbolico (ma anche politico) delle due Città Sante, il cui controllo legittimava il titolo califfale che Istanbul aveva di fatto preso a rivendicare dopo il Trattato di Küçük Kaynarca. Il sultano Mahmud II, chiese allora aiuto al suo Khedivè d'Egitto Mehmet Ali, che scatenò un attacco in Hijaz e riconquistò Ta'if nel 1813.

1813: Johann Ludwig Burckhardt

Lista di persone che vi hanno soggiornato nella Jāhiliyya

Comandanti militari

Persone che vi sono nate

Persone che vi hanno vissuto

Voci correlate

Note

inoltre:

  • Hugh Kennedy, The Prophet and the Age of the Caliphates, Londra-New York, Longman, 1986
  • Martin Lings, Muhammad: his life based on the earliest sources
  • John Lewis Burckhardt (Johann Ludwig Burckhardt), Travels in Arabia; versione online disponibile del Project Gutenberg here.
  • Pars Tuğlacı, Osmanlı Şehirleri
  • Michael Asher, Lawrence: The Uncrowned King of Arabia
  • David Holden and Richard Jones, The House of Saud